17/06/2016
1 recensioniDrunk
you orchestrate the synchronist
dance of my universe
dance of my universe
Liam scoppia a ridere, mentre Zayn prende un altro sorso di — boh, cos'è che stava bevendo?, e stanno seduti in cerchio, loro e forse ci sono anche Harry, Niall e Louis, ma chi lo sa, probabilmente non riuscirebbe a riconoscerli nemmeno se se li trovasse davanti, e un sacco di persone che poi, quand'è che sono arrivate, così tante persone? La serata era iniziata in dieci, e ora quanti sono? Una settantina, probabilmente. La cosa lo fa ridere, ma ridere forte, tanto da portarsi una mano sullo stomaco, tanto da avere le lacrime agli occhi. È questo l'effetto dell'alcol, pensa, è questo che fa, è a questo che serve. È per questo che gli piace.
Probabilmente stanno giocando a qualcosa, che sono seduti in cerchio ma Liam fa quasi fatica a capire le parole che continua a sentire, ma chi è che parla, chi è che parla? Dio, è così andato. Intorno a lui il devasto, gente ubriaca marcia, gente che canta che urla che si spoglia. Persone ovunque, persone a casa sua, persone che quasi non sanno chi sono. Gente che ride che salta che impazzisce, persone felici che non riescono nemmeno più a parlare. E fumano e bevono e si fanno ed è la fine, potrebbe esserci qualcosa di peggio?, potrebbe davvero degenerare ancora di più, la situazione? Che poi è così importante? Sono tutti felici, sono tutti liberi, sono tutti sicuri di sé stessi, perché mettersi a pensare? Non avrebbe senso rovinare gli unici momenti di felicità, felicità pura, risate, baci, libertà.
"LIAM" gli urla qualcuno, o magari lo stanno chiamando tutti insieme, chi lo sa, allungando la ‘I’, facendolo ridere, ancora. Zayn lo osserva, in un attimo di lucidità, arricciare le labbra, forse per tirarle a ridere ancora di più, forse per altro, e pensa sia stupendo. Che ha gli occhi socchiusi dalla risata, ma quando li riapre completamente, cazzo, potrebbero fermare il tempo, così, e a lui non dispiacerebbe guardarli per l'eternità, che le pupille sono talmente dilatate da assorbirne il colore, che non riescono a stare fermi neanche per un attimo, che è tutto confuso e non vuole perdersi niente, niente, che sono rossi dall'alcol e dal sonno che però non sente e dal fumo che c'è nella stanza.
Mescolando tra loro le parole, Liam riesce a rispondere con un 'cosa devo fare' molto confuso, strascicato. "È il tuo turno, idiota."
"Eh. E cosa devo fare." nessuno sa come, riescono ancora a capirsi un po' tutti. Saranno i gesti, o magari non sanno nemmeno se parlano della stessa cosa. I sorrisi sulle labbra di tutti, fatti, un po'spenti, forse, sorrisi ubriachi e persi, ritrovati sulle labbra di altri.
"Stiamo facendo non ho mai."
La bocca gli si apre appena, perché wow, quindi stavano davvero giocando a qualcosa. Quindi c'è ancora gente che riusce a capire.
"Non ho mai... baciato un ragazzo." molti, tantissimi, bevono. Ricorda molti di loro ubriachi a qualche festa, magari anni prima, quando doveva bere poco per poter tornare a casa in macchina, e pensa che probabilmente molti baci sono stati da ubriachi, molti baci che non significano nulla, che non sono nulla, e baci che hanno dato inizio a qualcosa, sempre ubriachi, sempre felici. Allora pensa che, sì, forse anche lui ha baciato un ragazzo, a qualche festa, chi se lo ricorda. Non beveva mai, e allora quando poteva finiva per essere un disastro.
"Ma non è possibile—gli dice uno, a caso. — bisogna rimediare — come le trovano certe parole, fatti come sono? — devi baciare uno adesso, devi provare tutto, tutto, se no che senso ha bere?" stare bene, pensa subito; poi sbatte le palpebre e pensa che sì, perché non ci ha mai pensato prima, deve assolutamente baciare un ragazzo. Deve, deve, deve. E anche questo è sempre l'alcol, che lo esalta per poco, per nulla, ma ormai è fatta e ora deve trovare qualcuno da baciare. Gli occhi vagano per la stanza affollata, e di gente ne vede, certo, di ragazzi ce ne sono ovunque, ma chi riesce ad alzarsi, ora, in quelle condizioni? Eh, lui no di certo. Gli viene da ridere al solo pensiero; non che questo conti qualcosa, qualunque cosa, ora come ora, gli fa venire da ridere. Ma, ehi, che idiota, c'è Zayn appena qui di fianco, no? Posso baciare lui, no? Tanto lui ha bevuto, prima, e non ha idea di come sia riuscito a memorizzare quel particolare, ma sa che ha bevuto e allora ha già baciato un ragazzo, no?, che gli cambia se lo bacia pure lui?, niente, ecco. E allora scoppia a ridere, perché è tutto così semplice, non deve neanche muoversi di un passo. Scoppia a ridere perché è tutto così bello, con la musica a palla e le bottiglie di ogni cosa, ogni cosa, con gli occhi di Zayn che lo guardano e poi realizzano, e le labbra di Zayn. Sono così belle, le potrebbe baciare per tutta la vita. E allora ride, perché mai ha pensato qualcosa del genere delle labbra di una ragazza, ti sembra di quelle di un ragazzo, però lo sta pensando ed è magnifico e gli piace, gli piace ridergli sulla bocca, come adirgli 'ridi con me, ridi che così ci dividiamo la nostra felicità.', gli piace tenergli le mani sulle guance, gli piace accarezzare la barbetta che non ha rasato, quella mattina, gli piace. Gli gira la testa, l'alcol sta finendo di essere fantastico e tutto il resto, ma non vuole allontanarsi, vuole continuare solo a ridere sulle le labbra di Zayn, perché vuole continuare ad avere la sua risata contro la pelle, contro le labbra. Qualcuno gli dice qualcosa, ma lui non vuole staccarsi da Zayn, e allora gli appoggia la fronte sulla sua, e in realtà non ascolta quello che gli dicono, e gli respira sulle labbra e sul naso e gli piace e potrebbe farlo sempre. Potrebbe stare così per sempre, così per tutta la vita.