Soffia il vento da sud,
Arriva lontano il suo verso.
Vedrņ forse il tuo corpo disteso,
Nel mare placido,
Che si addormenta cullandoti.
Dune di sabbia,
Castelli di conchiglia,
Stelle cadenti marine.
Il rosa della tua carne, coralli.
Sfrecceranno i motorini,
I poliziotti non saranno vigili.
Ci alzeranno le sbarre, e via senza divieti.
Liberi, dallo studio, dal cazzeggio.
Di fare l'amore con l'aria,
E baciare l'acqua salata.
Liberi di sfiorare e vederci,
Fra le dita passare
Granelli e granelli di sabbia.
E fra le mani i tuoi seni,
Il tuo ventre piatto, tentenni.
Zittisci questi estranei,
Lasciali vagare come zombie,
Nei loro tormenti.
Amami, fin quando puoi,
Amami come sai fare,
E poi lasciati cullare,
Dalle braccia inesperte di qualcun'altro.
Prima di bussare alla mia porta,
E asciugare la mia disperazione dal pianto.