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Autore: InoHaruna    18/06/2016    0 recensioni
Elsa osservava in silenzio, cercando di capire. Il libro stretto al petto, in uno scarso tentativo di proteggersi dal freddo invernale.
Solo a Leonard poteva saltare in mente andare in spiaggia in pieno inverno solo per fare quattro scarabocchi sul suo stupido album, con le scarpe piene di sabbia e le chiappe congelate dal freddo. E solo Elsa sarebbe stata talmente stupida da seguirlo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo Yin e lo Yang




 Quella sera il cielo era spettacolare. 
Il sole tramontava all'orizzonte, e il cielo si tingeva di un dolce rosa misto all'arancione, rendendo il panorama tutt'intorno ancora più magico e romantico di quanto già fosse. 
Leonard posò lo zaino ai suoi piedi sulla sabbia bianca, e alzò lo sguardo al cielo inspirando l'aria fresca. 
Era un'amante della natura e del romanticismo in generale, quel biondino. E anche se vestiva unicamente in abiti neri, aveva l'anima colorata, come quel tramonto dinanzi a lui. 
Una ragazza dai capelli corvini si avvicinò alle sue spalle furtiva. 
Leo, preso dallo spettacolo dinanzi a se non si accorse dell'ombra dietro di lui, fin quando il suo naso non catturò un odore familiare, deciso e sensuale, e immediatamente afferrò il braccio della ragazza e in una mossa l'atterrò sulla sabbia. 
- Leo! Cosa diavolo stai facendo? - urlò la ragazza spiazzata. 
- Cosa volevi fare tu, Elsa. Credi che non mi sia accorto di quell'oggetto contundente che hai in mano? Potevi uccidermi! - rispose il ragazzo, calciando via l'oggetto che Elsa aveva intenzione di sbattere sulla testo del suo amico. 
La ragazza lo guardò basita. La sua frangetta le risaltava gli occhi, uno rigorosamente nero, l'altro azzurro, talmente chiaro da sembrare un cristallo. 
Ogni volta che Leonard incrociava i suoi occhi, si perdeva in un vortice di nero e azzurro, intensi. Lo Yin e lo Yang, li aveva soprannominati. 
- ... è un libro. - disse secca, rialzandosi e sbattendo via la sabbia dai vestiti. 
- Un libro bello grosso. William Shakespeare immagino... -. 
Elsa recuperò il libro posto malamente in un mucchio di sabbia, lo raccolse e con cura lo pulì. 
- No. Regole d'amore per amici confusi di Ellie Cahill. - aggiunse dopo un attimo di esitazione. 
Stavolta fu Leonard a rimanere senza parole. 
- Ma che libri leggi? Manuali su come rimorchiare un amico e portarselo a letto? Mi deludi Elsa Blue. - esclamò il biondo sedendosi a gambe incrociate sulla sabbia, con una strana e inspiegabile sensazione di disagio sulle spalle. 
La ragazza avvampò imbarazzata. 
- Ma cosa dici?! È un romanzo d'amore, dolce e soprattutto realista. - rispose scandendo bene l'ultima parola. 
Leo decise di ignorare l'amica che lo aveva seguito, tirò fuori dallo zaino il suo album e una penna, iniziando a disegnare delle curve incomprensibili. 
Non capiva mai niente dei suoi disegni, Elsa. Così illogici e disconessi.
- Tsk, dove l'hai preso quel libro? - sbuffò il ragazzo, concentrato nel scarabocchiare un qualcosa.  
- In biblioteca, ci sono appena passata. Tu invece cosa stai disegnando? - chiese la corvina, cercando di deviare discorso. 
- Non si capisce? - chiese offeso alzando i suoi occhi ambrati. 
- Un campo fiorito? - rispose incerta sedendosi al suo fianco. 
- No! È un torace, il mio torace. - rispose marcando con forza una linea. 
Elsa rimase di nuovo senza parole. Era meglio se non gli avesse chiesto niente, lui e il suo talento incompreso per il disegno. 
- Ma... non mi sembra il tuo torace... cosa sono tutte quelle linee? I tuoi peli sul petto? - chiese innocente, non avendo la minima idea di cosa diavolo stesse disegnado il ragazzo. 
Per un ragazzo di ben vent'anni, Leonard disegnava come un bambino di due anni. Ma questo non glielo avrebbe mai detto, Elsa era troppo sensibile per offendere qualcuno, soprattutto se si parlava di Leonard. 
- Io non ho nemmeno un pelo sul petto! - sbraitò offeso. Prese il borsello con dentro i pastelli e con il rosso iniziò a riempire gli spazi vuoti. 
Elsa osservava in silenzio, cercando di capire. Il libro stretto al petto, in uno scarso tentativo di proteggersi dal freddo invernale.
Solo a Leonard poteva saltare in mente andare in spiaggia in pieno inverno solo per fare quattro scarabocchi sul suo stupido album, con le scarpe piene di sabbia e le chiappe congelate dal freddo. E solo Elsa sarebbe stata talmente stupida da seguirlo. 
- A proposito di quel libro... hai intenzione di portami a letto? - chiese pacato il biondo, non staccando gli occhi dal suo disegno. 
- ... Eh?!? - esclamò la ragazza spalancando la bocca, rossa d'imbarazzo. 
- Ho detto: desideri far l'amore con me? - disse con la sua solita calma, stavolta alzando lo sguardo. 
- Io invece mi chiedo dove ti vengono in mente queste idee che non stanno nè in cielo nè in terra! - sbraitò la corvina scostandosi una ciocca ribelle via dagli occhi. 
- Mah... se leggi un libro da un titolo del genere... e considerando che hai pochi amici, e che tra questi pochi amici io sono il più attraente, due domande me le faccio. - spiegò con assoluta fermezza, posando il pastello rosso e prendendo il marrone. 
Elsa boccheggiava, e con scarsi risultati cercava di darsi un contegno. 
Era incredibile la sua capacità di intuito. Ma aveva sbagliato una cosa... Elsa non voleva solo portarselo a letto, quel biondo permaloso, voleva sposarlo e avere minimo tre figli con lui.
Si diede della stupida mentalmente. Avrebbe dovuto nascondere il libro nella borsa oppure non avrebbe dovuto seguirlo come un cane da caccia che segue la sua preda. 
Elsa Blue era una ragazza sensibile ed emotiva, ma era anche una brava seduttrice e la fila dei suoi ex era ben lunga... ma stranamente le sue 'tattiche d'amore' con Leondard non avevano mai funzionato. Anzi, in certi casi si era messa in situazioni a dir poco imbarazzanti da sola. Era decisamente un tipo strambo, diverso da tutti gli altri che aveva conosciuto. Originale, eccentrico, spiritoso, paranoico e permaloso. Tutto questo era Leonard Evans, ed Elsa Blue ne era follemente attratta, come una falena è attratta dalla luce e come un'ape è attratta dal miele.
- Credi di essere il più bello? Guarda che anche Raphael non è male... tutti i suoi tatuaggi e quei piercing lo rendono davvero sexy. Tu invece, sembri un tizio che è appena stato ad un funerale. E lo sembri tutti i giorni. - disse secca con un tono malizioso, ecco che il suo lato Yin usciva allo scoperto. 
- Raphael? Pff... con quel pizzetto da mafioso. Non mi sembra un'impresa tanto difficile portarselo a letto, quello sgorbio di uomo...
 - aggiunse acido il biondo temperando un pastello. 
- E se... non fosse un uomo? - aggiunse dopo una breve pausa la corvina, sciogliendosi il chignon, lasciandosi cadere i lunghi e fini capelli sulle spalle. 
Leo smise per un attimo di colorare con furia, e posò i suoi occhi ambrati su quelli eterocromici di Elsa. 
- Mi stai dicendo che sei gay? - disse incerto e sorpreso. 
Elsa non rispose, ma ridacchiò furba guardando il mare dinanzi a se. 
Leo la osservò acuto, poi rimprese il pastello e ridefinì gli ultimi dettagli, preferendo non aggiungere altro sull'argomento. 
Aveva capito che la ragazza sapeva nascondere sotto quel viso delicato una personalità furba e imprevedibile, cacciatrice di uomini. 
- Allora... hai finito? - disse la ragazza dopo un lungo e tranquillizzante silenzio. 
Leonard si passò una mano tra i capelli infreddoliti, prendendo un lungo respiro. 
Finalmente aveva finito, dopo giorni e giorni di "soffocamento" finalmente aveva tirato fuori il blocco, ed aveva espresso la sua arte. 
Elsa si sporse verso il disegno e si bloccò. 
Era un aggroviglio di linee nere, alcuni blocchi marroni con al centro tendente leggermente a destra un qualcosa di un rosso intenso. 
Inarcò un sopracciglio, non aveva la minima idea di cosa diavolo Leonard avesse disegnato. 
- Cos'è? - chiese infine, non sopportando l'attesa e soprattutto lo sguardo di Leonard guardare la sua "opera" compiaciuto.
- Te l'ho detto! È il mio torace. - disse deluso imbronciando le labbra. 
- Ma... tu non hai la pelle marrone, non mi sembri un gorilla peloso e non mi sembra tu abbia qualche tatuaggio sul petto... e poi perché diavolo dovresti disegnare il tuo petto?! - sbraitò esasperata la ragazza. Odiava non capire le cose. 
Leonard sbuffò e guardò il cielo, in cerca di aiuto. 
- È così difficile capirlo?! È l'interno del mio torace... - disse indispettito, guardandola di sottecchi. 
Elsa spalancò gli occhi, il foglio tra le sue mani sembrava cambiare, e visto da un'altra prospettiva, sembrava la fotografia dell'interno di un torace... 
Leonard e la sua arte. 
Incompresi entrambi. 
In basso le costole, in primo piano i muscoli del petto, i secondo piano le vene e le arterie, al centro, un pò alla sua destra, il cuore. 
Era davvero un'opera. 
Leonard aveva davvero del talento. 
Diverso dagli altri, così genio e così profondo, così incompreso, così unico.
Improvvisamente il cuore iniziò a battere velocemente, molto velocemente, pompando sangue e affannando il respiro. 
La vista del cuore di Leonard, seppur in disegno ma così inspiegabilmente vivo, aveva acceso il suo di cuore, come una macchina dell'amore. 
Voltò la testa e trovò i suoi occhi scrutarla. S'immerse nel suo sguardo, lei sapeva che lui non sapeva resistere ai suoi occhi. Leo amava tutto ciò che era diverso. 
La ragazza sospirò pesante, non riuscendo più a darsi un contegno, e con movimenti lenti e fluidi si avvicinò al suo viso mentre con una mano gli passò le dita tra i capelli della nuca. 
Leonard non riusciva a staccare gli occhi dai suoi, l'avevano completamente ipnotizzato, lo Yin e lo Yang. 
Il nero, così profondo, misterioso, abissale. L'azzurro, così limpido e freddo, un perfetto cristallo. 
A pochi centimetri di distanza, viso contro viso, fiato contro fiato, fu Leonard a premere le sue labbra sulla bocca di lei, in una ricerca disperata di contatto. 
E tra sospiri e scocchi di lingua ben presto si ritrovarono stesi sulla sabbia l'uno sull'altro, a baciarsi e strusciarsi, non riuscendo più a trattenersi, travolti dalla lussuria con le mani che vagavano in cerca di piacere. E se non fosse stato che erano in pieno inverno, s'una spiaggia di sera, dove qualcuno avrebbe potuto vederli, non avrebbero avuto esitazione e avrebbero fatto l'amore, lì in mezzo, tra la sabbia e i pastelli. 











Sera a tutti! 
Spero che la mia storia vi sia piaciuta, e che non ci siano tanti errori.
Sono sempre ben accettate recensioni sia positive che critiche. 
Un saluto a tutti!
InoHaruna




  
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