Il primo, grande dolore della mia vita: con te ho scoperto il valore della perdita, il vuoto dell’assenza. Ho versato lacrime amare: ero solo una bambina, ma già allora ho imparato a soffrire come sa fare proprio una donna. Senza la luce del tuo sorriso ho ricominciato a vedere il grigiore del quartiere: vicoli sporchi, case squallide. Sguardi rassegnati, quando non annebbiati dall’alcool.
Non è più tempo di rubare yakitori**, per me… e se anche lo rifacessi, tu non torneresti a salvarmi.
Sei rimasto a sorridere, in silenzio…
Al tuo angolo.
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*nii-san: fratello maggiore
**gli yakitori sono gli spiedini di pollo, molto apprezzati in Giappone, in vendita nelle bancarelle soprattutto durante le fiere e le feste tradizionali.
Questi personaggi non mi appartengono: dichiaro di aver redatto la suesposta drabble nel rispetto dei diritti di autore e della proprietà intellettuale, senza scopo alcuno di lucro, in onore ad Asao Takamori ed a Tetsuya Chiba.
La drabble è dedicata a mio marito Federico, che me l’ha ispirata. Grazie amore!
La drabble è dedicata a mio marito Federico, che me l’ha ispirata. Grazie amore!