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Autore: Armitrael    18/06/2016    0 recensioni
Tratto dal Prologo (I)
-Torna indietro, c’è un altro modo- disse il giovane 
-Non c’è un altro modo, non c’è mai stato un altro modo- rispose lei distogliendo lo sguardo 
-Talisa e Caleb stanno bene, possiamo aggiustare tutto, Lysa- le tese una mano come a volerla portare di nuovo con se.
Come se, mano nella mano, le cose sarebbero potute tornare alla normalità.
Lei prese la sua mano ed i due si scambiarono un bacio pregno di tristezza. 
-Fidati di me- sussurrò la ragazza staccandosi dalle sue labbra per poi voltarsi; l’espressione del ragazzo rimase perplessa, dapprima, per poi mutare in stupita quando al suo corpo vennero pian piano a mancare le forze, le palpebre si fecero sempre più pesanti
-Lysa..- ebbe solo il tempo di sussurrare prima di cadere come corpo morto cadeva.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10 Gennaio
Lysa


Era passata praticamente una settimana da quando aveva incontrato quei tre ragazzi ed era stata spettatrice del fenomeno soprannaturale che aveva messo in allarme tutta la sua famiglia e la sua cerchia; a nulla erano valsi i tentativi di localizzare lo stregone che aveva portato tutto quello scompiglio.
Colui che aveva seminato il panico non apparteneva alla loro cerchia di streghe e stregoni, e la voce si era già sparsa attraverso la città e le varie aggregazioni di esseri magici.
Era arrivata la voce che il gruppo di licantropi della città era stato messo fuori combattimento totalmente, e la ragazza non poté fare a meno di pensare al ragazzo, Lucas, che l’aveva irritata così tanto qualche giorno fa; si erano scambiati i numeri per sicurezza ma non si erano mai sentiti. Prese il cellulare e scorse i numeri fino a trovare i tre raggruppati in una piccola rubrica a parte
“Talia, Lucas, Caleb”
Si scoprì a tenere il dito su uno di loro, come a volerlo chiamare, e lo spostò velocemente, riponendo il cellulare in tasca maledicendosi per la situazione.
Una mano sulla spalla la fece tornare alla realtà
-Andiamo sorellina, ora è il momento di spegnere il cervello- le sorrise Jason porgendole uno shot, i due brindarono e bevvero tutto d’un fiato la tequila all’interno prima di guardarsi intorno: era il cosiddetto giorno della fratellanza, tutte le congreghe si riunivano per fare festa e celebrare la pace che regnava tra di loro, il pub scelto questa volta era quello che ospitava i licantropi prima dell’attacco dello stregone; in segno di pace tra i due schieramenti, le diverse cerchie si erano offerte di porre rimedio ai danni subiti verso i lupi e loro avevano accettato di ospitarli per quella ricorrenza.
E quindi, eccoli lì, streghe e lupi che facevano festa a suon di musica e di alcool, come si confaceva alle migliori feste. Lysa non fu da meno, ballando in mezzo a ragazzi e ragazze di entrambi i gruppi; adocchiò una ragazza davanti a lei che ballava con la stessa sinuosità di un serpente che si avvicinava silenzioso alla preda; si sorrisero e si avvicinarono a ritmo di musica, arrivando ad un soffio di labbra, sentì anche qualcuno ballare dietro di lei, il suo respiro sul collo, il suo calore vicino la schiena.
Sorrise nel sentirsi voluta da ben due persone e si girò per osservare l’altro.
Quando i loro occhi si incontrarono, la ragazza indietreggiò per poi scontrarsi con l’altra davanti a se, che infastidita dalla cosa cambiò velocemente partner di flirt
-Diamine, ma sei tu!- disse lei infastidita, Lucas torreggiava davanti a lei in un completo abbastanza casual, una maglietta verde ed un pantalone nero
-Tu ? Ma..Eri diversa l’ultima volta- davvero aveva detto quelle parole ? Mai dire ad una donna che “sembra diversa”. Effettivamente aveva il brutto vizio di tingersi i capelli molto spesso; l’ultima volta che aveva visto il ragazzo i suoi capelli erano rossi, questa volta li aveva totalmente l’opposto, di un azzurro piacevole alla vista che incorniciava i suoi occhi neri, profondi.
-Eri l’unica persona che speravo di non vedere, Romeo-
-Beh, Strega di Biancaneve, si dia il caso che questo sia il mio pub-
-Strano, non vedo scritto il tuo nome da nessuna parte- rispose senza cedere allo sguardo di sfida ma sostenendolo alla stessa maniera, al ché allora il licantropo sfoggiò un sorriso malvagio prima di indicare con l’indice una parte del bancone che era vicino loro, su cui era intagliato qualcosa
“L/B” seguito da una piccola zampa di lupo
-Visto, fata turchina ?-
Quello era troppo, fece per scostarlo e cambiare zona quando si sentì bloccare un braccio e si voltò di scatto, osservò gli occhi del ragazzo che questa volta erano privi di quell’aria di sfida che lo caratterizzava da quando l’aveva conosciuto
-Scusami, a volte esagero con le provocazioni-
-Beh, i cani non sono conosciuti per il loro pensare prima di agire- rispose ritraendo il braccio dopo che lui l’ebbe lasciata
-Già, sono più conosciuti per la loro voglia di fare amicizia- disse lasciandola stranamente sorpresa quando lui le porse un bicchiere
-Ricominciamo da zero, ti va ?- chiese proponendo un cin-cin.



 
Caleb
 
Quella serata era particolarmente noiosa, il ragazzo si trovava a casa sua a chiudere un elenco della libreria in cui lavorava. Non aveva voglia di recarsi in discoteca, come suo solito, per dare il via ad un’altra serie di flirt o di notti; aveva soltanto voglia di un po’ di tranquillità. Era lì fisso sul cellulare che mostrava il numero di David, aveva voglia di chiamarlo, di sentire la sua voce e di vederlo, ma si era detto di no; non doveva creare nessun legame importante con le persone, non dopo quello che era diventato.
Stava per spegnere quel dannato cellulare quando all’improvviso si illuminò, segnando una chiamata in arrivo
-Caleb, ti disturbo ?- riconobbe subito la voce scossa da un piccolo tremolio d’ansia, cosa che lo fece sorridere rassicurando il cuore che aveva letteralmente saltato un battito
-Talia, non mi disturbi affatto, è successo qualcosa ?- chiese indagatore, non trovava il motivo di instaurare un legame con i ragazzi che aveva incontrato quindi tornò ad assumere il comportamento freddo e distaccato che cercava di mantenere il più delle volte
-No, niente monumenti illuminati o ragazzi che si trasformano in lupi, se vuoi saperlo. Volevo soltanto sentire qualcuno, da quando è successa quella cosa ho difficoltà a guardarmi intorno e pensare alla normalità- sentì la sua voce non smettere di avere quel leggero tremolio
-Immagino che non sia facile, non lo è nemmeno per me che prima d’ora non avevo mai visto una cosa così esagerata- rispose facendo susseguire un po’ di silenzio, sentiva che per l’imbarazzo lei si era bloccata e lui non trovava altro da aggiungere
-Senti, so che è un po’ tardi ma se vuoi puoi passare da me per fare due chiacchiere-
-Sei sicuro ? Magari creo disturbo..-
-Nessuno disturbo, te l’ho detto-
-D’accordo, allora a tra poco- e si congedò dopo averle fornito l’indirizzo di casa sua. Dopo la telefonata passò a riordinare quello che poteva, per quanto fosse un tipo meticoloso, l’ordine che aveva dentro si opponeva al disordine di ciò che lo circondava. Diversi minuti dopo sentì il campanello suonare ed andò ad aprire.
-Hey- disse lui sfoggiando un semplice sorriso e facendo strada alla ragazza nell’appartamento
-Hey, grazie davvero- disse lei togliendosi il cappotto e poggiandolo vicino alla borsa su una delle poltrone dove Caleb la fece accomodare
-Capisco che tu possa essere scossa da tutto quello che hai visto in così poco tempo, anche io mi sentivo così..-
-Fuori dal mondo, come se tutto quello che conoscessi non esistesse più, spazzato via da una nuova consapevolezza ?- finì lei anticipandolo e guardandolo negli occhi
-Si, diciamo così- rispose sospirando
-Allora è vero ? Tu sei un vampiro ?- chiese lei all’improvviso, dopo qualche minuto di silenzio. La guardò, provava sempre tanta vergogna nel rivelare ciò che era, un mostro.
-Più o meno; sono un vampiro a metà- rispose semplicemente lasciando interdetta la ragazza, vide il dubbio nascere sul suo volto così decise di darle più spiegazioni
-Quando una persona viene prosciugata completamente del proprio sangue e beve sangue di vampiro, inizia il processo di trasformazione- fece una piccola pausa per osservare la ragazza che annuì, avendo capito il passaggio; continuò a spiegare avendo la sensazione di essere uno dei professori del suo liceo, noioso e borioso
-A quel punto, una volta che il sangue di vampiro inizia a cambiarti, devi continuare a nutrirti dalla stessa fonte affinché entri in circolo in tutto il corpo e ti trasformi completamente in uno di loro- completò con un sospiro quando la domanda della ragazza arrivò improvvisa, ma attesa
-E tu non lo hai fatto?-
-No, io mi sono nutrito del sangue di una persona comune, di un umano, il ché si è fuso con il sangue da vampiro già in circolo e mi ha reso ciò che sono adesso, un essere a metà tra l’uomo ed un pipistrello, ma fortunatamente non metto un mantello nero e vado a combattere il crimine- prese due bicchieri, in uno versò dell’acqua per la ragazza, in un altro un liquido rosso che teneva chiuso in una bottiglia nel frigorifero
-Il sangue umano va bene come sostentamento una volta che sei un vampiro, ma se te ne nutri mentre sei in punto di trasformarti..Beh le cose cambiano- il suo sguardo fu poi catturato dalla ragazza che fissava il bicchiere che conteneva il liquido rossastro, scarlatto e denso
-Tranquilla, è sangue animale raccolto dalla carne che compro e che mangio- disse rassicurandola e bevendo un sorso
-Un bicchiere mi tiene attivo un giorno o due, credo che bere sangue umano sia meglio, ma non sono così mostro da uccidere per vivere- decretò abbassando lo sguardo, l’idea di azzannare qualcuno e di prosciugarlo come era successo a lui gli dava allo stomaco, non era un killer e non lo sarebbe mai diventato.
-Io..Mi dispiace per quello che ti è successo, Caleb- disse lei rivolgendogli uno sguardo dolce, gli scappò da sorridere
-Tranquilla, è successo tempo fa, almeno posso ancora uscire alla luce del sole- rispose poco prima che il telefono della ragazza cominciasse a squillare assieme al suo
-Lucas ?- rispose il ragazzo
-Lysa ?- rispose la ragazza
-Dove diamine siete? Raggiungeteci subito!- urlarono i due, palesemente in preda all’alcool, all’unisono mentre la musica in sottofondo faceva tremare le casse dei telefoni.


 
Talia
 
Il pub dove avevano detto loro di andare era davvero affollato e rumoroso, e lei non si considerava davvero una tipa da festa e rumorosa anche se pensava che un qualcosa di normale come una sana sbronza avrebbe potuto aiutarla a reinserirsi nella sua vecchia vita.
-Eccovi !- urlò la ragazza che aveva conosciuto qualche giorno fa, Lysa, venendo loro incontro con due shot, uno a testa, che porse sia a lei che a Caleb.
Guardò l’amico che l’aveva accompagnata che le rivolse un occhiata interdetta, per poi annuire e brindare assieme a lei prima di buttare giù il contenuto
-Batman, Jane Eyre, non potevate perdervi questa festa per nulla al mondo- disse Lucas prendendo altri due bicchieri e buttandoli giù assieme alla strega che si fermò un secondo
-Aspetta, vuoi dirmi che sai davvero chi è Jane Eyre?- chiese osservando divertita la faccia di lui
-Hey, guarda che anche io sono andato a scuola!- scoppiò a ridere assieme alla provocatrice prima di dirigersi verso il centro della festa
-Beh, come si dice, se non ti lanci non impari a volare, no ?- domandò ironico il vampiro prima di prendere altri due bicchieri e seguire il licantropo e la strega verso il centro del locale, bevendoli uno dietro l’altro.
La ragazza rimase interdetta, c’era qualcosa che non andava, sembravano tutti troppo felici e spensierati, come se quello che fosse successo all’obelisco non fosse mai esistito.
Osservò l’intero pub divertirsi ed agli occhi risaltò un solo punto che stonava con l’inquadratura, quello dell’uomo dietro al bancone che sembrava estraniato dal contesto. Si limitava a preparare le bevande e a poggiarle sui vassoi che ragazzi e ragazze mettevano lì; non sorrideva, non sembrava arrabbiato, totale apatia.
“Qui c’è qualcosa che non va”
Si diresse allora verso l’oggetto delle sue attenzioni, che continuava nel suo imperterrito lavoro da barman
-Cosa le do, signorina ?- chiese atono senza fissarla
-Tequila- rispose a caso lei per poi osservarlo più da vicino
-Ha l’impressione di non divertirsi tanto come il resto delle persone qui dentro- disse vaga mentre l’uomo versava il contenuto di una bottiglia di vetro in un piccolo bicchiere che aveva lì vicino. Solo quando glielo pose notò che il suo sguardo era attratto da qualcosa che aveva al collo
-E’ un interessante oggettino che porti, signorina, lo sai ?-
-E’ un ricordo di mia madre- disse non nascondendo un tono sospettoso e freddo, quanto timoroso
-Una collana molto famosa tra le congreghe, stai attenta a non mostrarla troppo in giro- si raccomandò con un ché di malizioso nel sorriso che adesso tagliava quell’espressione fredda.
-Non ho afferrato il tuo nome- disse stranamente il barman fermandosi e risvegliandola dai suoi pensieri
-Il mio nome..? Ehm, Talia- disse insicura prima di fare un cenno di testa ed allontanarsi con un drink.
Ignorando l’espressione fredda e seria che l’uomo aveva assunto, guardandola nella folla.
 
 
 
Lucas
 
Sentiva il cuore pompare il sangue a ritmo di musica mentre, con gli occhi chiusi, ballava vicino a Lysa; non aveva bisogno di guardarla per sentire la chimica che c’era in quel momento tra i due, si sentiva libero e senza preoccupazioni, tutto ciò che importava era davanti a lui.
Aprì gli occhi e la vide in quel suo vestito azzurro che metteva in risalto la sua carnagione rosea e i suoi capelli.
Sentì le braccia di lei raggiungerlo al collo mentre ballava assieme a lui nel pieno della musica che faceva vibrare i corpi di tutti.
Fu allora arrivò la mano di una persona a strattonare lui e la ragazza, si voltò ed incrociò gli occhi di una visibilmente preoccupata Talia
-Ragazzi, ragazzi, riprendetevi..Qui c’è qualcosa che non va-
-Oh andiamo, goditi un po’ di pace sorella- rispose Lysa sorridendogli, le sorrise di rimando continuando a non staccarsi da lei, ma allora l’altra afferrò la mano della strega e questa sembrò come svegliarsi da un sogno, strabuzzando per un attimo gli occhi.
-Ma cosa..Io mi sentivo..- osservò le due guardarsi negli occhi
-Afferra anche lui- ordinò la strega e Talia non se lo fece ripetere due volte, afferrandogli il braccio.
L’effetto che gli fece fu come prendere aria dopo esser stati immersi sott’acqua, gli parve tutto sbagliato, fuori dal contesto in cui si trovava, cosa poteva essere mai successo ?
Con ancora afferrate per mano le due ragazze,le condusse nel retro del locale, uscendo da una porta di servizio e respirando aria fresca
-Cosa vi era successo ?- chiese timorosa l’umana
-Dubito che tutto quello che sta succedendo lì dentro sia semplicemente colpa dell’alcool, c’è un incantesimo in atto e noi ci siamo fatti prendere alla sprovvista come degli idioti !- rifletté ad alta voce la strega massaggiandosi le tempie
-Come ho fatto ad essere così stupida ? Come ?- si disse ancora prima di fare un profondo respiro. Se qualcuno aveva lanciato un incantesimo così forte per “intontire” tutti, allora voleva dire che qualche aiutante dello stregone di qualche giorno fa era tra loro
“O che potrebbe essere presente perfino quel dannato stregone”
-Afferrandomi la mano devi avermi trasmesso il potere del Rantai Leher e mi hai allontanato dagli effetti dell’incantesimo..Erano deboli, ma sempre presenti in modo molto minimo- spiegò la strega
-Forse protegge chi lo indossa ed attenua gli effetti di chi viene a contatto con me- propose titubante Talia, al ché l’altra annuì decisa.
-Ok, dobbiamo prima trovare Caleb, però tutti e tre lì dentro mano nella mano potremmo destare sospetti, in due avremo più probabilità di passare inosservati- disse osservando l’entrata posteriore che dava nel club, dalla quale ancora usciva il rumore della musica da festa.
-Andrò io con Talia- disse Lysa
-Con la mia magia sono più utile, se tu perdessi le staffe potresti andare in corto circuito e trasformarti- continuò seria afferrando la mano della ragazza.
L’idea di restare lì fuori con le mani in mano lo mandava in bestia, ma aveva ragione, non era chissà quanto utile se non trasformato in lupo.


 
Talia

Entrarono nel locale con le mani ben strette, iniziando a gettare qualche sguardo alla gente che ballava e beveva senza preoccuparsi del resto, fece anche attenzione a non entrare nel raggio d’azione del barman ma si accorse presto che sembrava essere sparito, sostituito da un ragazzo più giovane.
-Dove può essere ?- si chiese la strega analizzando ogni centimetro del locale con i suoi penetranti occhi neri
-E se fosse in bagno ?- chiese lei
Decisero di provare lì e, senza farsi notare, sgattaiolarono nel bagno del locale nel quale trovarono la lampadina che ondulava dal soffitto, evidentemente staccata e che lasciava parti del locale in ombra.
Un suono la fece rabbrividire mentre, assieme all’altra voltava lo sguardo per analizzare da dove venisse quel sottile sibilo stagnante: osservò un ragazzo stretto contro un muro che dimenava debolmente il braccio mentre l’altro che lo sovrastava, aveva la faccia china nell’incavo del collo e sembrava morderlo
“O bere da esso”
-Cal..Caleb- provò a sussurrare, di scatto il ragazzo si voltò mostrando gli occhi completamente iniettati di sangue ed i canini che fuoriuscivano pericolosamente
-La cena è servita- disse quasi in modo selvaggio
Prima di gettarsi su di loro.
  
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