Oltre la morte
Toguro x Genkai
Si fermò davanti alla figura di Genkai.
La bella e giovane Genkai. Come se la ricordava lui.
Quella stessa Genkai di cui si era innamorato.
L’unica che riconosceva come tale.
Non quella vecchia che aveva ucciso. No.
La sua Genkai
era bella, forte. Giovane.
-come hai fatto a sapere che avrei scelto questa strada?-
-chissà perché- rispose la ragazza, fissandolo dritto negli occhi. Come se
potesse vedere attraverso quelle lenti scure che gli coprivano gli occhi –allora
proseguirai davvero per questa strada?- gli chiese.
Lui non rispose. Lo sguardo serio puntato su di lei. Sapeva che lei era a
conoscenza del perché avesse intrapreso proprio quella strada. Il Myogoku. Il regno più terribile dell’Inferno.
-ma tu hai già vendicato a sufficienza i tuoi allievi- proseguì lei. Sapeva perché
aveva scelto quella strada, e non era d’accordo –la forza di Kairen era così terribile che nessuno avrebbe potuto fare
nulla…non è stata affatto colpa tua- cercò di convincerlo –dopo il torneo ti
sei sottoposto a qualsiasi tortura per espiare la tua presunta colpa- continuò,
alzando di un tono la voce -…ma ora basta!-
-non è così- la contraddisse –in quel momento ero davvero convinto, proprio per
quello sono riuscito ad impegnarmi a diventare sempre più forte…anzi, io
ringrazio anche adesso per quello che è successo-
-NON è VERO!-
-Genkai- la interruppe -…lasciami in pace…- mormorò,
riprendendo a camminare fino a superarla. La decisione era presa, non sarebbe
tornato indietro. Neanche se fosse stata proprio lei a chiederglielo. L’aveva detto anche a Koenma.
-ti è rimasto ancora un lavoro da svolgere- proseguì, fermandosi subito dopo di
lei. Dandole le spalle. Nessuno dei due si voltò per guardare in viso l’altro -…Yusuke Urameshi ha ancora bisogno
di te. Sono sicuro che quello diventerà ancora più forte…ma potrebbe diventare
come me se sbagliasse strada. Devi stargli ancora vicino-
La giovane Genkai non poté trattenere un sorriso
nostalgico. Quello era il giovane che aveva imparato a conoscere. Nonostante fosse
ormai arrivata la sua ora, continuava a pensare a colui che l’aveva sconfitto –sei
proprio uno stupido senza speranza- sussurrò in un sospiro –la tua stupidità
non guarirà mai neanche con la morte-
Si voltò verso di lui, che ancora le dava le spalle. Toguro
si tolse gli occhiali da sole scuri che indossava sempre. Solo allora si voltò
definitivamente verso di lei. E, per la prima volta dopo anni, i loro sguardi
si incrociarono senza più la barriera delle lenti scure a dividerli. Sguardi limpidi.
Sinceri.
Le labbra di Toguro si incresparono in un appena
accennato sorriso. Il primo a memoria d’uomo. Un sorriso sincero. Un sorriso
pieno di gratitudine. Un sorriso che avrebbe regalato solo a lei.
-ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per me fino ad oggi- le disse. Poi
proseguì il suo cammino, rimettendosi gli occhiali da sole e sparendo, poco
dopo, dalla vista della giovane.
-ma sei proprio…uno stupido- si ritrovò a pensare la giovane Genkai, lo sguardo fisso nel punto in cui lui era appena
scomparso.
Ma andava bene così.
Era stata la sua scelta. Andava rispettata.
Ora, finalmente, lo riconosceva.
Era tornata il ragazzo che lei aveva conosciuto.
Il Toguro di cui si era innamorata.
il Toguro bello, forte ma altruista, che aveva
passato tutta la sua vita a cercare la vendetta dei suoi allievi. Ma che era
finito irreparabilmente nelle spire del male.
Aveva fatto del male a molti.
Ma ora era pentito. Ora era tornato quello di una volta.
Sorrisero.
Ora entrambi potevano riposare in pace.
Ora che erano finalmente riusciti a rincontrare la persona amata.
Ora potevano considerarsi felici.
Inferno o Paradiso, vivi o morti, non cambiava nulla.
Sarebbero per sempre stati insieme.
Oltre la morte.
Angolo dell’autrice:
oh,
mamma! Questa ff non ha alcun senso, e fa un po’ schifo,
vero?
Ma come
potevo non scriverla? Sinceramente, quei due sono la coppia perfetta. Come Yusuke e Keiko. Si vede lontano
un miglio che sono innamorati persi l’uno dell’altra, ma il tempo li ha divisi.
Toguro non riconosceva la vecchia Genkai
come quella di cui si era innamorato. Genkai non
riconosceva il Toguro demone come quello di cui si
era innamorata.
Sono cresciuti insieme, allenamento dopo allenamento, nello spirito e nel
corpo. Ma il tempo e le vicissitudini di un’ingiusta vita li hanno divisi.
Ma la
morte questa volta ha una parte importante. E, soprattutto, non è l’antagonista.
Solamente la morte è riuscita a ricongiungerli. Il vecchio Toguro,
ormai pentito, e la giovane Genkai, che si appresta a
tornare in vita.
La volevo
scrivere da tanto tempo, questa ff, ma non mi veniva
l’idea. Poi, oggi, erroneamente, mi è ricapitato per mano il volume 13 di Yu
degli Spettri, e non ho potuto fare a meno di rileggere il dialogo di questi
due. Dialogo che in questa mia piccola e stupida shot
ho ricopiato alla lettera proprio dal manga. Perché era troppo bello e ci
calzava a pennello.
Probabilmente
i personaggi sono leggermente OOC (Toguro non è che sorride, ma assume un’espressione talmente
dolce che non sapevo come descriverla)
Non mi
aspetto assolutamente nulla da questa OneShot, scritta
completamente di getto. È solo che volevo scriverla da così tanto, che la
pubblico senza alcuna pretesa. Perdonatemi nel caso avessi sbagliato a scrivere
dei nomi.
Fatemi
sapere cosa pensate, se vi va^^
kiss