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Autore: RobertaTaeTae_V    19/06/2016    2 recensioni
“cos'è?” dico a voce alta.. Un iPod era poggiato sulla panchina, a fianco ad esso un piccolo origami a forma di cigno con una minuta scritta su di un’ala cercava la mia attenzione.
*APRIMI* ... Stupita e un po' incerta comincio a scartare quel piccolo animaletto creato con così tanta cura, distendendo delicatamente il foglio quasi per paura di stracciarlo e su di esso noto una frase molto corta, sembrava un ordine :
_accendimi e ascoltami_
Genere: Mistero, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*****ORIGAMI*****
 
Estate... Ormai sono  due mesi che mi reco ogni pomeriggio o quasi in questo parco abbandonato....
La mia solita panchina, sotto al grande albero di ciliegio che mi ripara dal sole cocente, il mio iPod e un pezzo di carta su cui scrivere...
Mi chiamo Cate ed è così che passo i miei pomeriggi da quando sono arrivata a Seoul, il lieve venticello accompagnato da aromi di alberi in fiore mi rilassa portandomi pace interiore.
Poggio come d'abitudine le mani sul legno della panchina e porto il viso al cielo, gli occhi chiusi e un sospiro di gratitudine rivolto a chi ha reso possibile esistesse quel paradiso terrestre, allargo le braccia per poggiarmi più comodamente alla panchina e le mie dita incontrano qualcosa di solido e freddo...
 Apro gli occhi d'istinto...
“cos'è?” dico a voce alta.. Un iPod era poggiato sulla panchina, a fianco ad esso un piccolo origami a forma di cigno con una minuta scritta su di un’ala cercava la mia attenzione.
*APRIMI* ... Stupita e un po' incerta comincio a scartare quel piccolo animaletto creato con così tanta cura, distendendo delicatamente il foglio quasi per paura di stracciarlo e su di esso noto una frase molto corta, sembrava un ordine :
_accendimi e ascoltami_
penso a quanto strana sia la situazione quindi mi guardo intorno cercando una qualche presenza ma in quel posto dimenticato dal mondo sembra ci sia solo io. 
Perplessa stacco le cuffie dal mio iPod e le inserisco in quello misterioso e poi con un po'di incertezza pigio sul tasto play...
Sulla schermata compare così il titolo di una canzone *BTS- Butterfly* .
_ cosa?  Perché la mia canzone preferita è su questo lettore?_ penso confusa,  scorro la playlist  in cerca di altro ma noto con sorpresa che l’iPod è vuoto,  quella è l’unica canzone caricata...
Continuo a guardarmi intorno ma nulla di strano o inconsueto accade...
Trascorro gran parte del pomeriggio in quel parco scrutando per i sentieri senza notare nessun altro a parte me, così rassegnata decido di rientrare a casa  senza dar più di tanto peso all'accaduto...
_.....magari domani ritorno...._
 
_Il giorno seguente_
 
Il mio umore oggi non è dei migliori, quando facevo brutti sogni ero abituata ad entrare nel letto di mia mamma per accoccolarmi dolcemente sotto la sua protezione, la sua presenza mi rassicurava.
Da quando sono a Seoul purtroppo questo non accade più, riesco a sentire mia mamma di rado per via della forte differenza di orario e non ho nessuno con cui parlare e sfogarmi nei momenti di sconforto.
Ci sta solo lui, quel piccolo paradiso terrestre a farmi compagnia, quel posto dimenticato da Dio dove posso esser in pace con me stessa.
Cammino per i sentieri del mio adorato parco e scruto ogni singolo angolo, ogni lieve movimento delle foglie sui rami cullate dalla brezza calda d’estate.
Faccio una pirueta su me stessa con le braccia larghe per assaporare meglio la sensazione di libertà e sentirmi maestosa come una farfalla quando un ricordo come un lampo mi balena in testa _BUTTERFLY_ricordo l’iPod e l’origami del giorno precedente.
Un po’ incerta e un po’ curiosa mi dirigo verso la mia amata panchina, l’altra sempre presente  amica che accompagna i miei pomeriggi.
_ Nah.. Cate stupida non ci sarà nulla_ ripeto quella frase più volte nella mia testa quasi per auto convincermi che la cosa non mi facesse paura. Cammino a passo incerto e nell’aria si percepisce solo lo scricchiolio provocato dai miei passi poggiati sulle poche foglie posate sul sentiero, ed eccola li, davanti a me la piccola panchina.
Decido di fermarmi e guardarmi intorno prima di raggiungerla, ma come al solito ci sono solo io, quindi mi avvicino e con non molta sorpresa un origami era nuovamente posato su di essa.
_Ma l’iPod non c’è_
“questa volta è una farfalla”  dico con un filo di voce.
Mi siedo accanto ad esso, lo osservo senza toccarlo e mi guardo nuovamente intorno, passa qualche minuto e la mia curiosità cresce di più quindi lo afferro delicatamente.
Apro lentamente ogni singolo angolo e mi sembra di rivivere la scena del giorno precedente.
Un tuffo al cuore poi blocca le mie mani quando distinguo la frase lasciata sulla prima ala aperta
_ Ci hai messo un po’ ad aprirmi_ il mio cuore galoppa all’impazzata, come poteva quel piccolo foglio sapere i miei movimenti? Mi alzo istintivamente lanciando quel origami mezzo aperto a qualche metro da me, giro su me stessa con ampi scatti della testa, mi sento osservata ma non riesco a vedere nessuno ne tanto meno sentire nessuno a parte il mio respiro affannato
“Chi sei? Esci fuori! Cosa vuoi da me?”  le mie urla spezzano il silenzio creando un lungo eco per tutto il parco deserto.
Il nulla, cerco di calmarmi e decido di riprendere l’origami mal concio lanciato prima per terra.
Mi siedo nuovamente sulla panchina e apro la seconda ala
 
_Tu sei proprio come una farfalla,
sto tentando di rubarla da lontano,
se le nostri mani si toccano, ti perderò_

 
_BUTTERFLY_ , di nuovo questa canzone, la vista si annebbia, porto una mano sulla guancia e mi rendo conto che sto piangendo, ma non riesco a capirne il motivo.
Ora non sono più spaventata, non sono arrabbiata, ma una sensazione di angoscia mista disperazione si insinua in me _ chi sei?_  mi ripeto più volte.
So che aspettare non avrebbe risolto nulla quindi decido di prendere in mano la situazione, apro il mio zainetto e prendo la mia penna stilografica che uso per scrivere e rilassarmi quando sono sola in quel posto, cosa che probabilmente non succederà  più.
Trovo uno spazio bianco sul origami e con un po’ di incertezza decido di scrivere, la mano  trema senza sosta
 
_Un vuoto suono proviene dal mio cuore.
Non so dire se questo sia un sogno o realtà_
 
Lascio su quelle ali un altro pezzo di quella stessa canzone perché in quel momento descriveva abbastanza bene la mia situazione, quindi richiudo le alette e poso la piccola farfalla di carta sulla panchina che molto probabilmente ospitava qualcun altro oltre a me.
Raccolgo le mie cose e prima di lasciare nuovamente quel posto meraviglioso ormai violato esclamo a voce alta
“Quando vorrai parlare mi troverai su quella panchina sempre” a passo lento vado via sperando che qualcuno abbia sentito le mie parole.
 
                                                              ------------------------
 
Un altro giorno è passato e così mi ritrovo nuovamente seduta a ciondolare le gambe sulla panchina, speranzosa che qualcosa possa accadere da lì ai minuti a venire … invece nulla, probabilmente mi sono illusa che qualcuno possa aver udito il mio appello disperato del giorno precedente.
Decido di perlustrare la zona in cerca di qualche indizio…  _non può finire tutto così_ … dopo aver assaggiato quella scarica di emozioni ora ho paura che possa esser stato tutto frutto della mia fantasia,  _non può essere, non sono pazza_ , cammino lungo il sentiero sterrato, e la brezza leggera e calda mi porta a chiudere nuovamente gli occhi, sento il profumo della terra, delle foglie e delle fioriture estive, riesco a percepire il suono dell’acqua del laghetto a pochi metri dietro i cespugli … non mi accorgo che sto procedendo ad occhi chiusi, ormai conosco quel posto come le mie tasche,  _tredici,quattordici, quindici, gira a destra_ . la mente guida il mio corpo,  _stop_ , apro lentamente le palpebre e mi rendo conto che la vista mozzafiato del laghetto che doveva esser davanti a me è oscurata da qualcosa di colorato e ondeggiante … sforzo la vista cercando di mettere a fuoco e scorgo tre palloncini perfettamente allineati, uno ad un metro di distanza dall’altro, legati con cura a dei piccoli sassolini che rendevano impossibile la loro fuga nel cielo …  _sapevo che saresti tornato_ ...  il mio viso si colora di felicità.
Raggiungo il primo palloncino giallo, sapevo già di dover leggere _SCOPPIAMI_ divertita mi guardo intorno cercando qualcosa di appuntito per far esplodere il palloncino, poi mi ricordo dello spillone usato per rimediare al bottone perso della camicetta, e non appena la punta trova il contatto con esso l’esplosione mette in fuga i poveri uccellini ignari di quel che succedeva … _eccolo_ penso,  _un fiore di loto_ , non mi è mai capitato di conoscere una persona capace di creare Origami così perfetti.
Nuovamente prendo un respiro profondo e distendo il foglio con cura…
 
_ Le tue braccia, il tuo calore, il tuo cuore
Voglio vederli tutti, ti prego
Questo momento, persino l’impetuoso fiore profuma l’aria
Persino il cielo non ha neanche una nuvola_

 
Questa … è … Hold me Tight … perché questa persona usa tutte le mie canzoni preferite? Come fa a conoscermi così bene? Trattengo il respiro, il mio cuore per l’ennesima volta decide di battere incontrollato, mi avvicino all’altro palloncino rosso, leggo _NON ESITARE_ chiudo gli occhi e lo lascio esplodere …  _un’altro fiore_ , ripeto lo stesso procedimento
 
_Se tu non sei qui io sono come un cadavere, quindi come potrei respirare?
Fa male, piango in continuazione
Sto impazzendo, senza di te mi sento esausto
Penso a te incessantemente
Odio tutto, detesto ogni singolo giorno_

 
Un altro verso della stessa canzone, senza accorgermene le lacrime cominciano a rigare il mio viso.
Penso al perché di tutto questo, perché questa persona soffre per colpa mia? Perché il mio cuore non mi ascolta? Perché continuo a piangere? Perché sento come se mi conosca meglio di chiunque altro? Perché? Perché …
Con la vista appannata buco l’ultimo palloncino bianco e il mio cuore si ferma per un istante
 
_ Se ci fosse anche solo una minima possibilità, ti catturerei …
 
Prendi il tuo telefono ora_
 
Deglutisco più volte e divento sempre più affannata, con le mani tremanti asciugo gli occhi ormai completamente appannati e cerco disperatamente il cellulare nella borsa. Lo trovo.
Rimango un minuto immobile incerta su come procedere. Paura? Insicurezza? Emozione? O forse tutto? Scrollo più volte la testa, sfilo il cellulare e appena sblocco la schermata arriva un messaggio su KaKao…. Lo stomaco mi si chiude di colpo.
 
_voltati…. Ma non avvicinarti, perché nel momento in cui tu lo faresti sarei costretto a scappare, voglio solo che tu sappia che esisto realmente e che non sei pazza_
 
C-cosa? E’ qui? E’ qui davvero? Dovrei girarmi ora, ma perché sono inchiodata qui? Tremo come una foglia e probabilmente lui mi starà guardando … il telefono vibra, un altro messaggio
 
_se sei troppo sconvolta non voltarti, se non sei pronta lo capirò_
 
Ma che diamine sto facendo _è quello che volevi no? Volevi vederlo… bene ora è qui, voltati_, me lo ripeto fino alla nausea. Dopo qualche minuto sento dei passi allontanarsi, prendo consapevolezza che avrei perso ogni occasione così serro i pugni e con uno scatto veloce ruoto tutto il mio corpo. Mi pietrifico. A 15 metri da me una figura alta e magra con delle lunghe gambe scolpite, un cappuccio nero e il viso coperto era in piedi verso la mia direzione.
_Allora è reale_
 
Guardo verso di lui senza accorgermi del tempo che passa, in realtà nessuno dei due sta facendo nulla, ci limitiamo a guardarci immobili. Prendo il cellulare e scrivo
 
_non posso avvicinarmi e questo è frustrante perché non ne capisco il motivo … ma almeno posso sentire la tua voce?_
 
Lo guardo da lontano, noto che ha ricevuto il mio messaggio perché sta guardando il cellulare, di conseguenza anche il mio vibra
 
_conosci già la mia voce_
 
Leggere questo mi agita ancora di più, cerco di trattenere le lacrime, ma più mi sforzo più queste cercano di uscire. Rompo il silenzio con i miei singhiozzi strozzati e da lontano noto il suo esitare. Riesco a capire che le sue gambe vogliono venire verso di me ma cerca di trattenersi.
Faccio un passo in avanti, lui tende una mano quasi per bloccarmi.
Grido <<TI PREGO PARLAMI, DI QUALCOSA O DIVENTO PAZZA! CHI SEI? PERCHE’ RIESCI A TOCCARE COSI’ IL MIO CUORE?>> mentre procedo verso di lui al contrario lui indietreggia, continuo <<TI PREGO NON ANDARTENE!!!! PARLAMI!!!>> il suono della mia voce è strozzato dalle lacrime "NON LASCIARMI DA SOLA"
Si blocca improvvisamente e inaspettatamente comincia a cantare
 
*GIRL LET ME KNOW
  GIRL LET ME KNOW*
 
Il cellulare mi scivola dalle mani… no … Non può essere … riconoscerei quella voce tra milioni di voci …
La testa mi esplode, il cuore è nelle orecchie, lo stomaco si contrae e la vista comincia ad appannarsi.
Come può essere? Sento il mio corpo che pian piano si rilascia per terra, comincio a vedere a stento …
 
_Jungkook_ ripeto a voce bassa
 
 
_un viso angelico, occhi da cerbiatto e un ciuffo ribelle, riesco a distinguere a malapena quei tratti tanto desiderati che ora sembrano essere ad un palmo dal mio naso, posso addirittura sentire il respiro caldo accarezzarmi il viso … è forse un sogno?_ penso di sì, mi capita spesso di sognarlo in questo modo _continua a scrutarmi, sembra preoccupato, prova a parlarmi ma non riesco a sentirlo_ eh già proprio come in tutti i miei sogni, non riesco mai a capire cosa lui mi stia dicendo, _per un attimo la mia mente si è colorata di nero, il buio più totale … odio i blackout nei sogni, vorrei ricordare ogni cosa, però questa volta non mi sono spostata. Di solito salto da un posto all’altro senza nessun senso_, ma questa volta lui è ancora li, ma non mi guarda più, mi bacia e basta _ oh il momento del sogno tanto atteso, vorrei potesse non finire mai, vorrei rimanere intrappolata qui dentro per sempre, vorrei esser catturata da quelle labbra morbide e umide che stanno giocando con le mie con tanta dolcezza e delicatezza, sembra quasi stia baciando dei petali, lentamente e lievemente come per paura di sgualcirli. Sento ogni singolo punto del mio corpo fremere, vorrei solo incrociare le mie braccia al suo collo_, ma sono bloccata, il mio corpo non risponde …Rumori ovattati cominciano a giocare nella mia testa, sembrano urla e sghignazzi e dei lampi mi accecano _cosa sono questi giochi di luce? Sembrano dei bagliori fulminei che colorano di bianco quel poco che riesco a vedere… ma che razza di sogno è questo?_ con un piccolo gesto delicato e veloce sento la sue braccia allontanarsi da me _NO! Non andartene, ti prego non voglio svegliarmi… Portami con te!_ sento la testa pesante e da li il buio più totale.
 
Porto gli occhi al cielo, dei sottili raggi di sole trapassano le foglie dell’albero di ciliegio sopra di me _ah, sono ancora qui_ penso _allora è così, è stato tutto un sogno vero?_ mi ripeto cercando di non piangere con tutta me stessa.
Con la poca forza nelle esili braccia mi tiro su, poggiando la schiena sulla corteccia di quell’albero solitario, alzo lo sguardo in cerca di lui ripercorrendo tutti i passaggi del mio sogno _i palloncini non ci sono_ serro i pugni stringendo con forza la stoffa della mia borsa.
Ruoto lo sguardo ormai rassegnato nella direzione in cui lui era fermo  _stupida, speravi di sognare ancora ad occhi aperti?_, istintivamente porto la mia mano sulla bocca cercando di mettere a tacere i singhiozzi che ormai rimbombano per tutto il parco deserto, le lacrime scendono incessantemente, non riesco a respirare, il petto brucia, gli occhi bruciano, il cuore è in fiamme. Perché? Faccio forza sulle braccia per tirarmi su accompagnandomi al tronco dell’albero, mi dirigo oscillante e goffa verso il laghetto di fronte a me … mi fermo …
Non so esattamente cosa mi succede … _perchè?_ ripeto, _perchè a me?_ , non mi capacito del fatto che sia stato solo un sogno, uno di quelli stupendi, uno di quelli per cui non vorresti mai più svegliarti _sembrava così reale_ , le mie dita sottili premono sulle mie tempie ma le lacrime e i singhiozzi non cessano… sono esausta, _le canzoni, gli origami, la tua voce … eri li di fronte a me, e per un attimo sei stato la cosa più bella che il mondo mi avesse donato … ma non eri realmente tu, eri solo il mio ennesimo sogno_ .
Passo le ore a venire ferma davanti quel lago in preda alla disperazione.
Finite tutte le lacrime decido di abbandonare quel posto.
 
Il mattino seguente ore 9:00
 
Solitamente a quest’ora nei giorni precedenti ero già a spasso per Seoul, solita tappa nel locale vicino al mio appartamento, il mio bicchiere di Caramel Macchiato, auricolari con la mia musica preferita e via verso il mio amato parco. Ero solita fermarmi a scrutare la gente del mio quartiere lungo il tragitto, tanto che ormai conosco le abitudini di tutti quanti, sono sempre stata un’attenta osservatrice sin da bambina.
Invece oggi sono ancora qui, a guardare il soffitto bianco della mia camera.
Negli interminabili minuti a venire continuo a pensare a quanto sia patetica la mia vita, mi metto a sedere sul letto e alzo lo sguardo verso la me stessa riflessa nello specchio a parete posto vicino alla finestra.
Vorrei tanto consolare quella ragazza esile e dallo sguardo afflitto, così poggio la mano sulla sua spalla lasciandole tre colpetti consolatori, le sorrido esasperata e mi alzo dal letto _sei spacciata_, mi dico,  _fai qualcosa per non pensarci troppo_ .
Mi dirigo verso la cucina e decido di accendere la tv per metter fine a quel silenzio devastante.
Mi rendo conto che non sono in grado di starle a presso, la mia testa è rimasta bloccata al giorno precedente. Sento il notiziario cambiare le news una dietro l’altra ma non ci presto attenzione, continuo a guardare le mie mani come fossero qualcosa di mai visto prima d’ora, _sono solo le tue mani, riprenditi_
 
*NEWS………………BTS ……………… JUNGKOOK……… RAGAZZA PRIVA DI SENSI…… PARCO*
 
Sorrido sentendo quelle parole mentre continuo a guardare le mie mani _ah, devo esser del tutto impazzita_, ma non ho il coraggio di alzare il mio sguardo verso il notiziario, ormai sento solo quel che voglio. Afferro il telecomando e cambio canale.
“Aish, ma a quest’ora ci sono solo notiziari in giro?”
 
_Ci ero quasi, stavo per pigiare il tasto di spegnimento, ma qualcosa pochi istanti prima ha catturato la mia attenzione_
 
Il telecomando scivola dalle mie mani, i miei occhi cominciano ad oscillare cercando di seguire increduli le immagini che passano in tv, _quello è il mio parco_,  dico con un filo di voce.
Una telecamera sta riprendendo una persona accovacciata sotto un albero di ciliegio, ma altre persone munite di macchine fotografiche e videocamere coprono la visuale _spostatevi, non riesco a vedere_,
ripeto alzandomi dalla sedia cercando di sbirciare tra le persone come se l’immagine potesse cambiare prospettiva.
Il cameraman avanza, si fa largo tra la folla e li la vedo, distesa sotto l’albero, priva di sensi, stringe tra le mani un origami _quella….sono….io…._.
 
Tremo, le gambe ormai non mi reggono e finisco a terra sulle ginocchia, il tonfo mi fa sussultare per il dolore e le lacrime cominciano a scendere nuovamente.
 
L’inquadratura si sposta repentina verso quel ragazzo in nero che viene strattonato dal suo manager, le grida e il chiacchierio di sottofondo rendono la situazione più caotica.
In quelle immagini successivamente il manager si avvicina al mio corpo inerme raccogliendo dalle mie mani l’origami, si sposta  verso il lago molto velocemente e afferra tutto ciò che era rimasto dei palloncini.
Nel caos si percepiscono domande miste a grida di giornalisti impazziti “JUNGKOOK!!! CI RISPONDA!” …. “JUNGKOOK CHI E’ LA RAGAZZA!” .
Quel ragazzo con il viso coperto si fa spazio tra la folla con l’aiuto del manager e da li a poco sparisce.
 
Con lo sguardo assente raccolgo il telecomando dal pavimento e serrando i pugni cerco di rimettermi in piedi. Gironzolo per la stanza e il respiro si fa corto mentre cerco di assemblare tutti i pezzi, sento il ticchettio dell’orologio che mi martella in testa. Non riesco a concentrarmi, mi sforzo di farlo chiudendo gli occhi _quindi non era un sogno_, come mio solito ripeto più volte quella frase ondeggiando la testa, è l’unico modo che ho per auto convincermi delle cose.
_ma  perché sono stata lasciata li? Perché non è ancora uscito il mio viso in tutti i notiziari? Perché le sasaeng non sono ancora arrivate a me?_,  sbigottita comincio a guardarmi intorno, ho di nuovo la sensazione di esser osservata.
Corro verso la finestra e guardo fuori attraverso la tapparella per assicurarmi non ci sia nessuno _nulla, non c’è niente, forse sto pensando troppo… non capisco_
 
Da li a poco una raffica di domande confonde ancora di più le mie idee.
Penso a come abbia fatto a non accorgermi di nulla, ritorno con la mente ai bagliori che vedevo nel sogno _quindi erano i flash_ , sorrido sospirando in preda all’ansia.
Penso anche a cosa possa esser successo a lui _sarai nei guai per colpa mia?Non me lo perdonerei mai … preferirei essere sbranata dalle sasaeng oppure preferirei sparire se questo possa esser utile purché tu viva felice_
Continuo ad andare avanti e dietro per il piccolo appartamento mordicchiando minuziosamente le mie unghie provocandomi delle lesioni, ma poco mi importa. Mi fermo improvvisamente e ricordo …
_Kakao….i messaggi_ non mi capacito della mia stupidità e delle mie frequenti dimenticanze _come ho fatto a non pensarci?stupida idiota_.
Corro in camera in cerca della borsa, la apro e riverso tutto sul letto “il cellulare,maledizione dove sei…..ECCOLO!” lo afferro ancora tremante e apro Kakao …
 
_un messaggio non letto_
 
Il cuore mi pulsa in gola, _non può esser lui_,  poso il dito sulla finestra di kakao e leggo l’ultimo contatto _è lui_, apro mentre trattengo il respiro.
 
*_mai avrei voluto abbandonarti li da sola, non esser preoccupata, il mio manager ha risolto tutto.
Sei libera come una farfalla ora, quella farfalla che non potrò mai catturare.
Una nostra canzone dice “Siamo come Romeo e Giulietta, forse mi piacevi troppo?”, penso sia così, insieme saremo destinati a morire.
Vola alto, sorridi con quel viso da bambina che amavo guardare di nascosto, continua a contare i passi lungo il tuo cammino, alza sempre lo sguardo verso il cielo e respira, perché in quegli istanti sei stata la  creatura più bella che avessi mai visto.
Non abbandonare mai quel parco, perché tu sei lui e lui è te.
Mi ricorderò per sempre della piccoletta che amava sentirsi libera in quel posto sperduto, quando mi sentirò solo penserò a te e mi sembrerà di averti accanto. Vivi.*
 
…………………………………..
 
La felicità dura solo un attimo, quando pensi di averla afferrata sfugge dalle tue mani senza preavviso.
Vorrei solo sparire…
 
………………………………………
 
_Inutile dire quanti messaggi abbia inviato a quel contatto nei giorni successivi_
 
*non volerò perché le mie ali sono appena state strappate via*
 
*volevo solo scambiare due parole, sai … per capire*
 
*chissà se mai leggerai i miei messaggi…*
 
*EHI, SAPEVI CHE SAREBBE ANDATA A FINIRE COSI’, TU SEI UN IDOL! AVRESTI DOVUTO EVITARMI SIN DAL PRINCIPIO! PERCHE’? PERCHE’ HAI CERCATO DI AVVICINARMI? PERCHE’ MI HAI FATTO QUESTO? IO … IO VORREI SOLO DIMENTICARE TUTTO ORA… MA DIMMI COME FACCIO? NON E’ GIUSTO … IO … *
 
*Scusa per ieri non ero in me … non era mia intenzione parlare così duramente*
 
Passano i giorni, i mesi e i miei messaggi da lui non vengono mai visualizzati . Ormai scrivo in quella chat quasi ogni giorno per sfogarmi o per raccontare com’è andata la mia giornata.
Anche se non lo sa è un modo per sentirmi più vicina a lui.
 
 
Quando un giorno …
 
NOTIFICA TWITTER
_sono loro, chissà chi avrà twittato_ apro e noto che non è una foto ma un video.
Posso vedere dall’anteprima che quella persona è lui,Jungkook.
Non so come comportarmi, non so se premere il tasto play o meno.
In questo periodo ho cercato in ogni modo di evitare di incappare in suoi video, ho capito che fa troppo male vedere il suo viso e sentire la sua voce.
Ma … avvicinando bene gli occhi allo schermo oltre al suo primo piano noto uno sfondo molto familiare.
_NO! Non può esser vero…_, decido di non pensarci due volte così prendo il mio solito respiro e pigio sullo schermo.
 
_era al parco, sotto l’albero di ciliegio, guardava fisso l’obiettivo, potevo percepire la tristezza nei suoi occhi anche se stava sorridendo, poi … quelle parole _Saranghae_ , e nuovamente quello sguardo.
 
Otto secondi interminabili … _Saranghae_ mi rimbomba in testa.
Capisco che quel video è rivolto alle Armys, e allora perché sono convinta l’abbia fatto solo per me?
_Saranghae_
Porto le mani sul petto e sento il cuore martellare, _ha detto che mi ama_, sorrido ma le lacrime scendono senza sosta, proprio non riesco a fermarle.
Lascio tutto com’è e corro fuori casa _ha twittato solo 1 minuto fa … è ancora li … deve esserci_ , penso correndo all’impazzata, non mi sono curata di nulla, ho lasciato casa aperta e sono per strada senza scarpe. Non mi importa del dolore ai piedi, non è nulla confrontato al dolore straziante nel mio cuore provocato da questi mesi trascorsi senza felicità, _devo solo raggiungerlo, ci sono quasi…_
 
…………………………………..
 
E’ da tanto che non vengo qui … precisamente l’ultima volta è stata proprio quando è successo l’irreparabile. Anche se lui mi ha chiesto espressamente di non abbandonare mai questo posto non ce l’ ho fatta, ogni singolo angolo di quel paradiso mi ricordava tutti i giorni pieni di emozioni e mistero dell’estate passata.
Continuo a correre lungo quei sentieri pieni di speranza, nulla è cambiato, solo la stagione.
Il parco è una distesa di foglie secche che scricchiolano sotto i miei piedi in fiamme, sono esausta e il respiro rimbomba nelle orecchie.
Faccio grandi falcate cercando disperatamente di raggiunge il lago pregando senza sosta di trovarlo fermo li ad aspettarmi, sfoggiando il suo sorriso più bello.
_ecco l’albero…. Dove sei tu? NON TI VEDO_ . Mi guardo intorno per diversi infiniti minuti, ma nulla, lui non c’è, quel luogo è vuoto come il mio cuore.
Rilascio le spalle e le mani a peso morto sui miei fianchi, sospiro più volte e sorrido più che posso a quel maestoso albero che a fatto si che tutto diventasse un inferno. Ma il falso sorriso a sua volta viene smascherato dalle lacrime calde che rigano il mio viso _allora è così che finisce la storia_, la mia mente è realistica,il mio cuore no.
Decido rassegnata di tornare indietro, quando il fresco venticello autunnale trascina con se il suono di una melodia a me molto familiare _conosco questa canzone … questa è … _, non lascio il tempo ai miei pensieri di finire la frase che sto di nuovo correndo contro vento all’inseguimento di quella bellissima musica.
Mi blocco. In quel posto dimenticato dal mondo, in mezzo agli alberi quasi spogli un piccolo palco compare davanti ai miei occhi.
 
_cosa sta succedendo …_
 
In lontananza una sagoma indefinita comincia ad avanzare verso di me, la musica diventa più forte, come se qualcuno avesse alzato il volume bruscamente … da li … ho ricominciato a sognare, quel ragazzo che mi viene incontro comincia a cantare … la sua voce è angelica e delicata …
 
_Ji-Jimin_
 
Violentemente porto le miei mani a serrarmi la bocca per trattenere i singhiozzi, non ho mai pianto così tanto in tutta la mia vita come l’ ho fatto in questo periodo _cosa è tutto questo … sta cantando Save me … cosa cerchi di dirmi?_
Poco a poco altre sagome appaiono, riesco a riconoscerli da lontano grazie alla loro voce, ma lui dov’è?
Jimin ormai è davanti a me e mi manca l’aria … non so più cosa sia reale e cosa sia finzione.
Non parla, mi sorride e basta, si ferma ad un metro da me e con mio grande stupore mi porge ….
 Un origami.
“è una stella” dico a voce alta con gli occhi annebbiati dalle lacrime.
“Sai già cosa fare” mi sorride Jimin.
 
Ritorno ai quei giorni d’estate bellissimi e apro quel piccolo foglio pieno di speranza.
 
* Non voglio sentirmi solo, voglio essere semplicemente tuo

Perché è così buio?
Il luogo in cui non ci sei
È pericoloso, sono rovinato
Salvami, non riesco a ritornare in me

Ascolta il battito del mio cuore
Ti sta chiamando a sé
In questa pesta oscurità
Sei così splendente

Per favore, porgimi la tua mano: salvami, salvami
Ho bisogno del tuo amore, prima che precipiti*


Le mie lacrime ormai bagnano il foglio sbiadendo le frasi del testo di Save me.

“Ti prego dimmi dov’è!” supplico Jimin strizzando gli occhi ormai brucianti.
“Penso tu sappia già dove si trovi … ti sta aspettando …” mi dice facendo un cenno di consenso, la sua espressione è rilassata.

_l’albero_ corro a più non posso voltando le spalle a Jimin, non badando a niente a nessuno, sulla mia strada ora vedo solo lui, ho bisogno di sapere se la mia vita sia diventata solo un sogno bellissimo o un brutto incubo.
Sento il vento che trascina le mie lacrime fino alle tempie, sto correndo davvero con tutta la mia forza.
Le figure degli alberi che passano al mio fianco oscillano e vibrano, sembra di essere su una giostra e i miei polmoni cominciano a bruciare per la stanchezza.

Quando …

Lo vedo … finalmente riesco a vedere quella persona tanto desiderata, tanto sognata, quella stella irraggiungibile che illuminava ogni notte la mia strada, quella così splendente che cercavo di afferrare disperatamente, quella con cui parlavo e mi confidavo ogni sera segretamente, quella a cui avevo dato il suo nome e il mio amore … Jungkook … ora è lì, e non è irraggiungibile, perché io sto avanzando verso di lui, e mi accorgo che il suo sorriso illumina tutto il parco rendendo quel posto il luogo più bello del mondo.
Vorrei che il tempo si fermasse per catturare al meglio quello scenario meraviglioso, _è davvero lui_, penso, _è bellissimo_.
Continuo a corrergli incontro piangendo di felicità, non mi importa di come lui possa reagire a questo, so solo che non riesco a fermarmi, voglio solo raggiungerlo e abbracciarlo senza fine.
E’ a pochi metri da me ormai e senza pensarci mi accascio su di lui cingendogli la vita con le mie sottili braccia, lui sussulta, io nuovamente singhiozzo.

“Perché sei tornato? Se ti scoprono succederà un casino, non voglio che tu soffra a causa mia … io …”
 
“sssh” dice sfiorandomi il mento e sorridendomi “anch’io sono una persona come te e come chiunque altro, non sono un oggetto, anch’io ho il diritto di amare senza averne paura” passa più volte le sue dita sul mio viso cercando di asciugare le lacrime che non hanno intenzione di cessare.
 
Lo guardo confusa “ non ci lasceranno in pace questo lo sai … ci perseguiteranno e come hai detto tu finiremo come Romeo e Giulietta … non ho paura per me, non voglio ti facciano del male piuttosto” stringo con le mani la stoffa della sua maglia poggiando il mio orecchio sul suo petto, riesco a sentire i battiti accelerati del suo cuore “sei agitato” gli dico sorridendo tristemente.

“E’ perché finalmente ho catturato la bellissima farfalla che volava libera intorno a me senza accorgersi della mia presenza, eri così lontana, quasi irraggiungibile …” dice accarezzando i miei capelli

“io ho catturato una stella” dico sorridendo pensando agli origami.

“affronterò tutte le critiche, ho provato a starti lontano ma l’amore … il cuore … non si comanda. Pensavo incessantemente a te, addirittura cantare era diventato doloroso perché ogni canzone mi ricordava questo posto … mi ricordava te. La gente con il tempo si abituerà, le Armys prima o poi capiranno, ma io mai mi abituerò alla tua mancanza se tu decidessi di non tentare. Ci ero quasi riuscito, ti avevo quasi afferrata, e quando ero lì davanti a te sono stato trascinato via, ho cercato di afferrarmi alle tue ali finendo solo per strappartele via … mi dispiace averti fatto soffrire” il suo sguardo si incupisce evitando il mio, noto un luccichio all’estremità dei suoi occhi _è una lacrima_

“Guardami … non piangere per me” dico afferrandogli il viso, “questa farfalla ha raggiunto la sua stella, entrambe hanno sofferto, probabilmente succederà anche in futuro, non sappiamo cosa abbia in serbo per noi, ma lotteremo insieme fin quando le nostre forze ce lo permetteranno, ma ora voglio vivere il presente, perché questo è la mia felicità più grande” alza gli occhi, mi guarda dolcemente e annuisce con l’espressione imbronciata, sorrido a quel viso da bambino

“Quindi è questo l’amore?” dice esitando
“E’ qualcosa di più complicato e meraviglioso” sorrido con il cuore colmo di gioia
“E cosa?” chiede cercando risposta nei miei occhi

“Un Origami”

Mi guarda trattenendo le lacrime e poi mi bacia senza fine.




 Zaaaaalve a tutti voi che avete letto la mia storiella, spero davvero vi sia piaciuta perchè l'ho scritta con il cuore, e spero anche vi abbia fatto emozionare anche solo un pochettino. Eheheh. 
Recensite in tanti, accetto tutte le critiche perchè so ce ci saranno sicuramente degli errori qua e là.
Un bacinooo :* alla prossima.
 
 
 
   
 
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