Una
frase può cambiare tutto
La
nave stava viaggiando in alto mare.
Era
mattina, si era da poco levato il sole e, come al solito, Robin era
stata la
prima ad alzarsi. Si trovava sulla prua della nave ad osservare il
cielo
tingersi di arancione, poi di giallo e infine di un celeste
meraviglioso.
“Com’è
rilassante l’alba…Non c’è
niente di meglio di una brezza fresca assaporata
durante il risveglio del sole…”
«Buongiorno
Robin…!»
Una
voce piacevolmente familiare la distolse dai suoi pensieri.
«Buongiorno
a te capitano…»
«Che
giornata meravigliosa…non è vero!? »
«È
una giornata bellissima…Il sole splende nel cielo,
l’aria mattutina è fresca,
il mare è calmo e…»
La
ragazza stava per aggiungere qualcos’altro, ma si
fermò prima di poter
concludere la frase.
«Come
mai ti sei fermata…?»
«…»
«Beh
non importa! Hai fame?? Perché io sento un certo languorino
nello stomaco…»
Robin,
a quelle parole, accennò una dolce e piacevole risata che
contagiò anche
Rubber; e così si trovarono entrambi a ridere felicemente.
Poi,
quando quel gioioso momento terminò, Robin, dopo aver
salutato Rubber, si avviò
verso la sua cabina; lasciando il capitano solo.
“Com’è
bella quando sorride…Non ci avevo mai fatto caso. Invece
adesso scopro che è
davvero molto carina…”
«Però
ripensandoci bene io ho fame
veramente…SANJI…QUANDO SI
MANGIA…?!?»
«QUANDO
AVRÒ FINITO DI PREPARARE LA
COLAZIONE…STUPIDO…»
«E
QUANTO MANCA ANCORA…»
SBAM…
La
porta che conduceva alle cabine si aprì di colpo sbattuta da
Zoro.
«SI
PUÒ SAPERE PERCHÉ DEVI SEMPRE INTERROMPERE I MIEI
ALLENAMENTI… PER DELLE
SCIOCCHEZZE POI…»
Zoro,
per la rabbia, aveva dato un pugno alla porta.
«L’ennesima
lite…Quei due sono peggio di un cane e di un
gatto…Non cambieranno mai!»
«Chopper ,
quando
hai ragione, hai ragione…!»
Usop e Chopper
erano seduti a tavola e stavano aspettando che Sanji finisse di
preparare la
colazione.
«Oggi ragazzi
per
colazione ho preparato delle gustosissime
omelette…»
«Mmm…che
delizia…Ho
già l’acquolina in bocca!!»
«Ehi
Usop…giù le
mani!!!»
Il ragazzo dal naso
lungo aveva messo già le mani sul cibo e lo stava per
divorare.
«Non
toccherete
quella roba prima che non l’abbiano assaggiata le mie due
amate, Nico Robin e
Nami…Mi avete capito bene…?!»
Lo sguardo del
biondino era diventato minaccioso; la sigaretta che teneva tra le
labbra
avvampò improvvisamente trasformandosi in cenere.
«C-cerca di
calmarti Sanji…abbiamo afferrato…»
I due amici
uscirono di corsa dalla cucina, lasciando il cuoco da solo.
«NON SONO
AFFATTO
SCIOCCHEZZE SEI STATO TU LA CAUSA DI QUELL’ENORME BUCO NELLA
CABINA…E QUINDI MI
SEMBRA GIUSTO CHE COME MINIMO SIA TU A RIPARARE AL
DANNO…»
«E SECONDO TE
ERA
PROPRIO NECESSARIO AGGREDIRMI IN QUEL MODO COME HAI FATTO POCO
FA…? BRUTTA
STREGA…!»
La ragazza si
zittì
e per un istante non seppe cosa rispondere.
«COME MAI NON
CONTINUI A DIRE CHE SONO UN BUONO DA NULLA, UN FANNULLONE, UN PERDI
TEMPO E NON
MI SCAGLI ADDOSSO TUTTE
LE ALTRE ACCUSE
CHE DI SOLITO NON RISPARMI…!?!»
«…»
Nami era rimasta
zitta tutto quel tempo e non sapeva cosa dire; le mancavano le parole.
«LO SO IO IL
MOTIVO…PERCHÉ IN VERITÁ NON SEI ALTRO
CHE UNA PRESENTUOSA, ARROGANTE,
ANTIPATICA E TACCAGNA STREGA DA QUATTRO SOLDI…NON TROVI
NEMMENO LA PAROLE CON
CUI DIFENDERTI, PERCHÉ SAI CHE TUTTO QUELLO CHE STO DICENDO
È VERO…!!!»
Nami si
voltò e
corse verso la sua cabina. Non era mai fuggita da una litigata con
Zoro…o
almeno non era mai scappata piangendo.
“Non mi aveva
mai
detto tutte quelle cose…Abbiamo sempre litigato, ma non mi
ha mai detto cose
così orribili prima d’ora…Ma pensa
veramente ogni singola parola che mi ha
gridato contro…?? Sono davvero così presuntuosa e
arrogante…??”
Nel frattempo Zoro
si era sdraiato a terra sulla parte posteriore della nave.
“Ma cosa mi
è
preso…? Forse ero stanco di essere preso in
giro…Però non penso veramente tutte
quelle cose orribili che le ho detto poco fa…Beh, ammetto
che molto spesso è
piuttosto arrogante e irascibile, ma sa anche essere una ragazza
sensibile e
gentile…Forse questa volta ho esagerato
troppo…”
Per l’intera
giornata i due compagni di viaggio non si rivolsero nemmeno una parola;
e
quando si incrociavano cambiavano immediatamente direzione, evitandosi.
Torniamo a Nico
Robin e a Rubber.
Dopo la colazione
Robin, come era del suo solito, si sedette al sole e aprì il
libro che teneva
in mano.
«Ehi
Robin…Cosa stai
leggendo di tanto interessante…?!», chiese una
voce indicando il libro.
«Ciao
Rubber…Questo? Non è niente…narra di
una terra fantastica nella quale abitano
personaggi immaginari; come per esempio i folletti, le streghe, i
maghi, i
draghi…»
«Sembra
divertente…!
Racconta anche di pirati pazzi scatenati che vanno in cerca di
avventure, per
caso…?!»
«Più
o meno…»
Robin tornò
a
fissare le pagine del libro davanti a sé senza proferire
minimamente una
parola.
«Disturbo se
rimango qui con te…?»
«Assolutamente
no…mi
fa piacere avere compagnia…»
Rubber fu
contentissimo di quella risposta e sfoderò un sorriso
luccicante a 32 denti.
«Robin…?»
«Sì…?»
«Posso
confessarti
una cosa…?»
«Ma certo
dimmi
pure tutto ciò che vuoi…»
«Sai…ho
come la
sensazione che sia cambiato qualcosa nel nostro rapporto dopo
l’avventura di
Enies Lobbby…»
«M-ma che
c-cosa
stai cercando di dirmi…?» la ragazza sembrava
piuttosto confusa, ma allo stesso
tempo sembrava che stesse volando aldilà
delle nuvole.
Rubber scosse la
testa…
«Forse
è solo una
mia impressione…scusa per il disturbo…torna pure
ai tuoi libri…»
Il capitano se ne
andò confuso e perplesso.
“Ma cosa
stavo
cercando di dirle…? Non capisco…non ho mai
provato questi sentimenti
sconosciuti…sembrano emozioni simili al sentimento
dell’amicizia, ma sono più
profondi…”
“Chissà
cosa stava
cercando di farmi capire…Un’idea ce
l’avrei, ma è troppo assurda… Non
può
essere quella, meglio non farsi illusioni…Altrimenti
rimarrei delusa…Sarebbe
troppo bello”. Poi sospirando tornò alla sua
lettura.
Quella sera…
«Basta non
posso
più sopportare questo snervante
silenzio…»
Zoro si era recato
nella cabina di Nami per porgerle delle scuse, ma la rossa lo aveva
ignorato
per tutto il tempo.
«Zoro, dimmi
la
verità, le pensi veramente tutte quelle cose sul mio
conto…?»
L’espressione
dello
spadaccino non mostrava nessuna emozione, ma nel cuore sentiva di
essersi
comportato come un verme; le aveva inferto un colpo duro al cuore e
questo lo
faceva sentire da schifo. Nel profondo sapeva di aver sempre avuto un
debole per
quella giovane ragazza indifesa.
«B-beh
ecco…» non
sapeva cosa risponderle, così abbassò lo sguardo
e si voltò dalla parte
opposta.
«Allora
significa
che le pensi veramente…!»
«N-no,
no…ma cosa
hai capito…!? È stato solo un momento di rabbia;
ero nervoso tutto qui…!»
«Invece hai
ragione…»
Nami, che fino a
quel momento mostrava le spalle a Zoro, si girò. Sulle sue
morbide guance
cominciarono a farsi strada delle piccole lacrime.
«È
vero, io sono
una strega presuntuosa, arrogante e taccagna…»
«No
Nami…ascoltami,
non devi dire così…io non credo a nessuna di
quelle parole che ti ho urlato
contro…»
«Adesso dici
così
solo perché provi compassione di me…»
«Non devi
dirlo
nemmeno per scherzo…Io non provo compassione per
te…Io…»
«No per
favore
adesso basta…vattene!!!»
«No aspetta
Nami…»
«ESCI!!!!»
Nami lo spinse
fuori dalla cabina e gli chiuse la porta in faccia.
“Accidenti a
me e
alla mia linguaccia…!”
Nel frattempo Nami
era seduta a terra con le ginocchia contro il petto e non aveva ancora
smesso
di piangere.
“Ma cosa le
è
preso…?! Non capisco…per quale motivo adesso sta
piangendo…? Le volevo
solamente chiedere scusa per quello che le ho detto questa
mattina…Mah, le
donne…non le capirò mai…”
continuando a riflettere, lo spadaccino si incamminò
verso la sua cabina dove trovò Usop, Sanji e Chopper
già addormentati.
Si sdraiò
anche
lui, ma non riusciva a prendere sonno così decise di uscire
per respirare una
boccata d’aria fresca.
Il sole era
tramontato da molto tempo e in cielo brillavano migliaia di stelle. La
luna,
quella sera, era piena e colorava l’oceano di un argento
purissimo. La nave era
indirizzata proprio verso quella fonte luminosa che emanava una luce
chiara;
indicava loro il cammino.
Zoro si era fermato
ad osservarla. Poi ad un certo punto vide due figure a prua della nave.
“Ma non sono
Nico
Robin e Rubber quei due laggiù…? Sì,
sono proprio loro! Sarà meglio lasciarli
soli soletti…HIHIHIHI!!!”
«Robin…È
da questa
mattina che ci sto riflettendo…P-posso confessarti una
cosa…?»
La ragazza rimase
stupita; non aveva mai sentito il suo capitano balbettare e non lo
aveva mai
visto imbarazzato in quel modo, almeno fino ad allora.
«S-sì,
certamente
Rubber…»
«Ecco…insomma…Da
dove posso cominciare…?!»
“Non riesco a
capire, cosa sta pensando…? Non lo avevo mai visto
così imbarazzato…”.
Il cuore della mora
iniziò a battere forte e il viso le si colorò di
rosa per l’imbarazzo.
Il cuore del
ragazzo, invece, batteva già da molto tempo e in testa
continuava a ronzargli
parole che lo incitavano a dire un qualcosa: “Forza, codardo
diglielo…confessale ciò che provi veramente, non
fare il pappamolle…”
Contemporaneamente
nella testa di Nico Robin si facevano strada pensieri ricchi di
speranza:
“Starà davvero per confessarmi che ricambia i miei
stessi sentimenti che io
provo nei suoi confronti…? Forse è solo una mia
illusione…No, non posso perdere
la speranza…devo continuare a crederci fino in
fondo…!”
Fortunatamente il
capitano trovò il coraggio per continuare.
«Insomma
Robin,
volevo dire che da quando abbiamo affrontato l’avventura di
Enies Lobby, i miei
sentimenti verso di te sono cambiati…ore sei più
di un’amica per me…»
«M-ma come
fai a
dire una cosa del genere…?»
Robin era rimasta
spiazzata…non credeva sul serio a ciò che aveva
pensato pochi attimi prima.
Però il suo cuore esultò di gioia e aveva
iniziato a batter più forte di prima,
quasi come se stesse per esplodere.
«Beh ecco
vedi
credo di essermene accorto quando ero ostinato a volerti salvare a
tutti i
costi…Ammetto che l’avrei fatto con qualunque
altro membro della ciurma…Ma con
te è stato diverso…nel mio cuore ho sentito
qualcosa che mi ha spinto e mi ha
dato la forza per portarti in salvo…!»
Per il ragazzo era
difficile dirle i sentimenti che provava veramente; e durante tutta la
confessione il cuore gli batteva come una pompa impazzita sul punto di
esplodere; temeva che potesse saltargli fuori dal petto da un momento
all’altro.
«I-io
non so
proprio cosa dire…» la voce di
Robin tremava per
l’emozione e piccole
lacrime calde piene di gioia, avevano cominciato a scenderle lungo le
morbide
guance.
«Oh
no per
quale motivo stai piangendo…? Sapevo che avrei fatto meglio
a starmene
zitto…Accidenti a me e alla mia maledetta
linguaccia…!»
La mora
accennò una
dolce risatina mentre osservava Rubber darsi dei leggeri schiaffi sulla
fronte.
Poi gli si avvicinò e con stupore del ragazzo,
appoggiò le sue labbra su quelle
del suo capitano. Il giovane rimase paralizzato per un istante, ma poi
si
riprese immediatamente e si lasciò trascinare in un bacio
passionale.
Quando i due si
staccarono delicatamente, rimasero abbracciati ad osservare la luna.
«Robin…Ti
amo…e ti giuro che cercherò di essere il meno
possibile buffone di quanto sia
adesso…!»
«Guarda
che
io ti amo così come sei…non cambierei nulla di
te…»
«Dici
sul
serio…?»
«Ma
certo…tu
mi piaci così…»
«Allora
giuro che ti proteggerò a qualsiasi costo…Adesso
che ti ho trovata non intendo
perderti per nulla al mondo…!»
Quella sera Robin e
Rubber andarono nelle loro cabine con il cuore pieno di gioia e
d’amore.
Finalmente si erano
uniti e niente o nessuno avrebbe più potuto separarli.
Zoro era seduto a
terra con la schiena appoggiata all’albero maestro della
nave. Stava
riflettendo su tutti gli eventi accaduti in quella giornata. Sembrava
iniziata
come una delle solite litigate, ma questa volta non si era risolta in
qualche
ora come accadeva di solito.
Poi ad un tratto,
lo spadaccino intravide un’ ombra muoversi e dirigersi verso
il bordo della
nave oscurata.
“Ma chi
è ancora
sveglio a quest’ora…?”
Si alzò e si
diresse nella direzione da cui provenivano i movimenti.
«Nami…?
Che
ci fai qui a quest’ora…?»
«Potrei farti la stessa
domanda…»
«Io
sono
sveglio perché non riuscivo a prendere sonno,
così sono venuto a respirare un
po’ d’aria fresca…Adesso rispondi tu
alla mia domanda.»
«Non sono affari che ti riguardano!»
«Io
invece
credo di sì…perché stai caricando
tutte le tue cose sulla barca di salvataggio?
Dove credi di andare…?»
Lo spadaccino
afferrò un braccio della rossa; la ragazza si
voltò. Aveva il viso in lacrime.
«Senti
Nami…non sarà per quello che ti ho detto questa
mattina spero…»
«Anche
per
quello…però d’ora in avanti non dovrai
più sopportare una strega presuntuosa e
arrogante come me…!»
«Ti
prego
non dire così…! Non ho mai pensato nessuna di
quelle parole…»
«NO
NON CI
CREDO…SMETTILA DI PROVARE COMPASSIONE PER ME! TU NON
CAPISCI…!»
la rossa continuava a singhiozzare a le
lacrime non smettevano di bagnarle il viso.
«SEI
TU CHE
NON CAPISCI…! NON RIESCI A CAPIRE CHE IO NON PROVO
COMPASSIONE VERSO DI TE…!
IO-IO…»
«Comunque
questa è la mia scelta e non intendo cambiare
idea…»
«Ma
perché
te ne vuoi andare…? Non puoi abbandonarci in questo modo!»
«Mi
dispiace, ma non avrei mai creduto che anche la persona che io stimo di
più mi
odiasse…Zoro io ti ho sempre amato…Ma da quel che
ho capito non sono molto
desiderata. La mia presenza qui non è più
necessaria. E poi sono sempre stata
un peso per tutti voi…non so fare altro che cacciarmi nei
guai e crearvi dei
problemi…»
«ADESSO
BASTA…tu non puoi andartene perché io senza di te
non potrei sopravvivere…mi
sentirei come un pesce fuor d’acqua che non sa dove
andare…Io non voglio
perderti…perché…PERCHÉ
IO TI
AMO…!!»
«Non credo
alle mie
orecchie…!»
«Sì
io ti
amo…»
Dicendo così
le si
avvicinò e la baciò delicatamente.
Il loro bacio
durò
qualche attimo, poi quando si staccarono rimasero abbracciati ad
assaporare
l’uno l’amore dell’altra.
«Zoro…»
«Adesso
capisci perché non ti posso lasciar partire…non
potrei viver senza di te, la
mia esistenza sarebbe vuota…Nami io ti amo più di
qualunque cosa e sarò sempre
pronto a proteggerti e aiutarti ogni volta che ne avrai
bisogno…»
«Zoro,
anche
io ti amo…Però ricordati che il buco della cabina
la dovrai comunque
riparare…Siamo d’accordo…?»
«Non
cambierai mai…!»
Detto questo si
baciarono nuovamente e si sedettero sulla prua della nave ad osservare
la luna.
Poi si alzarono e si diressero verso le cabine.
Finalmente insieme
e uniti per la vita.
Ecco qua la mia
primissima fan su One Piece…scusate gli errori
grammaticali…spero che vi sia
piaciuta…
Come sempre, mando
un bacione alla mia fratella pazza DolceGg94, senza la quale oggi non
conoscerei il mondo delle fan…GRAZIE MILLE
TATA…!!! J Sei unica
TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!!!
Tanti saluti e alla
prossima fan…
SuperEle46…!!!