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Autore: SuperEle94    16/04/2009    4 recensioni
Prima fan che scrivo su One Piece, spero vi piaccia! Una lite tra Zoro e Nami...Tutto apparentemente normale, se non fosse per la decisione che ha preso la navigatrice... E poi c'è un nuovo sentimento che lega capitano ed archeologa, un sentimento appena nato, ma già molto forte...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una frase può cambiare tutto

 

La nave stava viaggiando in alto mare.

Era mattina, si era da poco levato il sole e, come al solito, Robin era stata la prima ad alzarsi. Si trovava sulla prua della nave ad osservare il cielo tingersi di arancione, poi di giallo e infine di un celeste meraviglioso.

“Com’è rilassante l’alba…Non c’è niente di meglio di una brezza fresca assaporata durante il risveglio del sole…”

«Buongiorno Robin…!»

Una voce piacevolmente familiare la distolse dai suoi pensieri.

«Buongiorno a te capitano…»

«Che giornata meravigliosa…non è vero!? »

«È una giornata bellissima…Il sole splende nel cielo, l’aria mattutina è fresca, il mare è calmo e…»

La ragazza stava per aggiungere qualcos’altro, ma si fermò prima di poter concludere la frase.

«Come mai ti sei fermata…?»

«…»

«Beh non importa! Hai fame?? Perché io sento un certo languorino nello stomaco…»

Robin, a quelle parole, accennò una dolce e piacevole risata che contagiò anche Rubber; e così si trovarono entrambi a ridere felicemente.

Poi, quando quel gioioso momento terminò, Robin, dopo aver salutato Rubber, si avviò verso la sua cabina; lasciando il capitano solo.

“Com’è bella quando sorride…Non ci avevo mai fatto caso. Invece adesso scopro che è davvero molto carina…”

«Però ripensandoci bene io ho fame veramente…SANJI…QUANDO SI MANGIA…?!?»

«QUANDO AVRÒ FINITO DI PREPARARE LA COLAZIONE…STUPIDO…»

«E QUANTO MANCA ANCORA…»

SBAM…

La porta che conduceva alle cabine si aprì di colpo sbattuta da Zoro.

«SI PUÒ SAPERE PERCHÉ DEVI SEMPRE INTERROMPERE I MIEI ALLENAMENTI… PER DELLE SCIOCCHEZZE POI…»

Zoro, per la rabbia, aveva dato un pugno alla porta.

«L’ennesima lite…Quei due sono peggio di un cane e di un gatto…Non cambieranno mai!»

«Chopper , quando hai ragione, hai ragione…!»

Usop e Chopper erano seduti a tavola e stavano aspettando che Sanji finisse di preparare la colazione.

«Oggi ragazzi per colazione ho preparato delle gustosissime omelette…»

«Mmm…che delizia…Ho già l’acquolina in bocca!!»

«Ehi Usop…giù le mani!!!»

Il ragazzo dal naso lungo aveva messo già le mani sul cibo e lo stava per divorare.

«Non toccherete quella roba prima che non l’abbiano assaggiata le mie due amate, Nico Robin e Nami…Mi avete capito bene…?!»

Lo sguardo del biondino era diventato minaccioso; la sigaretta che teneva tra le labbra avvampò improvvisamente trasformandosi in cenere.

«C-cerca di calmarti Sanji…abbiamo afferrato…»

I due amici uscirono di corsa dalla cucina, lasciando il cuoco da solo.

 

«NON SONO AFFATTO SCIOCCHEZZE SEI STATO TU LA CAUSA DI QUELL’ENORME BUCO NELLA CABINA…E QUINDI MI SEMBRA GIUSTO CHE COME MINIMO SIA TU A RIPARARE AL DANNO…»

«E SECONDO TE ERA PROPRIO NECESSARIO AGGREDIRMI IN QUEL MODO COME HAI FATTO POCO FA…? BRUTTA STREGA…!»

La ragazza si zittì e per un istante non seppe cosa rispondere.

«COME MAI NON CONTINUI A DIRE CHE SONO UN BUONO DA NULLA, UN FANNULLONE, UN PERDI TEMPO E NON MI SCAGLI ADDOSSO  TUTTE LE ALTRE ACCUSE CHE DI SOLITO NON RISPARMI…!?!»

«…»

Nami era rimasta zitta tutto quel tempo e non sapeva cosa dire; le mancavano le parole.

«LO SO IO IL MOTIVO…PERCHÉ IN VERITÁ NON SEI ALTRO CHE UNA PRESENTUOSA, ARROGANTE, ANTIPATICA E TACCAGNA STREGA DA QUATTRO SOLDI…NON TROVI NEMMENO LA PAROLE CON CUI DIFENDERTI, PERCHÉ SAI CHE TUTTO QUELLO CHE STO DICENDO È VERO…!!!»

Nami si voltò e corse verso la sua cabina. Non era mai fuggita da una litigata con Zoro…o almeno non era mai scappata piangendo.

“Non mi aveva mai detto tutte quelle cose…Abbiamo sempre litigato, ma non mi ha mai detto cose così orribili prima d’ora…Ma pensa veramente ogni singola parola che mi ha gridato contro…?? Sono davvero così presuntuosa e arrogante…??”

Nel frattempo Zoro si era sdraiato a terra sulla parte posteriore della nave.

“Ma cosa mi è preso…? Forse ero stanco di essere preso in giro…Però non penso veramente tutte quelle cose orribili che le ho detto poco fa…Beh, ammetto che molto spesso è piuttosto arrogante e irascibile, ma sa anche essere una ragazza sensibile e gentile…Forse questa volta ho esagerato troppo…”

Per l’intera giornata i due compagni di viaggio non si rivolsero nemmeno una parola; e quando si incrociavano cambiavano immediatamente direzione, evitandosi.

 

Torniamo a Nico Robin e a Rubber.

Dopo la colazione Robin, come era del suo solito, si sedette al sole e aprì il libro che teneva in mano.

«Ehi Robin…Cosa stai leggendo di tanto interessante…?!», chiese una voce indicando il libro.

«Ciao Rubber…Questo? Non è niente…narra di una terra fantastica nella quale abitano personaggi immaginari; come per esempio i folletti, le streghe, i maghi, i draghi…»

«Sembra divertente…! Racconta anche di pirati pazzi scatenati che vanno in cerca di avventure, per caso…?!»

«Più o meno…»

Robin tornò a fissare le pagine del libro davanti a sé senza proferire minimamente una parola.

«Disturbo se rimango qui con te…?»

«Assolutamente no…mi fa piacere avere compagnia…»

Rubber fu contentissimo di quella risposta e sfoderò un sorriso luccicante a 32 denti.

«Robin…?»

«Sì…?»

«Posso confessarti una cosa…?»

«Ma certo dimmi pure tutto ciò che vuoi…»

«Sai…ho come la sensazione che sia cambiato qualcosa nel nostro rapporto dopo l’avventura di Enies Lobbby…»

«M-ma che c-cosa stai cercando di dirmi…?» la ragazza sembrava piuttosto confusa, ma allo stesso tempo sembrava che stesse volando aldilà  delle nuvole.

Rubber scosse la testa…

«Forse è solo una mia impressione…scusa per il disturbo…torna pure ai tuoi libri…»

Il capitano se ne andò confuso e perplesso.

“Ma cosa stavo cercando di dirle…? Non capisco…non ho mai provato questi sentimenti sconosciuti…sembrano emozioni simili al sentimento dell’amicizia, ma sono più profondi…”

“Chissà cosa stava cercando di farmi capire…Un’idea ce l’avrei, ma è troppo assurda… Non può essere quella, meglio non farsi illusioni…Altrimenti rimarrei delusa…Sarebbe troppo bello”. Poi sospirando tornò alla sua lettura.

 

Quella sera…

«Basta non posso più sopportare questo snervante silenzio…»

Zoro si era recato nella cabina di Nami per porgerle delle scuse, ma la rossa lo aveva ignorato per tutto il tempo.

«Zoro, dimmi la verità, le pensi veramente tutte quelle cose sul mio conto…?»

L’espressione dello spadaccino non mostrava nessuna emozione, ma nel cuore sentiva di essersi comportato come un verme; le aveva inferto un colpo duro al cuore e questo lo faceva sentire da schifo. Nel profondo sapeva di aver sempre avuto un debole per quella giovane ragazza indifesa.

«B-beh ecco…» non sapeva cosa risponderle, così abbassò lo sguardo e si voltò dalla parte opposta.

«Allora significa che le pensi veramente…!»

«N-no, no…ma cosa hai capito…!? È stato solo un momento di rabbia; ero nervoso tutto qui…!»

«Invece hai ragione…»

Nami, che fino a quel momento mostrava le spalle a Zoro, si girò. Sulle sue morbide guance cominciarono a farsi strada delle piccole lacrime.

«È vero, io sono una strega presuntuosa, arrogante e taccagna…»

«No Nami…ascoltami, non devi dire così…io non credo a nessuna di quelle parole che ti ho urlato contro…»

«Adesso dici così solo perché provi compassione di me…»

«Non devi dirlo nemmeno per scherzo…Io non provo compassione per te…Io…»

«No per favore adesso basta…vattene!!!»

«No aspetta Nami…»

«ESCI!!!!»

Nami lo spinse fuori dalla cabina e gli chiuse la porta in faccia.

“Accidenti a me e alla mia linguaccia…!”

Nel frattempo Nami era seduta a terra con le ginocchia contro il petto e non aveva ancora smesso di piangere.

“Ma cosa le è preso…?! Non capisco…per quale motivo adesso sta piangendo…? Le volevo solamente chiedere scusa per quello che le ho detto questa mattina…Mah, le donne…non le capirò mai…” continuando a riflettere, lo spadaccino si incamminò verso la sua cabina dove trovò Usop, Sanji e Chopper già addormentati.

Si sdraiò anche lui, ma non riusciva a prendere sonno così decise di uscire per respirare una boccata d’aria fresca.

Il sole era tramontato da molto tempo e in cielo brillavano migliaia di stelle. La luna, quella sera, era piena e colorava l’oceano di un argento purissimo. La nave era indirizzata proprio verso quella fonte luminosa che emanava una luce chiara; indicava loro il cammino.

Zoro si era fermato ad osservarla. Poi ad un certo punto vide due figure a prua della nave.

“Ma non sono Nico Robin e Rubber quei due laggiù…? Sì, sono proprio loro! Sarà meglio lasciarli soli soletti…HIHIHIHI!!!”

 

«Robin…È da questa mattina che ci sto riflettendo…P-posso confessarti una cosa…?»

La ragazza rimase stupita; non aveva mai sentito il suo capitano balbettare e non lo aveva mai visto imbarazzato in quel modo, almeno fino ad allora.

«S-sì, certamente Rubber…»

«Ecco…insomma…Da dove posso cominciare…?!»

“Non riesco a capire, cosa sta pensando…? Non lo avevo mai visto così imbarazzato…”.

Il cuore della mora iniziò a battere forte e il viso le si colorò di rosa per l’imbarazzo.

Il cuore del ragazzo, invece, batteva già da molto tempo e in testa continuava a ronzargli parole che lo incitavano a dire un qualcosa: “Forza, codardo diglielo…confessale ciò che provi veramente, non fare il pappamolle…”

Contemporaneamente nella testa di Nico Robin si facevano strada pensieri ricchi di speranza: “Starà davvero per confessarmi che ricambia i miei stessi sentimenti che io provo nei suoi confronti…? Forse è solo una mia illusione…No, non posso perdere la speranza…devo continuare a crederci fino in fondo…!”

Fortunatamente il capitano trovò il coraggio per continuare.

«Insomma Robin, volevo dire che da quando abbiamo affrontato l’avventura di Enies Lobby, i miei sentimenti verso di te sono cambiati…ore sei più di un’amica per me…»

«M-ma come fai a dire una cosa del genere…?»

Robin era rimasta spiazzata…non credeva sul serio a ciò che aveva pensato pochi attimi prima. Però il suo cuore esultò di gioia e aveva iniziato a batter più forte di prima, quasi come se stesse per esplodere.

«Beh ecco vedi credo di essermene accorto quando ero ostinato a volerti salvare a tutti i costi…Ammetto che l’avrei fatto con qualunque altro membro della ciurma…Ma con te è stato diverso…nel mio cuore ho sentito qualcosa che mi ha spinto e mi ha dato la forza per portarti in salvo…!»

Per il ragazzo era difficile dirle i sentimenti che provava veramente; e durante tutta la confessione il cuore gli batteva come una pompa impazzita sul punto di esplodere; temeva che potesse saltargli fuori dal petto da un momento all’altro.

«I-io non so proprio cosa dire…» la voce di Robin  tremava per l’emozione e piccole lacrime calde piene di gioia, avevano cominciato a scenderle lungo le morbide guance.

«Oh no per quale motivo stai piangendo…? Sapevo che avrei fatto meglio a starmene zitto…Accidenti a me e alla mia maledetta linguaccia…!»

La mora accennò una dolce risatina mentre osservava Rubber darsi dei leggeri schiaffi sulla fronte. Poi gli si avvicinò e con stupore del ragazzo, appoggiò le sue labbra su quelle del suo capitano. Il giovane rimase paralizzato per un istante, ma poi si riprese immediatamente e si lasciò trascinare in un bacio passionale.

Quando i due si staccarono delicatamente, rimasero abbracciati ad osservare la luna.

«Robin…Ti amo…e ti giuro che cercherò di essere il meno possibile buffone di quanto sia adesso…!»

«Guarda che io ti amo così come sei…non cambierei nulla di te…»

«Dici sul serio…?»

«Ma certo…tu mi piaci così…»

«Allora giuro che ti proteggerò a qualsiasi costo…Adesso che ti ho trovata non intendo perderti per nulla al mondo…!»

Quella sera Robin e Rubber andarono nelle loro cabine con il cuore pieno di gioia e d’amore.

Finalmente si erano uniti e niente o nessuno avrebbe più potuto separarli.

 

Zoro era seduto a terra con la schiena appoggiata all’albero maestro della nave. Stava riflettendo su tutti gli eventi accaduti in quella giornata. Sembrava iniziata come una delle solite litigate, ma questa volta non si era risolta in qualche ora come accadeva di solito.

Poi ad un tratto, lo spadaccino intravide un’ ombra muoversi e dirigersi verso il bordo della nave oscurata.

“Ma chi è ancora sveglio a quest’ora…?”

Si alzò e si diresse nella direzione da cui provenivano i movimenti.

«Nami…? Che ci fai qui a quest’ora…?»

«Potrei  farti la stessa domanda…»

«Io sono sveglio perché non riuscivo a prendere sonno, così sono venuto a respirare un po’ d’aria fresca…Adesso rispondi tu alla mia domanda.»

«Non sono affari che ti riguardano!»

«Io invece credo di sì…perché stai caricando tutte le tue cose sulla barca di salvataggio? Dove credi di andare…?»

Lo spadaccino afferrò un braccio della rossa; la ragazza si voltò. Aveva il viso in lacrime.

«Senti Nami…non sarà per quello che ti ho detto questa mattina spero…»

«Anche per quello…però d’ora in avanti non dovrai più sopportare una strega presuntuosa e arrogante come me…!»

«Ti prego non dire così…! Non ho mai pensato nessuna di quelle parole…»

«NO NON CI CREDO…SMETTILA DI PROVARE COMPASSIONE PER ME! TU NON CAPISCI…!» la rossa continuava a singhiozzare a le lacrime non smettevano di bagnarle il viso.

«SEI TU CHE NON CAPISCI…! NON RIESCI A CAPIRE CHE IO NON PROVO COMPASSIONE VERSO DI TE…! IO-IO…»

«Comunque questa è la mia scelta e non intendo cambiare idea…»

«Ma perché te ne vuoi andare…? Non puoi abbandonarci in questo modo!»

«Mi dispiace, ma non avrei mai creduto che anche la persona che io stimo di più mi odiasse…Zoro io ti ho sempre amato…Ma da quel che ho capito non sono molto desiderata. La mia presenza qui non è più necessaria. E poi sono sempre stata un peso per tutti voi…non so fare altro che cacciarmi nei guai e crearvi dei problemi…»

«ADESSO BASTA…tu non puoi andartene perché io senza di te non potrei sopravvivere…mi sentirei come un pesce fuor d’acqua che non sa dove andare…Io non voglio perderti…perché…PERCHÉ IO TI AMO…!!»

«Non credo alle mie orecchie…!»

«Sì io ti amo…»

Dicendo così le si avvicinò e la baciò delicatamente.

Il loro bacio durò qualche attimo, poi quando si staccarono rimasero abbracciati ad assaporare l’uno l’amore dell’altra.

«Zoro…»

«Adesso capisci perché non ti posso lasciar partire…non potrei viver senza di te, la mia esistenza sarebbe vuota…Nami io ti amo più di qualunque cosa e sarò sempre pronto a proteggerti e aiutarti ogni volta che ne avrai bisogno…»

«Zoro, anche io ti amo…Però ricordati che il buco della cabina la dovrai comunque riparare…Siamo d’accordo…?»

«Non cambierai mai…!»

Detto questo si baciarono nuovamente e si sedettero sulla prua della nave ad osservare la luna. Poi si alzarono e si diressero verso le cabine.

Finalmente insieme e uniti per la vita.

 

Ecco qua la mia primissima fan su One Piece…scusate gli errori grammaticali…spero che vi sia piaciuta…

Come sempre, mando un bacione alla mia fratella pazza DolceGg94, senza la quale oggi non conoscerei il mondo delle fan…GRAZIE MILLE TATA…!!! J Sei unica TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!!!

 

Tanti saluti e alla prossima fan…

SuperEle46…!!!

 

  
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