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Autore: Katje_Winchester    20/06/2016    1 recensioni
Dean, in ansia per quello che il marchio potrebbe spingerlo a fare, si sveglia una notte, terrorizzato da un incubo spaventoso. Ovviamente Castiel sarà subito lì, pronto ad occuparsi di lui.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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- Cas! -

Dean si svegliò di soprassalto con quella parola sulla bocca. Era sudato, aveva il fiatone e la gola gli bruciava per quell'urlo improvviso. Era nella sua stanza, al bunker e ciò che aveva appena creduto di vivere era stato solo un terribile incubo, ma lui stentava ancora a rendersene conto.

Qualcuno si precipitò in quel momento nella sua stanza e camminò velocemente nel buio fino ad arrivare ai piedi del suo letto.

- Che succede, Dean? Ti ho sentito gridare? Ti senti bene? - domandò Castiel preoccupato.

Il cacciatore, che cominciava solo in quel momento a riprendersi da quello stato di stordimento post risveglio traumatico, si sforzò di annuire.

- Mi hai chiamato – osservò l'angelo.

- Era... - Dean si prese ancora un attimo per recuperare lucidità – Era solo un brutto sogno, Cas. Va tutto bene, davvero -

Castiel si sedette sul bordo del letto e accese la lampada sul comodino dell'uomo per fare un po' di luce. - Se mi racconti cosa hai sognato, forse riuscirai a calmarti e tornare a dormire – disse poi – Sono solo le tre del mattino -

Dean si passò una mano sul viso e rabbrividì all'idea di riportare alla mente le immagini che aveva appena scoperto con sollievo essere solo parte di un incubo.

- Non so se mi va di parlarne – rispose.

Gli occhi di Castiel lo scrutarono comprensivi, mentre lui gli posava una mano sulla spalla. - Era tanto brutto? - chiese cautamente.

- Orribile – replicò l'uomo con voce incrinata.

Castiel allora si avvicinò di più a lui e lo strinse in un abbraccio rassicurante, accarezzandogli la schiena lentamente finché non sentì il suo corpo rigido che iniziava a rilassarsi.

- È tutto finito – sussurrò vicino all'orecchio del cacciatore – Io sto bene e sono qui con te -

- Il marchio – disse piano Dean contro la sua spalla.

- Cosa? - chiese Cas senza capire.

- Il Marchio di Caino – ripeté l'uomo. La sua voce tremava – Non riuscivo più a controllarlo, non potevo trattenermi, era diventato più forte di me, Cas -

L'angelo intuì che stava parlando del sogno.

- Non è successo niente, Dean. Non hai fatto niente – cercò di rassicurarlo.

- Io ti ho ucciso – disse il cacciatore con voce rotta – Ti ho aggredito e non ho saputo fermarmi. Sei morto – ora le sue lacrime bagnavano la camicia leggera dell'angelo.

- Non è vero. Sono qui e sono vivo – ripeté in tono pacato – Puoi vedermi e sentirmi -

Dean si allontanò leggermente da lui, sciogliendo il loro abbraccio. Si sentiva un'inutile checca in quel momento, ma da quando si era svegliato con tutto quel panico addosso si sentiva strano e non riusciva a frenare il turbine di emozioni che quell'incubo in cui affondava una lama nel cuore dell'angelo gli aveva causato. Annuì in risposta e abbassò lo sguardo.

- Ora dovremmo entrambi tornare a riposarci – disse poi per togliersi dall'imbarazzo.

Castiel sembrava restio ad andarsene così presto, ma non voleva imporre la sua presenza all'amico, così non protestò e fece per alzarsi, ma Dean, nonostante ciò che aveva appena detto per congedarlo, lo trattenne per la mano.

- Quanto ancora resisterò, Cas? - chiese con la disperazione nella voce – Per quanto tempo riuscirò a non farvi del male? -

A quel punto Castiel tornò ad avvicinarsi a lui, portò una mano sulla sua guancia e scrutò lo scrutò a fondo con quei profondi occhi blu per interminabili secondi, poi posò un bacio leggero sulle labbra di Dean, che rimase pietrificato da quel gesto.

- Non sei solo, Dean. C'è Sam con te, e ci sono anche io. Troveremo un modo per liberarti da quel marchio, non lasceremo che ti distrugga -

Il cacciatore non fu capace di dire niente, ma non riuscì a trattenersi dal restituire all'altro il bacio che gli aveva appena dato, soffermandosi sulle sue labbra più a lungo. Un gesto che sapeva tanto di disperazione, una richiesta di aiuto. Cas ricambiò il bacio e lo strinse di nuovo a sé, poi si stese sul letto, portando Dean con lui, invitandolo a tornare a dormire tranquillo, visto che un angelo avrebbe vegliato sul suo riposo.

- Come hai fatto a sentirmi? - chiese il cacciatore dopo diversi minuti, mentre si opponeva al dolce richiamo del sonno.

- Mh? - mugugnò l'altro senza capire.

- La tua stanza è lontana dalla mia – gli fece notare – Come hai fatto a sentirmi urlare? Sam dorme qui di fianco e non si è mosso -

Castiel tirò le labbra in un leggero sorriso – Vengo sempre quando tu chiami, ricordi? -

- Sì... ma io non... ma tu... - il sonno stava decisamente vincendo la battaglia contro Dean Winchester.

L'angelo sorrise di nuovo, mentre massaggiava dolcemente la schiena del cacciatore per farlo addormentare più in fretta.

   
 
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