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Autore: cassiana    16/04/2009    4 recensioni
[VOY] 26 drabbles, 26 piccole scene, 26 istantanee appunto, che ripercorrono la storia di Kathryn e Chakotay. [Questa storia partecipa alla Alphabet!Challenge indetta da §PucchykoGirl§]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chakotay | Coppie: Chakotay/Janeway
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Per brevità'
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26 istantanee Questa serie di drabbles sono state scritte per l’ Alphabet!Challenge di §PucchykoGirl§ In poche parole si tratta di scrivere 26 drabbles, una per ogni lettera dell’alfabeto. Ho trovato la sua idea davvero molto carina e stimolante e mi ha fatto venire voglia di scrivere qualcosa sulla mia coppia preferita! Il contatore delle parole è quello di word.

Una nota sul titolo: tanto perché mi devo distinguere (e perché le combinazioni con alfabeto e lettere erano tutte prese XD) ho pensato che in realtà queste 26 drabbles possono essere considerate altrettante istantanee della storia tra Kathryn e Chakotay. Tanto più che alcune sono basate su momenti ben circoscritti della serie (v. note alla fine).

Disclaimer: i personaggi (purtroppo) non mi appartengono, non ci guadagno niente, solo un po’ di mal di testa e molto divertimento!



Aveva quel modo di sorridere, quando era rilassata, che Chakotay trovava estremamente sexy. Agli angoli degli occhi le si formavano due piegoline e in viso le si diffondeva una dolcezza rara. Il bel volto del Capitano era spesso tirato in un’ espressione tesa, più spesso corrucciata, e il Secondo avrebbe dato chissà cosa per cancellarle dal viso la stanchezza e l’amarezza. Chakotay trovava sempre più difficile starle accanto, man mano che il viaggio proseguiva Kathryn era sempre più distante e inavvicinabile. Eppure, a volte, mentre erano insieme, Kathryn riusciva ancora a rilassarsi gratificandolo con uno di quei suoi ineguagliabili sorrisi.

*******

Ballavano strettamente allacciati, Kathryn poteva sentire il suo buon profumo che le riempiva le narici: mascolino, un poco speziato. Le ricordava una notte nel deserto, le agavi che dondolavano dolcemente al vento. Kathryn scosse piano la testa, solo Chakotay era in grado di farle fare questi voli di fantasia. Alzò il capo ed incontrò i suoi occhi scuri attraversati da un’espressione tra la tenerezza e qualcosa di più oscuro. La stringeva con le sue grandi mani dorate, Kathryn esalò un sospiro e riappoggiò la testa al suo petto. Sapeva che Chakotay intuiva ogni suo singolo pensiero. Ma non le importava.

*******

Chakotay teneva il Capitano tra le braccia, l’appoggiò delicatamente a terra. Non riusciva a comprendere cosa fosse accaduto. Un momento ridevano e quello successivo erano schiantati al suolo. Kathryn era immota. Chakotay l’accarezzò piangendo. Iniziò la rianimazione, comprimendole il petto. Quando le labbra toccarono quelle del Capitano Chakotay pensò che quello sarebbe stato l’unico bacio che avrebbe avuto da lei. Scacciò il pensiero che tuttavia gli diede la forza di continuare a soffiare aria nei polmoni. Kathryn lo chiamò piano e lui la strinse a sé ringraziando gli Spiriti che non gliel’avessero portata via. Avrebbe dato la vita per lei. [1]  
*******

Doveva farlo subito, pensò Chakotay osservando la linea sinuosa del suo collo. Kathryn era seduta comodamente sul divano, aveva le gambe raccolte e teneva con indolenza un calice di vino. Chakotay la guardava con un desiderio tale da dilatargli le pupille. Lei gli sorrise, con uno sguardo malandrino lo indusse ad avvicinarsi un po’. Adesso erano così vicini che potevano percepire il calore dei propri corpi, Kathryn lo stuzzicò con un piede nudo e Chakotay ghignò. Le bloccò il piede e lo carezzò delicatamente. Kathryn ridacchiò, si sporse verso l’uomo e gli lasciò un bacio leggero sul collo. Chakotay rabbrividì.

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Era bastato uno sguardo. Kathryn ricordava ogni istante del loro primo incontro. Quando i maquis erano saliti a bordo della Voyager e Chakotay si era parato di fronte a lei,  sovrastandola con la sua mole. Era furiosa, era il Capitano e non avrebbe permesso che la sua autorità fosse minata da nessuno e a nessuna condizione. Chakotay, il volto tirato, lanciò uno sguardo circolare ai suoi maquis, poi i loro occhi s’incontrarono. Per un istante Kathryn temette di affogarvi, il carisma di lui rischiò di schiacciarla.  Ma Chakotay confermò la sua autorità di Capitano: Kathryn aveva vinto, ma era perduta. [2]  

*******

Forse avrebbe permesso a se stessa di lasciarsi andare, quella sera. Le luci soffuse, la musica bassa, Chakotay aveva pensato a tutto. Lei lo amava, ormai doveva ammetterlo. Lui non era più solo il fidato Secondo, il buon amico che la consolava e la faceva ridere. Si era ritrovata innamorata quasi senza accorgersene. E sapeva che lui ricambiava il suo sentimento. Eppure dopo ancora tutto quel tempo, nessuno dei due si era ancora mosso, in preda a un labirinto di se, ma, girando intorno alla questione. Perdendosi e trovandosi, ogni volta un po’ più vicini. Kathryn aveva deciso: voleva amarlo.


*******

Generalmente non avrebbe accettato un comportamento simile: Chakotay aveva esagerato. L’aveva apertamente sfidata e la cosa più grave era che molti dell’equipaggio, non solo gli ex maquis, erano d’accordo con lui. Il Capitano si era rifugiata nel suo studio, per riflettere. Cosa doveva fare? Se gli avesse dato ragione avrebbe perso la faccia, al contrario si sarebbe mostrata dispotica. Chakotay era alla porta, lo fece entrare di malavoglia. Era rigido ma nei suoi occhi c’era un espressione che Kathryn aveva imparato a conoscere bene. Era un’offerta di pace, un compromesso. Poi Chakotay l’abbracciò e suggellarono l’accordo con un lungo bacio.

*******

- Hai un minuto? – chiese Chakotay sulla porta. Kathryn aveva il volto corrucciato e sapeva che la colpa era sua. Non gli piaceva per niente, ma era anche suo dovere di Secondo pensare al benessere dell’equipaggio. Voleva rimediare e sapeva come: le avrebbe proposto un compromesso. Lei non avrebbe perso la faccia, lui non sarebbe indietreggiato. In fondo era per questo che il loro rapporto durava così a lungo. Finalmente Kathryn sorrise, gli si avvicinò e gli diede la mano. Chakotay l’attirò a se e la strinse in un abbraccio. Quando le loro bocche s’incontrarono capì che lei aveva accettato.
 
*******

Insieme erano una squadra perfetta. Quando Kathryn gli aveva chiesto, dopo aver fatto avanti e indietro nel tempo, se tra loro ci sarebbe stato solo quel tipo di affiatamento, Chakotay fu tentato di stravolgere le regole, di fregarsene della Prima Direttiva, di mentirle. Avrebbe voluto dirle che il loro rapporto si sarebbe approfondito, che sarebbero diventati una coppia. Kathryn attendeva la risposta con un sorriso fiducioso. Chakotay sospirò e accennò ad un sorriso:
- Ci sono certi confini che non abbiamo mai superato.
Rispose infine. Aveva fatto la cosa giusta. Ancora una volta. Ma non se lo sarebbe mai perdonato. [3]   

 
*******

- Janeway chiude –
con un colpetto sul combadge il Capitano interruppe la comunicazione. Poi guardò Chakotay. E nei suoi occhi lesse rimpianto, amarezza e impotenza. Gli stessi sentimenti provati da lei. Dopo aver vissuto da soli per tutto quel tempo, entrambi risentivano del peso delle loro azioni. Avevano avuto l’illusione di poter essere di più che un team leader, avevano creduto di poter dare libero sfogo alla loro reciproca attrazione. Potersi amare, finalmente. Pochi secondi prima che il teletrasporto distruggesse per sempre quella chimera.
- Kathryn io…
lei annuì, un sorriso mesto che era il riflesso di quello di Chakotay. [4]


*******

Kes li osservava da lontano, non vista. Era appena uscita da una serra idroponica e li aveva trovati in uno dei ponti panoramici: erano rilassati, i volti sorridenti, impegnati in una conversazione animata. Kathryn scoppiò a ridere mentre il Comandante ghignava. Intanto i loro corpi continuavano ad avvicinarsi sempre più,  iniziarono a sfiorarsi, come casualmente: una mano poggiata sulla spalla, un fianco che strusciava; si poteva avvertire una tensione particolare nell’aria. Kes sorrise, non c’era bisogno di essere un’ocampa per capire che tra il Capitano e il Secondo c’era qualcosa di più del semplice affiatamento tra due ufficiali in comando.  

*******

Le dita si cercarono, s’accarezzarono, s’intrecciarono. Lì al buio mentre ascoltavano un concerto, apparentemente concentrati solo sulla musica, Kathryn e Chakotay scoprirono un nuovo livello d’intimità. In quello stringersi spasmodico c’era più che amicizia e complicità, c’era un desiderio disperato, un’avidità febbrile: era come se stessero facendo l’amore attraverso quello sfiorarsi. Kathryn chiuse per un momento gli occhi, il contatto di quelle dita calde e asciutte le provocava dei brividi. Lanciò un’occhiata di sottecchi al Comandante: era serio ma il suo pomo d’adamo si muoveva convulso. Kathryn sentì il proprio battito accelerare e strinse di più la mano di Chakotay.

*******

Mancavano pochi mesi al ritorno della Voyager a casa. Sulla nave si respirava un’aria fatta d’entusiasmo e attesa. Ma Janeway provava anche una sottile inquietudine al riguardo: non sarebbe stato semplice giustificare tutte le azioni commesse e di cui aveva la responsabilità in quanto Capitano. Mentre rifletteva, Chakotay l’abbracciò da dietro e le posò un bacio sul collo. Kathryn sorrise e sospirò. Si rilassò contro l’ampio torace dell’uomo. Le sfiorò un orecchio con le labbra. Soprattutto, pensò Kathryn mentre le mani di Chakotay si muovevano lungo il suo corpo, non sarebbe stato facile spiegare la sua relazione con il Comandante!

*******

Non riusciva a pensare ad altro che a lei, al tocco gentile delle sue mani, al suo sorriso, alle sue battute salaci. Chakotay sospirò, non aveva mai amato una donna in quel modo. Neanche quando era adolescente. C’era più che desiderio o semplice piacere nello stare insieme. Chakotay voleva prendersi cura di lei, totalmente. E anche se Kathryn era forte, sicura di sè, Chakotay sapeva che il Capitano era capace di una materna tenerezza verso il suo equipaggio ed era dotata di una fragilità nascosta che la rendeva umana e incredibilmente sexy. Ed era questo che Chakotay amava in lei.

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Ossidiana sono i suoi occhi e oro brunito la sua pelle, Chakotay è come un monile antico, prezioso e discreto: quel genere di gioiello di cui non ti stanchi mai e che continui a portare anno dopo anno. A volte ne dimentichi perfino la presenza fino al momento in cui la mano corre a cercarlo col terrore di averlo perduto. E quando lo trova e lo stringe un confortante sollievo ti pervade e non sapresti dire neanche perché…E la sua voce, una sorta di pregiata miscela che scende calda lungo le orecchie come una ricca e densa cioccolata. Kathryn sospira.


*******

Più di ogni altra cosa al mondo Kathryn Janeway adorava il caffè, ne beveva quantità spropositate, tanto che il Dottore aveva cercato di porre un freno a questo suo vizio. Ma Kathryn non vi avrebbe rinunciato mai. A meno che non fosse stato impossibile procurarsene dell’altro. Ed era grazie al caffè che Chakotay era riuscito ad aprirsi un varco nel cuore del Capitano: regalandole la sua razione. Ma nessuno sapeva che “caffè” era divenuta la loro parola: c’era qualcosa di più innocente di un’innocua tazza di quella fragrante bevanda? Nessuno poteva immaginare che quello era il preludio di notti appassionate.

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Quelle fossette, Kathryn si stupiva ogni volta che un semplice particolare come quello avesse il potere di farle perdere la testa. Adorava Chakotay quando sorrideva, provava un immediato bisogno di baciargli gli angoli della bocca. In realtà amava tutto di Chakotay, ma quelle fossette…e lui lo sapeva benissimo. Avrebbe potuto ordinargli di non usare il suo sorriso come arma impropria? Riflesse oziosamente. Chakotay la chiamò e riuscì a tornare in sé. Ma lui sorrideva ancora e Kathryn, in preda ad un impulso più forte di lei, gli prese il volto con entrambe le mani e lo baciò, lasciandolo di stucco.

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Rimasero entrambi in silenzio per qualche minuto, Kathryn si alzò e guardò fuori, nella notte infinita punteggiata da centinaia di stelle. Chakotay era di fronte a lei e l’osservava tenero.
- Quando arriverà quel momento, l’affronteremo insieme e prenderemo la giusta decisione. Non sei sola, Kathryn. – disse.
Il volto del Capitano si aprì in un dolce sorriso:
- Tre anni fa non conoscevo neanche il tuo nome. Oggi non saprei immaginare un giorno senza di te.[5] – mormorò affettuosamente. Gli accarezzò il viso. Chakotay le prese la mano e la baciò, Kathryn si premette contro di lui, assaporando il suo calore.


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Sentiva fischiare i proiettili intorno a sé, i nazisti l’inseguivano, Kathryne si rifugiò  in un portone. Una mano la spinse dentro. La donna iniziò a divincolarsi ma si calmò quando capì che si trattava del Capitano Miller. Si appiattirono contro il muro mentre gli stivali dei soldati nemici colpivano pesantemente il selciato. Per lunghi minuti restarono immobili, aspettando che il pericolo passasse. Il volto di Kathryne premuto contro il petto ansante dell’americano. Quasi senza rendersene conto una mano di lui cominciò ad accarezzarle i capelli. Si fissarono a lungo negli occhi e lento un ricordo affiorò:
- Chakotay…- mormorò Kathryn.[6]


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Tuvok ne aveva più che il sospetto. Piccoli indizi, sottili segnali che ad altri sarebbero sfuggiti erano per lui inequivocabili e aggiungendosi l’uno all’altro erano divenuti per la sua mente razionale prove schiacciati. Quelle occhiate che si scambiavano, gli sfioramenti continui, parole ad un primo ascolto innocenti, risatine e battute quasi incomprensibili… Il vulcaniano conosceva entrambi molto bene e li teneva sott’occhio in una sua discreta e personale indagine ormai da tempo. Ed era giunto alla logica ed inoppugnabile conclusione che tra il Capitano e il Comandante stesse accadendo qualcosa. La domanda successiva era: avrebbe dovuto fare qualcosa al riguardo?

*******

Una promessa è una promessa: Chakotay entrò sospirando nell’holodek. Arachnia lo aspettava con un’espressione algida.
- Così, ci incontriamo di nuovo, Capitan Proton!- esclamò guardandolo seduttiva. Con un balzo l’uomo si appressò a lei.
-  E questa volta non ci sarà Caotica a proteggerti, mia regina! – esclamò.
- Presto sarai avviluppato nei filamenti della mia ragnatela – promise Arachnia sfiorandogli  il viso con un’unghia affilata. Capitan Proton le bloccò la mano.
- Non credere di potermi insidiare così facilmente! – sussurrò duro. La costrinse a voltarsi e affondò il viso contro il collo mordendolo piano. Arachnia mugolò. Oh, Kathryn adorava quell’holonovel! [7]


*******

 - Wow! -  fu tutto quello che Chakotay riuscì a mormorare, accasciandosi esausto accanto a lei. I respiri ancora pesanti e i corpi madidi di sudore. Poi Kathryn si stiracchiò con un espressione soddisfatta e si accoccolò al fianco di Chakotay. Lui le prese la mano e la tenne appoggiata al petto, poteva sentire il battito rassicurante del suo cuore. Kathryn pensò a come i loro corpi aderissero totalmente l’uno all’altro, quasi fossero stati fusi nello stesso stampo. Lo baciò sul collo, Chakotay rispose catturandole le labbra con le sue. Poi, si rilassarono e scivolarono lentamente in un sonno ristoratore.

*******

Verità, finzione, tutto era confuso nella sua testa. Kathryn non riusciva a distinguere più cosa fosse sogno, desiderio, e cosa realtà. Sentiva su di sé le labbra di Chakotay, le sue mani che l’accarezzavano. Quel bacio nel turbolift la perseguitava. Quando fu tutto finito e si scoprì che le visioni erano indotte dai botha Kathryn fu pervasa dal sollievo. Ma nello stesso tempo provava uno strano rammarico, non riusciva a dimenticare, il desiderio che ciò che ricordava fosse avvenuto realmente cominciò ad intossicarle la mente. Verità, finzione, sogno, fino a quel momento non aveva compreso quanto fosse attratta dal Comandante.[8]

*******

Xerostomia, così in medicina si indica una ridotta secrezione salivare. Bè non le interessava quale fosse il termine medico, ma era proprio così che si sentiva, con la bocca arida. E il motivo era il corpo seminudo dell’uomo che aveva davanti. Kathryn non avrebbe dovuto guardare, non avrebbe dovuto nemmeno essere lì, in verità. Ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quel torace massiccio e quelle gambe robuste. Chakotay grondava sudore e colpiva il sacco con pugni veloci e potenti, si fermò e si voltò. La scorse lì impalata e sorrise. Questo era davvero troppo, imbarazzata Kathryn si dileguò. [9]


*******

Yati[10], la parola le era balenata in mente all’improvviso e non sapeva neanche cosa significasse. Era troppo impegnata a rimuginare sul perché Hannika avesse scelto proprio Chakotay per fare i suoi esperimenti di “umanizzazione”. Si, lei l’aveva incoraggiata in tale direzione, ma perché scegliere proprio il Comandante? Non sapeva forse che era territorio proibito? Ok, la cosa non era proprio esplicita, ma almeno il sospetto le sarebbe dovuto venire. Ma la cosa che più turbava Kathryn era che Chakotay sembrava accettare con piacere le avances dell’aliena bionda. Era incomprensibile. Yati…yati…Kathryn aggrottò le sopracciglia nel tentativo di ricordare poi fece spallucce.

*******

Zero possibilità, nessuna scelta. Era questo a cui tutto si riduceva con lei: obbedienza e lussuria. Ma Chakotay conosceva il sapore della ribellione e non era uomo da lasciarsi sottomettere facilmente. Dominare e farsi dominare in un gioco perverso, un paso doble violento e dissoluto che avevano imparato a danzare con assoluta sfrenatezza. Adorava quando l’impassibile e crudele Capitano lo implorava, miagolando e contorcendosi sull’orlo del baratro a cui lui l’aveva trascinata. E amava pagare il prezzo della sua insubordinazione, la lenta, agonizzante, sensuale tortura a cui Kathryn lo sottoponeva. Era questa l’essenza definitiva del loro rapporto: tormento e desiderio. [11]

*******

E questa è la mia frase di 26 lettere!

Un viaggio lungo una vita, Amore.




[1] basata sull’episodio 15x3 “Circolo chiuso” (Coda). Questa scena è così romantica! *__*  
[2] basata sull’episodio 1x1 “Il guardiano dall'altra parte dell'universo” (Caretaker)
Questo video vale più di mille parole!
[3] basata sull’episodio 11x7 “Nelle pieghe del tempo” (Shattered). Anche qui la frase che pronuncia Chakotay fa parte del dialogo originale. E come gli pesa!
[4] basata sull’episodio 25x2 “Risoluzioni” (Resolutions)…questo episodio è semplicemente amore <3 <3 <3 *w*
[5]…se non è una dichiarazione d’amore questa…i dialoghi sono reali, la drabble è basata sull’episodio doppio 26x3/1x4 “Il patto dello scorpione” (Scorpion)    
[6] basata sull’episodio doppio 18x4/19x4 "Giochi di morte"  (The Killing Game)
Ok questa drabble va un attimo spiegata! La Voyager è stata catturata da un vascello di hirogeni che grazie alla tecnologia olografica mettono in piedi questo ipotetico episodio della II Guerra Mondiale. Loro sono i nazisti, l’equipaggio della Voyager la resistenza francese. In particolare Kathryn assume l’identità di Genevieve, capo della resistenza e Chakotay del Capitano Miller. Il problema è che inizialmente nessuno, a parte gli hirogeni, sa che è tutta una finzione.
[7] Non è proprio basata su un episodio, quanto su una holonovel che compare diverse volte nel corso della storia (v. “Nelle pieghe del tempo”, 11x7 e “La sposa di Caotica”, 12x5 ). Si tratta di “Le avventure di Capitan Proton” che si rifà ad un certo tipo di fantascienza degli anni ’30 e ricorda molto da vicino Flash Gordon.  Caotica è l’antagonista, mentre Arachnia (interpretata da Kathryn) è un personaggio conturbante, regina del pianeta dei ragni e amata da Caotica.
[8] basata sull’episodio 7x2 "Visioni mentali"  (Persistence of Vision)
Ovviamente (dannati autori! >__< ) il bacio nel turbolift non è stato tra Kathryn e Chakotay, ma tra lei e Mark, il suo fidanzato lasciato sulla terra. Comunque questo video mostra come sarebbero dovute andare le cose!
[9] che cosa mi sono dovuta inventare per la x…btw questa drabble è basata sull’episodio 19x5 "Il combattimento" (The Fight) dove si vede un Chakotay in perfetta forma tirare di boxe…impossibile non capire la reazione di Kathryn! *çç*
[10] Yati sta per Yet Another Trek Inconsistency (un'altra incongruenza dell'universo Trek). Per me la contraddizione in questo caso è il fatto che dopo sette stagioni di ust tra Kathryn e Chakotay in quattro puntate si costruisca una relazione campata in aria tra il Comandante e Sette di Nove che non si sono quasi mai guardati in faccia!
…ok, ok ero disperata, maledetta y non sapevo proprio che parola andare a riperticare! XD
[11] questa drabble molto dark si basa sull’episodio 23x4 “Testimone oculare” (Living Witness). La particolarità di questo episodio è che si vede un ribaltamento in negativo dell’equipaggio della Voyager.


   
 
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