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Autore: Cipollina    20/06/2016    4 recensioni
Harry è in licenza… anticipata. Che cosa è successo?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Draco percepì la sua presenza senza svegliarsi del tutto, allo stesso modo in cui nel sogno si torna a percepire il peso del proprio capo nel cuscino per poi ripiombare con un indolore salto tra le braccia di Morfeo.

Fu il freddo della sera che il compagno si portava come una doppia pelle a svegliarlo davvero, ma in un primo tempo il sonno esausto lo spinse semplicemente a fargli spazio nel lettino per poi abbracciarlo stretto, combattendo al suo fianco contro i brividi e porgendogli a sostegno il calore della propria pelle sonnacchiosa.

Fu solo quando infine Harry cominciò ad intiepidirsi che Draco aprì gli occhi:
“Che diavolo ci fai qui?”

Harry rispose con un sorriso sornione, allungando le mani verso di lui per poi infilarle sotto la sua maglietta accarezzandogli il ventre.

“Che senso aveva tornare a casa se tu eri qui…”

Draco si lasciò sviare dal piacere derivato dalla risposta e Harry ne approfittò per passare dal ventre alla schiena e da lì far sprofondare le mani dentro i pantaloni del suo pigiama. Il corpo di Draco reagì all’istante ma lui lo ignorò, c’erano degli aspetti positivi all’essere adulti.

“Leva le mani da lì”

Harry finse di non sentirlo, stringendo fra le dita una natica soda mentre si spingeva, evocativo, verso di lui.

“Da quello che mi risulta, è vietato ogni tipo di rapporto fisico durante le missioni”

“Fortuna che sono in licenza! E poi quella non è una regola, è più che altro un suggerimento, conosco almeno un paio di bambini concepiti in missione… da quando sei tanto ligio alle regole?”

L’ultimo commento, che voleva essere divertito, si scolorò all’improvviso in un ombra scura che sostò solo un istante negli occhi verdi, ma che bastò a Draco per leggergli dentro:

“Ti hanno messo in licenza perché hai di nuovo infranto le regole, non è vero?”

Harry si strinse nelle spalle, fingendo noncuranza, ma i suoi occhi fuggirono quelli cinerini, prima di afferrarlo dai fianchi e tirarselo addosso.

“Se non ti dispiace vorrei approfittare della licenza”

“Se non ti dispiace io in licenza non ci sono e le regole degli Auror valgono anche per i consulenti”

“Va bene, allora faccio tutto io, tu non dovrai fare altro che stare lì fermo, così nessuno potrà accusarti di nulla, se vuoi sono perfino disposto a legarti, così avremo le prove della tua innocenza”

Nel grande stanzone affollato, tre persone si rigirarono rumorosamente nel letto e un altro paio presero a tossicchiare:

Harry rise:

“Sentito? Avremo perfino dei testimoni!”

Sul volto di Draco la serietà regnava indisturbata.

“Quale regola hai infranto?”

“Lo sai che non posso parlarti delle mie missioni”

Fu la vergogna che accompagnò la sua ultima affermazione a fregarlo. La rabbia inondò come un fiume il volto dell’uomo mentre Harry abbassava le mani da lui in un istintivo gesto di protezione.

“Ti sei messo in pericolo, non è vero? Ancora una volta!”

Nello stanzone scese il più profondo silenzio mentre decine di uomini che avrebbero dovuto dormire trattenevano il fiato per meglio ascoltare.

“Draco…”

“Me lo avevi promesso! Promesso!”

Il volto di Harry prese fuoco e Draco dovette alzarsi dal letto, incapace di sopportare qualsiasi contatto ora che la rabbia e lo shock facevano a gara nel suo corpo, quasi non sapesse quanto poco valesse quella promessa, quasi non avesse saputo fin da subito che il suo unico scopo era rabbonirlo.

Uscì senza premurarsi di non fare rumore, era ovvio che a quel punto non sarebbe servito a nulla. Aveva bisogno di aria, aveva bisogno di ritrovare il controllo.

Il vento gelido giocò con la maglietta del pigiama , infilandosi sotto di essa per scovare il suo calore e cacciarlo via. Quando sentì l’aria gelida sfiorargli la schiena la similitudine con il percorso che avevano seguito le dita di Harry qualche minuto prima schiaffeggiò la sua consapevolezza e lui si arrestò, appoggiandosi contro il muro dell’edificio alle sue spalle. Il capo chino e il cuore che lentamente rallentava mentre l’improvviso panico che lo aveva preso si placava a poco a poco.

Harry non disse una parola, ma non aspettò che rabbrividisse per posargli il mantello sulle spalle. Nel vederlo irrigidirsi non osò tuttavia allacciarglielo al petto e si limitò a sedersi accanto ai suoi piedi nudi, si era dimenticato di portargli le scarpe.

“E’ a questo che valgono le tue promesse?”

“Sapevi già che l’avrei infranta, lo sapevi fin dal momento in cui me l’hai strappata”

Draco abbassò gli occhi su di lui, furente… ma dopotutto aveva ragione, lo aveva costretto a promettere anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla.

Affranto e senza nemmeno più il sostegno della rabbia, si lasciò scivolare lungo il muro fino a sederglisi accanto:

“Che cosa è successo?”

Harry prese un respiro profondo, sfregandosi gli occhi e lasciando che il proprio sguardo andasse lontano, nei propri ricordi. Quando vi riemerse, sul viso gli era restata un’ombra scura.

“Uno dei ragazzi si è bloccato e io sono intervenuto, ho abbandonato la posizione e sono andato a recuperarlo. Ho violato le regole della mia sicurezza per non lasciare indietro qualcuno, non ho nessuna intenzione di sentirmi in colpa per questo”

“Sei sempre disposto a salvare tutti quanti, ma a salvare te stesso non pensi mai, non pensi mai a quello che farei io senza di te, non pensi mai a salvare me, salvarmi dalla tua… assenza

“… Draco…”

“Lo trovi egoista? Non mi importa!”

“Non mi vorresti con il senso di colpa di aver lasciato indietro qualcuno, non sarei più me stesso e non mi vorresti così”

“Non ti voglio morto, di questo sono più che certo e le regole Auror sono state fatte per un motivo, non permetteresti mai a un tuo compagno di infrangerle per salvare te, non hai nulla di cui sentirti in colpa se solo le seguissi”

“Se avessi seguito le regole probabilmente sarebbe… al diavolo! Se avessi seguito le regole sarei morto io il primo anno di Hogwarts, se avessi seguito le regole sarei sposato con una ragazza qualunque con una famiglia qualunque e una vita piena di regole!”

“Non puoi salvare tutto il mondo!”

“L’HO GIA’ FATTO!”

Draco tacque e la rabbia del compagno scemò nell’aria gelida della notte. Lasciò passare un minuto poi appoggiò la testa contro la spalla di Draco che gli passò un braccio dietro la schiena e lo strinse a sé. Bastò il suo profumo perché si ricordasse improvvisamente di quanto gli fosse mancato.

“Era in pericolo, non stavo pensando a nulla in particolare, potevo aiutarlo e l’ho fatto… mi dispiace, non lo faccio consapevolmente, non sto cercando di uccidermi o…”

“Lo so… ma mi spaventa comunque, quelle regole servono a farmi dormire la notte, quella promessa nutriva la mia ipocrisia”

“Io… mi dispiace”

Draco chiuse gli occhi e prese un respiro lento, cercando di tornare a calmarsi, di tornare ad illudersi che tutto sarebbe andato bene, di trovare il coraggio di lasciarlo partire ancora una volta e di non passare i momenti di separazione con il cuore in gola e il panico a gorgogliargli nelle vene.

“Spero che il fetente abbia almeno un paio di figli piccoli e uno o due famigliari a carico! Che almeno il rischio sia minimamente scusabile!”

“Lo sai che non posso dirti chi era…”

“Buon per lui, visto che non posso cruciarlo almeno posso immaginarlo come il prossimo Premio Nobel, oppure come il figlio del signore dei gelati… potrebbe portarci i gelati a domicilio per il resto della vita”

Harry scoppiò a ridere, allungando le mani sui suoi piedi e sistemandoseli in grembo così da scaldarli, non aveva ancora capito a chi piacesse di più il gelato, se a Draco o a Ted, ma se quando arrivava a casa non li trovava, la possibilità che fossero alla gelateria più vicina era spaventosamente alta.

“Ti ho già detto che non dovresti amare tanto il gelato, non rientra nel tuo personaggio”

“Anche amare te non rientrava nel mio personaggio?”

“Amare me è lo scopo stesso della tua esistenza”

“Bene, perché al gelato potrei anche rinunciare, ma di rinunciare a te non se ne parla… cerca di restare vivo Potty”

“Lo farò… anche solo per il piacere di comprarti un gelato”

 

 

 

Che cosa diavolo è un consulente per Auror? Che cavolo ci dovrebbe fare Draco in una camerata piena di Auror addormentati??? Non lo so, è una premessa un po’ campata lì, lo ammetto, ma o la mandate giù… oppure ci vediamo alla prossima storia, il prossimo lunedì!

Baci8li. Ci.

 

  
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