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Autore: whenyouwishuponastar    20/06/2016    2 recensioni
[Ian x Isabeau] [500 parole]
Nonostante fossero passati oramai anni e anni, le succedeva ancora di svegliarsi ansimante nel bel mezzo della notte, il cuore a mille, i capelli scarmigliati e sudati e gli incubi ancora stampati nella mente. [...] Le bastarono pochi minuti fra le braccia di Jean per calmarsi definitivamente, il cuore finalmente tornato al suo battito naturale.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur | Coppie: Ian/Isabeau
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.



 

Nonostante fossero passati oramai anni e anni, le succedeva ancora di svegliarsi ansimante nel bel mezzo della notte, il cuore a mille, i capelli scarmigliati e sudati e gli incubi ancora stampati nella mente: vedeva ancora il viso malevolo di Jean de Ponthieu, l’uomo che avrebbe dovuto sposare se le cose non fossero andate diversamente, se Dio non le avesse mandato il suo Falco d’Argento.
L’uomo la tirava e la malmenava, chiamandola con appellativi innominabili; ma ciò che la metteva nel panico più di ogni altra cosa durante quei sogni angosciosi era la sensazione di essere da sola, di essere stata abbandonata da tutti coloro che amava e che pensava ricambiassero il suo sentimento.
Si sentiva un essere piccolo e insignificante mentre quell’uomo spregevole le strappava i vestiti e gli occhi iniziavano a bruciarle per le lacrime trattenute.
Dov’era il suo Jean, quello che la trattava con rispetto e adorazione e che lei amava? E il suo tutore Guillaume? I suoi genitori ormai erano morti da tempo, ma almeno loro avrebbero dovuto essere da qualche parte…
 
Di solito mentre si poneva quelle domande succedeva qualcosa, sentiva una mano scuoterla o accarezzarle una guancia o una voce chiamarla, e si risvegliava con un nodo in gola.
Anche quella volta non fu diversa: «Isabeau,» si sentì chiamare «svegliati, svegliati!».
Aprì gli occhi e fece qualche respiro profondo, cercando di scacciare via la tensione ancora presente in tutto il suo corpo, e si voltò per guardare il marito, che nel frattempo aveva preso ad accarezzarle il braccio, preoccupato.
«Sempre il solito incubo?» le chiese lui scrutandola negli occhi color nocciola alla ricerca di qualunque traccia di paura residua.
«Sempre il solito» confermò Isabeau ricambiando lo sguardo.
 
Le bastarono pochi minuti fra le braccia di Jean per calmarsi definitivamente, il cuore finalmente tornato al suo battito naturale.
Prese a passare le mani fra i capelli ebano del marito e mormorò:«Non so cosa avrei fatto se la Provvidenza non ti avesse mandato da me. Probabilmente ora sarei morta, o sposata con un uomo che non amo, costretta ad una vita che odio.»
Lui prese qualche secondo per rifletterci.
«Ti amo» disse infine soltanto. Quelle due semplici parole colmarono il cuore di Isabeau come null’altro e la fecero sorridere come una bambina.
All’improvviso si ritrovò a darsi della stupida per avere ancora incubi su un uomo morto da anni e che non le era mai appartenuto come il suo amatissimo Jean Marc.
Era contessa di Montmayeur, una delle donne più famose e influenti di Francia, moglie del Falco del Re e madre di tre bellissimi figli: aveva davvero qualcosa di cui preccuparsi?
 
«Non andrai mai più via, vero?» chiese all’improvviso sottovoce.
«Certo che no. Perché questa domanda? Ho scelto questa vita, lo sai, e non la cambierei per nulla al mondo; tutte le volte in cui siamo stati… divisi,» la voce dell’uomo si spezzò per un attimo «è stato per motivi indipendenti dalla mia volontà».
 
«Grazie di esserci, e di tornare sempre da me, ogni mattina».

 



Angolo autrice
Sono tornata con questa flashfic senza pretese, scritta di getto in questo pomeriggio di noia. Cercherò di staccarmi da questo pairing che ormai sento appartenermi (perché mi dà l'opportunità di scrivere dialoghi melensi come piacciono a me) e vi prometto che la prossima fic sarà diversa. Come sempre ringrazio Chiara, che mi aiuta ad andare avanti, mi incoraggia e mi chiede di non farla soffrire con troppo angst quando le mando l'ormai temuto messaggio "Sto lavorando su una nuova fanfiction".
Il titolo e l'introduzione non appartengono a me, purtroppo, ma a quel genio assoluto di Pavese. Se non conoscete la poesia intera, vi invito a correre subito a leggerla.
A presto!
whenyouwishuponastar
   
 
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