IO CHI SONO
 
Gelido, il pugnale,
nel celare, la bassezza,
per colpirti, puntuale,
cancellando, ogni carezza;
vetro, l'irreale,
come stelle, al firmamento,
che si infrangono, sul viale,
con i cocci, rilasciati,
a tradimento.
Sbiadiscono, quei visi,
che d'incanto, non conosco,
come il vuoto, dei sorrisi,
di un soggetto, cosė losco;
si perde, quella goccia,
scivolando, sul mio volto,
fiore rosa, che non sboccia,
e stremato, si abbandona,
se non colto.
Mi allontano, dal richiamo,
dalle grinfie, di uno sciocco,
quanto amore, che lasciamo,
lungo i brividi, di un tocco;
nella notte, la tempesta,
alle voci, toglie il suono,
ma il silenzio, nella testa,
č messaggio, la richiesta,
io chi sono?
 
DA "L'AMORE TRADOTTO"
Luca Clementi