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Autore: Meramadia94    21/06/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Quando Sakura riaprì gli occhi potè constatare con somma gioia che non si trovava più nè nella soffitta di Shouto e nemmeno nello scantinato della villetta che l'ispettore Shiratori aveva regalato all'ex amico e collega per aiutarlo a ricominciare punto e a capo.
Era nella stanza che il fratello le aveva messo a disposizione, nel suo appartamento, nel suo letto e con una camicia da notte pulita.
Ricordava tutto quello che era accaduto... lo scantinato, la paura di morire murata viva, i loro tentativi di fuga, Akinari che li aveva ripresi e minacciati di morte, gli sforzi che aveva fatto per convincerlo a fermarsi... era tutto stampato a fuoco nella sua mente.
Così come era rimasto indelebile il ricordo della morte di Yuky e dei giorni di prigionia nella villetta, la paura di non rivedere più nessuno dei suoi affetti più cari... per lo meno stavolta era finito tutto bene, senza vittime.
Sempre che Shiratori fosse riuscito ad arrivare in ospedale e che non fosse peggiorato.
Si alzò dal letto e mise la giacca a vento appoggiata sulla sedia dello scrittoio presente in camera e poi tirò le tende per vedere fuori dalla finestra.
Il tempo era nuvoloso.
Ma si vedevano dei raggi di sole che filtravano dalle nuvole.
'' Quando si dice... c'è sempre il sole dietro alle nuvole...''- pensò tra sè e sè.
S'infilò un paio di pantofole e si diresse in cucina, dove suo fratello aveva già apparecchiato per due e al momento armeggiava con una ciotola, una frusta per i dolci e con un impasto marroncino.
'' Buongiorno principessa.''- la salutò allegramente il fratello -'' i pancake sono quasi pronti... che ci vuoi dentro, crema di cioccolato o marmellata di fragole?''
'' Cioccolata, grazie.''- fece la ragazza prendendo posto a tavola.
Come se ci fosse bisogno di chiederlo... quella era una delle tante cose su cui lei e suo fratello erano sempre d'accordo.
'' Come sta l'ispettore Shiratori?''- chiese Sakura sorseggiando il caffè con polvere di cioccolato che il fratello le aveva preparato mentre era ancora immersa nel mondo dei sogni.
Guardò l'orario sull'orologio appeso al muro.
Le dieci e mezza del mattino.
Non c'era che dire, si era fatta una bella provvista di sonno.
D'altronde, avrebbe sfidato chiunque a non diventare quasi anestetizzato agli impulsi del mondo esterno, scorrere del tempo compreso, quando si aveva ormai la sicurezza di poter abbassare la guardia e tirare un po' il fiato dopo aver passato diverse ore (?) a doversi difendere e stare in guardia contro un ex poliziotto psicopatico.
'' Ha fatto tribolare gli infermieri e i dottori di turno al pronto soccorso per tutta la notte.''- fu la risposta del fratello -'' Chiba è andato a chiedere notizie alla signorina Kobayashi: fortunatamente la tubocurarina non ha avuto effetti collaterali sulla muscolatura liscia, ma ha rischiato un' overdose con i controfiocchi. Adesso è stabile, anche se non ha ancora ripreso i sensi.''
'' Mi ha detto che lo ha drogato più volte, anche se di tanto in tanto diminuiva il dosaggio...''- fece la sorella poggiando la tazza ormai vuota sul tavolo -'' è davvero un miracolo che il suo cuore non si sia fermato...''
'' No, il miracolo per cui deve ringraziare...''- fece Takagi -'' è che tu passassi di lì ed abbia notato il sangue che gocciolava dalle assi della soffitta. In quel caso, ti posso assicurare che non avrebbe avuto scampo.''
'' E Akinari Shouto, invece?''
'' L'ispettore Megure e Sato l'hanno messo sotto torchio ed interrogato per tutta la notte... ma quel farabutto non ne vuol sapere di dire nemmeno una parola.''
Non osava immaginare cosa avrebbe fatto alla sua sorellina e al collega se non fosse riuscito a trovare la copia del contratto di vendita provvisto di indirizzo nascosto nel telaio del portafoto.
Di sicuro, quando e soprattutto se avessero trovato il posto giusto, avrebbero trovato solo due cadaveri.
Scosse la testa e si scompigliò i capelli.
Non voleva nemmeno pensarci.
Bastava solo l'ombra di quel pensiero per fargli attorcigliare lo stomaco.
Si consolò pensando che per fortuna, lui e Conan erano riusciti ad impedirgli di usare la pistola e che da dove si trovava in quel momento non poteva nuocere più a nessuno.
Tranne che a sè stesso.
'' Tu invece come ti senti?''- fece il poliziotto.
'' Bene... direi... un po' frastornata, e non posso negare di essere stata meglio... ma sto bene. Non sono io quella che ha patito il tormento peggiore.''
In fin dei conti... non era lei ad essere stata drogata a tradimento, impossibilitata a muoversi per un numero indefinito di ore con i muscoli tesi sino allo spasimo, senza cibo e con l'unica concessione ogni tanto di un po' d'acqua... e soprattutto non era stata lei ad essere appesa a testa in giù come un salame con una ferita alla gola che l'avrebbe fatta morire dissanguata in poco meno di un'ora.
Ma quando era arrivata lei, il grosso era già passato.
'' E' pazzesco sai...''- fece Sakura iniziando a mangiare il dolcetto che il fratello aveva preparato per colazione -'' che due persone che si volevano bene come fratelli pur non essendolo veramente... arrivino a questo punto.''
Takagi sospirò, giocherellando con la forchetta sul suo pancake.
Anche per lui tutta quella faccenda aveva avuto dell'incredibile... da quello che il signor Kamei aveva raccontato loro, Shouto non si era assolutamente presentato come il tipo che cercava di accattivarsi le simpatie di qualche compagno di corso particolarmente abbiente con l'intenzione di approfittarsi della sua amicizia o di spillargli dei soldi, anzi... poi però l'ambizione aveva rovinato tutto.
Ne aveva visti a dozzine di casi così... amicizie storiche o amori che sembravano inossidabili, poi un fattore scatenante decideva che la magia era durata pure troppo... e si innestava una catena di tradimenti e colpi bassi che a volte finiva nel sangue.
E stavolta c'erano andati davvero vicino.
Ma anche lui non riusciva a capire come fosse possibile che un sentimento così profondo, come l'amicizia, potesse di punto in pianco trasformarsi in un sentimento così nero e di distruttività devastante.
In cuor suo sperava di non dover mai sperimentare sulla sua pelle cosa si provava quando si veniva presi di mira dalla persona di cui si fidava di più al mondo.
'' Non succederà.''- e di questo ne era certo.
Ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
Come era certo che nessuna delle persone che conosceva gli avrebbe chiesto quello che Akinari aveva chiesto a Shiratori.
'' A proposito, grazie... per essere venuto a prendermi.''- lo ringraziò la sorella con un sorriso.
Takagi ricambiò.
Una volta le aveva detto che se fosse stato necessario sarebbe andato a riprenderla persino nel meandro più oscuro dell'inferno. E l'avrebbe fatto. Più e più volte.

Aveva chiamato l'ispettore Megure per dirgli che Sakura stava bene.
Un po' frastornata forse, ma stava benissimo. L'ispettore gli aveva dunque chiesto di condurre la ragazza alla centrale il prima possibile per dare la sua deposizione sui fatti che l'avevano coinvolta... di nuovo.
A ben vedere, Sakura non avrebbe dovuto prendere parte alle indagini sul rapimento dell'ispettore Shiratori. Ma si era impuntata che doveva indagare e non c'era stato verso di farla desistere. E si era quasi fatta ammazzare.
Ed il perchè ormai l'avevano capito anche i sassi.
'' Che ne dici?''- fece Takagi camminando con la sorella nel corridodio dell'ospedale di Beika con un cestino pieno di mele, arance e qualche banana in mano.
L'ospedale si trovava sulla strada per la centrale di polizia, perciò avevano deciso di fermarsi in ospedale per sapere come stava l'ispettore.
'' Adesso puoi ricominciare?''
'' Non so di cosa tu stia parlando...''- fece Sakura senza capire dove il fratello volesse andare a parare con quella domanda.
'' Andiamo, Saku...''- la rimbrottò affettuosamente il poliziotto -'' Sono sei mesi che sei cambiata... adesso ti metti pure ad indagare con la polizia.''
'' Non mi pare una cosa così straordinaria...''- fece la ragazza -'' primo anno di giornalismo... un giorno avrò dei contatti in polizia per scrivere degli articoli... mi sto impratichendo. Tutto qui.''
'' Vorresti farmi credere che Yuky non c'entra nulla?''
Sakura si paralizzò sul posto nel sentire di nuovo il nome dell'amica scomparsa... a causa dei deliri e della missione '' di giustizia'' di un uomo mentalmente disturbato.
Suo fratello aveva centrato il punto.
Avevano rapito Shiratori. Ok, le era dispiaciuto pur non essendo in grado di considerare l'ispettore Ninzaburo come il suo migliore amico e nemmeno la persona a cui confidare dei segreti, ma le era dispiaciuto e confidava che la polizia sarebbe riuscita a salvarlo in tempo, complice anche la consulenza del detective Goro e di quel ragazzino con gli occhiali...
Poi era cambiato tutto. Di punto in bianco.
Era cambiato tutto quando Shouto aveva deciso che sarebbe stata lei a portare la busta in cui si presentava e presenteva anche i motivi che l'avevano spinto ad agire in quel modo.
Shiratori era rimasto vittima di un pazzo che non voleva riconoscere che le disgrazie che gli erano successe erano da imputare solo a sè stesso e quindi cercava di dare la colpa a qualcun altro.
Proprio come era successo alla povera Yuky.
'' So che ti senti ancora in colpa per quello che è successo.''- fece Takagi -'' E credimi, non sai quanto sono fiero di te per come hai gestito tutta questa situazione.. ma anche se salvi tutte le vittime di qualche psicopatico che ci sono al mondo... Yuky non tornerà.''
'' Lo so. E' solo che...''- fece Sakura tremando di rabbia -'' Quando l'ispettore Ayanokoji ci ha raccontato tutta la storia, l'ho sentito come un fatto personale... e non farmi parlare di tutte le volte che quel deviato apriva bocca. Da prenderlo a randellate.''
Ancora le prudevano le mani dalla voglia di gonfiargli la faccia come un pallone per tutta la paura ed il dolore gratuito che aveva causato solo per il suo egoismo.
'' Lo so.''- fece prendendola sotto braccio, continuando a camminare -'' ma adesso è tutto passato. Stavolta non uscirà più. Il conto sarà salato. Ora puoi smetterla di punirti a questo modo.''
Continuando a camminare si ritrovarono davanti alla stanza dell'ispettore Shiratori.
Fu il poliziotto a bussare alla porta.
'' Avanti.''- fece una voce femminile dall'interno.
'' Fermiamoci poco... mi sa che disturbiamo.''- scherzò il poliziotto aprendo la porta.
Ed in effetti non aveva tutti i torti.
Sakura rimase a bocca aperta quando vide di persona la fidanzata dell'ispettore Shiratori.
Acconciatura, taglio degli occhi, tratti somatici... se non fosse stato per gli occhiarli, l'espressione timida ed i vestiti... avrebbe detto che quella donna era l'agente Sato.
Suo fratello le aveva detto in effetti, che Shiratori aveva corteggiato per diverso tempo la poliziotta perchè si era messo in testa che Sato e la bambina che aveva incontrato in passato nonchè artefice della sua decisione di entrare in polizia fossero la stessa persona, causa il fatto che si somigliavano come due gocce d'acqua... ma non avrebbe mai immaginato che la somiglianza fosse tale quasi da confonderle.
Probabilmente, se Miwako si fosse messa un paio di occhiali e un vestito come quello che indossava la signorina davanti a loro, sarebbe stato difficile distinguere chi era l'una e chi era l'altra.
'' Agente Takagi, che piacere rivederla...''- li accolse la signorina.
'' Eravamo qua di passaggio, così abbiamo pensato di fare un salto...''- fece il poliziotto avvicinandosi al letto dove il collega era disteso, incosciente, con una mascherina sul viso e l'ago di una flebo nell'incavo del gomito.
Era anche collegato ad un computer che ogni tanto si faceva sentire con un '' bip'' ripetuto e continuo, quasi infernale.
'' La prego...''- fece il poliziotto indicando la sorella -'' Mi permetta di presentarle mia sorella Sakura. E' lei la persona che è stata rapita assieme all'ispettore Shiratori... ed è anche la persona che ha impedito la morte per dissanguamento di Shiratori.''
Sakura accennò un lieve inchino, come per presentarsi -'' Taru, non esagerare...''- in fin dei conti era stato Conan a prendere in mano la situazione e capire il trucco della botola nascosta.
'' Ti sono molto riconoscente per quello che hai fatto per lui.''- fece la maestra elementare, sorridendole.
'' Per favore, non lo dica nemmeno... a proposito, adesso come sta?''- fece Sakura.
La donna riprese posto sulla sedia vicino al letto, sospirando assonnata.
'' E' stato in bilico per quasi tutta la notte, ma per fortuna sono riusciti a stabilizzarlo... hanno detto che è fortunato ad essere ancora vivo con tutto quello che ha passato negli ultimi giorni...''
A ben vedere, erano stati non fortunati, quasi graziati per bontà divina.
Se suo fratello non fosse riuscito a trovare la copia del contratto in casa di Shiratori.... minimo minimo a quell'ora sarebbero stati entrambi in ospedale, ma sui tavoli d'acciaio dell'obitorio in attesa di riconoscimento.
Era la terza volta in sei mesi che la scampava per un pelo.
'' Mi raccomando... stavolta deve pagarla cara.''- si raccomandò la donna.
'' Signorina, non deve assolutamente preoccuparsi di questo...'' - la tranquillizzò il poliziotto -'' Stavolta entra in galera e non ne esce più.''
E anche se il processo nei suoi confronti, ancora doveva essere celebrato, si sentiva sicuro di poter fare tale affermazione.
Aveva sequestrato e quasi ucciso un ufficiale di polizia. Lo stesso aveva fatto con la sorella di un poliziotto.
Tra la testimonianza di Sakura e quella di Shiratori, quando si fosse rimesso in piedi... perchè ne era certo, presto si sarebeb svegliato e magari avrebbe rimproverato i colleghi con un '' Perchè ci avete messo tanto?'', con quell'aria a strafottente che lo distingueva... ma sarebbe uscito da quell'ospedale sulle sue gambe e avrebbe fatto in modo che quel folle criminale pagasse sino in fondo per i crimini commessi contro di lui e contro la ragazza che aveva preso in ostaggio assieme a lui.
E stavolta non avrebbe avuto aiuti nemmeno da Shiratori.
Sapeva come ragionava l'ispettore.
O tutto o niente.
E per quell'amico che lui aveva cercato di salvare, malgrado ne fosse stato profondamente deluso... non c'era più niente.

  
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