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Autore: asimplegirl    22/06/2016    0 recensioni
Sono bipolare, non c'è molto da aggiungere.
Sento il bisogno dj condividere la mia sofferenza, le mie deviazioni.
E la scrittura é l'unico modo che ho di esprimermi.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Io.. Sono stanca. Sono le 22.48, ed é... Mercoledì mi sembra. Sono sdraiata nel letto, al buio. In silenzio. Ma la mia mente grida. E soffre, tanto. Sto davvero molto male. Ho costanti dolori all'addome, e un trapano conficcato nel cervello. Le voci sono assordanti. Mi sembra di essere sull'orlo del precipizio. Chiudo gli occhi. Bruciano anche quelli. Lacrimano, e non so neanche se é per la malinconia o per una semplice questione di occhi secchi o stronzate varie. Penso che tutta questa tristezza senza fondo sia stata scatenata dal fatto che il mio ragazzo ignora ciò che dico per parlare col cane. Sono un peso anche per lui. D'altronde, lo sono per me stessa, figuriamoci per gli altri. A volte penso davvero che andarmene sarebbe la soluzione migliore. In parole più semplici, voglio morire. Ma ho ancora troppo da perdere. E non sono certa che la mia morte sarebbe di conforto davvero a tutti, credo più sarebbe un gesto estremamente egoistico. Un peso in meno, ma una ferita in più. Insomma, alla fine il risultato é lo stesso. Alla fine si soffre comunque. Alla fine tutti soffriamo. Sono le 23. Non so già più cosa scrivere. Di cose ce ne sarebbero tante, ma non é la mia fase creativa. Penso a quando il suicidio l'ho tentato. Mi cade il dito sulle cicatrici, sui polsi. Non é passato tanto, ma neanche poco. É semplicemente passato del tempo. Il mio ragazzo si chiama A. Io lo amo, e penso che anche lui ami me. Ma non é facile convivere con me. Non nel senso letterale, ancora non conviviamo. Contando da oggi stiamo insieme da un anno, un mese, e tre giorni. E io lo amo sempre di più. Ma ho l'impressione che lui mi ami sempre di meno. Forse si sta rendendo conto del mostro che sono. Forse non so amare. Ho un attaccamento morboso nei suoi confronti. Secondo la mia psicologa sono dannosa per entrambi. Io la odio. Lei è così falsa. Il mio cane no invece. Si chiama C. Lui mi vuole bene per quello che sono. Lui mi sta sempre vicino. Anche quando non lo porto fuori nonostante lui me lo chieda. Forse capisce che per me alzarsi dal letto, a volte, é impossibile. Io mi sforzo di reagire, lo giuro. Ma a volte non ce la faccio. La rabbia, la tristezza, la confusione, mi consumano. Vorrei solo essere compresa, amata, amarmi, accettarmi. Non essere così... Demoralizzante. Non ho più voglia di scrivere. Sono le 23.12. E io so che passerò la notte in bianco con me stessa e gli attacchi d'ansia. - G.
   
 
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