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Autore: p_chan    17/04/2009    4 recensioni
- Oh, andiamo! In fondo, stiamo parlando di Naruto… Perche’ ci tieni tanto? - Domando’, sorpresa, Tenten. - Lo so… Ecco, vedi... - Rispose, soffice, la voce di Hinata. “Oh?” Fece eco un biondo, seduto poco distante da loro. Perché non tutto è quello che sembra. NaruHina, off course.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Certe cose andavano semplicemente chiarite

 

Certe cose andavano semplicemente chiarite.

 

 

- Oh, andiamo! In fondo, stiamo parlando di NarutoPerche’ ci tieni tanto? - Domando’, sorpresa, Tenten.

 

- Lo so… Ecco, vedi... - Rispose, soffice, la voce di Hinata.

 

“Oh?” Fece eco un biondo, seduto poco distante da loro.

 

 

 

 

Naruto sapeva, come chiunque, che non si origlia una conversazione privata.

O almeno, non è una cosa che il futuro Hokage dovrebbe fare.

 

Ma, chiamiamola - aspetta, com’era? - Deformazione professionale, l’aveva definita Sakura: era un ninja, e spiare era nella sua natura, dopotutto.

 

E mettiamoci pure una buona dose di quella curiosità che lo contraddistingueva.

 

E il fatto che è normale interessarsi quando qualcuno sta parlando di te.

 

E se poi quel qualcuno era lei    

 

Non lo avrebbero smosso di li’ le cannonate. 

 

 

 

 

- Aspetta, come posso spiegarti? - Hinata arrossi’, in imbarazzo. Non era mai stata brava a portare avanti una conversazione. Lei era il tipo che preferiva ascoltare gli altri parlare, piuttosto che esprimersi su cio’ che la riguardava. Ma era davvero difficile dire di no a Tenten. Poteva rivaleggiare allegramente con Ibiki, se ci si metteva...

 

- Anoo… Hai presente… ci sono certe cose… magari piccole cose… che ti confortano… Per il solo fatto che ci sono. Come… Che so… Il rumore delle onde… O il profumo dei fiori notturni… O il danzare lento delle foglie in autunno… - O il suo sorriso… - Credo che mi piaccia il senso di pace, di serenità che mi trasmette…-

 

Naruto e serenità nella stessa frase? Si’, come no? - Dai, non prendermi in giro, Hinata… Mi stai dicendo che per te.. ha un effetto… tranquillizzante? - Il solo pensiero era assurdo.

 

- Cos.. No! Non solo, almeno… -

 

- Insomma, Hinata-chan! Non capisco… Cosa significa per te? -

 

 

 

Naruto, quando era solito venire al negozio di Ramen - cioe’ otto giorni su sette - preferiva sedersi al bancone.

 

Poteva cosi’ osservare la gente passare davanti all’entrata, e questo gli piaceva; era un’abitudine che aveva preso fin da bambino: vedere famiglie passeggiare contente, bambini giocare tra di loro - ma non con lui - coppie di fidanzati tenersi per mano…

 

Nulla di tutto questo era per lui, era solo uno spettatore, non gli era consentito altro; ma poteva con la fantasia fingere di fare parte, almeno per un po’, di quella vita che sfilava davanti ai suoi occhi di bambino, mentre aspettava la sua razione giornaliera di Ramen… Era un’immagine triste, ma gli aveva tenuto compagnia, in quegli anni solitari, prima che arrivassero gli amici veri e una famiglia, non vera, ma sinceramente sua.

 

 

A Naruto piaceva sedersi al bancone; quando prendeva posto al tavolo era di solito perche’ Sakura e Sai lo avrebbero raggiunto di li’ a poco, come oggi, e Sakura odiava sedersi al bancone.          

 

Percio’ si era diretto verso uno dei tavoli liberi, non facendo realmente caso alle kunoichi che occupavano quello poco distante; aveva preso distrattamente a tamburellare le dita sul tavolo, non preoccupandosi di leggere un menu’ che ormai sapeva a memoria. Ma si interruppe subito, non appena udi’ pronunciare il suo nome da due voci conosciute.

 

A Naruto piaceva sedersi al bancone.

Ma quel giorno, non avrebbe cambiato il suo posto nemmeno con la sedia dell’Hokage.

 

- Insomma, Hinata-chan! Non capisco… Cosa significa per te? -

 

Rettifica: non si sarebbe mosso di li’ neppure se Pain, Sasu-temee e Orociock (perdono… non ho resistito… ç_ç) avessero deciso di fare tutt’e tre insieme una bella gita a Konoha.

 

 

 

 

Hinata aveva ripreso a giocare con le dita, in preda all’imbarazzo. Diamine, penso’ Tenten, si trattava di una cosa cosi’ seria?

 

Con voce delicata, ma ferma, le rispose.

 

- È… la sensazione di calore che provo quando lo vedo. È come la parte migliore delle cose. E so che puo’ sembrarti assurdo, ma la mia vita non sarebbe la stessa, senza… Mi capisci, Tenten? -

 

 

 - Hinata! - in un impeto, Tenten aveva preso le mani diafane della ragazza tra le sue, sopra le ciotole ancora fumanti di Ramen - Io… Fino ad oggi non avevo capito cosa significasse davvero per te! Ti prometto… che non mi permettero’ mai piu’ di mangiare il naruto dei tuoi Ramen!-

 

 

Hinata sorrise, serena; certe cose andavano semplicemente chiarite.

 

 

 

 

 

Mentre le due kunoichi mangiavano contente il loro pasto, un buffo quadretto si svolgeva poco piu’ in la’. Un giovane shinobi borbottando tra se’ e se’, rosso in volto - per la rabbia o per l’imbarazzo? -  nell’attesa dei suoi compagni di squadra, imprecava a mezza voce contro la sua sorte avversa e, contemporaneamente, contro quei decerebrati dei suoi genitori che, chissa’ per quale capriccio,  avevano deciso di affibbiargli lo stesso nome di una stupida stellina di pasta…

 

Fin =D

 

 

  
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