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Autore: WorldRebellion    23/06/2016    1 recensioni
In un giorno come un altro avverrà un cambiamento : luce e tenebra cresceranno nello stesso ventre e nasceranno sotto lo stesso tetto . Di stirpe nobile costoro saranno , ma dopo qualche anno si affronteranno . La prima , lucente e solare , sarà colei che la luce potrà controllare . La seconda che nascerà il potere della tenebra avrà e in se l’odio racchiuderà . Un giorno il mondo nell’ombra cadrà , solo la luce ci salverà.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Twins of destiny

Not too long ago

 

Sembrava una giornata come tutte le altre : il sole mattutino illuminava ogni parte , il vento soffiava leggiadro scompigliando i capelli delle giovani fanciulle , che fra mille risate lavavano i panni nell’acqua fredda e cristallina del ruscello .

Ma in quel caldo giorno di luglio , finalmente dopo tanto tempo , il destino si sarebbe compiuto . La verità si sarebbe rivelata , ribaltando completamente le sorti del regno .

La leggenda narra : “In un giorno come un altro avverrà un cambiamento : luce e tenebra cresceranno nello stesso ventre e nasceranno sotto lo stesso tetto . Di stirpe nobile costoro saranno , ma dopo qualche anno si affronteranno . La prima , lucente e solare , sarà colei che la luce potrà controllare . La seconda nascerà che il potere della tenebra avrà e in se l’odio racchiuderà . Un giorno il mondo nell’ombra cadrà , solo la luce ci salverà.”

La donna partoriente era circondata da un gruppo d’infermiere . Suo marito le stringeva la mano sussurrandole parole dolci e rassicurandola “Margarethe , sono qui . Non ti lascerò da sola e tu lo sai .” le accarezzò la guancia intrisa di sudore e lei lo guardò .

“Manca poco signora ! Resista !” le gridò una delle tante infermiere . E dopo poco nacque : un piccolo fagottino di gioia , colei che avrebbe portato la pace nel mondo .

“Geoff !” Margarethe afferrò il braccio di suo marito “Non è finita .”

Geoff chiuse gli occhi . Sapeva quello che stava per accadere . Quella che stava per nascere era sua figlia , ma tutti l’avrebbero vista come un mostro . Lei un giorno avrebbe ucciso persone nobili e innocenti e nessuno , a suo malgrado , poteva impedirlo . Ma l’avrebbe amata comunque .

Le facce delle donne presenti nella sala si incupirono . Avevano paura , chiunque lo avrebbe capito .

Passò un’altra ora di dolore per la povera Margarethe e , finalmente venne al mondo la seconda , il mostro .

Le donne si guardarono terrorizzate fra loro . Nessuno osò toccare la nuova arrivata , che gridava come un’aquila . Tutti tranne Geoff . Si alzò lentamente , prendendo sua figlia tra le braccia . La lavò per poi avvolgerla in una candida coperta . La cullò cantandole una dolce ninna nanna , che la fece calmare immediatamente .

“Signora !” una delle donne le porse la prima nata , ma Margarethe aveva occhi solo per la seconda .

“Signora ?” dopo essere stata richiamata una seconda volta , la novella madre prese la prima gemella fra le braccia “Ehi , piccola mia . Finalmente sei nata . La mamma ti ha aspettato a lungo lo sai ?” una lacrima le rigò il volto e sorrise come non aveva mai fatto “Geoff , vieni . Devi aiutarmi a scegliere un nome .”

Il marito , con l’altra fra le braccia , si sedette vicino a lei “Certo che grida proprio forte questa piccola , invece l’altra è qui che se ne dorme tranquilla .” rise di fronte a quella scena “Che ne dici di chiamarla Sefira ?”

 Gli occhi di Margarethe si illuminarono “Non potevi sceglierli nome migliore amore mio.” Poi guardò la creatura dormiente che giaceva fra le braccia di Geoff “Potrei … avere anche lei ?”.

“Ma certo tesoro .” Geoff diede l’altra a Margarethe , prendendo fra le braccia Sefira .

“Guarda come dorme . Sembra un angioletto .” una delle infermiere , con aria contrariata , si avvicinò alla madre “Signora , credo che sia opportuno che si allontani da questo … essere .” .

La donna strinse ancora di più la figlia “So già come ti chiamerò … tu sarai Gwen . Che ne dici ? Ti piace piccola mia ?” disse riferendosi a sua figlia .

Una serie di uomini , che indossavano tutti una nera veste , fecero irruzione nella stanza . Geoff si mise fra loro e sua moglie , con fare minaccioso “Cosa volete ?...” ringhiò con voce bassa .

Uno degli anziani in nero si fece avanti con passo deciso “Lo sa fin troppo bene , caro Geoff . Dateci la seconda nata .”

“No ! E’ troppo presto !” Margarethe si mise in piedi con Gwen fra le braccia “Non potete farlo ! Lei è nostra figlia ! Andatevene !” .

Ma l’anziano si fece sempre più vicino “Fermate l’altro .” e una serie di uomini si scagliò su Geoff , in modo che non potesse intervenire .

Il vecchio mise Margarethe al muro , strappandogli con ferocia la bambina che aveva fra le braccia . La donna , prima che potesse aggredire il vecchio , venne fermata da altri componenti del gruppo .

“No ! Lasciate mia figlia ! Ridatemi mia figlia !”

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Passarono dodici lunghi anni , dove Geoff e Margarethe ebbero altre due figlie : Helena , che ormai aveva già dieci  anni , aveva preso gli stessi occhi dorati del padre e aveva gli stessi capelli azzurri con sfumature blu della madre ; se in cucina sparivano dei biscotti , poco ma sicuro , la colpa era sua . E da poco era venuta al mondo anche Leila , però lei era ancora così piccola che non aveva neppure aperto gli occhi per la prima volta , ma in compenso aveva un folto ciuffo lilla sulla testa .

Sefira aveva raggiunto i dodici anni e , con l’approvazione di tutti , era la bambina modello . Aveva un comportamento molto regale e dolce , era un ottima studentessa , era un’eccellente spadaccina malgrado la sua giovane età , ma soprattutto aveva imparato a padroneggiare i suoi poteri , in modo che quest’ultimi non gli si rivoltassero contro  facendole addirittura del male . Si esercitava su molti incantesimi dove , per esempio , doveva far rinascere fiori e piante , ma non le riuscivano un gran che bene . Questi tipi di magie non le amava particolarmente dato la loro pericolosità : quando tu curavi una pianta o un animale dovevi cedere un po’ della tua energia vitale . Se avessi curato un umano con ferite troppo gravi rischieresti addirittura la morte , avendo ceduto a lui tutta la tua energia .

Sefira da una parte , invidiava la sorella . Quest’ultima avendo i poteri delle tenebre non poteva curare niente , ma in compenso poteva risucchiare l’energia vitale a qualsiasi essere vivente se lo avesse voluto . Tutti temevano questo difatti , ma Sefira sapeva che sua sorella Gwen non avrebbe mai fatto male neppure a una mosca . Nessuno però capiva o rispettava la seconda gemella , anzi , si sono addirittura permessi di : richiuderla dentro una torre ,di proibirle di vedere altre persone all’infuori dei suoi cari , di uscire o di seguire corsi di lotta o di potenziamento e padronanza della magia . Ma quest’ultimo divieto veniva rispettato ? Diciamo che Gwen , non avendo niente da fare , si limitava a fissare dalla finestra sua sorella che combatteva o tentava di fare incantesimi , quindi un giorno si è detta “Perché non provare ?” . Da quel momento prendeva abitualmente una scopa fingendo che fosse una spada e , imitava ogni tipo di mossa che vedeva fare .

Una sera , Sefira arrivò nella stanza della gemella tutta contenta , porgendole una spada di legno e disse “Non dirlo a nessuno , se lo scoprissero non mi permetterebbero più di vederti .” detto ciò Sefira estrasse un’altra spada giocattolo e attaccò Gwen , che parò il colpo senza il minimo sforzo . Il finto duello durò una mezzoretta buona , finendo con Sefira al tappeto e con Gwen che , tutta fiera , impugnava la sua spada e quella che aveva sottratto a sua sorella .

Gli occhi color rubino di Sefira brillarono per lo stupore , rispecchiandosi in quelli blu oltremare di Gwen . Quest’ultima aiutò l’altra a rialzarsi , porgendogli con un sorriso una mano “Ti avevo detto che ero migliorata molto .” constatò in tono malizioso .

 Sefira si rimise in piedi , passandosi una mano fra i lunghi capelli biondi con sfumature rosse e arancioni sulle punte “Eh già !” esclamò un po’ delusa da se stessa “ Ma una cosa : hai mai provato ad usare i tuoi poteri ?”

Gwen si incupì , sedendosi lentamente a terra “Si … mi sono sentita male . Credi che sia normale ? Ho paura , ma non voglio provare a chiedere a nessun altro all’infuori di te . Se lo dovessero sapere gli Anziani scoppierebbe un disastro …”.

La gemella dagli occhi rubino le mise una mano sulla spalla , tentando di rassicurarla “Succedeva anche a me sai ? Ma quando mi hanno insegnato a controllare i miei poteri non mi è più capitato . Posso provare a farti capire , ma sappi che sarà dura e ci vorrà molto tempo .” Sefira abbracciò la sorella “Ma ti avverto che in magia sono un caso perso . Ogni incantesimo che provo a fare non mi riesce .”

“Sorella , vedrai che migliorerai .” Gwen si sollevò per guardare l’altra “E quando saremo diventate brave ci affronteremo ancora ! E io vincerò !”

Sefira si sollevò mettendosi dietro la sorella e , con molta delicatezza le prese i lunghi capelli corvini che sulle punte sfumavano in varie tonalità di blu , cominciando a farle una treccia “Mi dispiace signorina Gwen , ma vi darò filo da torcere , vedere per credere .” e le due scoppiarono a ridere , chiacchierando fino a tarda notte .

 Quando arrivò l’ora di dormire Sefira , si diresse verso la porta , ma prima di uscire si voltò verso la sorella sorridendogli “Ricorda che domani ci sarà il ballo dove ci presenteranno a tutto il nostro Mondo Verinis . Dicono che ci saranno anche degli invitati dal Mondo Astrale e dal Mondo Bariano , ma i Terrestri non ci saranno .” disse la parola Terrestri con molto disprezzo e disappunto .

“Non essere così cattiva verso i terrestri . Ti ricordo che siamo uguali a loro , con la differenza che noi veniamo da un altro mondo .” la rimproverò Gwen .

Sefira rise “Proprio per questo ! Sono esseri minori a noi . Trovo ingiusto che noi abbiamo il loro stesso aspetto e che , perdona la mia inadeguatezza , possano procreare con noi .” guardò ancora la sorella , che nel frattempo si era data una manata in faccia in segno di disperazione , e disse “Buona notte , sorellina .”

“Notte notte , miss perfezione.” Rispose Gwen prima di rimboccarsi le coperte , per poi cadere in un sonno profondo .

Camminava nel nero più assoluto . Non sapeva dove stava andando . Poi dal nulla , si levò un pianto femminile , che proveniva poco più avanti a lei . Le sua gambe , senza preavviso , cominciarono a muoversi più velocemente . Quando finalmente si fermarono la ragazzina abbassò il capo tentando di riprendere fiato , ma fu distratta da una figura che giaceva a terra : era una ragazzina che piangeva disperata e,  tremava  per i violenti singhiozzi che le fuoriuscivano dalle labbra semiaperte . Ma un attimo : sapeva chi era ! Avrebbe riconosciuto quei capelli ovunque . Gwen si mosse ancora , però con più delicatezza . Si accovacciò vicino a lei “Sefira …”disse . Allungò lentamente una mano verso a sua sorella , però l’arto venne respinto con  uno schiaffo  “Sefira , cosa ti prende ?” insistette ancora .

La sorella disperata emise un rantolo . Sembrava quasi che dicesse : “Vattene via Gwen .” con una freddezza che non era mai stata presente nella sua voce.

Gwen però decise di rimanere “Non me ne vado .”

All’improvviso Sefira si mise in piedi di scatto , spingendo violentemente la sorella a terra . Si fissarono l’un l’altra , cercando di trasmettersi parole che non potevano essere udite da nessun’altro . Ma all’improvviso questa situazione venne interrotta da Sefira , che a fiato corto urlò :“Come hai potuto ?! Prima ero amata e rispettata ! Se non fosse stato per te sarei felice ! E’ tutta colpa tua ! E ci saranno delle conseguenze per le tue azioni !”

“Sefira ! Sono tua sorella ! Non ti farei mai nulla di male e lo sai !...” ma non ebbe tempo di finire , che l’altra strinse i pugni e corrugò la fonte , formando un espressione terribile “Vattene ho detto !” dette queste parole il nero si frantumò come uno specchio , lasciando spazio a una luce accecante .

Gwen aprì gli occhi all’improvviso , notando poi il soffitto che era decorato da un arazzo floreale . Era il soffitto della sua camera .

Si alzò lentamente massaggiandosi  le meningi , poi emise un sospiro di sollievo : era solo un sogno .

 Si asciugò le lacrime che aveva versato nel sonno . Era da tanto che non faceva incubi così terribili , che non le erano per niente mancati . Lo sguardo rabbioso della sorella le tornò alla mente , facendola tremare all’improvviso .

 Si diresse verso la grande portafinestra , aprendola adagio . Mise i piccoli piedi candidi sul freddo pavimento del terrazzino . Guardò il cielo , che era coperto da enormi nuvoloni neri che preannunciavano una grande tempesta . I suoi occhi poi caddero sul mare , che era diventato nerissimo : le sue onde si infrangevano con grande potenza sulla costa . Era certamente un tempo terribile oggi , neppure il vento osava soffiare , come se stesse aspettando qualcosa .

Gwen tornò dentro . Neppure il tempo poteva rovinarle la giornata , perché ci sarebbe stato il ballo . Finalmente avrebbe potuto uscire dalla sua stanza e conoscere delle persone , compresi Bariani e Astrali . Sapeva che le due specie non andavano molto d’accordo , ma in questo evento avevano deciso di mettere il loro odio da parte .  Ma perché ? Era troppo strano che due popoli stabilissero un armistizio per una festa .

Qualcuno bussò alla porta “Avanti .”disse a mezza voce Gwen .

Nella stanza entrarono sua madre  con Leila in braccio e Helena che sorreggeva un vassoio ricolmo di dolci e , con quattro tazze traboccanti di latte . Lentamente poi , lo depose sul piccolo tavolo di vetro al centro della stanza , per poi saltare fra le braccia di Gwen “Buongiorno Nene !” . Nene era il soprannome attribuito a Gwen , a causa di una buffa vicenda : Gwen , quando Helena aveva ormai qualche mese , continuava a ripetergli il suo nome nella speranza che fosse la prima parola che avrebbe pronunciato la sorellina , ma essendo troppo difficile dalla sua bocca fuoriuscivano dei grugniti senza senso . Un giorno Gwen , presa dalla disperazione ,  gridò nel bel mezzo del cenone di Natale (che purtroppo era l’unico evento a cui poteva partecipare con la sua famiglia ) “IL MIO NOME E’ GWEN !” . Helena la fissò un tantino spaventata , ma poi aprì la bocca , gridando a sua volta “NENE !” per poi scoppiare a ridere .

“Buongiorno Helena .” disse Gwen accarezzandogli delicatamente i capelli “E Sefira ?” chiese .

Sua madre le rispose sorridendogli dolcemente “Si sta preparando . Le domestiche non permettono a nessuno di entrate . E oltretutto Helena è corsa dritta verso la tua porta , senza preoccuparsi di Sefira .”

Ed era normale che fosse così : Sefira , dato lo studio e gli allenamenti , non aveva molto tempo per Helena e Leila . Non trascorreva il tempo neppure con la loro madre e il loro padre  e , le poche volte che si incontravano finivano per litigare  a causa delle risposte maleducate di Sefira . Come faceva Gwen a saperlo ? Semplice : avendo la stanza in una torre l’eco le permetteva di udire tutto . A volte Sefira si credeva troppo splendida rispetto ai suoi familiari , ritenendosi obbligata a correggerli in ogni cosa , ma con la gemella non si era mai comportata così .

Margarethe diede un bacio alla fronte della figlia , che ricambiò con un abbraccio . Poi Gwen , prese la sorellina Leila fra le braccia , cullandola un po’ “Cosa ci fate qui ? Non dovreste fare colazione ?” chiese la ragazzina dai capelli neri e blu .

“Siamo venute a fare colazione con te ! Ho addirittura evitato di mangiare i biscotti al caramello , visto che ti piacciono così tanto . Ho preso soltanto un bignè alla crema .” Helena mostrò le mani a tutte le presenti , per  far capire che non nascondeva nulla .

“Che bello !“ disse Gwen entusiasta  .  Ripose la sorellina Leila sul suo letto visto che dormiva , poi si mise seduta di fronte al tavolo , seguita dal madre e da Helena .

Quando ebbero finito di mangiare Gwen chiese : “E papà ?”

“Sta rifinendo i dettagli per la festa . Sai che tuo padre è un Re molto responsabile .” rispose la madre . Gwen adorava suo padre . La sera , quando tutti dormivano e malgrado Gwen non potesse uscire , la portava a cavalcare di nascosto . Dopo un po’ tornavano a casa , molto spesso con le tasche ricolme di lamponi , di cui la ragazzina andava ghiotta .

“Avanti .” Margarethe si alzò dirigendosi verso l’armadio “Ti aiuteremo noi a vestirti .”

“No ! Vi prego ! Sapete che detesto quei tipi di abiti !” piagnucolò Gwen mettendosi le mani fra i capelli . Intanto sua madre prese uno dei tanti vestiti: era rosa e molto pomposo , con tantissimi brillantini e perline .

“No !” Gwen raggiunse la raggiunse “Non sono Sefira ricorda . Siamo gemelle , ma in quanto gusti e carattere siamo totalmente opposte .” si mise anche lei a frugare nell’armadio , uscendone fuori con un vestito nero privo di qualsiasi tipo di brillante , ma in compenso era di un tessuto morbidissimo e , dalla vita in giù partiva una gonna che ricadeva naturale senza alcuna sottoveste . L’unico particolare sgargiante era il grande fiocco nero sul retro , che era rilegato accuratamente sui fianchi .

“Allora ?” chiese Gwen orgogliosa di ciò che mostrava .

“Gwen ,  siamo ad’una festa …” la interruppe la madre “Credo che un abito di un colore più chiaro sia idoneo .”

“Mamma ? Ti ricordi il ballo dove hai conosciuto papà ?” intervenne di nuovo l’altra .

“Come dimenticarlo .” la madre sorrise per il bel ricordo . Gwen intanto continuò “Sbaglio o eri vestita di blu notte ?” .

Margarethe sospirò “E’ stato tua padre a dirtelo vero ?”

La ragazzina rise “Non m’importa di ciò che pensa la gente mamma , non voglio cambiare per piacere agli altri . Se mi vogliono amare , cosa di cui dubito fortemente , mi ameranno per come sono.” detto ciò, Gwen , aiutata dalla madre e dalla sorella , indossò l’abito nero come la pece .

Margarethe le pettinò i capelli e , sapendo i gusti della figlia tentò di accontentarla : ne raccolse un po’ dietro per poi rilegarli con un nastro nero formando un fiocco , gli altri li lasciò ricadere senza alcuna treccia o coda .

“A parte il colore delle punte che hai preso da me , hai i capelli neri come quelli di tuo padre .” aggiunse la madre soddisfatta del risultato “Che scarpe vorresti ?” aggiunse poi .

Gwen la guardò con uno sguardo supplichevole “Ti prego … i miei stivali lunghi e neri . Sono così comodi ! Non li vedrà nessuno con questa campana che mi ritrovo come gonna .”

Helena scoppiò a ridere “Nene ! Sei proprio nata punk tu !”

Le ore passarono velocemente . Gwen dovette dirigersi verso l’entrata della sala del trono , dove la stava aspettando sua sorella Sefira che le fece un cenno di saluto “Finalmente ! Stiamo per fare il nostro ingresso !” esclamò raggiante .

La gemella più grande aveva i capelli raccolti e  abbelliti da vari brillanti e forcine . Neppure un ciuffo osava scompigliarsi , altrimenti avrebbe conosciuto la furia della sua padrona . Indossava un vestito rosa pallido con una gonna davvero sfarzosa , decorata con rose , margherite e perle . Il petto era avvolto da un nastro rilegato a fiocco , che era dello stesso colore dell’abito . Nelle parti restanti del bustino invece , erano ricamati dei disegni floreali con un filo d’oro .

La sorella stava davvero bene , malgrado la sfarzosità dell’abito . Se l’avesse indossato Gwen ? Semplice : per lei sarebbe sembrata una di quelle vecchiette troppo truccate , quelle che si credono di avere sedici anni ma invece ne anno ottanta . Anzi , una vecchietta fusa con un frutto , perché con quella gonna sarebbe sembrata un qualche frutto tropicale sconosciuto a tutti . L’avrebbero chiamata di sicuro FruttoWoman .

 Un maggiordomo le raggiunse tutto raggiante “Mie signorine , i vostri genitori sono già stati annunciati , quindi manca la ciliegina sulla torta : voi . Dopo che avrò nominato i vostri nomi entrate nella sala , ma a passo lento e a sguardo basso mi raccomando ! Dovete portare rispetto per gli Anziani ! Loro saranno di fronte a voi con i vostri genitori e , faranno i loro canti di benedizione .”

Rispetto ?! A Gwen sfuggì una risata . Non ci poteva credere : doveva portare rispetto a coloro che le avevano rovinato la vita ?

Gli Anziani hanno un ruolo molto importante nella corte , dato che molti anni fa hanno predetto l’arrivo delle due gemelle . Da quel momento in poi sono diventati i rappresentanti della religione e della fede . Loro sono gli unici a conoscere il segreto della magia del male e del bene . Ma a Gwen questo non importava . Li odiava e , non si sarebbe mai prostrata ai loro piedi .

Il maggiordomo lasciò le gemelle da sole . Sefira fece una piroetta su se stessa “Non vedo l’ora di entrare ! Ma ci credi ? Tutti mi vorranno conoscere !” Gwen rimase basita da quelle parole “Sefira … e io ?...” chiese con un po’ di timore .

La sorella sospirò “Non sei fatta per queste cose Gwen , non sai cosa significa portare un fardello pesante quanto il mio !”

“Un pesante fardello ? Ma sai cosa ho dovuto sopportare io ?! Sai cosa significa rimanere chiuse in una stanza tutti i giorni ?!” la gemella dai poteri oscuri diede un pugno contro al muro , sbucciandosi di conseguenza le nocche . L’altra la guardò , per poi scoppiare a ridere “Sei gelosa ?! Pensavo che fossi una persona … come dire … comprensiva . Ma devi capire che questa è la vita , non ho deciso io di farla così .” detto questo , si udì la voce del maggiordomo : “Signori e signore ! Un po’ di attenzione ! Vi annuncio , con grande piacere , l’entrata della salvatrice : la principessa Sefira !” le porte si aprirono e gli Anziani iniziarono ad’intonare una canzone . Sefira cominciò a camminare a sguardo chino e , dalla folla  si innalzarono grida di gioia e applausi .

Gwen fece schioccare la lingua contro il palato “E la viziatella fa il suo ingresso , per poi lasciare spazio alla sfortunata Gwen !”

Il maggiordomo continuò “In più , abbiamo qua con noi , la rappresentazione del male sottomesso . Questo dimostra che la luce vince su tutto . Ecco a voi la principessa Gwen .”Gwen , prima di varcare la soglia , sospirò dicendo : “Lasciate ogni speranza , voi ch’entrate !”

Un silenzio inquietante invase la stanza , nessuno osava muoversi .

 La principessa dell’oscurità entrò a passo deciso . Guardò di fronte a se , e lo vide : il capo degli Anziani , colui che l’aveva strappata via alla madre non appena era nata e che la sottopose a innumerevoli torture . Il suo nome era Zuruk . I suoi capelli lunghi e bianchi si confondevano con la barba folta .

Se avesse potuto tirargli un calcio nei denti , che bello sarebbe stato . Ma non poteva , non si sarebbe mai permessa di umiliare i suoi genitori in questo modo , però un piccolo strappo alle regole ci stava . Gwen si fermò nel bel mezzo del salone , guardando l’uomo di fronte a se con rabbia .

Geoff osservò la figlia con sguardo severo . Sapeva che Zuruk non meritava nessuna lode , ma era troppo pericoloso farselo come nemico  . Gwen si accorse del padre che la fissava quindi , emettendo un grande sbuffo di irritazione , procedette il suo cammino . Quando si trovò di fronte all’Anziano  , ovviamente , gli passò di fianco senza accennare neppure una piccola riverenza , in seguito prese posto al suo trono .

Sefira le diede una piccola gomitata per attirare la sua attenzione e , quando ci riuscì , le sussurrò poche ma semplici parole : “Hai sbagliato , idiota . Non vorrei essere nei tuoi panni quando sarà finita la festa .”

Gwen le rispose in tono freddo “Sai una cosa ? Non mi importa . Non ho più nulla da perdere .” . Mai cosa più sbagliata .

 

   
 
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