Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Crepuscolina13    24/06/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cosa diavolo era appena successo???

Avevo sentito quella luce entrarmi dentro, invadermi, dividermi in due.

Era durato tutto pochi secondi ma avevo percepito il mio corpo andare a fuoco, la mia pelle ardere, lo stomaco tremare ed i polmoni soffrire.

Era stato come un vento che mi aveva investito ed infatti i miei capelli si erano mossi.

Ma in tutto questo bruciare sentivo le mie ali andare in ipotermia, stavano morendo di freddo, come se le avessi immerse in uno stagno gelato d'inverno.

Ero ancora li, immobile, con lo sguardo fisso sulle mie dita umide, ma per fortuna dopo pochi secondi queste orribili sensazioni scomparvero ed io emisi un respiro rumoroso.

Guardai gli altri presenti ed anche loro erano scossi, il vento color arcobaleno li aveva invasi e probabilmente anche loro avevano sentito sulla loro pelle quell'orribile e fastidiosa sensazione.

Una seconda ed ultima lacrima uscì involontariamente dal mio occhio e rapida come un pesce che nuota nel fiume viaggiò fino al mio labbro dove si arenò.

La mia lingua leccò quel punto e sulle mie papille gustative si espanse una fragranza unica e mai sentita prima.

All'inizio sentì subito il salato come l'acqua di mare, poi però la mia bocca si abituò al sapore salmastro e ben presto si trasformò in zucchero, come un dolce prelibato che mi ritrovai a volerne ancora, erano veramente buone le lacrime.

Dopo quella degustazione alzai gli occhi ed ovviamente tutti mi stavano osservando, in particolare gli Anziani avevano uno sguardo sperduto, forse anche impaurito.

-Emma stai bene?- mi chiese Regina ad alta voce, la prima persona che aveva avuto coraggio di parlare dopo quello che ero successo, ancora nelle braccia di Leroy.

Prima di rispondere feci un check up completo del mio corpo.

La contrapposizione tra fuoco e ghiaccio era sparita, non avevo versato più lacrime e non avevo ferite o cose del genere quindi tutto sommato stavo bene.

Eppure sentivo che qualcosa non andava.

A livello fisico avevo solo un leggero dolore alle ali e una lenta pulsazione alla testa che mi rendeva faticoso concentrarmi più di tanto.

Ma a livello mentale ero nella confusione più totale.

Mi sembrava di essere ritornata piccola.

Mi sembrava di essere ritornata in quel periodo in cui non si è più bambini ma non si è ancora adulti, dove si vivevano una marea di cambiamenti e ci si preparava ad affrontare l'avvenire.

Mi sentivo cambiata eppure non sapevo in cosa lo fossi e questo mi irritava.

-Non lo so- risposi sinceramente.

-Emma sono lacrime quelle?- chiese mia madre, con voce ansiosa, ponendomi la domanda che tutti avrebbero voluto farmi ma che nessuno aveva il coraggio di chiedere.

-Si-

-Impossibile!- ribattè subito il Custode Mida con voce grave e profonda.

-Quale trucco è mai questo?- chiese la Custose Ingrid.

-Non credo che sia un trucco- rispose la "piccola" Custode Aurora.

-E quella luce cos'era?- chiese ancora Mida.

-Sembrava come quella che sprigiona un bacio del vero amore quando spezza un sortilegio- ipotizzò il Custode Arcibald.

-Ma non c'è stato nessun bacio- ribattè logicamente Ingrid.

-Io la penso come Arcibald- disse Granny.

-Impossibile!- si oppose Mida.

-Io sono una strega e fidatevi, l'ho riconosciuto subito, ciò che si è sprigionato da Emma è lo stesso tipo di magia del bacio del vero amore- disse Regina sicura delle sue esperienze, non distogliendo lo sguardo da me, io la guardai a mia volta ma non riuscì a decifrare il suo volto anche se sinceramente in questo momento scoprire cosa passasse nella mente di Regina era l'ultima delle mie preoccupazione.

Volevo sapere cosa mi fosse successo e lo volevo sapere subito.

-Okay supponiamo che fosse quel tipo di magia, quale sortilegio ha spezzato?- chiese Aurora ragionando ad alta voce con i suoi colleghi mentre tutti gli altri angeli che avevano assistito al processo se ne stavano muti in attesa di un qualche sviluppo.

D'altra parte gli Anziani erano coloro che li guidavano e quindi si fidavano ciecamente di loro.

-Il fatto della lacrima?- ipotizzò Arcibald.

-Non pensavo che non poter piangere fosse una maledizione- commentò sarcastica Ingrid.

-Io non lo so okay? Sto solo cercando di trovare una soluzione- controbattè Arcibald.

-Potete per favore smettere di litigare e concentrarvi per trovare una spiegazione??- esclamai alla fine, leggermente spazientita, non volevo essere maleducata, ma non sapere cosa mi fosse successo mi preoccupava parecchio, avevo paura che qualcosa di malvagio fosse venuto a farmi visita.

-Per fortuna allora ci sono qua io- ridacchiò alla'improvviso una voce allegra che si fece spazio dal fondo della sala per raggiungerne il centro.

Era Tremotino.

A giudicare da come gli angeli si scansavano al suo passaggio intuì che tutti sapessero chi fosse e di cosa era capaca.

I miei genitori ruppero la prima fila e prendendomi per un braccio mi allontanarono leggermente dal centro della sala dove Tremotino si stava recando e poi rimasero con me, a proteggermi da quella presenza oscura.

-Tu cosa ci fai qui?? Come hai fatto ad entrare??- chiese preoccupata la Custode Ingrid alzandosi in piedi per quell'affronto.

-Potete per favore smettere di porre le solite domande? Chi sei, che cosa vuoi, come hai fatto e bla bla bla..- sbuffò annoiato muovendo le mani come se fossero un becco di papera.

-Io sono il Signore Oscuro e questa risposta è sufficiente, ma adesso passiamo subito al dunque...-

-Non strigeremo un accordo con te- lo interruppe Ingrid anticipando le sue parole.

-Anche se potrebbe aiutare il vostro dolce angelo Emma?- domandò con viso innocente ma con voce birichina.

-Fallo parlare- suggerì Arcibald, calmando Ingrid ed invitandola a sedersi, cosa che lei fece.

-Io so cosa le è successo- disse il malvagio signore.

-Allora parla- gli ordinò Ingrid.

-Non così in fretta-

-Che cosa vuoi?- chiese Granny indovinando la sua prossima mossa.

-So che voi custodite l'ultimo Fagiolo Magico creato, lo voglio-

Ed io in tutto questo me ne stavo immobile ad osservarli ammutolita, sentivo la mano di mia madre accarezzarmi i capelli e quella di mio padre massaggiarmi la schiena eppure dentro di me ero ancora molto agitata e la presenza di Tremotino aveva contribuito ad aumentare il mio disagio.

Non era mai una bella cosa avere a che fare con lui, e poi a cosa diavolo gli sarebbe servito un fagiolo magico? Voleva andare in un altro mondo? Ma dove? E perchè?

-Mai!- rispose Mida alla richiesta del folletto.

-Affare fatto- disse invece Aurora.

-Cosa??! -esclamò offeso Mida lanciandole un'occhiataccia.

-Questa è la nostra unica possibilità per sapere cosa è successo ad Emma ed io userò ogni mezzo possibile per aiutare un nostro simile, qualcun'altro vuole protestare?- e nessuno ebbe il coraggio di ribadire.

Quella ragazzina anche se piccola aveva fegato da vendere.

-Bene- commentò compiaciuta ed ordinò a qualcuno di andare a prendere il fagiolo.

-Come facciamo ad essere sicuri che una volta che avrai ottenuto ciò che desideri rispetterai la tua parte dell'accordo?- domandò Mida guardingo.

-La mia fame mi precede e dovreste saperlo bene, Tremotino rispetta sempre i suoi accordi- rispose fiero di se stesso.

In quel mentre l'angelo tornò e con il consenso di Aurora depositò il piccolo fagiolo luccicante nelle mani di Tremotino.

Lui se lo rigiró tra le mani e lo osservo di traverso, come a testarne l'autenticità.

-Bene- annuí soddisfatto.

-Qualcuno ha mai sentito parlare della leggenda di Annalusia?- domandò rivolto agli Anziani, riponendo il piccolo oggetto magico al sicuro nel suo coprispalle di pelle.

Per il primo minuto i cinque membri del consiglio si guardarono a vicenda confusi poi la Custode Granny si alzò in piedi.

-Io la conosco-

-La magia sprigionata da Emma è stata così potente che è giunta fino a me ed ho capito subito di cosa si trattasse- spiegò il folletto lasciandomi sguardi strani, curiosi ma attenti e guardinghi.

-Stai dicendo che è quello che è successo ad Emma? Ma è solo una leggenda- chiese stupita Granny.

Il nervosismo si fece sempre più forte, cosa aspettavano ad informare anche noi?

-Non sai forse che le leggende hanno sempre un fondo di verità- confermò lui ridacchiando.

-Ed adesso se volete scusarmi, ho altri impegni che richiedono la mia presenza- e sparì in una nuvola di fumo nero.

-Allora?Puoi dirmi cosa mi è successo?- chiesi subito alla Custode Granny, impaziente, staccandomi leggermente dai miei genitori.

-Oh certo mia cara- acconsentì accomodandosi comodamente sulla sua seduta.

-Ormai da secoli si racconta..-

-Puoi saltare subito la parte di c'era una volta ed andare subito al dunque??-chiese Regina impaziente quanto me, e che intanto si era liberara dalla stretta di Leroy rimanendo comunque vicina all'angelo.

Granny la ignorò e questo la irritò molto

-Quando ero piccola la mia nonna mi raccontava sempre questa fiaba per insegnarmi il significato dell’amicizia.

La leggenda racconta che ad un angelo custode di nome Annalusia fu affidata una giovane ragazza, bella e simpatica che purtroppo era tentata da forze oscure che vivevano nel suo villaggio, Annalusia fece il suo dovere e riportò sulla retta via questa suscettibile ragazza, o almeno così pensava.

Col passare dei Giorni Annalusia trovò sempre più piacevole la compagnia della ragazza e presto divennero amiche, ovviamente il legame era a senzo unico eppure anche se la sua protetta ignorava la sua esistenza lei sentiva di appartenerle.

Tra di loro non c’era niente di romantico, solo la pura e vera amicizia.

Un giorno però le forze del male tornarono alla carica, questa volta più forti e determinate di prima ed a quel punto la protetta di Annalusia ne fu sommersa e si arrese all’oscurità.

Ella però non desiderava una vita malvagia così decise di togliersi la vita, Annalusia cercò di impedire che ciò accadesse ma non ci riuscì.

L’angelo non poteva accettare di perdere la sua amica speciale e pochi istanti prima che la ragazza si impiccasse Annalusia versò una lacrima.

Da lì in poi ella si rese conto che ogni persona poteva vederla, sentirla e toccarla perché come si accorse ben presto la magia della lacrima scatenata dal vero amore derivante dal sentimento dell’amicizia l’aveva trasformata in un essere umano-

-Quindi adesso sono umana?- chiesi allibita non sapendo bene come prendere questa notizia, certo ne ero felice, era quello che volevo prima che Regina esponesse la sua idea alternativa epppure sapevo che non poteva essere tutto lì, lo sentivo dentro me stessa che ci doveva essere qualcos’altro.

-No - avevo ragione.

-Ed allora che cosa sono?- e Granny rispose subito monopolizzando l'attenzione di tutta la stanza.

-Annalusia una volta capito di essere umana si accorse però di possedere ancora le sue ali e per qualche motivo riusciva ancora ad accedere ai sogni ed all’anima della sua protetta-

-Allora Annalusia non era umana, ero ancora un angelo- affermò Ingrid, molto interessata alla leggenda che la collega stava raccontando.

-No- rispose l’anziana-

-Allora se non era nè umana nè un angelo che cosa era diventata?- domandò Aurora confusa, rubandomi le parole di bocca.

-Era diventata entrambe, ed oggi abbiamo la prova che quella leggenda era vera, perché Emma adesso è una mezzosangue, un ibrido-

Non potei evitare alla mia bocca di aprirsi dallo sbalodrimento.

Sentì i miei genitori sobbalzare e Regina trattenere il respiro, però non riuscì ad identificare la mia reazione.

Non mi sarei mai aspettata una simile svolta ed anche se faticavo ad accettarlo sapevo che ciò che Granny aveva detto era vero, lo sentivo dentro di me.

Analizzai velocemente i pro e i contro di quella situazione.

Aspetti positivi? Ce ne erano un mucchio.

Aspetti negativi? Non me ne veniva in mente neanche uno.

Sorrisi.

-Quindi...quindi d’ora in poi potrò vivere una vita normale con Regina??- chiesi con voce tremante, prima di abbandonarmi alla speranza necessitavo di alcune conferme.

-Esatto mia cara-

-Ma quando vorrò potrò tornare qua, stare con la mia famiglia e continuare ed essere un angelo custode??-

Mi sembrava di star vivendo un sogno, avevo ottenuto tutto ciò che desideravo, ma non poteva essere così facile, doveva esserci per forza un inganno da qualche parte.

Granny mi sorrise ancora, anzi forse non aveva mai smesso di farlo ed annuì.

-No aspetta, hai comunque una punizione da scontare- aggiunse Ingrid spezzando il mio sogno ad occhi aperti.

Ma Aurora le toccò un braccio e con sguardo intenso le fece capire di non continuare, come se ormai non ne valesse più la pena.

-Emma non preoccuparti, a luce dei recenti eventi come potremmo mai punirti? Se una magia così potente, unica e rara è capitata a te ci sarà pure un motivo e noi ci fidiamo della bontà nel tuo cuore, va serena e vivi la tua nuova vita- mi rassicurò la custode dai capelli di bronzo.

La guardai piena di riconoscenza.

-Grazie- sussurrai con voce commossa.

Sentì farsi strada in me quel sentimento sconosciuto a cui difficilmente mi sarei abituata.

Il cuore si strinse su se stesso, il mio spirito tremò, il respiro congelò, gli occhi pizzicarono e poi copiose lacrime scesero dai miei occhi.

Non potevo crederci.

Era tutto finito ed io non avrei perso né la mia amata né la mia famiglia ma neanche la vera me stessa.

A quel punto l'unica cosa che mi sembrò logica fare fu correrere verso Regina, spingere via, seppur educatamente quell'angelo fastidioso di nome Leroy, abbracciarla e farla volare.

La strinsi per bene alla vita e alzando i suoi piedi da terra le feci fare un giro su se stessa o su me stessa, ero troppo felice in quel momento per riconoscerne la differenza.

Lei cominciò a ridere di gioia, una risata spensierata ed infantile che forse non avevo mai sentito.

A questo punto la rimisi a terra ed ebbi il bisogno di baciarla.

E questo bacio non fu d'addio ma la promessa di un nuovo inizio.

All'improvviso tutto intorno a noi scoppiò un gran applauso.

Smettemmo di baciarci e ci guardammo intorno, tutti ci stavano sorridendo, tutti erano felici per noi ed io arrossì.

In mezzo a quella folla riconobbi mamma e papà così prendendola per mano portai me e Regina da loro.

Papà mi abbracciò subito mentre mamma asciugò gli ultimi residui di lacrime sul mio volto, analizzando poi per bene quella strana sostanza sconosciuta.

-Sei sicura di stare bene? Adesso il tuo corpo è cambiato magari..- domandò mio padre apprensivo.

-No no per ora sto bene- lo fermai subito, il mal di testa era sparito e nel complesso stavo bene, anche se quel piccolo indolenzimento alle ali permaneva.

Non avevo ancora riflettuto bene sul fatto che adesso io ero una creatura rara nel suo genere, divisa a metà tra due specie ma per adesso tutto quello che desideravo era gustarmi il momento.

-Alla fine si è risolto tutto per il verso giusto, come dico io, basta avere fede- disse mia madre sorridendomi come solo lei poteva.

-Si hai ragione- concordai lasciando un piccolo bacino sull'orecchio di Regina facendola così arrossire, non seppi bene se per il gesto in se o se perchè l'avevo fatto davanti ai miei.

Intanto gli Anziani avevano proclamato la fine del processo e la folla si era sparsa raggrupandosi in piccoli gruppetti, chi discuteva animatamente sulla faccenda o chi ci osservava da lontano, curiosi di vedere cosa sarebbe successo adesso.

Al nostro piccolo gruppetto si avvicinò Aurora.

-Emma volevo solo ricordarti che adesso sei libera di ritornare nella Foresta Incantata ma domani devi ritornare qua per l'affidamento di un nuovo protetto- mi spiegò subito per non farmi preoccupare.

-Certo- acconsentì docile.

-Nuovo protetto?- chiese confusa Regina.

-Il mio compito con te è concluso- le spiegai accarezzandole i capelli per tranquillizzarla

-Cosa? Quando?? Come fai ad essere sicura che io non commenterò più azioni malvagie??- chiese nel panico , come se senza la mia protezione si sentisse sperduta e forse era proprio così..

Come se stesse nuotando in un mare profondo senza salvagente ed avesse paura di annegare ma il problema era che lei sapeva già nuotare.

-Sono sicura che adesso hai un buon motivo per non cedere all'oscurità- rispose Aurora al posto mio lanciandomi un occhiata divertente.

-Se ne siete convinti..- acconsentì poco sicura.

-Andrà tutto bene-

-Potrò mai ritornare qua da voi?- chiese lasciando perdere subito quella discussione eppure ero sicura che il discorso non fosse finito qua, conoscevo troppo bene Regina e arrendersi così facilmente non era da lei.

-Non credo, abbiamo già graziato Emma e la tua frequentazione della nostra casa potrebbe non essere vista di buon occhio- rispose Aurora un pò a disagio.

-Capisco- annuì con voce atona.

-Adesso vi lasciò soli- e salutandoci con lo sguardò se ne andò.

-Ve ne andate subito?- chiese mia madre.

-Si credo sia meglio, non so bene quanto tempo sia passato e non vorrei che si notasse la sua assenza- spiegai io apprensiva.

-Aspetta prima posso salutare Henry e Daniel?- mi chiese Regina tristemente.

-Oh certo- che stupida che ero stata, ecco perchè mi era sembrata così strana con Aurora, non avrebbe potuto vedere mai più Henry e Daniel.

Lei si diresse verso di loro che si trovavano ad una decina di metri da noi e subito li abbracciò, io mi incantai ad osservarli.

Avrei voluto seguirla, ma quello era un momento intimo, quando erano morti Regina non aveva avuto la possibilità di salutarli, ed adesso volevo concedergli quell'oppurtunità che gli era stata negata tempo addietro, avevano bisogno di stare soli.

-Sei proprio innamorata eh..- commentò mio padre osservando la mia faccia, ed io abbassai lo sguardo imbarazzato.

-Sai Emma mai mi sarei immaginata che fra tutti gli angeli esistenti avresti affidato il tuo cuore ad un umano e per di più ad una donna, ma adesso vedo i tuoi occhi e penso che niente sarebbe mai potuto essere più perfetto di così- disse mia madre.

-Grazie, non sai quanto piacere mi facciano le tue parole in questo momento- ed era proprio vero, ricevere l'approvazione dei miei genitori era quello che avevo sempre desiderato fin da piccola, quando ancora andavo a scuola e venivo lodata per i miei bei voti o criticata per i miei comportamenti inopportuni.

-E poi è proprio bella, te la sei scelta bene- aggiunse mio padre osservando Regina.

-David!- esclamò mia madre offesa lasciandogli uno scapellotto in testa.

-Ahia che ho detto- si lamentò lui, dolorante ma divertito, ovviamente stava scherzando ed anche io non potei fare a meno di trattenere le mie risate.

Poi Regina tornò, con Henry e Daniel al suo seguito.

-Prenditi cura di lei Emma- mi disse subito l'uomo con fare amichevole.

-Certo non dubitarne mai- lo rassicurai io.

-E voi vi prenderete cura di loro?- chiese Regina ai miei genitori.

-Lo faremo sicuramente, e poi adesso siamo come una piccola famiglia no? Ci proteggeremo a vicenda- concluse mia madre facendo un sorriso al gusto di miele ad Henry ed il ragazzino annuì felice.

-Tranquilla, di tanto in tanto ti porterò loro notizie- dissi io ottenendo in cambio uno splendido sorriso.

-Sono felice che abbia scelto te- aggiunse Daniel guardandomi profondamente negli occhi.

-Ehm Grazie- risposi imbarazzata.

-Bene, adesso possiamo anche andare- ci interruppe Regina, con la fretta di interrompere al più presto quella strana conversazione.

-Fate attenzione mi raccomando- ci disse mia madre.

-Certo mamma, a presto- disse poi a tutti.

-Addio- disse Regina - Ti voglio bene Henry- aggiunse velocemente e poi la luce bianca ci avvolse.

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Crepuscolina13