Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Aiko Inochi    24/06/2016    1 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Naraku. I giorni si susseguono tranquilli e sereni per Inuyasha e compagni ma la pace non durerà ancora per molto. Una particolare ragazza creerà scompiglio al villaggio e Sesshoumaru sarà portatore di cattive notizie. Una pericolosa minaccia incombe sulle terre dell'Ovest e sulle vite di tutti.
[Sesshoumaru x Nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FFI_CAP4                                                                         IL POTERE NASCOSTO





L’aria venne tagliata dalla lama di una katana, maneggiata con precisione e maestria. La katana eseguiva fendenti, parate e affondi in rapida successione. Ogni movimento era fluido e ben coordinato. Moriko era concentrata sul suo allenamento quotidiano, incurante di avere più occhi del solito che la osservavano. Si trovava al solito posto, davanti casa, all’ombra degli alti alberi che la circondava.
In particolare Sesshoumaru la studiava con attenzione, avvertendo qualcosa di strano in lei.
«Ti incuriosisce?» la sorella gli si era avvicinato e si sedette accanto a lui.  
«Ha un qualche sorta di potere nascosto ma non riesco a percepirne la natura»
«Non ho deciso di allenarla per caso»
«Non è come il potere spirituale delle miko» continuò Sesshoumaru nella sua riflessione.
«Infatti non lo è. Vuoi combattere con lei?» il fratello la guardò come se fosse impazzita. Qualsiasi fosse stato il suo potere, era evidente che esisteva una grande differenza di forza tra i due.
Hasu avendo notato le sue perplessità, si affrettò a chiarirsi :«Potresti arrivare a comprende la natura del potere di Moriko»
Sesshoumaru tornò a guardare la giovane donna, riflettendo.  C’era qualcosa in quella ningen che l’attirava e avrebbe approfittato dell’offerta della sorella. Senza dire nulla, si alzò ma prima che potesse dirigersi nella sua direzione, Hasu lo fermò.
«Tenseiga! Usa Tenseiga e non farle male»
L’ inu youkai rivolse per un attimo lo sguardo all’indietro e proseguì fino ad arrivare a pochi passi da Moriko.
La giovane avvertendolo avvicinarsi, si fermò. Stava di fronte a lei che la guardava freddo, senza proferire parola, intimorendola. Non sapeva cosa volesse né cosa aspettarsi.
«Posso esservi d’aiuto Sesshoumaru-sama?» domandò insicura.
Lo youkai senza rispondere nulla estrasse una delle due katana al suo fianco e la puntò contro di lei.
«Se…Sesshoumaru-sama …» Moriko arretrò di un passo, cercando l’aiuto di Hasu oltre la sagoma dello youkai. L’unica cosa che ottenne, fu un cenno del capo e della mano che la invitava ad accettare la sfida di Sesshoumaru.
Non convinta ma fidandosi della sua maestra, si mise in posizione di guardia, studiando l’inaspettato avversario e attendendo che fosse lui a fare la prima mossa.
Sesshoumaru afferrò Tenseiga con entrambe le mani e muovendosi con estrema fluidità e leggerezza, tanto che sembrava scivolare sul terreno, eseguì un attacco dall’alto. Il colpo fu parato e anche i due laterali successivi. Moriko non arretrava, piuttosto cercava un spazio nella guardia dello youkai. I movimenti di Sesshoumaru erano percettibili ma dalla potenza elevata. Sesshoumaru non sembrava compiere il minimo sforzo mentre Moriko, se pur riusciva a mantenere il ritmo e addirittura provava ad attaccare, doveva restare concentrata.
Un’ altra successione di quattro attacchi, l’uno più rapido dell’altro.
Moriko riuscì a parare e schivare anche questi e provò un fendente che l’ inu youkai non dovette nemmeno schivare o parare data la distanza elevata che lo separava dalla lama della katana della giovane. Sollevò Tenseiga tracciando una linea verticale invisibile, la giovane ningen arretrò e attaccò con un fendente dal basso, costringendo Sesshoumaru a schivare.
Per lo youkai lo scontro era durato anche troppo e aumentò la frequenza dei fendenti. Allo steso modo Moriko aumentava la sua velocità di reazione, adeguandosi a quella di Sesshoumaru. Si notava benissimo che la giovane donna faticava non poco e non avrebbe resistito a lungo. Bloccò l’ultimo colpo, assumendo un’espressione diversa come se avesse in mente qualcosa. Sesshoumaru lo notò, restando fermo in quella posizione per qualche secondo, percepì una sorta di vibrazione. Continuava a non comprendere quella strana sensazione proveniente dalla giovane donna umana e tutto ciò lo irritò.  La spinse con le spalle al tronco di un albero, facendole sentire un forte dolore alla schiena. Quando Moriko riaprì gli occhi, li sgranò per lo spavento. Sesshoumaru l’aveva appena tagliata dalla spalla al fianco opposto.
L’inu youkai rinfoderò Tenseiga e si allontanò. Moriko crollò sulle ginocchia, tastandosi il busto, che costatò essere integro.
«Non ti ha fatto nulla, quella che ha usato era Tenseiga!» Tsukiko aveva assistito insieme al gemello qualche metro più lontano.
“Già Tenseiga” pensò, rimettendosi all’in piedi.
Si ritrovò a seguirlo con lo sguardo. Era con Hasu che gli stava dicendo qualcosa e lui scuoteva la testa quasi come se fosse infastidito.      
Moriko si sistemò meglio le vesti e riprese i suoi esercizi, provando a scacciare quell’orribile sensazione di paura che aveva provato. A lei si unirono anche i due gemellini, tutti elettrizzati dallo scontro che si era appena svolto. Eppure la concentrazione faticava a tornare. Sesshoumaru non distoglieva la sua attenzione da lei, nonostante Hasu se ne era andata e la cosa la innervosiva parecchio.
Nel bel mezzo dell’assalto di Himaru, la giovane donna si scansò riponendo la katana nel fodero. Il piccolo perse l’equilibrio e si ritrovò a quattro zampe sul suolo mentre Tsukiko si fermò, chiedendosi il perché del comportamento strano della donna.
“Sono stanca” aveva detto e se ne rientrò in casa. Quando passò al fianco dell’ inu youkai, lo ignorò, mantenendo un atteggiamento fiero e distaccato.
Sicuramente Sesshoumaru doveva aver notato la paura che aveva provato quando la colpì ma era stata presa alla sprovvista da quell’espressione di … rabbia?
Le era sembrato di aver scorto della rabbia o irritazione negli occhi ambrati dell’inu youkai, all’apparenza inespressivi.
Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla spaventata o reverente.
Una volta entrata, si annunciò da fuori lo shoji di una stanza e si fece avanti senza attendere la risposta. Quello in cui si trovò, era un vero e proprio laboratorio, dove Shireiyama lavorava ai suoi intrugli, medicinali e antidoti per i veleni più disparati. Vi erano mensole, scaffali, mobili e cassepanche ricche di piante, erbe, boccette, mortai, liquidi di tutti i colori e tanti strumenti che non sapeva nemmeno a cosa servissero con precisione. L’odore che permeava tutta la stanza, era indistinguibile e spesso fastidioso. Per fortuna in quel momento, la finestra aperta consentiva il ricambio d’aria.
«Non è troppo presto perché tu possa aver terminato il tuo allenamento?» le disse Hasu con tono di rimprovero.
«Con tuo fratello che mi osserva per tutto il tempo, non è cosa che si possa fare, Hasu-sensei»
Shireiyama, anche lui presente, si mise a ridere, pensando che era più che altro arrabbiata per la sconfitta subita che per il comportamento dell’ inu youkai.
«Dato che sei qui, dammi una mano» Moriko annuì e si mise a triturare delle foglie che le aveva passato.
«Non abbiamo nient’altro da fare?» Hasu aveva ripreso il discorso precedente all’arrivo della sua allieva.
«Brancoliamo nel buio. Prima di qualunque decisione abbiamo bisogno di conoscere più dettagli possibili»
«State parlando della naginata?»
«Sì e dell’attacco che hai subito tu» le rispose Shireiyama mentre le prese le foglie ridotte in poltiglia e le aveva dato un recipiente di legno da reggere in cui stava versando vari liquidi e polveri.
«Che cosa avete deciso?»
«Di metterci alla ricerca d‘indizi che ci aiutino a far luce sulla faccenda»
«Tutto qui Hasu?»
«Hai altre idee? Non sappiamo chi abbia rubato la naginata né il modo in cui ci sia riuscito, per non parlare dello youkai che ti ha attaccato» Shireiyama continuava il suo lavoro mentre partecipava anch’egli alla conversazione.
«In effetti, ci ho pensato ma più che sperare di trovare qualche traccia di quello youkai, non saprei che fare»
«A questa conclusione saranno arrivati anche gli altri, di sicuro Sesshoumaru altrimenti non sarebbe mai venuto da me» al sentire pronunciare il nome del fratello della inu youkai, Moriko aggrottò le sopracciglia.
«Prima di qualunque cosa, abbiamo una piccola questione da risolvere, non è così Hasu?» Shireiyama aveva finito di mescolare gli ingredienti e tutto soddisfatto prese il contenitore dalle mani di Moriko.
«Quale questione?» domandò la giovane donna non capendo ma preoccupandosi dal tono di complicità che aveva assunto.
«Il mio fratellino Sesshoumaru si starà arrovellando il cervello per capire che sorta di potere hai, potremmo dargli una mano?»
«Che si arrovelli pure!» fece stizzita Moriko.
«Non hai voglia di prenderti la rivincita?»
«E come faccio Hasu-sensei? E’ troppo forte per me»
«Un modo c’è … almeno per sorprenderlo»
«Shireiyama, se stai pensando che lo affronto mentre usa l’altra spada, stai pur certo che non lo farò. Finisce che mi ammazza sul serio»
«Ritengo anch’io che sia un metodo pericoloso, in realtà pensavo ad altro»
«Spiegati»
«Userai Tessaiga!»
Quella soluzione le sembrò più assurda della prima. Non dovette dimostrare le sue perplessità per far comprendere il suo scetticismo.
«Una volta intuito come funziona, non avrai problemi a usare il Kaze no Kizu. Un pomeriggio sarà più che sufficiente»
Moriko sospirò. Non ne era del tutto convinta di riuscirci ma le era stata offerta l’opportunità di rifarsi della sconfitta, inoltre l’idea di poter maneggiare Tessaiga, un’arma straordinaria di quelle narrate dalle leggende, non poteva che entusiasmarla.
Shireiyama si occupò di controllare Sesshoumaru, il quale era impegnato ad addestrare al combattimento i due gemellini, e tenerlo lontano dagli altri.
Hasu si era appartata, in un luogo un po’ più distante, con Moriko, Inuyasha e Kagome.
Alla richiesta di mostrare il potere della Tessaiga a Moriko, affinché lei lo potesse riprodurlo, Inuyasha credette che la sorella avesse battuto la testa.
Moriko sperava di convincerlo, spiegandogli che lo faceva per dimostrare le sue capacità a Sesshoumaru. Inutile dire che vedere il fratello in difficoltà con una ningen, doveva essere uno spettacolo da non perdere. In quanto umana poteva toccare la katana ma come poteva essere in grado di usare Tessaiga? Forse aveva a che fare con la forza che percepiva provenire da lei?
Porsi tutti quei quesiti era inutile tra l’insistenza di Moriko e i comandi di Hasu che non consentivano repliche.
«Su Inuyasha che ti costa? Se tua sorella dice che Moriko può riuscirci, sarà così» anche Kagome si era aggiunta al coro di quella richiesta tanto assurda.
Come aveva detto Kagome, non gli costava nulla mostrare il potere della Tessaiga, in fondo si trattava solo di lanciare qualche Kaze no Kizu.
«Sta bene attenta, Moriko!» le disse Inuyasha preparandosi.
Sfoderò Tessaiga e, mentre usciva dal fodero, la vecchia lama arrugginita assumeva la forma di una grossa zanna affilata.
«Questo è il primo passo. Devi far assumere alla Tessaiga il suo vero aspetto» le spiegò Hasu. Poi fece un cenno al fratello minore, concedendogli il permesso di proseguire.
L’hanyou sprigionò la potenza della spada, dalla quale si liberò un’accecante luce e profondi solchi, segnavano il terreno.
«Questo è il secondo passo: il Kaze no Kizu. Inuyasha ci riesce perché può fiutare l’odore del vento»
«Perdonami Hasu-sensei, come faccio io a sentirne l’odore?» ecco che si presentava la grande difficoltà. Se il primo passo, le era risultato non immediato ma fattibile, il secondo appariva insormontabile. Eppure prevedeva perfettamente quale sarebbe stata la risposta alle sue perplessità “fidati del tuo intuito” e furono proprio quelle le parole di Hasu.
Ed è quello che fece, si affidò al suo istinto.
Impugnata Tessaiga ne avvertì subito l’immenso potere. In un primo momento le sembrò troppo grande da gestire ma ben presto capì come manovrarlo. Spesso il potere demoniaco con sui si trovava ad avere a che fare, era malvagio, ostile e alcune volte risultava sgradevole. Quello di Tessaiga non era dissimile, eppure l’attirava e la incuriosiva.
Focalizzò nella sua mente la forma che doveva assumere, lasciò che una piccola parte del potere fluisse lungo la lama. Ne liberò dell’altro in piccole quantità fino a quando non sentì un cambiamento. La spada cominciò a fremere e Moriko spalancò gli occhi che aveva mantenuto chiusi per tutto il tempo, e Tessaiga assunse la su vera forma.
Il tutto era durato alcuni minuti, tuttavia bastarono a stancarla. La meraviglia di Kagome e Inuyasha era evidente. Quella ningen era davvero in grado di farlo e cominciarono a chiedersi seriamente quale insolito potere possedesse.
«E’ davvero magnifica» sussurrò Moriko ammirando la grande arma che teneva tra le mani. Da come la maneggiava Inuyasha non sembrava così pesante e Moriko disprezzò la sua misera forza umana.
«Continua a studiare il potere di Tessaiga» la donna fece come la sua maestra le aveva ordinato. Appoggiò la lama al suolo senza lasciarla e rimase ferma in quella posizione per molto tempo. I preseti non osavano fiatare per non distogliere la sua concentrazione, ansiosi di vedere se davvero Moriko era in grado si lanciare un Kaze no Kizu.
Moriko abbassava e rialzava le palpebre, regolava il respiro e rilassava i muscoli. Nulla, non riusciva a percepire nulla.
Kagome, notando le difficoltà della giovane donna, volle provare a darle dei consigli. Credeva fermamente che Moriko potesse riuscirci.
«Moriko, prova a pensare a Tessaiga come  un’arma che protegge e non a qualcosa di aggressivo e pericoloso»
«Kagome cosa dici?»
«Ma Inuyasha è così che sei riuscito a usare il vero potere della Tessaiga le prime volte!» replicò la miko convinta della sua idea.
«Quello che ha detto Kagome non è sbagliato, però hai bisogno di un altro suggerimento» Hasu si avvicinò a Moriko mettendosi dietro di lei, volendo accompagnare i movimenti della katana.
«Nee-chan ferma! Non puoi toccare Tessaiga!» l’intervento repentino di Inuyasha la fece un attimo fermare ma con lentezza riprese quello che stava facendo, tranquillizzandolo :«non sarò io a maneggiare Tessaiga. Mi limiterò a guidarla» Hasu afferrò saldamente i dorsi delle mani dell’allieva.
In qualche modo, Moriko si sentì più sicura, affidandosi alla youkai alle sue spalle. Le fece sollevare Tessaiga, la quale non sembrava più così pesante.
«Ora concentrati su quello che percepirai» le sussurrò piano all’orecchio.
Tessaiga fu sollevata e un vortice d’aria l’avvolse.
“Protegge … Tessaiga è una katana che protegge” ripeteva Moriko nella sua mente.
Lo percepiva! Percepiva il potere che fluiva nella Tessaiga, era totalmente differente rispetto a quando l’aveva visto, in quel modo era come se ad eseguire il Kaze no Kizu fosse proprio lei. Continuò a cogliere tutte le sensazioni e quant’altro accadeva intorno a lei.
Hasu ritenne che fosse il momento giusto e scatenò il potente attacco della spada. Moriko si sentì come travolta e se non fosse stato per il corpo di Hasu che la tratteneva, pensò che sarebbe volata via.
Quando tutto finì, si era formato uno squarcio tra gli alberi del bosco.
«Allora?»
«E’ straordinaria Hasu-sensei! Ho percepito come dei vortici … credo di aver capito dove tagliare. Ci provo!»
Hasu si fece in disparte soddisfatta. Moriko era finalmente in grado di usare il Kaze no Kizu.
La giovane donna rieseguì esattamente gli stessi movimenti di prima, anche se un po’ più a fatica senza il supporto della inu youkai, e il Kaze no Kizu si sprigionò.
«Ci è riuscita!» esclamò Kagome contenta e battendo le mani.
«Incredibile!» Inuyasha era quasi rimasto senza parole. Fino all’ultimo aveva dubitato che potesse essere possibile una cosa del genere.
Moriko affannava in ginocchio. Per lei era stato davvero un grande sforzo.
«Brava, proprio così!» Hasu si complimentò con lei orgogliosa come sempre dei progressi e delle capacità della sua piccola allieva.
«Però era debolissimo. Con questa forza non potrò nemmeno far arretrare Sesshoumaru»
«Ma otterrai la soddisfazione di fargli riconoscere la tua forza e poi vedrai che faccia farà!»

***

Moriko si concesse un’oretta di riposo per recuperare le energie perse e insieme al gruppo, tornò a casa.
Arrivati nei suoi pressi, Moriko non volle più proseguire, assalita dai dubbi.  
«Moriko?» Hasu si voltò. La giovane donna era ferma e un po’ nervosa.
«Moriko che c’è?» le chiese ancora, ipotizzando cosa le stesse passando per la testa.
«Ecco … non è poi così importante prendermi la rivincita su Sesshoumaru» mugolò lei.
«Non hai nulla da temere» Hasu provò a rassicurala.
«E sei poi si arrabbia?»
«Non si arrabbierà. Gli ho detto che avrebbe capito che tipo di capacità hai ed è quello che sto facendo»
«Sì ma se non gradirà che una ningen usi Tessaiga?»
«Ehi! Sesshoumaru! Moriko vuole sfidarti di nuovo» urlò l’hanyou stanco delle scuse che stava accampando Moriko.
«Inuyasha!» fece Moriko scandalizzata dalla mossa a tradimento dell’hanyou.
L’ inu youkai si era voltato e fissava proprio lei. Sarebbe voluta sparire.
Il suo sguardo era così freddo da farle venire i brividi ma arrivati a quel punto non si sarebbe tirata indietro, il suo orgoglio non lo avrebbe mai permesso. Si fece avanti, fronteggiandolo con il suo sguardo determinato e ardente dal desiderio del combattimento. L’adrenalina e l’eccitazione spazzarono via i dubbi, lasciando spazio alla concentrazione.
Si fece passare Tessaiga e la cosa destò meraviglia: Shireiyama era curioso di vedere cosa era riuscita ad imparare; i due gemellini, che non erano a conoscenza di nulla, si erano piazzati in un posto tale da osservare tutto, sicuri di stare per assistere a qualcosa di particolare; Jaken, curioso almeno quanto loro, li affiancò e Sesshoumaru alla fine sogghignò interessato dalla situazione.
L’ inu youkai, senza preavviso, scattò in avanti con la mano artigliata. Velocemente Moriko scivolò sul lato, proteggendosi con la lama di Tessaiga. Seguirono altri colpi che lei parò e schivò senza battere ciglio. Era più rapida di quella mattina, si stava adattando alla velocità di Sesshoumaru sempre più.  Piantò Tessaiga nel terreno e, usandola come appoggio, deviò gli artigli che le avrebbero procurato degli orribili graffi allo stomaco. In quel momento trasformò Tessaiga e riestraendola, sollevò una gran polvere e ne approfittò per allontanarsi da lui.
Sesshoumaru incurante della polvere, la seguì con l’olfatto, sbalordito nel vedere quella forma di Tessaiga in mano ad un ningen.
Alla giusta distanza, Moriko raccolse tutte le sue forze e con un urlo lanciò il Kaze no Kizu.  
Era più forte di quello dell’allenamento e Sesshoumaru fu avvolto dalla luce.
Quando tutto si calmò, si poté vedere l’inu youkai che era stato costretto a innalzare la barriera di Tenseiga e con un’espressione di assoluta meraviglia.
Moriko era stremata, si reggeva su Tessaiga nella sua forma di spada arrugginita impiantata nel terreno.
«Non ci credo …» Jaken probabilmente era il più sorpreso di tutti. Aveva fatto cadere il bastone, gli occhi strabuzzati e la mandibola a terra. I due cuccioli erano sbalorditi quanto lui, inoltre per loro fu la prima volta che vedevano Tessaiga in azione.
«Allora Sesshoumaru? Che te ne pare della mia allieva?» Hasu si fece avanti, pensando bene di concludere lì l’incontro e bloccare ogni intenzione di proseguire del fratello.
«Se non l’avessi visto con i miei occhi, non ci crederei» disse e si avvicinò a Moriko.
La donna lo guardò. Era alto poco più della sorella, ma nella posizione in cui si trovava le sembrò ancora più alto.
«Dimmi, come puoi fare una cosa simile?»
Per fortuna non sembrava arrabbiato nonostante il tono della voce glaciale.
«Sono in grado di manipolare il potere demoniaco, Sesshoumaru-sama»
«Come ci riesci?»
«Non lo so esattamente. E’ una cosa che mi viene e basta, come se fosse naturale per me»
«Non sappiamo nemmeno noi come sia possibile per un’umana. Abbiamo provato a trovarne l’origine ma senza risultati. L’unica cosa che abbiamo potuto fare, è stato insegnarle come sfruttarlo a pieno» terminò di spiegare Hasu, parlando anche a nome di Shireiyama.
Sesshoumaru parve soddisfatto di sapere finalmente cos’era che tanto l’attirava in quella ningen.

***

Giunta la sera Moriko e i cuccioli dormivano profondamente. Per la donna era stata una giornata molto faticosa. Oltre l’allenamento e ai due scontri con Sesshoumaru, aveva dovuto accontentare Himaru e Tsukiko che, estasiati da ciò che avevano visto, l’avevano pregata di far provar loro Tessaiga ma non potendola toccare, dovettero farlo attraverso Moriko. La giovane donna era sempre molto disponibile con i due cuccioli di youkai, si era molto legata a loro ed erano diventati una sorta di fratellini. Quindi per quanto stanca, non le dispiacque accontentarli.
Anche Kagome, dopo cena preferì andare a riposare e Jaken si era appisolato in qualche angolo della casa.
Così nella tranquillità generale, Hasu e Shireiyama avevano convocato i due fratelli per discutere su quali sarebbero state le loro prossime mosse.
Si trovavano all’esterno, in cerchio sotto un tetto di centinaia di puntini luminosi e la luna a metà. Noumu si lasciava accarezzare da Shireiyama ed aveva la testa appoggiata sulle sue gambe, attento a quello che avrebbero detto da lì a poco.
«Io e Hasu ci abbiamo pensato e abbiamo concluso che la cosa migliore da fare, sia raccogliere più indizi e informazioni possibili» Shireiyama espresse immediatamente il nocciolo della questione.
«Sono certa solo di una casa. Se nostro padre ha sigillato la naginata Hakaitsume, avrà avuto le sue buone ragioni. Quindi ritengo che dovremmo trovarla e risigillarla. Per fare questo però abbiamo bisogno di sapere dove cercare e quindi dobbiamo raccogliere indizi» continuò Hasu, risvolta nello specifico ai fratelli.
Nessuno ebbe nulla da ridire, trovandosi d’accordo con il loro pensiero.
«Sesshoumaru, se per te va bene, andremo insieme. Partiremo dal luogo
del furto» lo youkai annuì
«Inuyasha, vorrei chiederti un favore»
«Dimmi pure!»
«Vorrei che andassi dal vecchio Myoga per chiedergli tutto quello che sa sulla Hakaitsume»
«Va bene, lo farò. Però se permetti, dopo vorrei tirarmi indietro da tutta questa storia, soprattutto se lo youkai che ha attaccato Moriko non c’entra nulla»
«Sei libero di farlo. Ah! Solo un’ultima cosa»
«Cosa c’è ancora?» fece Inuyasha che stava per alzarsi.
«Non coinvolgere Kagome. Tu tiene a lei, vero?»
«Ma che raccomandazioni fai? E’ proprio per questo che voglio tenermi lontano da tutta questa faccenda» ribatté scorbutico.
Hasu lo guardò ritirarsi in casa. Era diventato l’hanyou che sperava fosse un giorno. Forte, gentile e con delle persone che gli volessero bene. Provò orgoglio e gioia per il suo fratellino che tanto adorava.
«Ora bisognerà solo convincere Moriko» disse Shireiyama accarezzando maggiormente Noumu.
Esatto Moriko. Non voleva che le succedesse qualcosa e preferiva tenerla lontana e al sicuro sotto la protezione del compagno. Ma sapeva anche che era una partita persa in partenza.



Angolo dell'autrice:
Salve! Non ho rispettato la cadenza settimanale, mi sa che sarà un pò così, qualche volta ogni due settimane e qualche volta uno a settimana.
Che ne dite di Moriko? Ha delle capacità interessanti e misteriose che sono riuscite a incuriosire Sesshoumaru e lasciare a bocca aperta tutti. Chissà se anche a voi è accaduto lo stesso.
Grazie belfire99!
Vi lascio con l'immagine del cap:immagine
Alla prossima ;) 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Aiko Inochi