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Autore: Silver_Doe    24/06/2016    1 recensioni
« Un ballo, Mr. Holmes? »
Mi fermo. Questa voce leggermente beffarda, il tono così seducente... quasi stento a crederci.
« Miss Adler. » Sussurro prima di voltarmi e osservare lei: la Donna, la Dominatrice. Irene Adler.
« Buonasera, Mr. Holmes. Noto con piacere che non ha dimenticato la mia voce. »
Lascio che sulle mie labbra si dipinga un leggero sorriso, d'altronde non posso contraddirla. La sua voce non l'ho di certo dimenticata. Sono passati quasi tre anni dall'ultima volta che l'ho vista e, per quanto mi sforzi, non riesco a trattenere la sorpresa di ritrovarmela qui di fronte.
« Buonasera, Miss Adler. »

Un incontro inaspettato che porterà Sherlock Holmes a far luce sul più grande segreto nascosto nel profondo della sua anima.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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       So I took what’s mine by eternal right,
took your soul out into the night,
it may be over but it won’t stop there,
          I am here for you if you’d only care.

You touched my heart, you touched my soul,
 you changed my life and all my goals
and love is blind and that I knew when
my heart was blinded by you.

Goodbye my lover,
goodbye my friend,
you have been the one,
 you have been the one for me.

 

 Un ballo, Mr. Holmes? 

 
« Perchè non va a ballare, Sherlock? Guardi... guardi quante splendide fanciulle aspettano che qualcuno di bell'aspetto e affascinante come lei le inviti! Gliene presento qualcuna, se vuole. E' l'ospite d'onore della festa, non può starsene qui da solo, suvvia! »
Quante inutili, insulse e irritanti parole.
« Oh, le sue parole mi onorano, signore. Ma sono sicuro che questa sala abbondi di aitanti cavalieri di gran lunga più abili di me nell'arte della danza. » Gli rivolgo un sorriso forzato, felice di intrattenere una conversazione con lui tanto quanto lo sarei di ascoltare Anderson approdare ad una delle sue brillanti deduzioni. 
« Ah, Sherlock, Sherlok, Sherlock... sempre così modesto! Poco più di due giorni fa ha salvato l'intera famiglia reale, può permettersi di essere un po' più sfacciato. Io invece credo che lei sia un eccellente ballerino, eh? »
No, quell'uomo era decisamente più insopportabile e seccante di Anderson. Mi chiedo come sia riuscito a diventare Primo Ministro. Se solo John avesse accettato di venire con me, in quel momento avrei potuto usarlo come diversivo, ma per qualche assurda ragione aveva pensato che accompagnarmi ad una festa organizzata  dalla regina d'Inghilterra in persona, alla quale avrebbero preso parte le più importanti ed influenti personalità inglesi, in qualità di mio cavaliere, fosse... ah sì, inadeguato. Pff, figurarsi.
« Allora temo che rischierei di deluderla. Può scusarmi un momento? Ho biosogno della toilette. » 
Scusa banale, ma efficace. 
« Certo, vada pure! La aspetterò qui. » 
« Cielo, spero di no. » Mormoro a denti stretti mentre mi allontano, osservando la gente intorno a me. Ci sono minimo un centinaio di persone e, con un solo sguardo, posso decifrarne almeno il novanta per cento. Novantacinque, magari. Alla mia destra una ragazzina di appena sedici, diciasette anni. Cerca di attirare l'attenzione dei ragazzi più ricchi e di fare le sue prime, preziose conoscenze. Probabilmente è il suo primo debutto nell'alta società, lo si capisce dal vestito volutamente vistoso e dalle continue occhiate della donna qualche metro più in là, senza dubbio la madre data la somiglianza. A sinistra invece un uomo sulla quarantina, sposato da almeno vent'anni dato lo stato della sua fede nuziale, ma occupato a flirtare chattando con un'altra donna. Usa il cellullare da quando è arrivato e, dai sorrisi fugaci e dalla voluminosa protuberanza che si scorge a sud del suo corpo, sta scrivendo sicuramente messaggi di un certo calibro. Ecco l'amante.  L'ha appena guardato e ha messo il cellulare nella borsetta di perline. Si sta dirigendo fuori dalla sala da ballo, magari si sarà allontanata anche lei con la scusa di usare il bagno. Che persone scontate e banali. Che festa scontata e banale. Dio, non c'è niente che mi attiri o che stuzzichi minimamente la mia curiosità. Ho bisogno di un caso. Adesso. Crimini, truffe, omicidi, atti terroristici, furti, rapimenti, fantasmi... qualsiasi cosa. Qualunque cosa che mi tiri fuori da questa cella dorata colma di vestiti di seta e champagne. 
« Un ballo, Mr. Holmes? »
Mi fermo. Questa voce leggermente beffarda, il tono così seducente... quasi stento a crederci.
« Miss Adler. » Sussurro prima di voltarmi e osservare lei: la Donna, la Dominatrice. Irene Adler.     
« Buonasera, Mr. Holmes. Noto con piacere che non ha dimenticato la mia voce. » 
Lascio che sulle mie labbra si dipinga un leggero sorriso, d'altronde non posso contraddirla. La sua voce non l'ho di certo dimenticata. Sono passati quasi tre anni dall'ultima volta che l'ho vista e, per quanto mi sforzi, non riesco a trattenere la sorpresa di ritrovarmela qui di fronte.
« Buonasera, Miss Adler. »
Non è cambiata affatto: il rossetto è sempre lo stesso, rosso sangue. Anche il vestito che indossa è del medesimo colore, in perfetto stile Irene. E' lungo e aderente, con un ampio scollo sul petto e spacco laterale, tanto da lasciare scoperta l'intera gamba sinistra, lucida e flessuosa.
« E noto anche, con maggiore piacere, che sa ancora dove guardare. »
Dopo tali parole, distolgo immediatamente lo sguardo dal suo vestito. Maledizione, ha ragione. Di nuovo. Non posso permetterlo.
« Non si faccia strane idee. Sono solo stupito di vederla, pensavo fosse in qualche lussuoso café a Parigi, o magari a fare la croupier in un casinò di Las Vegas. E' tornata a Londra, dunque? »
La vedo sogghignare e farsi più vicina a me, quel tanto che basta per mettere le mani sul colletto della mia camicia e aggiustarlo con tocchi lenti e misurati.
« Sono solo di passaggio. Quando ho saputo che Sherlock Holmes avrebbe partecipato ad un ballo a Buckingham Palace, non ho saputo resistere. Mi deve ancora un ballo. »
Al pari del rossetto, anche i suoi modi di fare sono rimasti immutati. L'espressione furba e i movimenti sinuosi la fanno somigliare sempre di più ad un felino. Un felino intento a braccare la sua preda.
« Uhm, non era una cena? » Chiedo distrattamente, afferrando i suoi polsi ossuti e allontanandoli leggermente.
« Fa lo stesso. Posso accontentarmi anche di un misero ballo. »    
Ci guardiamo per qualche secondo, attimi di silenzio che sembrano un'eternità, mentre la festa attorno a noi prosegue il suo regale corso. Non so spiegare come ma, mentre la osservo, mi sento felice... felice di averla salvata dai terroristi tre anni prima, a Karachi. Possibile che sia proprio felicità? E' un'emozione che non mi si addice affatto, date le circostanze poi... ancora meno. Probabilmente è colpa dello champagne. Per sicurezza, ripeto nella mente gli effetti più comuni. 
1. Perdita dell'uso del cervello.
2. Acquisizione di doppia personalità.
3. Delirio allucinatorio.

E' sicuramente colpa dello champagne.
« Un ballo, Mr. Holmes? »
Ripete per la seconda volta e, senza attendere una risposta, annulla ogni distanza tra noi e intreccia le mani dietro il mio collo. Rimango impassibile per qualche attimo, cercando di leggere le sue intenzioni, cercando di leggere l'illeggibile, l'unica donna le cui righe mi sono sempre parse indecifrabili.
« E' una domanda? »
« E' un invito. »
« Se lo rifiutassi? »
« Sarebbe un vero peccato. E lei sarebbe un vero sciocco. »
« Per quale motivo? »
La Donna si avvicina al mio viso e, una volta raggiunto, sussurra qualcosa al mio orecchio. « Perchè muore dalla voglia di ballare con me. »
Mi stampa un morbido bacio sullo zigomo, dopodichè continua. « Balli con me, Mr. Holmes. Balli con me. » Sussurra ancora, quasi fosse una preghiera. Le sue labbra scarlatte sfiorano la mia guancia ed il suo respiro irregolare mi accarezza la pelle con dolcezza. 
Ho sempre evitato le donne, le considero un'inutile fonte di distrazione... troppo frivole, troppo stupide, addirittura più degli uomini. Ma lei, lei è diversa. E' diabolica, geniale, la sola che sia mai riuscita a scavalcarmi. Lei è l'unica donna. Ed è l'unica donna con cui accetterei di ballare, se questa fosse l'ultima notte al mondo. 
« Mi ha pregato due volte, Miss Adler. »
« E lei ha appena messo le mani sui miei fianchi. Deduco che ha accettato l'invito. Sapevo che non mi avrebbe delusa. »
« Semplice galanteria. »
« Prima di convincere me, cerchi di convincere se stesso. »
Dopo tali parole, poggia la testa sul mio petto e la gira dall'altra parte. Nonostante non possa vederla, scommetto la corona d'Inghilterra che sta sorridendo. La soddisfazione di essere riuscita a farmi fare ciò che vuole è quasi palpabile. Solo in questo momento mi rendo davvero conto di quanto le si addica l'appellativo "Dominatrice". Cominciamo a muoverci sulle note di un pezzo un po' datato, una melodia comunque passabile. Per un po' il silenzio ci sovrasta, finchè non è nuovamente lei a spezzarlo.
« Il Primo Ministro aveva ragione e lei è un bugiardo, Mr. Holmes. E' un eccellente ballerino. »
« Ha origliato la nostra conversazione? » Tipico di Irene, mi chiedo solo come abbia fatto a non vederla prima.
« Ascoltato per caso sarebbe più appropiato. E' stato davvero poco di classe a piantarlo in asso con la scusa della toilette. »
« Ero annoiato e avevo bisogno di un diversivo. Non c'era bisogno di essere eleganti. »
« Mmh, e adesso come va la sua noia? »
« Potrebbe migliorare. » 
« Conosco un metodo infallibile contro la noia. »
« Oh, immagino. »
« Vuole che glielo mostri? »
Scuoto leggermente il capo, sta giocando con me e lo adora.
« Non sa cosa mi piace. »
« Io invece dico di sì. Vuole scommettere? »
« Vuole scommettere con Sherlock Holmes? »
« L'ho già battuta in passato. Sa anche lei che sono in grado di farlo ancora. »
Sorride compiaciuta, portando poi il suo indice destro sulla mia guancia, facendolo scivolare su di essa come se stesse studiando un dipinto. Rimango immobile a guardarla, conscio che quel che dice è vero. E' assolutamente vero. L'attrazione mentale che provo per questa donna è enorme, ma ora mi chiedo se sia solo questo ad affascinarmi in lei. Se sia solo ammirazione intellettuale e nient'altro. So che per lei non è lo stesso, da parte sua ci sono dei reali sentimenti. Ma dalla mia? Che razza di enigma è mai questo? Un rompicapo scarlatto targato Irene Adler.
« Mi lasci provare. »
Devo risolvere l'indovinello e l'unico modo per farlo è lasciare che ci giochi. Il mio tacito consenso la fa avvicinare, sempre di più, finchè a separare i nostri visi non vi è che un misero centimetro d'aria, intrisa di attesa e già consumata dal desiderio. Da entrambe le parti. Ecco svelata la grande verità che ho tentato di nascondere a me stesso, la realtà che adesso non può più essere celata sotto strati di cinismo e fredda indifferenza. Gelido dubbio che si scioglie non appena le sue labbra, così calde ed esperte, incontrano le mie, stupefatte e ancora vergini d'amore. La sensazione che mi invade è meglio di qualsiasi caso risolto, meglio dell'espressione meravigliata di John ad una mia deduzione brillante, meglio del violino, meglio dei cerotti alla nicotina. Meglio di qualsiasi cosa abbia mai provato prima. Il battito cardiaco aumenta, gli occhi rimangono chiusi, ma sento le pupille dilatarsi sotto le palpebre. Lo so, la chimica non sbaglia. Mai. Non mi resta che ammetterlo: lei ha vinto. Ancora. Io ho perso. Ma lo rifarei. Ancora. La stringo a me e lascio che il suo sapore, il suo profumo, mi attanaglino i sensi, quegli stessi che, per la prima volta nella mia vita, sembrano essersi spenti. Maledetta, maledettissima Donna.      
« Non scommetta più con me, Mr. Holmes. »
Al suo avvertimento, apro lentamente gli occhi e mi ritrovo steso sul divano a guardare il soffitto del mio soggiorno. Sono al 221B di Baker Street.




» Note dell'autrice
Ciao a tutti! (A chiunque si sia trovato qui per caso!) Era da tantissimo tempo che non scrivevo una storia... eh sì, quasi tre anni. Come mai non lo so nemmeno io, forse a causa dei troppi impegni o della mancata ispirazione :/ Tornando a noi, questa che avete letto è la mia prima fanfiction basata su Sherlock, quindi spero mi capirete se non è il massimo, ecco. Adoro questa serie tv, adoro il personaggio di Sherlock Holmes di Doyle, adoro ancora di più quello di Gatiss e Moffat, adoro Benedict... insomma, l'avrete capito, adoro tutto di questo mondo! E soprattutto ho amato la prima puntata della seconda stagione, Scandalo a Belgravia, dove per la prima volta è apparso il personaggio di Irene Adler. E' uno dei miei personaggi preferiti, lo trovo così affascinante e pieno di sfaccettature... ecco perchè dal primo momento che l'ho vista l'ho subito shippata con Sherlock. Li trovo semplicemente meravigliosi insieme. Sì, posso dire che sono la loro fan number 1.  (Ho sorriso come un ebete in ogni loro scena!) Ho sperato tanto che tornasse nella terza stagione, ma purtroppo non è stato così, perciò con questa piccola storia ho voluto descrivere un loro ipotetico incontro. (Anche se immaginario, frutto di un sogno, è stato tremendamente reale per Sherlock, ogni pensiero e ogni sensazione che ha provato). So che avrei potuto fare di meglio, però spero comunque che vi piaccia e che qualcuno di voi mi faccia sapere cosa ne pensa, ci tengo davvero tanto! Ringrazio in anticipo tutti coloro che passeranno di qui, anche solo per una breve occhiata <3
Ah, un'ultima cosa e giuro che ho finito. La canzone che ho inserito è "Goodbye my lover" di James Blunt, cantate e canzone che amo tantissimo. Ho pensato che quelle parole fossero perfette per descrivere tutto ciò che Sherlock ha provato e ha capito durante quest'incontro, in particolare il fatto che Irene sia davvero l'unica donna per lui. 
Un bacio :*
Silver_Doe

 
  
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