Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: valec00    24/06/2016    1 recensioni
Era una mattina di novembre.
Come al solito stavo andando a scuola.
C’era qualcosa nell’aria quel giorno, non saprei dire di cosa si trattasse.
Ero giunta in un quartiere che non conoscevo, non sapevo come avessi potuto sbagliare strada, ma ormai...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La fine di tutto

<< Sì, sono tua figlia >>
<< Mi hai liberato tu con il bastone? >>
<< Sì, credo di sì >>
<< Ho tante di quelle cose da chiederti >>
<< Parleremo, ma non ora, c'è altro a cui pensare >>
<< Ludwig, giusto >>
<< Sì, dobbiamo trovare Edmondo >>
<< Sei stata con Edmondo questi sedici anni? >>
<< No,l'ho conosciuto qualche giorno fa, io mi trovavo sull'altra terra >>
<< E sapevi chi ero? >>
<< No, non sapevo nulla di te fino a quando Edmondo non mi ha rapita per salvare la sua famiglia >>
Non sapevo cosa passasse per la mente a quell'uomo, Edilberto, mio padre, ma sicuramente non era semplice sapere che tua figlia non ha la minima idea di chi tu sia.
Non sapevo come comportarmi, era una situazione alquanto imbarazzante.
Mio padre era un perfetto sconosciuto ed ero certa che lui lo comprendesse.
<< Ho sentito delle voci laggiù >> disse Edilberto
<< Andiamo a vedere >>
Stavamo girando nei corridoi in cerca di Edmondo e finalmente credevamo di averlo trovato, ma ad aspettarci non c'era lui, bensì il diavolo Ludwig con i suoi compagni.
<< Bene, bene, padre e figlia si sono riuniti a quanto pare >>
<< Non vincerai mai, Ludwig, ora siamo insieme e quindi più forti >>
Si vedeva che Ludwig era turbato da ciò, ma questo non gli impediva comunque di attaccare, infatti mentre guardavo mio padre terrorizzata, Ludwig scagliò un colpo contro di me che mi fece perdere il bastone dalle mani.
I compagni di Ludwig cercarono di prenderlo, ma il bastone li respingeva.
Anche mio padre cercò di prendere il bastone, ma loro erano in troppi per essere sconfitti.
Ad un certo punto, scoppiai a piangere. Sulla mia terra c'erano problemi diversi, che avevano altro tipo di soluzione.
Lì conducevo una vita tranquilla, avrei voluto non conoscere mai la mia vera storia.
I miei genitori, quelli che mi avevano cresciuta, mi volevano bene, anche se non mi avevano detto che ero stata adottata.
Mentre piangevo, la scena che avevo davanti scomparve e mi ritrovai in un posto pieno di luce nella quale vidi una donna:
<< Non piangere, Elena tu hai la frza per vincere, devi solo credere in te stessa, ricordatelo >>
<< E tu chi sei? >>
<< Sono tua madre, ricorda le mie parole, Elena, sei pura di cuore e se inizi a credere che puoi riuscirci, ci riuscirai >>
L'immagine di mia madre si dissolse dinanzi a me e tornai a vedere i diavoli e mio padre che lottavano.
Mi accorsi di avere un coraggio che non avevo prima. Qualcosa mi diceva che quello che stavo per fare era la cosa giusta, ma non sapevo cosa.
Chiusi gli occhi e sollevai il braccio desiderando ardentemente il bastone della Plakausiba.
Quando riaprii gli occhi il bastone era nelle mie mani.
<< Da ora in poi la malvagità non sarà più nei vostri cuori, sarete pieni di bontà e passerete la vostra vita ad aiutare i più deboli >>
Gli occhi dei diavoli divennero bianchi per un istante e quando tornarono quelli di prima invece di combattere contro di noi aiutarono Edilberto ad alzarsi.
<< Dove sono Edmondo e la sua famiglia ? >>
<< Sono stati trasformati in pietra. Sono proprio lì dietro di voi >>
Li liberai con il bastone e fui felice di vedere Edmondo con sua moglie e suoi due figli.

***


In città tutti acclamavano Edilberto,felici di vedere il suo ritorno.
Lui mi fece cenno di metterci in disparte per parlare un po'.
<< Allora Elena, dal tuo viso comprendo che questa non è la tua vita e che ne hai unìaltra in un'altra terra >>
Riflettei un momento sulle parole giuste da dire.
<< Io ho già una famiglia, ma non è detto che non possa averne un'altra. Verrò a trovarti Edilberto ogni tanto e potresti anche venire tu da me >>
<< Mi piacerebbe che un giorno mi chiamassi papà, Elena, ma comprendo e ti lascio andare >>
<< Sicuramente la mia famiglia sarà i pensiero. Manco da due giorni >>
<< Vai allora >>
<< Potresti accompagnarmi fino a casa, magari >>
<< Grazie, Elena >>
<< Di niente, papà >>
Le lacrime salirono agli occhi di mio padre felice delle parole che avevo pronunciato.
<< Colori dell’arcobaleno, che raggiungono quasi il cielo, mostratemi la via, per la terra che io son certo che ci sia >>


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: valec00