Serie TV > Prison Break
Segui la storia  |       
Autore: Gamora96    24/06/2016    1 recensioni
Dal testo: "La donna si alzò dal candido divano, senza staccare lo sguardo dal suo per un solo momento. Mentre camminava verso di lui era così bella che Lincoln non riuscì a spiccicare parola. Non potè fare altro che osservarla, ammirare il suo corpo candido e formoso, il suo viso perfetto, incorniciato da corti capelli scuri in contrasto col chiaro azzurro dei suoi occhi e le labbra rosee"
Questa ff presenta una coppia che probabilmente non si vede spesso, ovvero Lincoln e Gretchen XD Personalmente sin dall'inizio della terza stagione ho sempre pensato che potesse esserci una buona alchimia tra i due perciò ho deciso di provare a scrivere qualcosa :3 fatemi sapere cosa ne pensate e non abbiate paura di rivolgermi delle critiche. aiutano sempre a migliorare ;)
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lincoln Burrows
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lincoln riagganciò, infilando il telefono nero nella tasca dei pantaloni.

Questo lavoro iniziava davvero a stancarlo. Tutta questa situazione lo sfiniva.

Da quando lui e Michael erano fuggiti da Fox River, i due fratelli erano stati costretti a vivere in fuga, a guardarsi continuamente le spalle.

Michael aveva sempre pensato a brillanti piani che avrebbero potuto aiutarli a ritrovare la loro amata libertà, ma ogni volta questa gli sfuggiva dalle dita, così vicina eppure irragiungibile.

Aveva iniziato a credere che non ci fosse speranza per loro, che non potesse esserci che un unico, triste finale per quegli sventurati uomini che, senza rendersene conto, si erano ritrovati in guai più grossi di quanto avrebbero mai potuto immaginare.

Quando Michael si era ammalato, mostrando i segni dello stesso tumore che anni prima li aveva resi orfani di madre, Lincoln aveva perso completamente la capacità di pensare, di ragionare.

Non poteva accettare di perdere Michael. Non poteva accettare di perdere il suo amato fratello, non dopo tutto quello che avevano passato, non dopo tutto ciò che Michael aveva fatto per lui, per salvargli la vita.

Scendere a patti con la Compagnia era qualcosa che non avrebbe mai voluto fare, ma la vita di suo fratello era dipesa da questo, e avrebbe fatto di tutto per aiutarlo. Davvero di tutto …

“Sono quasi sicura che si tratti di un lavoro fatto dall'interno” disse Gretchen distraendolo dai suoi pensieri. Lincoln non avrebbe mai pensato di lavorare con lei un giorno.

La stessa donna che aveva rapito suo figlio, minacciandolo di morte. La stessa donna che aveva fatto credere a Michael che Sara fosse morta, che aveva torturato la dottoressa e dato loro la caccia per conto della Compagnia.

Odiava profondamente Gretchen per tutto il male che aveva fatto loro, eppure, nonostante tutto, non potè fare a meno di pensare a quanto fosse dannatamente bella e seducente quando la guardò in viso, in quel viso così serio, distaccato, all'apparenza privo di qualsiasi emozione.

“Perchè?” chiese Lincoln sedendole di fronte, e cercando di non farle notare il profondo interesse apparso nel suo sguardo nel momento in cui la donna aveva accavallato le gambe, mettendo in mostra la pelle chiara.

“Per un paio di ragioni” rispose lei sicura di sé “L'hardware che ha portato all'incontro, è riuscito a leggere Shylla lì sul posto. Da quando è sparito dovrei essere in grado di trovarlo e invece non ci riesco. È sicuramente della Compagnia”

Gretchen sapeva il fatto suo, questo era chiaro. Sin dal loro primo incontro, Lincoln aveva capito che non era un bene scherzare con quella donna.

Era una persona molto forte, decisa, pronta a fare davvero di tutto per raggiungere il proprio obbiettivo, anche uccidere quand'era necessario. Questo lo aveva dimostrato diverse volte e Lincoln era certo che, se ne avesse avuto l'occasione, non avrebbe esitato a far fuori lui e i suoi nuovi compagni in caso di bisogno.

Sorrise tra sé e sé.

In fondo in questo erano piuttosto simili. Lui non avrebbe esitato ad uccidere lei o chiunque altro se fosse stata messa in gioco la vita di Michael o di suo figlio.

“Questo rende tutto più difficile ...” continuò Gretchen assorta nei suoi pensieri.

Lincoln si alzò, camminando nervosamente nella stanza. Doveva finire questo lavoro alla svelta. Iniziava a non poterne davvero più.

Gretchen lo osservò attentamente, in silenzio, per tutto il tempo, mettendolo terribilmente a disagio.

Quei suoi grandi occhi blu sembravano guardargli dentro, sembravano intuire ogni sua debolezza, ogni suo desiderio. Erano dannatamente belli, di una bellezza disarmante, che ogni volta lo lasciava senza parole.

Dischiuse appena le labbra, e quello che disse bastò a far si che il cuore di Lincoln si bloccasse per un momento.

“Quando credi che avremo un po' di tempo per noi?”

“Cosa?”

In pochi secondi, la sua mente si ritrovò in subbuglio, colma di mille pensieri, mille domande che lo misero in confusione. Gretchen era sempre stata una donna imprevedibile ma questo … questo era troppo persino per lei!

Non poteva credere alle sue orecchie. Dove voleva andare a parare?

La donna si alzò dal candido divano, senza staccare lo sguardo dal suo per un solo momento. Mentre camminava verso di lui era così bella che Lincoln non riuscì a spiccicare parola. Non potè fare altro che osservarla, ammirare il suo corpo candido e formoso, il suo viso perfetto, incorniciato da corti capelli scuri in contrasto col chiaro azzurro dei suoi occhi e le labbra rosee.

Come poteva provare emozioni simili per una donna come lei? Per un'assassina, che li aveva perseguitati, minacciando di uccidere loro e i loro cari.

Se Michael lo avesse saputo, probabilmente lo avrebbe ritenuto pazzo, e forse lo era, perchè solo un pazzo potrebbe essere attratto da una donna come quella.

Una donna fredda e spietata, una calcolatrice nata, che probabilmente ora parlava in quel modo per metterlo in trappola, per farlo cadere in chissà quale occulta rete che aveva preparato.

“ Dopo tutte le scopate mercenarie che mi sono fatta, penso di volerne fare una che desidero”

Lincoln cercò di controllarsi. Prese un respiro profondo, cercando di mostrare totale indifferenza.

“Non montarti la testa”

Il suo tono era duro, deciso, di un uomo che non ammette repliche. Era sicuramente una trappola, uno scherzo, un qualche sadico giochetto che Gretchen si divertiva a fare con lui per capire fino a che punto l'uomo riuscisse a spingersi.

Era così vicina che riusciva a sentire il suo respiro sul viso, il suo dolce profumo. Non si era mai reso conto di questo piccolo particolare, che ora gli fece girare la testa.

“Troppo tardi” fece Gretchen sorridendo appena “Sono pronta a fare tutto quello che vuoi”

Questo fu davvero il colpo di grazia per il povero Lincoln. Per quanto fosse consapevole della stupidità delle sue azioni, non riuscì proprio a trattenersi.

Si fiondò sulle sue labbra, con foga, forzandole con la sua lingua e assaporando quella di lei con crescente desiderio. Detestava ammetterlo, ma si era sentito attratto da Gretchen sin dal primo momento, sin dalla prima volta che aveva posato i suoi occhi in quell'azzurro cristallino che lo aveva incantato, facendo giocare dentro di lui emozioni forti e contrastanti che lo avevano spinto sull'orlo della ragione.

Le mani di Gretchen salirono lungo il suo collo, accarezzando la nuca e le guance dure, approfondendo il contatto con le sue labbra e intimandogli di non lasciarla andare.

Lincoln passò le dita sulla sua schiena, seguendo le curve del suo corpo.

Si staccò per un momento dalle sue labbra, sbottonandole in fretta la giacca e lasciandola cadere a terra, avventandosi sul collo chiaro di lei che si lasciò sfuggire dei flebili sospiri.

Le dita sottili di Gretchen scesero sul suo petto, iniziando a spogliarlo, lentamente, mentre un nuovo bacio le toglieva il respiro.

Mai in vita sua, Lincoln aveva provato una simile emozione, un simile desiderio. A quel punto, non sarebbe più potuto tornare indietro.

La sollevò da terra, tenendo strette le sue cosce mentre le braccia della donna gli circondavano le spalle. Gretchen sorrise divertita

“Dovevo immaginare che non fossi un santarellino”

Linc non rispose. Si avvicinò ad un tavolo, lasciandola accomodare sulla superficie liscia, prima di dedicarsi alla sua camicia bianca, cercando di aprirla con foga e facendo saltare un paio di bottoni. Gretchen rise, baciandolo ancora, piegando le braccia dietro la schiena per sganciare il reggiseno.

Lasciò che l'indumento cadesse a terra, osservando con interesse lo sguardo dell'uomo, abbagliato dal desiderio.

Poteva forse esistere qualcosa di più bello?

Era stato con molte donne nel corso della sua vita, ma Gretchen era decisamente diversa da tutte le altre.

Era affascinante, forte, sicura di sé.

I suoi seni erano morbidi e chiari. Avrebbe passato ore a sfiorarli, a baciarli, mordendo appena i capezzoli e beandosi dei flebili gemiti della donna, che lo lasciava fare, sperando che l'uomo si spingesse più a fondo. Sfiorò con le dita la sua erezione, già dura, imprigionata nei pantaloni, e l'uomo si affrettò a liberarla, abbassando la zip e sollevando appena la gonna di lei, accarezzando le cosce morbide.

Quando Lincoln sfiorò di nuovo la sua schiena nuda, però, qualcosa lo fermò.

Riuscì a distinguere chiaramente, col tocco delle proprie mani, decine di cicatrici, che segnavano completamente la schiena della donna. Erano lunghe, nette. Dovevano essere state ferite piuttosto profonde, e sicuramente non se l'era procurate da sola volontariamente o per via di un incidente.

Si ritrovò a sfiorarle con infinita delicatezza, rallentando il ritmo del suo respiro, seguendo il loro disegno sulla pelle della donna e accorgendosi, solo ora, di decine di nuovi segni e ferite che lo lasciarono senza parole.

Gretchen si rese subito conto che qualcosa non andava, e rimase immobile ad osservarlo, sbuffando infastidita nel momento in cui si rese conto che l'uomo sembrava aver perso totalmente la sua passione.

“Si può sapere ora che ti prende?” chiese scocciata. Non le capitava spesso che un uomo che aveva deciso di portarsi a letto si bloccasse così “Non dirmi che ti si è ammosciato!”

Lincoln non si lamentò della poca grazia dimostrata dalla donna. Da lei non si aspettava nulla di diverso. Eppure, ora che si era accorto di quelle numerose ferite, qualcosa era cambiato.

Quando alzò lo sguardo su di lei, la donna fu sorpresa nel trovarvi compassione.

“Chi ti ha fatto questo?” 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Prison Break / Vai alla pagina dell'autore: Gamora96