Anime & Manga > Special A
Segui la storia  |       
Autore: stimu    24/06/2016    0 recensioni
cosa voleva il nonno di takishima da me?sa per caso del mio segreto,eppure non avevo ancora rivelato a nessuno.
nemmeno a Kei.
mi sento una grossa stretta al cuore,forse era giunto il momento tanto atteso.
erano l'ultimi giorni della Special A,perche da li in poi le loro strade si sarebbero divise per sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero sull’aereo,e orami era notte fonda a li a ore sarebbe atterrata a New York. Aveva lasciato tutti. Ero arrivata ad accettare la proposta che gli aveva fornito il signor Takishima,non poteva fare altrimenti. Non poteva essere egoista,anche se nel profondo del suo cuore si sentiva esattamente cosi. Non aveva salutato nessuno,poteva dare solo una motivazione vaga su una lettera scritta prima di partire. Uno dei accordi era quella che non avrebbe detto a nessuno dove sarebbe andata,se no l’avrebbero fatta pagare non soltanto a lei. Si accarezza il ventre,per darsi un po di conforto. Per tutto il viaggio piansi in silenzio,avrei tanto voluto che Kei fosse li con lei a confortarla e sussurrarli dolci parole. Mi chiesi più volte perche non avevo detto a nessuno quello che da settimane mi portavo in grembo. Perché non si era confidata con Kei che aspettava un bambino. Avevo paura che lui si sentisse in dovere di fare qualcosa che nessuno dei due aveva ancora intenzione di fare. Non voleva sposarsi alla sua età,anche se si trattasse di Takishima. E in più in quella sera mi ero accorta che tutto ciò che gli stava accadendo,della gravidanza dell’università negli stati uniti,non aveva nessuna intenzione di perdere il bambino. Come d’accordi presi,lei avrebbe tenuto il bambino al patto che Kei non sapesse della sua esistenza, e la soluzione migliore era accettare la borsa di studio a New York,che gli aveva proposto il presidente Takishima dandogli tutto l’appoggio finanziario sia per lei che per i bambino. Odiavo essere mantenuta da qualcuno,ma soprattutto da un uomo cosi spregevole,ma non si poteva permettere di pensare al suo orgoglio adesso,doveva prima pensare al suo bambino. Otto mesi dopo. -signor presidente,la bambina è nata ieri sera.-la sua voce risuonava in quel palazzo inglese. Aoi era sempre stato fedele all’uomo qui davanti a lui,gli portava il massimo rispetto. E non aveva scrupoli per quanto riguardava raggiungere gli obbiettivi che gli chiedeva. -posso farti una domanda Aoi?—certo mio signore-dissi con voce un preoccupata –a chi assomiglia?- la domanda mi lascio perplesso,come poteva volere sapere a chi assomigliasse la piccola?si sarà forse pentito della sua decisione? –assomiglia alla madre,tranne per i occhi. mio signore- -lo sai Aoi che gli occhi sono il riflesso dell’anima di una persona?l’ho notato l’altro giorno mentre guardavo Kei.- sbuffo- e come se non avesse più un anima.- anche il timbro della sua voce era cambiato,si poteva quasi definire preoccupato. -Helena. Amore di mamma,vuoi che ti racconto come ho conosciuto tuo padre?- non so per quale motivo ma quando gli raccontavo delle sfide che gli lanciavo a Kei,lei smetteva di piangere e mi guardava con i suoi grandi occhioni di un verde foglia,che con la luce del sole prendeva alcune sfumature dorate. Esattamente come quelli di Takishima. Quando mi guardo la prima volta dopo il travaglio durato ore e ore,mi si sciolse il cuore quando quella piccola bestiola mi guardo dritto nei occhi. Mi fece rivivere tutti i momenti passati a Kei e con quelli della Special A. Mi mancavano terribilmente e non passava giorno che io non pensassi a ognuno di loro. Anche il lecca piedi del presidente Aoi,si era fatto vivo quando partorì Helena. Come per assicurasi che dovevo starmene buona,se non volevo che gli capitasse qualcosa. A quel pensiero la strinsi ancora più a me. Fino ad oggi ero riuscita a frequentare l’università,ma mi ero appena presa una breve pausa dopo il parto. Avevo scelto medicina infantile e giustamente ero la prima della classe. Anche la cosa non mi dava conforto visto che nessuno era alla sua altezza di superare le sue aspettative come Kei. A suo malgrado mi mancava essere chiamata numero due da quella voce irritante e piena di se. Le mie giornate erano più tosto ripetitive,altronde non era riuscita a fare amicizia con nessuno, e anche se volessi qualche settimana fa portavo un pancione gigantesco,che faceva scappare tutti i miei compagni di classe,e adesso invece quando qualcuno si avvicina mi chiede se faccio la babysitter a mia figlia. Avevo già superato tutti gli esami del mio anno e avevo già iniziato con il secondo rispetto hai miei compagni. Altronde loro non avevano l’obbligo di restare a casa a guardare a una bambina,anzi la paggior parte di loro partecipavano a feste organizzate del campus delle varie confraternite. A guardargli mi facevano venire in mente le miei giornate alla serra con Jun,Megumi,Tadashi,Akira,Ryuu e soprattutto con Kei a sorseggiare un buon the e i pasticcini preparati da Akira con tanto amore. Erano passati otto mesi dalla lettera che Hikari gli aveva lasciato sul tavolo della Special A. E Kei non dava cenni di vita,sembrava svuotato da qualsiasi sentimento. Si sentiva come un guscio vuoto,altronde era stata lei a riempire la sua vita i suoi pensieri. Si sentiva come se non avesse più uno scopo nella vita. Aveva alla fine accettato il trasferimento a Londra come richiesto da suo nonno sena batter ciglio. Ormai quella casa quel paese era troppo colpa di ricordi che lo facevano soffrire. Anche i suoi amici avevano cercato in qualche modo di rassicurarlo, come al suo solito preferiva rimuginare da solo. Come quando era piccolo. Si sentiva esattamente come all’ora. Anche suo nonno si era accorto che qualcosa non andava,infatti aveva cercato di incastrarlo diverse volte con dei appuntamenti al buio con diverse ragazze,che lui riteneva degno della mia attenzione. Ma nessuna assomigliava alla mia Hikari. Nessuna poteva riempire quel vuoto che lei gli aveva lasciato nel cuore. Strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche,voleva solamente sapere come stava e avevo una tremenda paura che lei si fosse messa in qualche guaio come al suo solito fare. Lei dava sempre fiducia a tutti,anche chi non se lo meritava. Sento una enorme rabbia a pervadere su tutto il corpo,mi sentivo deluso e frustrato era come se avessi per la prima volta in vita mia ricevuto una sconfitta. Avevo cercato in qualsiasi modo di rintracciarla,avevo passato più di un mese nel cercarla in tutto il mondo. Pur sapendo che mi aveva chiesto semplicemente di non farlo,se l’avessi trovata si sarebbe arrabbiata di sicuro ma almeno si sarebbe sentito un po’ meglio sapere dov’era. Rimango li in quell’ufficio che gli aveva assegnato suo nonno tutto il giorno a lavorare,anche se ogni tanto riguardavo le vecchie fotografie della Special A. Avevo fatto stampare una foto di tutti loro e lo avevo incorniciato in una piccola cornice che tenevo sulla scrivania. Mi rassicurava guardare quella foto,anche se ogni tanto mi immaginavo che lei potesse essere li accanto a lui,che lo rimproverava che stava lavorando troppo e che doveva uscire un po di più con lei. Mi ricordo quella volta che fecero l’amore,lei era bellissima e il profumo del suo corpo era afrodisiaco per me,anzi no, tutto di lei lo era. I suoi lungi capelli che nascondevano il suo corpo meraviglioso nei punti dove la sua concentrazione doveva essere maggiore. Era cosi pura ma allo stesso tempo audace. Non aveva paura di niente,ed era pronta a scalare una montagna per compensarmi a ogni mia fantasia. Sento il cellulare in parte a me suonare,disturbandomi da quei ricordi ormai cosi lontani. -si pronto?- -sai Kei ultimamente mi fai veramente pena- -che cosa vuoi Yahiro?- rispondo irritato da quest’ultimo,non avevo la minima voglia di parlare con lui. -se mi rispondi cosi mi sa proprio che non ti dico dove ho trovato Hikari- a sentire il suo nome mi fece alzare dalla sedia con il cuore che batteva talmente forte che sembrava avesse appena fatto una maratona. -dimmi dov’è!Yahiro se scopro che mi stai prendendo in giro. sappi che sei un uomo morto!- ero pronto a uccider chiunque pur di ritrovarla. -il tuo tono non mi piace Takishima,ma Megumi e Jun mi stanno supplicando di dirtelo!ebbene la tua adorata si trova nella grande mela,l’abbiamo vista e non ci crederai ha una bambina- non sapevo perche avessi messo giù il telefono in modo cosi brusco,ma dovevo assolutamente partire. Faccio mente locale di quello che Yahiro mi aveva appena detto. Sentivo che il mio cervello era in tilt ,una cosa che non gli era mai successo prima. Feci due calcoli,di come ci aveva lasciati,del suo comportamento delle sue ultime settimane prima di sparire. Hikari era incinta e lui non si era accorto di niente,e come poteva immaginarselo pensava che si sentiva cosi per via dello stress,che tutti gli stavano chiedendo di cosa volesse fare dopo la scuola. Doveva parlare con l’unica persona che avrebbe potuto architettare una cosa simile. Prendo il mio computer e la mia giacca, uscendo dal mio ufficio mi dirigo verso l’unica persona che poteva darmi delle spiegazioni. In questo preciso momento non me ne fregava di niente e di nessuno. Doveva assolutamente vederla a ogni costo,ma non potevo partire cosi. Avevo bisogno di aiuto,digito il numero che di sicuro mi avrebbe dato una mano sapendo che si trattasse di Hikari. -Akira, sono Kei ho bisogno di un favore .ho trovato Hikari.- -okay ti aiuto dimmi il tuo piano- -devi andare a New York,da Megumi e Jum loro l’hanno trovata,e ho bisogno che tu le parli- -perche tu non vieni?-mi morsi il labbro -no io prima devo andare da un'altra parte. Devo risolvere una cosa qua prima.- Jun l’aveva vista bene. Era proprio Hikari quella che attraverso la strada per entrare in una caffetteria. E aveva con se un passeggino,con una bambina che era identica a lei. Sia lui che Mengumi erano rimasti senza parole. Non potevano credere a una cosa simile,entrarono anche loro nella caffetteria seguiti da Yahiro che era appena arrivato pure lui non notando Hikari. -ragazzi che avete?-ci chiese perplesso –Shhhh- facemmo io e mia sorella in contemporanea indicandoli di guardare in fondo a al locale dove era seduta Hikari. Pure lui come loro due prima rimase senza parole. -credete…- disse Mengumi con un filo di voce,che era un evento sai raro evento che parlasse. Ma questa era una circostanza dove non aveva il tempo di scrivere i propri pensieri, tutti e tre ci guardammo in cerca di una risposta sul da farsi. -bisogna chiamare Kei!-dissi con una vocina stridula,ero assai contento che Sakura fosse rimasta al Hotel quel giorno. Perche di sicuro che lei si sarebbe già lanciata a palla di cannone verso Hikari per chiedergli spiegazioni. Sia io che Megumi guardammo Yahiro. Lui notando che lo stavamo fissando si imbarazzo – e perche mai devo farlo io scusa?- -perche tu gli devi un favore a Hikari,non ti ricordi?- dice mia sorella con un filo di voce -Okay hai ragione,dall’altra parte e vero,ma io non ho il numero di Takishima!- -ti devo forse ricordare chi sei per caso?tu sai tutto di tutti!- gli dissi facendogli ricordare i bei vecchi tempi dove lui ci metteva i bastoni tra le ruote. -vedo cosa posso fare faccio due chiamate fuori e lo chiamo,okay?- prese in mano il telefono uscendo dalla caffetteria. -sembra di essere ritornati alla Special A,non trovi?- mi disse in fine mia sorella,altronde era vero Hikari combinava un sacco di guai e ci metteva sempre in situazioni che a dirla tutta non vorrei mai farne parte. Ma loro tutti esistevano perche c’èra lei a tenergli uniti,da quando ci aveva lasciati i nostri rapporti tra di noi si erano sciolti pian piano. Ero preoccupato sia per lei ma anche per Kei. Come avrebbe affrontato il fatto che aveva una figlia?
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Special A / Vai alla pagina dell'autore: stimu