Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Oducchan    25/06/2016    3 recensioni
-Kuroko… che significa la parola “yaoi”?-
Scopriamolo assieme!
[Kagami - Kuroko]
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan
Titolo: (T)rolling in the deep
Fandom: Kuroko no basket
Personaggi: Kagami Taiga, Kuroko Tetsuya
Pairing: KagaKuro
Genere: fluff, commedia
Avvisi: NN
Rating: verde
Note:
Dedicata a Valentina, che non è una yaoista, non ama lo yaoi, non vuole essere associata a noialtre arrapate malate di cazzo, ma trova che tutte le ship di Kurobas siano sensate perché Fujimaki ci gioca e che ama tanto la KagaKuro. Valentì, spero ti piaccia, mi sono pure impegnata!

(Sono le tre meno venti del mattino e ho 33°C in camera, non rispondo di quel che cavolo ho scritto)
 

(T)rolling in the deep
 

-Kuroko… che significa la parola “yaoi”?-
Kuroko alzò il capo talmente rapidamente da sentire un “pop” molto poco piacevole tra le vertebre del collo. A stento trattenne un gemito di dolore, ma abbandonò lo stesso il libro che stava leggendo per avvicinarsi al proprio fidanzato, tutto curvo sul proprio laptop e intento a squadrare male una pagina web colorata… e piena di disegni molto equivoci.
-Come ci sei arrivato qui, Kagami-kun? Questa non mi sembra una ricerca di scienze-
-Non è colpa mia! È stato quel cretino di Ahomine, mi ha passato il link dicendo che c’è gente in giro che “ci shippa”. Ma che diavolo centrano le navi?!-
Kuroko preseun bel respiro. Dopotutto, doveva aspettarselo, non poteva pretendere che Kagami restasse in eterno all’oscuro della verità dei fatti: per quanto la sua innocenza risultasse quasi… attraente, l’ignoranza che manifestava su certi versanti iniziava a diventare fastidiosa. Quindi, tirata appresso una sedia e accomodatocisi sopra (massaggiandosi di buona misura la nuca, visto che il dolore gli era rimasto e non voleva passare il resto dei suoi giorni con una cervicale infiammata), prese le mani di Kagami nelle proprie, fissandolo dritto negli occhi.
-Kagami-kun, devi sapere una cosa. Esiste un fandom…-
-Un cosa?-
-Un… insieme di persone, su internet, che lurka…-
-Che si annida?!-
-No, beh, diciamo che… si ritrova, ecco, su certi siti, e… specula-
-…gioca in Borsa?-
-No, Kagami-kun. Intendo dire che discute, tra loro-
-E riguardo a cosa?-
-Su di noi. Se stiamo assieme.  Se… ci amiamo-
-…-
-…-
-E ci shippano-
-Già?-
Kagami aggrottò la fronte, particolarmente confuso. Tornò a fissare lo schermo del computer, battendo le palpebre un paio di volte.
-…Nel senso che vogliono farci espatriare? Capisco che il Giappone sia un paese un po’ omofobo e chiuso nei confronti della comunità…-
-No, no, Kagami-kun! Shipparci è un termine di slang che significa che… ci vorrebbero assieme. Fidanzati. A fare… cose-
-…Che tipo di cose?-
-Cose sconce, Kagami-kun- la voce di Kuroko scese di quasi un’ottava, mentre si allungava verso il suo orechcio per bisbigliare con fare cospiratorio –Cose non adatte ai minori-
Kagami si voltò di nuovo a guardarlo. E di nuovo sbatté le palpebre, le sopracciglia biforcute così vicine da parere aver trovato un punto d’incontro in mezzo alla sua fronte.
-Ma noi siamo ancora dei minori, Kuroko-
“Respira” si disse Kuroko, contando fino a dieci e pensando alla torta di mele di sua nonna “Lo sai che è un po’ tardo e non lo fa apposta”.
-Non importa, Kagami-kun- cinguettò, soave. Si fece più vicino di un altro centimetro, riuscendo al contempo a sbottonarsi il primo bottone della camicia con un complicato ondeggiare di spalle (glielo aveva insegnato Kise, che usava lo stesso trucco per far ammutolire Kasamatsu quando era particolarmente incazzato ed era necessario far spegnere sul nascere le sue tirate furibonde) –Queste persone vorrebbero che noi lo facessimo lo stesso-
Kagami, che era sì un po’ tardo (studi scientifici condotti da Midorima suggerivano che al posto del cervello avesse un pallone da basket, che non sempre rimbalzava nel modo giusto) ma non era etero manco per sbaglio e tutto sommato le cose sconce non gli facevano poi così ribrezzo, lsciò scivolare quasi distrattamente lo sguardo dal viso di Kuroko al suo collo niveo, fino al triangolo di sterno che faceva capolino tra le pieghe della camicia. Quasi, perché di colpo una certa parte della sua anatomia si fece molto ben attenta.
-…Beh, magari potremmo anche accontentarle- borbottò, allungando un braccio senza battere ciglio e chiudendo una mano su un fianco snello. Kuroko non oppose resistenza, lasciandosi trascinare di buon grado e limitare ad abbandonarsi a un sospiro una volta ben sistemato in grembo all’altro ragazzo.
-Potremmo, sì- mormorò, deglutendo subito dopo nell’avvertire l’attenzione di Kagami premergli tra le cosce. Poi non disse più nulla, troppo impegnato a baciare la sua personale luce e a fargli scordare che alla maggiore età mancavano ancora un sacco di anni. 
   
 
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