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Autore: MahaMejri2    25/06/2016    0 recensioni
Layla Harris.
Justin Bieber.
"Forse il nostro rapporto non è folle come sembra.
Forse questo è ciò che accade quando un tornado incontra un vulcano.
Tutto quello che so è che ti amo troppo per andarmene."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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ju Quando mi svegliai fu per colpa del mio cellulare.
Era in vibrazione ma faceva un casino della madonna ugualmente.
Lo presi e guardai chi mi cercava, mia madre.
chiusi gli occhi e mi girai dall'altra parte ignorando il telefono.
Prima o poi avrebbe smesso.
Non mi andava di parlare con lei, non mi andava di parlare con  nessuno in realtà.
Non avevo mai avuto un bel rapporto con mia madre, e il fatto che non avesse mosso un dito per dissuadere papà dalla sua decisione non migliorava la situazione.
Le volevo bene ma a volte non la capivo proprio.
Era così dannatamente fragile, ed era sempre triste.
Non ricordo nemmeno l'ultima volta che l'ho vista sorridere, ed era così snervante vedere mia madre così.
Tante volte avevo cercato di parlarle ma ogni volta lei mi aveva trattato come se non capissi, e di conseguenza mi arrabbiavo.
Che problemi poteva mai avere?
Mi sembrava di non conoscerla affatto.
Cercai di riaddormentarmi ma non ci riuscì, intanto però il telefono aveva smesso di suonare.
Guardai l'ora e notai di aver dormito per ben 3 ore.
Stavo per alzarmi quando sentì la porta di camera mia aprirsi.

"Penso dorma, non so prim-" comparvero una ragazza e un ragazzo.

Entrambi mi fissavano come se avessi qualcosa in faccia, il che era probabile dato che mi ero appena svegliata e dovevo avere un aspetto orribile
.
"ciao" fece la ragazza sorridendo. Aveva lunghi capelli biondi e un viso paffutto.

"hey" risposi mentre spostavo sul ragazzo.Aveva le labbra schiuse e mi fissava. Mi venne quasi da ridere ma stetti zitta e mi complimentai con me stessa.

"io sono Kaylee, e lui è Adam" si presentò dandogli una leggere gomitata.Lui sembrò riprendersi ed io sorrisi divertita "Layla".

"ti abbiamo svegliato?" chiese Kaylee mentre si toglieva la giacca.

Scossi la testa e prima di poter aggiungere qualcosa Adam si sedette sul letto di Kaylee,che era di fronte al mio "Layla, non sei americana vero?"

"mio padre è americano, mentre mia mamma è spagnola"
spiegai legandomi i capelli.

"spagnola! ecco perchè sembri.." inarcai un sopraciglio "sembro?"

Lui arrossì di colpo "no, nulla"

Era un bel ragazzo, aveva i capelli castani ricci e due occhi verdi luminosi.
Gli lanciai un'occhiata divertita e spostai la mia attenzione sulla porta del bagno, avevo bisogno di una doccia.

"Layla, noi stiamo andando a mangiare qualcosa. Ti va di venire?"  propose Kaylee mentre si spazzolava i capelli.
La fissa per vari secondi  chiedendomi se fosse salita solo per pettinarsi i capelli.
Avevo una certa fame ma non mi andava di uscire per ora.

"Ho bisogno di farmi una doccia e poi credo che metterò apposto le mie cose" spiegai alzandomi.
entrambi annuirono ed io senza aggiungere nient altro presi quel che mi serviva ed entrai in bagno.
                                                                                                ****

Passai il resto della serata a disfare le mie cose e a parlare al telefono con Isac.
Mi era mancato così tanto in quei due giorni e decidemmo che ogni sera ci saremmo sentiti al telefono. Un modo per aggiornarci su tutto quello che ci succedeva, ma mi sembrò subito strano.
Di solito non avevo bisogno mai di raccontargli nulla, lui era sempre lì con me.

"ti voglio bene Layla, fai la brava"

"Sempre, a domani Isac" e staccai.

Mi stesi sul letto e guardai il soffito. Erano le 11 di sera e fuori sembrava che i ragazzi si stessero parecchio divertendo. Si sentivano risate, grida tra amici e musica. Nulla di fastidioso. Mi sorpresi che papà non avesse imposto qualche regola ferrea sull'orario per poter stare in giro, ma immagino che lui stesso si fosse accorto che passare la propria vita in un istituto era già parecchio snervante.
Anche se l'istituto in questione era uno dei più famosi e ricercati dalle famiglie Americane, che pagavano un'occhio della croce per poterci mandare i propri figli.
Ciò significava che erano tutti figli di papà,una motivazione in più per cui odiavo quel posto.
Il che detto da me era ironico ma sapevo che in me non c'era assolutamente nulla che potesse portare la gente a chiamarmi  "figlia di papà".
Vivevo in una villa enorme ma gli unici soldi che chiedevo a mio padre erano quelli che mi servivano quando uscivo con Isac.
Non avevo nemmeno una macchina, non ne avevo mai sentito il bisogno.
C'era quella di Isac e a me piaceva guardarlo guidare.
Sentì un vuoto nel petto ma non piansi.
Rimasi stesa sul letto per non so dire quanto, probabilmente per ore.
Kaylee tornò verso l'una di notte e non so perchè mi aspettai di vederla ubriaca.

"Ciao Layla, ancora sveglia?" mi sorrise gentile perfettamente sobria.

"come funziona qui?" chiesi.

Si sedette sul letto mentre si toglieva le scarpe, mi lanciò un'occhiata interrogativa e chiese "cosa intendi?"

"potete stare in giro quanto volete?"
mi spiegai meglio.

"Mezzanotte è il limite, ma se qualcuno si trattene fuori il più del dovuto non succede nulla. L'importante è non dare fastidio"

Aveva senso.

"capisco" mormorai e appoggiai la testa sulla parte fresca del cuscino. Odiavo quando diventava bollente.

"io vado a farmi una doccia" m'informò e subito dopo si chiuse in bagno.

Spensi la luce e rimasi ad ascoltare il rumore dell'acqua fin quando non mi riaddormentai.


Quella mattina fu un trauma svegliarmi, ero tremendamente stanca sebbene avessi passato la giornata a dormire.

"Forza Laylina, oggi inizia la tua nuova vita" disse allegramente Ellen mentre mi porgeva il foglio dei corsi che avrei dovuto seguire.

Per quanto amassi quella donna le rifilai un'occhiataccia.

"Questa non è la mia nuova vita" scandì bene le parole.

Il suo sorriso scomparve immediatamente "mi spiace, vedo che dopo tre anni non è cambiato nulla"

"no"
confermai uscendo dal suo ufficio, mi sistemai la tracolla sulle spalle e m'incamminai verso il campus.

"hey, aspetta! Non volevo farti arrabbiare" Ellen mi affiancò e mi rivolse un sorriso carico di scuse.

Dannazione.

"si, lo so. Mi spiace..." mormorai. "è solo che tutto  questo non mi piace" circondai tutto quello che avevo intorno con un gesto della testa.

"non è così male, fidati" era così male invece ma non dissi nulla.


Mi feci accompagnare al bar e mi diedi appuntamento con Ellen dopo le lezioni, si sarebbe fatta scusare dato che ieri non era potuta salire da me.
Notai con mio grand disappunto che il bar era pieno, c'era una fila infinita ed io avevo bisogno di un dannato caffè.
Mi misi dietro a dei ragazzi, aspettando con impazienza il mio turno.
Uno di loro si girò a gridare qualcosa a qualcuno alle mie spalle poi posò lo sguardo su di me.
Feci un piccolo sorriso che agli occhi di qualcuno sarebbe potuto risultare malizioso.

"hey" dissi fissando i miei occhi nei suoi.

Lui sembrava essere caduto in trance.

"Idiota muoviti, non ho tempo da perdere" pensai.

"Michael cosa f-" un altro ragazzo si girò.

"ma buongiorno splendore" disgustoso.

"posso chiedervi un favore?" misi in mostra il mio miglior sorriso

Entrambi annuirono immediatamente.

"non è che posso passarvi davanti? sono davvero in ritardo"

"che domande, certo piccola"
ignorai come mi aveva chiamato o gli avrei assestato un bel pugno in faccia. Il mio amore per la caffeina salvò la faccia da culo di quell'idiota.

"grazie mille" smisi di sorridere e passai davanti a loro.

Non era esattamente una conquista considerato che c'erano altre 73827981 persone davanti a me ma ancora una volta ero riuscita a dimostrare a me stessa cosa ero capace di fare con un sorriso.
La giornata proseguì in modo veloce, con mia grande sopresa non mandai a fanculo nessuno.
Avevo capito tre cose:
1)mi erano piaciute quasi tutte le lezioni, sopratutto quelle di filosofia.
2)il bar faceva un caffè da sballo.
3)avevo bisogno di fumare una sigaretta.


Tornai in camera che erano le sette ebbi il tempo di posare i libri sul letto che Ellen si presentò alla mia porta con un'enorme pizza.
Passammo tutta la serata insieme e solo quando se ne andò mi resi conto che Kaylee non era tornata in camera per tutta la giornata.
Quella mattina mi aveva lasciato il suo numero ma non avevo intenzione di chiamarla.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio.
Mi lasciai i capelli e osservai il mio viso senza trucco, Isac mi preferiva così e da un paio di mesi avevo deciso di abbandonare i trucchi.
Mi feci una veloce doccia e dopodichè indossai un paio di jeans stretti  e una canottiera.
Avevo intenzione di fare un giro giù al campus e vedere se riuscivo a procurarmi una sigaretta.
Asciugai i capelli e uscì subito dopo essermi infilata una giacca di pelle nera.
Fuori non faceva per niente freddo, amavo quel tempo mite.
Notai che la gente passeggiava tranquilla, alcuni si erano messi seduti nell'erba in mezzo al campus e c'era persino chi suonava la chitarra.     Tutti sembravano rilassarsi, fatta eccezione per me. Mi sarei rilassata solo quando avrei avuto una sigaretta tra le labbra.
Andai al bar e ordinai una coca cola, mi sedetti sul tavolino e presi a fissare i ragazzi che passavano di lì.
Stavo ben attenta a non farmi scappare nessuno e dopo circa un'ora iniziai ad innervosirmi.
Non so perchè ma aspettavo di vedere qualcuno con un pacchetto di sigarette in mano quando sarebbe stato più facile chiedere in giro chi lo avesse.
Così decisi di chiedere al primo che passava, intravidi una ragazza dai capelli rossi entrare nel bar così mi alzai lanciando un ultimo sguardo davanti a me.

Fu così che lo vidi.

Non avevo idea di come e quando fosse comparso.

Era appoggiato al muretto di fronte al bar.
 
Era vestito di nero, e il tutto faceva a botte con i suoi capelli color biondo.
Tutto,dal suo abbigliamento al suo ciuffo ribelle, gli davano quell'aria da cattivo ragazzo.
Il suo sguardo ero fisso su di me, per la prima volta non mi dava fastidio lo sguardo di qualcuno.
Qualcosa mi diceva che avrei dovuto guardare altrove, andare dalla ragazza rossa e chiederle se avesse una sigaretta.

Ma non lo feci.

Non distolsi lo sguardo.

Non andai dalla ragazza dei capelli rossi.

Il biondo senza smettere di guardarmi si accese una sigaretta e giurai  di averlo visto accennare un sorriso quasi a sfidarmi di avvicinarmi.

In contro in tutto a quello che avevo sempre fatto, andai verso di lui.

E non per la sigaretta.






Okey, eccomi.
Ho postato subito il terzo capitolo, e credo che in linea massima mi piaccia.
Sopratutto la parte finale, gne.
Anyway le visualizzazioni della storia  crescono ma ho ricevuto una sola recensione, I'm so sad.
Ahahah vabbè, aspetterò con ansia che vi facciate vive.
Allora cosa ne pensate? Io sinceramente adoro Layla (scontato Maha, scontato)
e ora non vedo l'ora di scrivere i momenti hbcbdcg tra lei e Bibs.
Mi farebbe tanto piacere se lasciate una piccola recensioneeee, piccina.
Comunque come Layla pensavo a Cindy Kimberly, non so se la conoscete.
E la ragazza di cui Justin aveva postato la foto tempo fa chiedendo chi fosse, è di una bellezza assurda quella ragazza.
Ora mi dileguo, un bacio.
   
 
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