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Autore: Huntress of Artemis    25/06/2016    2 recensioni
Ispirato al video di Heathens, ho cambiato qualche dettaglio, ma la situazione è la stessa: Tyler in prigione e Josh è il suo angelo.
*Dalla storia*
"È che non ne posso più, Tyler. Non ne posso più di vederti così stanco di vivere. Non ne posso più di vedere tutta quella gente che ti accusa di qualcosa che non hai fatto" ribatte.
"Quello che dovrebbe lamentarsi sarei io"
"Sai bene quanto tutto questo ti stia facendo male. Questo non è il tuo posto"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi infilano delle pastiglie in bocca, sapendo che mi ribellerò, infatti cercano di tenermi fermo.
"Resisti, io resterò lo stesso, non ti lascerò da solo in questo posto, okay?" dice Josh guardandomi con un misto di tristezza e... speranza?
Gli sorrido, so che non mi lascerebbe mai qui.
Sento un ago che mi punge alla base del collo, e sento che mi svuotano un bicchiere d'acqua in bocca per farmi mandare giù le pastiglie, poi non vedo più niente
*
Cerco di riaprire gli occhi, ma vedo soltanto nero.
Sono diventato cieco?
Che diavolo mi hanno fatto...
"Devi accendere la luce, genio" sento la sua voce e all'improvviso la luce mi inonda gli occhi, lasciandomi leggermente frastornato.
Josh mi guarda divertito, appoggiato contro al muro con le braccia conserte.
"Visto? Non sono bastate quelle pastigliette inutili a portarmi via."
"Per fortuna, altrimenti penserei ancora di essere cieco".
Mi metto a sedere sul letto.
Ridacchia e distoglie lo sguardo dal mio, per poi guardare un punto indefinito della stanza.
"Quanto manca?" Chiedo, come ogni giorno. Josh, oltre ad essere l'unico a starmi vicino praticamente sempre, è anche una sorta di calendario umano.
"458 giorni" risponde lui, sospirando.
"Sei più triste di me all'idea di dover passare altri 458 giorni rinchiuso con il sottoscritto".
Questa volta non ride.
"È che non ne posso più, Tyler. Non ne posso più di vederti così stanco di vivere. Non ne posso più di vedere tutta quella gente che ti accusa di qualcosa che non hai fatto" ribatte.
"Quello che dovrebbe lamentarsi sarei io"
"Sai bene quanto tutto questo ti stia facendo male. Questo non è il tuo posto"
Sospiro, so che ha ragione, ma farei di tutto pur di proteggere chi amo.
Mi sono preso tutte le colpe di un reato che non avrei mai commesso. È stato lui, Blurryface è il responsabile, ma io dovevo proteggere Jenna, quindi eccomi qui a scontare la mia pena di 8 anni.
"Ti porterò via di qui, te lo prometto"
Lo guardo scettico, per quanto riesca ad infilarsi in un carcere, non penso riesca a farmi uscire da un posto del genere.
"Come?"
"Troverò un modo, non preoccuparti"
*
Sono giorni che Josh non si fa vedere. Il fatto che prima di sparire mi abbia promesso che mi avrebbe tirato fuori di qui, mi preoccupa. Per di più non è da lui sparire per così tanto.
Dopo aver cenato, ci rechiamo in fila al bagno.
Mentre mi risciaquo la faccia, mi guardo qualche secondo allo specchio e mi accorgo che alle mie spalle c'è Josh.
Gli sorrido automaticamente, mi asciugo la faccia e so per certo che mi sta già aspettando nella mia cella.
Cerco di muovermi per uscire dal bagno, entro nella mia cella e aspetto che un agente la chiuda.
Quando so di essere solo, mi avvicino a Josh, che si è già seduto sul mio letto.
"Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare" dico sedendomi di fianco a lui.
"Ero impegnato a fare delle... cose" risponde leggermente evasivo.
"Che genere di cose?" Lo guardo scettico.
"Non sono fatti tuoi, mamma" scherza lui.
Per un momento non diciamo niente.
"La promessa che ti ho fatto l'altro giorno" riprende "era per quello che sono stato via".
"Cosa? Quella di farmi uscire?" Chiedo a bassa voce.
"Esatto" sospira "ma devi promettermi che qualunque cosa io ti dica di fare, la farai. Devi fidarti di me, ora più che mai"
"Okay" rispondo in fretta "cosa dobbiamo fare?"
"Allora, domani fai esattamente tutto quello che faresti normalmente. Ma durante l'ora di cena, dileguati con la scusa di andare in bagno. Io sarò già qui, ti aspetterò pronto con la tua roba"
"La mia roba?" Domando. Non ho cose che potrebbero servirmi, fuori da qui.
"Vestiti normali, Tyler. Per quanto tu stia bene con quella tuta arancione non penso tu voglia farti riconoscere subito, o sbaglio?"
"Uhm, giusto"
"Bene, da lì procederemo. Non posso dirti altro, se ci stessero ascoltando, saprebbero cosa fare"
Si rimette in piedi, e prima che possa uscire dalla stanza, lo abbraccio.
Preso alla sprovvista, per un momento si irrigidisce, ma poi si rilassa e risponde all'abbraccio.
"Grazie" sussurro.
"D-di nulla" risponde, stringendomi.
Finalmente lo lascio andare, mi sistemo nel Mio letto e mi rimbocco le coperte.
Domani sarà una lunga giornata.
*
La giornata scorre normalmente, i soliti controlli, le solite "ricreazioni" nel cortile della prigione, e poi arriva l'ora di cena. Prendo il vassoio con il cibo, e mi dirigo verso il solito tavolo.
A un certo punto, mi accordo che due di quelli del tavolo adiacente al mio, sembrano sul punto di picchiarsi.
In men che non si dica, scoppia la rissa, e tutti gli agenti si fiondano sui due coinvolti.
Ne aprofitto per sgattaiolare nella mia cella, notando che Josh è già lì ad aspettarmi.
Apre il cancello della cella, e mi porge uno zaino.
C'è una certa agitazione nell'aria, e Josh mi sorride rassicurante.
"Ehi, sei con una creatura celestiale del genere" si indica "niente andrà male".
Ridacchiamo, e ci guardiamo intorno per vedere se ci sono guardie vicino a noi.
"Sono tutte impegnate nella rissa. Ho provveduto a pagare tutti, probabilmente non riusciranno a placare la rissa prima di domani"
"Dove li trovi tutti quei soldi?"
"Segreto professionale" fa un sorriso scaltro e comincia a incamminarsi in un corridoio stretto, mentre io lo seguo.
Arriviamo ad una scaletta verticale che porta in quello che sembra un condotto dell'aria.
"Abbiamo più o meno mezz'ora prima che si accorgano che manchi. Dobbiamo attivare l'allarme antincendio tra 25 minuti esatti, se vogliamo uscire di qui".
Annuisco, saliamo sulla scaletta, ed entriamo nel condotto, gattonando.
Josh si ferma e si volta per fissarmi per qualche secondo.
"Cosa c'è?" Domando preoccupato.
"Niente, solo che mi piacerebbe trovarmi con te in questa posizione, magari in un posto diverso e in un'altra situazione" ridacchia e continua a gattonare.
Velocemente realizzo quello che ha appena detto e arrossisco, continuando a seguirlo.
Usciamo dal condotto dell'aria, e percorriamo altri corridoi e saliamo altre scalette.
"Ci siamo. È il momento" esordisce Josh "passami lo zaino".
"Oh, certo" rispondo e gli passo lo zaino.
Ci fruga per qualche secondo e poi ne estrae un accendino e una pallina di carta.
Da' fuoco alla pallina di carta e la lascia lì per terra.
"Ora arriva la parte più divertente" prima che possa dire qualcosa, esclama "corri!".
Lo seguo a ruota, riprendendomi lo zaino, chiudendolo e mettendomelo sulle spalle.
Arriviamo fino a quella che sembra una finestra.
Sentiamo gli allarmi antincendio, e sentiamo un rumore simile alle porte quando si chiudono o...
"Si aprono" risponde Josh completando il mio pensiero.
Lo aiuto ad aprire la finestra, e realizzo che probabilmente siamo al piano terra, perchè mi basta saltare fuori per ritrovarmi nel buio quasi assoluto.
Sento altri allarmi sovrapposti a quello antincendio.
"Tentativo di evasione! Tentativo di evasione!" Dice una voce metallica.
"Siamo fuori!" Esclamo.
"Non ancora, seguimi" ribatte Josh per nulla calmo.
Mi prende per mano, cosa che non calma nemmeno me, e rincominciamo a correre.
Arriviamo a quella che sembra una rete, simile a quelle che ci sono nel cortile dove ci danno il permesso di fare la cosidetta "ricreazione".
Josh apre lo zaino che è ancora sulle mie spalle, ne estrae una tenaglia e si mette a tagliare i vari anelli metallici.
Sguscia fuori dalla rete rotta, lo seguo, e realizzo che solo ora sono veramente libero.
"Vai" dice Josh indicando la foresta.
Lo guardo confuso, non so dove andare.
"Vai!" Insiste Josh.
"Non vieni con me?" Domando.
"Non posso" sospira.
"Cosa? Certo che puoi. Sei sempre venuto con me"
"Non questa vo..." prima che possa continuare, lo interrompo baciandolo.
Dopo qualche secondo mi stacco, e lui mi guarda sorpreso.
"Meno male, pensavo non l'avresti mai fatto, cominciavo a stufarmi" risponde.
Ride, per poi ritornare subito serio.
"Muoviti, Tyler, stanno arrivando. Attraversa la foresta e arriverai in città".
"Ti rivedrò?" Domando.
"Non lo..."
Non riesce a finire la frase perchè sentiamo entrambi i latrati di un cane, e notiamo delle torce in lontananza.
"Eccolo, prendetelo!"dice uno degli agenti.
"Scappa!" Sembra più una supplica, che una richiesta, ma comincio a correre lo stesso.
*
Sono due giorni che cammino quasi Senza sosta, ma nonostante tutto sono riuscito a seminare le guardie immergendomi in quello che sembrava un fiumiciattolo. Era gelido, ma almeno ha fatto disperdere il mio odore, così non sono riusciti ad inseguirmi nemmeno con i cani.
Josh evidentemente pensava al piano di fuga da più di un mese, visto che nello zaino trovo qualunque cosa mi sia utile. Un cambio di vestiti, un cappellino di lana, una coperta, una cartina, e qualche pacchetto di cereali.
Il minimo indispensabile.
Un po' sono arrabbiato con Josh. Doveva veramente lasciarmi da solo?
So che se avesse voluto, sarebbe rimasto. Lo so, perchè Josh non è esattamente il tipo di persona che sta alle regole.
Mentre penso a Josh, mi accorgo di essere arrivata in quella che sembra una strada.
Strada.
Strada! Sicuramente posso trovare un passaggio per arrivare in città.
Mi metto sul ciglio della strada, per fortuna che Josh ha avuto l'accortezza di mettermi dei vestiti normali nello zaino, altrimenti nessuno raccaterebbe un carcerato che fa l'autostop.
Aspetto che passi qualche macchina, e finalmente vedo un pick-up con a bordo una ragazza di circa 20 anni.
"Serve aiuto?" Domanda guardandomi in modo... strano. Mi squadra da capo a piedi, ma subito dopo mi sorride.
"Sì, ehm, vorrei un passaggio per la città più vicina" rispondo incerto.
"Non sei del posto?"
"Io... no"
Mi fissa ancora per qualche secondo e poi indica con il pollice il posto vuoto di fianco a lei.
"Sali pure"
Apro la portiera e mi sistemo di fianco a lei, tenendomi stretto lo zaino.
"Allora... cosa ci fai nel bel mezzo di un bosco?" Chiede cercando di cominciare una conversazione.
Decido di improvvisare una storia abbastanza plausibile.
"Uhm, io e il mio... ehm... ragazzo eravamo in campeggio, ma... sua zia Ermelinda ha... avuto un problema..." comincio, notando che lei mi guarda abbastanza delusa "e lui è dovuto... andare via, ecco, doveva raggiungere sua zia per aiutarla. Solo che è... successo di notte... uhm, quindi sono rimasto da solo in mezzo alla foresta" concludo il mio racconto sapendo di essere poco credibile.
"Ragazzo?" Domanda.
"Sì, ragazzo" rispondo pensando a Josh.
"Oh" sembra ancora più delusa dalla mia conferma
Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio, e dopo qualche ora, arriviamo fino ad un centro abitato.
"La città più vicina... non mi hai ancora detto il tuo nome" dice lei.
"Tyler" mi presento.
"Evelyn" risponde sorridendomi "è stato un piacere"
"Grazie" scendo velocemente dall'auto, mi rimetto lo zaino in spalla, e osservo la città. Assomiglia a New York, ma non penso lo sia perchè è abbastanza diversa. O in questi anni è cambiata così tanto?
Faccio un passo incerto verso quel posto sconosciuto, e cerco eventuali cartelli.
Josh saprebbe cosa fare, e io mi sentirei meno solo. Cazzo, Josh, hai un tempismo davvero perfetto!
Cammino un po', guardandomi intorno guardingo, per evitare di essere riconosciuto.
Appena entro in un bar, ho la spiacevole sensazione di essere osservato.
"Ti stavo aspettando"
Mi giro di colpo, e mi accorgo che Josh è lì, seduto ad un tavolo, vestito in modo diverso dal solito.
Sorrido, gli urlerei che è un idiota e che mi ha fatto spaventare da morire.
"Pensavo che non ti avrei più rivisto" mormoro.
Mi guardo attorno, e mi accorgo che nessuno mi sta guardando male.
"Gli altri possono vedermi" continua sorridente.
Mi siedo di fronte a lui.
"Dove andiamo?" Domando.
"Ovunque tu voglia. Non ci sarà nessuno a inseguirci"
"Cosa?" Rimango stupito.
"Per un angelo, o meglio, ex-angelo non è difficile manipolare la mente di qualche persona. Sanno che non sei stato tu, sanno di Blurryface, ora"
"Grazie" mi ha salvato ancora una volta.
"Di nulla"
Ci alziamo, mi prende per mano, e usciamo dal bar.
   
 
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