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Autore: koralblu    25/06/2016    0 recensioni
Dal testo [...]
Troppo sangue era stato versato a causa mia.
E ora, la vista di Kurapika me l'avrebbe ricordato ogni dannato momento della mia vita.
Ero riuscita a controllarlo, dopo anni e anni di pianti disperati e dolore inflitto a me stessa. Ero riuscita a controllare questo senso di colpa, illudendomi ingenuamente di essere stata ingannata e persuasa a fare ciò.
Ma vedendo Kurapika, vedendo il dolore che IO gli avevo procurato, tutte le mie scuse erano crollate.
Lui era il passato che non avrei mai scordato; il passato che mi avrebbe sempre perseguitata, ricordandomi chi ero stata, e chi sono tutt'ora: un mostro. Un essere abominevole, che non merita altro che il dolore eterno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                 Capitolo 2 
La seconda prova era iniziata.
Stavamo correndo da molto tempo ormai. Man mano che andavamo avanti il terreno della palude diventava sempre più viscido e scivoloso. L'aria era impregnata di un odore rivoltante, tanto che molti si erano coperti il naso con gli indumenti. 
Quello che mi preoccupava, però, non erano ne il terreno ne la puzza. La nebbia si stava intensificando man mano che procedevamo, tanto che mi era difficile vedere l'esaminatore in testa al gruppo. Poi c'erano quegli occhi maligni che non avevano fatto altro che fissarmi dall'uccisione dell'impostore.
Cercavo di non farci caso, concentrandomi sui discorsi assurdi di Gon, ma era inutile. Una sensazione terribilmente familiare mi scuoteva da cima a corpo, impedendomi di ragionare lucidamente. 
-Tutto bene?- mi chiese gentilmente Kurapika, guardandomi attentamente. 
-Si si- mi affrettai a dire, distogliendo subito lo sguardo. 
Ero arrabbiata con me stessa, poichè mai in diciassette anni mi era successa una cosa del genere. Proprio io che non mi facevo scrupoli ad uccidere chiunque ostacolasse i miei piani, dovevo farmi mettere in soggezione da un ragazzo conosciuto da poche ore?
-Signore, perchè è diventato tutto rosso?- 
Fissai lo sguardo negli occhi di Gon, trovandovi una curiosità e ingenuità spiazzanti.
-Fa caldo- risposi solo, cercando di mascherare l'agitazione che sentivo dentro. 
-Ehi, non vi sembra che la nebbia si stia intensificando?- chiese sospettoso Leorio, mentre Kurapika di fianco a lui annuiva. 
Gon li incoraggiò a correre più veloce, non prestando minimamente attenzione alle parole di Leorio.
-Forza ragazzi! Killua, aspettami- gridò all'albino che correva tranquillo a circa dieci metri davanti a noi.
Leorio e Kurapika, rallentarono il passo, guardandosi intorno sospettosi.
-Ho una brutta sensazione- 
-Anch'io- annuì Leorio.
-Non perdiamo tempo. Non dobbiamo perdere il gruppo o per noi potrebbe essere la fine- 
I miei occhi, questa volta, saettarono involontariamente verso Kurapika, cercando una conferma alle mie parole. 
-Ha ragione lui. Dobbiamo muoverci- 
Mentre Kurapika pronunciava questa parole sentimmo delle urla agghiaccianti provenire dalla coda del gruppo. 
Mi fu subito chiaro chi fosse l'artefice di quella strage. 
-Andate via subito!- intimai loro, già pronta per raggiungere il clown.
-Non se ne parla nemmeno! Vuoi affrontare Hisoka da solo!?- mi urlò contro Leorio, trattenuto da Kurapika. Allora anche loro avevano capito.
Cercai di nuovo il suo sguardo per pregarlo di scappare, ma nei suoi occhi vidi la stessa determinazione che vi era in quelli di Leorio. 
-Come volete- mi arresi, intenzionata a non perdere un altro minuto. 
Iniziai a correre disperatamente in direzione delle urla, cercando di captare anche il più piccolo movimento. Il mio cuore batteva talmente forte che il rimbonbo nelle orecchie copriva ogni suono. 
Quando arrivammo sul luogo, tutti e tre rimanemmo disgustati per la scena che ci trovammo davanti. Circa una ventina di uomini era a terra, privi di vita, immersi in un lago di sangue. Gli occhi aperti, però, erano la cosa più spaventosa; l'orrore e la morte che era impressa in essi avrebbe fatto rabbrividire chiunque, persino il più esperto degli assassini. Furono le carte conficcate nei loro corpi a darmi la conferma dei miei sospetti: Hisoka. 
Il mantello che indossavo iniziò a vibrare, mentre un fuoco sempre più vivo iniziò a bruciarmi dentro. Il corpo prese a tremare, mentre gli occhi stavano perdendo la loro tonalità verde brillante, diventando rossi come il sangue che macchiava la terra scura. 
Non dovevano morire così. Non era giusto. 
La morte di una persona non era un gioco. Mi era stato insegnato ad uccidere solo quando strettamente necessario. A dispetto di ciò che si potrebbe pensare, davo un valore enorme alla vita. 
Quel pagliaccio schifoso non aveva nessun diritto di giocarvi. 
L'avrebbe pagata cara. 
-Proprio quello che volevo- 
Sentimmo una risata maligna provenire da un punto non definito della palude. Hisoka, però, non si mostrava, sfruttando la nebbia a proprio vantaggio. Questo mi fece infuriare ancora di più, tanto che le mani avevano iniziato a prendere fuoco. E non era una buona cosa. Stavo perdendo il controllo e non doveva assolutamente succedere ora. Almeno non mentre ero con Leorio e Kurapika. Nessuno doveva sapere, tanto meno loro. Cercai di calmarmi; gli occhi riacquisirono la loro solita tonalità e le mani smisero di bruciare. 
-Non ti trattenere.. voglio vedere il tuo potere all'opera.- 
-Fatti vedere, vigliacco!- gridò Leorio, in preda all 'ira. 
Mi girai verso di loro, con l'intento di intimargli di scappare; ma mi bloccai. Gli occhi di Kurapika erano diventati scarlatti, e non vi era più nessuna traccia della consueta pacatezza e gentilezza; al contrario, essi erano intrisi di odio puro e cieco.Ed erano gli stessi miei occhi nel momento in cui perdevo il controllo.
Un brivido mi attraversò la schiena, gelandomi il sangue. Quegli occhi preannunciavano solamente una cosa: morte.
-Toglietevi di mezzo voi due..- La voce di Hisoka si era fatta più vicina, anche se ancora non riuscivo ad individuare la sua posizione. 
-Non è con voi che voglio combattere-
Fu un attimo. Prima che una carta, scagliata con una velocità inaudita potesse trafiggere Leorio, mi misi di fronte a lui, parando il colpo con la mia Katana.
-Ti ringrazio- mi disse riconoscente Leorio, asciugandosi il sudore dalla fronte. 
Ma prima che potessi rispondergli, un'altra carta sfrecciò nella direzione di Kurapika.
Terrore.
 Ecco cosa provai. Un assoluto e spiazzante senso di terrore.
Iniziai a tremare come una foglia, mentre il sangue mi si era gelato nelle vene. 
Ma avevo sottovalutato il ragazzo biondo. Kurapika aveva velocemente schivato l'attacco, procurandosi solo un superficiale graffio sulla guancia. 
E a quel punto persi definitivamente il controllo. 
Intorno a me iniziò a girare in circolo il vento, che andava via via alzandosi e intensificandosi.
-Come hai osato..- 
L'ira si era completamente impossessata di me. Non riuscivo più a ragionare. L'impeto con cui aumentai la mia aura fece volare via Kurapika e Leorio, che caddero a terra svenuti. Ma stavano bene. Si sarebbero ripresi.
 L'unica cosa che volevo, in questo momento, era fare a pezzi quel mostro. 
-Finalmente soli- rise Hisoka, guardando divertito alle mie spalle i corpi svenuti di Leorio e Kurapika. -Qual buon vento ti porta qui, Asuka?- 
Sobbalzai quando quell'essere mi chiamò per nome. Come faceva a conoscermi? 
-Oh, non fare quella faccia; sappi che io e tuo padre siamo ottimi amici.- 
Amici, diceva?
Mio padre non aveva amici se non il suo smisurato e incontrollato desiderio di potere. Lui era il suo unico compagno, la sua unica ragione di vita. Non vi era spazio per nient'altro; nemmeno per sua figlia.
-Ripeto la domanda..- disse, scroccandosi le nocche delle mani con sguardo fintamente amichevole. -Qual buon vento ti porta qui?- 
-Non sono affari che ti riguardano, clown- sputai con tutto l'odio che avevo in corpo, mentre l'aura continuava ad intensificarsi. 
In risposta Hisoka rise di gusto, avvicinandosi lentamente ad un corpo senza vita con in mano una mazza. 
-Non trovi buffa l'espressione che assumono le persone quando muoiono?- mi chiese lui, in modo tanto normale da farmi paura.
Il mio odio nei suoi confronti crebbe a dismisura, mentre scariche elettriche avevano iniziato a uscirmi dai palmi delle mani.
-E così questo è il potere dei cinque elementi? Assolutamente strabiliante- Il suo sguardo strabiliato e malizioso non faceva che aumentare ancora di più la mia ira, e questo lui lo sapeva.
 E lo eccitava.
 Per lui questa era una caccia. Io era la preda succulenta che stava per essere sbranata mentre lui era il predatore inebriato dell'idea di ucciderla.
-Forza Asuka.. fammi vedere quanto sei diventata forte- 
Non me lo feci ripetere due volte. 
Corsi nella direzione di Hisoka provando a colpirlo con un pugno elettrico, ma lui parò il colpo con facilità. Cercai, così, di colpirlo con un calcio alla base del collo, ma anche questo colpo fu prontamente bloccato. Mi afferrò il piede e mi scaraventò contro una roccia. La mia aura attutì il colpo, mentre la rabbia dentro di me cresceva sempre di più. 
-Tutto qui quello che sei in grado di fare? Non capisco perchè tuo padre tenesse tanto a preservare il tuo potere- mi provocò. 
Sapevo di non dovergli dare retta, poichè il suo intento era solo quello di farmi perdere ulteriormente il controllo. Ma non riuscivo a fermarmi. 
Le scariche elettriche si mischiarono al fuoco, mentre il vento intorno a me continuava ad intensificarsi. 
-Non ti conviene provocarmi..- gli sibilai contro, gli occhi iniettati di collera e odio. 
-Fatti sotto allora- 
Riprendemmo il combattimento. 
Per quanto i miei colpi fossero potenti e veloci, Hisoka riusciva a schivarli tutti con facilità. Mentre io stavo sprecando man mano sempre più energia, lui sembrava non risentire di alcuno sforzo. 
''Ma come diavolo fa?''
-Avanti, so che non stai facendo sul serio..- mi provocò, l'espressione divertita sempre stampata su quell'odioso viso. -Voglio vedere TUTTO il tuo potere all'opera- 
Mi bloccai all'istante, il viso paralizzato dalla sorpresa. 
-Chi ti dice che i miei poteri non siano solo questi?- 
A discapito di tutte le mie aspettative, Hisoka iniziò a ridere a crepapelle. La sua risata mi irritava parecchio. Come si permetteva? 
Ma avevo bisogno di sapere quanto lui conoscesse i miei poteri; ne andava del mio piano. 
Attesi pazientemente che Hisoka si calmasse, cercando di rilassarmi. Dopo cinque minuti avevo quasi del tutto recuperato il controllo; gli occhi erano tornati verdi, mentre il vento, il fuoco, e le scariche elettriche si erano placate. 
-Vuoi rispondere alla mia domanda?- sputai irritata, quasi sul punto di perdere la pazienza. Il clown si alzò pian piano da terra, cercando di darsi una regolata. 
-Ti chiedo scusa ma la tua domanda era così divertente- 
Il suo sorriso furbo mi fece capire che anche questa era una provocazione;questa volta, però, non avevo nessuna intenzione di cascarci. 
Percìò rimasi in silenzio, lo sguardo fisso su di lui. 
-Conosco bene i tuoi poteri, mia giovane Asuka. Non solo possiedi un energia fuori dal comune  ma che sai  anche  padroneggiare alla perfezione i cinque elementi: terra, fuoco, aria, acqua, ed elettricità. Non mi stupisce che tuo padre ti abbia tenuta nascosta per quasi tutta la vita. In fondo sarebbe un peccato se un bruco ancora immaturo come te si facesse del male e non riuscisse a diventare una bellissima farfalla-
-Non hai ancora risposto alla mia domanda!- 
Sul viso di Hisoka uno sguardo serio prese il posto del solito sorriso maligno, facendomi rabbrividire. 
-Non dirò a nessuno dell'altra capacità che possiedi, Asuka- 
Il cuore prese a battere all'impazzata, mentre un sudore freddo scendeva lungo la schiena. 
-Si, parlo proprio del potere che tuo padre ha assorbito da tua madre per trasmetterlo a te- 
Mi paralizzai completamente, mentre le lacrime avevano iniziato a scendere copiose. 
-Io non volevo- ammisi atona, guardando un punto indefinito del terreno. -Io non volevo- ripetei, come un'automa. 
I ricordi di quel giorno erano ancora vividi nella mia memoria, tanto da non lasciarmi nemmeno un minuto di pace. Ricordo ancora bene le urla di mia madre prima della sua morte; le mani di mio padre che le strappavano il suo potere per poterlo trasmettere a me. 
Ricordo di essermi ribellata, di aver urlato con tutto il fiato che avevo in gola; ma non c'era stato nulla da fare. 
Quel potere enorme e terribile allo stesso tempo era stato trasferito in me, senza aver potuto opporre la minima resistenza. Esso mi aveva permesso di raggiungere un livello che mai mi sarei sognata, ma allo stesso tempo mi fece diventare una macchina da guerra senza sentimenti e priva di ogni inibizione. Era un potere oscuro, fatto solo per provocare morte e distruzione. 
Per questo motivo non ero mai entrata in contatto con nessuno dopo quell'episodio. L'unico che potevo vedere era mio padre, che ogni giorno si allenava con me per permettermi di controllare il nuovo potere. 
All'inizio lo odiai nel profondo del cuore, negandogli ogni tipo di contatto o comunicazione. Ma con il passare del tempo il mio rancore scemò, grazie alla convincente storia che mi aveva rifilato. 
Quanto ero stata stupida a crederci. Erano tutte delle bugie. 
Lo capii all'età di dodici anni, dopo aver origliato una conversazione tra lui e i suoi sottoposti. Da quel momento il mio odio diventò incontrollato, senza ogni misura. Ma non ero più una stupida ragazzina. Sapevo bene che l'unico che avrebbe potuto insegnarmi come controllare i miei poteri era mio padre. 
Così finsi per tre anni di essere una figlia prediletta e affettuosa, dimostrandogli una devozione totale. Ma quando all'età di quindici anni ebbi raggiunto un livello tale da permettermi di controllare perfettamente i miei poteri, scappai di casa, con la promessa di ritornare non appena fossi stata abbastanza forte da vendicare mia madre. 

-Sei ancora troppo debole per sconfiggermi, Asuka.. ma non temere. Un giorno combatteremo di nuovo e credo che mi divertirò davvero tanto.-
Sentii i passi di Hisoka allontanarsi sempre di più, mentre nella mia testa continuavo a sentire le urla di mia madre che mi chiedeva aiuto. 
Mi rannicchiai a terra, iniziando ad urlare più forte per sovrastare quelle urla. 
Non avrei mai potuto vendicarla; come potevo, se al solo ricordo di tutto quello che era successo mi riducevo in questo stato? 
Non potevo permettermi di essere così debole. Eppure, per quanto mi sforzassi, le urla non cessavano, anzi; diventavano sempre più forti. 
Senza rendermene conto mi sentii afferrare, e un profumo pino e di camelia mi investì, facendomi riprendere lucidità. Trovai gli occhi azzurri di Kurapika fissarmi intensamente, pieni di preoccupazione. 
Smisi immediatamente di gridare e di tremare come una foglia. Rimanemmo a fissarci per un tempo che parve infinito. 
Una sensazione di caldo e di pace mi intorpidì completamente, facendo scomparire ogni sorta di preoccupazione e odio nel mio cuore. 
Venimmo interrotti dai lamenti provenienti nella direzione di Leorio, e distogliendo lo sguardo lo soccorremmo, aiutandolo ad alzarsi. 
-Ahi ahi, che botta ragazzi..- si lamentò Leorio, massaggiandosi la testa.
-Dov'è finito Hisoka? E di cosa stava parlando prima che svenissimo?- 
Lo sguardo di entrambi si spostò su di me, mentre io continuai a tenere il viso girato verso il punto in cui era sparito il clown. 
-Il divertimento era concluso, così ha deciso di andarsene..- dissi. 
Era la verità, in fondo.
-E di cosa stava parl..- inziò Leorio, prima che la mano di Kurapika si spostasse sulla sua bocca. 
-Fa silenzio per favore. Questo non è il momento di fare domande; dobbiamo raggiungere gli altri- 
Ma era una scusa. Sapevo che in fondo la sua era una scusa per proteggermi. Lo avvertivo. 
-Andiamo- dissi, sorridendo grata al ragazzo biondo. Non ero ancora pronta per rivelargli tutta la mia storia.
-Un giorno, quando sarai pronto ci spiegherai tutto..- sussurrò, prima di passare in testa al gruppo. 
Forse, un giorno lo farò. 
           
Arrivammo per ultimi, ma prima dello scadere del tempo. Gon e Killua si precipitarono nella nostra direzione; Gon saltellava intorno a Leorio e a Kurapika, investendoli con mille domande, mentre Killua se ne stava a qualche metro di distanza, un accenno di sorriso sul volto. 
Mi girai, allontanandomi da loro. 
-Signore..- la voce di Gon mi richiamò, prima che potessi fare un'altro passo. - Lei ha cercato di salvare quelle persone da Hisoka?- mi chiese. Non riuscii a fare nient'altro che sorridere a quel bambino dall animo puro, mentre un sorriso si apriva sul suo viso. -L'avevo detto io che era una persona buona! Vorrei tanto che si unisse al nostro gruppo. Per favore..- mi supplicò lui, mettendosi anche in ginocchio. 
Risi, abbassandomi alla sua altezza. 
-Solo se anche i tuoi amici saranno d'accordo- 
-Certo, per me non c'è nessun problema- annuì Leorio, rivolgendomi un sorriso dolce. Anche Killua annuì. 
Si girarono tutti nella direzione di Kurapika, che aveva gli occhi fissi su di me. Il cuore inziò a battere come un forsennato quando il ragazzo biondo si avvicinò a me e mi tese la mano in segno di amicizia. L'afferrai senza la minima esitazione, esprimendo con un sorriso tutta la mia riconoscenza. 
-Allora, farai parte del nostro gruppo?!- squittì entusiasta Gon, facendomi ridere. 
- Con molto piacere Gon- 
E non mi pentì della scelta. Perch forse loro avrebbero potuto insegnarmi che cosa volesse dire avere degli amici.
 
Salve a tutti! in questo capitolo ci sono davvero tanti e piccoli frammenti della storia della nostra Asuka. (finalmente conosciamo il suo nome!) Quello che  stato introdotto, però, non  altro che l'inizio di una storia che, come potete vedere, nasconde tanto dolore. 
E' bellissimo creare il rapporto fra Asuka e Kurapika; sarà un lavoro duro e faticoso ma spero che i risultati si vedranno nel corso della storia. 
Oltre al rapporto fra Asuka e Kurapika, però, mi impegnerò anche a creare un legame d'amicizia fra lei e il resto del gruppo. Perchè l'odio ha due nemici: l'amore e l'amicizia.
Voglio ringraziare immensamente tutti coloro che hanno recensito, letto e seguito questa storia. Siamo solo all'inizio, lo so, ma spero con tutto il cuore che questa storia possa appssionare sempre più di voi. Davvero grazie per tutto il sostegno che mi avete dato. 
Un grosso abbraccio a tutti voi. Koralblu!
   
 
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