The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo 8
Il
Cacciatore - parte 1
Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da
animatori
alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca
della ‘’dolce’’
Kitty.
Heatherfield,
Casa Beilschmidt
Camera di Gilbert
‘’
E…Etchiiuuuu!’’
‘’ Salute, amico! – gli disse Gilbert
– Accidenti, sembri uno tsunami.’’
‘’ Poche ore fa lo era veramente –
commentò Elizabeta, porgendo al biondo un
fazzoletto – Uno tsunami che per poco non ci uccideva, fra
parentesi.’’
‘’ E che ha fatto scomparire due guardiani,
facendoli passare dall’altra parte
del portale… ‘’ aggiunse tetro Kiku,
chino su sé stesso in fondo alla camera.
Emanava un aura violetta poco rassicurante e molto, molto depressiva.
Se ogni
tanto non sospirasse o gemesse quasi temerebbero che sia passato a
miglior
vita.
Non gli si potevano dare tutti i torti per quel momento di pura
depressione:
era sì riusciti a sconfiggere Godzilla Acquatico e a
chiudere il portale, ma
grazie a Francis, che ancora non si sapeva come, aveva fatto scoppiare
il
mostro dall’interno e aveva provocato un mini tsunami che
aveva trascinato
Romano e Antonio oltre il Portale, proprio nel momento in cui Gilbert
lo stava
chiudendo.
Semplice sfortuna. Il problema era ritrovarli. E giustificare
l’assenza dei due
ragazzi alle rispettive famiglie.
Per fortuna Elizabeta aveva convinto Feliciano (per nulla preoccupato
del fatto
che il fratello maggiore fosse finito in un altro mondo, anzi, era
contento che
avesse un po’ di tempo per sé e che lo passasse
con qualcuno tremendamente
cotto di lui) a tornare a casa e a raccontare ai genitori che il
fratello
sarebbe rimasto fuori per studiare da un amico per un esame da fare
insieme.
Mentre Gilbert aveva chiamato la madre di Antonio per dirle che lui e
il
figlio, in ricordo dei bei vecchi tempi, sarebbero andati a bere fuori
con un
paio di amici.
Al ché la donna, capendo l’antifona, aveva detto:’’ Fallo dormire da te,
Gilbert. Sarà così
ubriaco che non riuscirà a reggersi in
piedi.’’
Non avevano fatto tornare a casa Francis, sebbene fosse
quello più mal
messo del gruppo, per la questione del mostro.
E Kiku non era riuscito a seguire Feliciano, tanto era in piena fase
depressiva. Poveretto, non era neppure in grado di muoversi!
‘’ Quindi… puoi dirci ancora una volta
come hai sconfitto quel mostro?’’
Francis appoggiò la schiena al muro della stanza di Gilbert,
e disse:’’ Mademoiselle,
vorrei saperlo anch’io. ‘’
Elizabeta lo fissò, incerta se credergli o meno.
‘’ Hai scatenato uno tsunami, e vuoi farci credere
di non sapere come hai
fatto?’’
‘’ Ahimè, temo che sia proprio
così. Non ricordo molto..’’
‘’ Mhm… - fece lei, prendendo la sua
padella – Forse con il giusto incentivo,
potrei fartelo ricordare.’’
Fece spuntare una padella Dio solo sa da dove, e si preparò
a dare un colpo in
pieno viso al francese, quando quest’ultimo la
fermò dicendo:’’ Ehi, io ho
detto davvero tutto quello che ricordavo! Ho cercato di salvare il
bruc…
Arthur, che era stato inghiottito dal mostro! Mi sono fatto mangiare
anche io,
e l’ho raggiunto. Dato che aveva bisogno di aria
l’ho baciato. Il resto lo
sapete.’’
‘’ Amico, hai baciato il tizio che hai trasformato
in rana?’’ domandò confuso
l’albino, memore della passata avventura che li aveva fatti
girare per tutta la
città in cerca di quella stramaledetta rana.
‘’ Non ne vado fiero neppure io, ma dovevo pur fare
qualcosa!’’
‘’ E dopo il mostro è esploso,
giusto?’’
‘’ Oui, Gil.
E mi sono ritrovato
quell’hooligan addosso! Sembra tanto magrolino, ma pesa come
un tir! ‘’
Elizabeta non lo stava neppure più ascoltando. Era troppo
intenta a immaginare
il bacio subacqueo nei minimi particolari e anche con
dettagli aggiunti da
lei. Assunse un espressione trasognante, che
spaventò non poco i due
Guardiani.
‘’ Ma che le è
preso?’’
‘’ Oh non ne ho idea, magari è qualche
strana forma di meditazione del suo
pianeta.’’
Francis lo fissò, scettico.
‘’ Una forma di meditazione?
Davvero?’’
‘’ Ehi, è un’aliena!
Un’aliena che viene da un mondo fantasy stile
medievale!’’
‘’ Mondo in cui abbiamo perso due guardiani
… ‘’ fu l’aggiunta di Kiku,
sempre
più giù.
Il suo stato emotivo li fece rabbrividire, persino Elizabeta smise di
pensare
al fantastico bacio subacqueo per concentrarsi su
questioni più serie.
’’ E noi adesso cosa facciamo? – chiese
la ribelle - Cosa
c’è sul copione?’’
‘’ Aspettiamo ‘’ rispose
Gilbert.
‘’ Si, ma cosa?’’
‘’ Non ne ho idea, mica sono l’autrice
di questa storia! ‘’ protestò
l’albino, e in quel momento Kiku alzò la testa e
fissò serio i tre.
‘’ Forse c’è un modo per porre
fine a questa incresciosa situazione! Abbiamo
bisogno del Guardiano dell’Aria e della Mappa dei Portali!
Volevo dire… avete
bisogno. Io devo andare a Kandrakar. L’Oracolo e la mia
Maestra devono essere
informati di quanto successo oggi. ’’
‘’ Mon Dieu, dobbiamo di nuovo
fare qualcosa di pericoloso e
possibilmente umiliante? Ma per un giorno non
bastava?’’
‘’ Mi sa di no, amico. ‘’
‘’ Fate poco le ragazzine – li riprese
Elizabeta, che fece alzare Francis dal
letto – Gambe in spalla, ci attende una nuova
missione.’’
‘’ Perfetto – borbottò
contrariato Gilbert – E io che contavo davvero di bermi
qualche birretta.’’
‘’ Rimanderai, idiota- gli disse secca la ribelle
– Il biondino qui ha fatto un
bel guaio, ma chissà se non si possa ricavare niente di
utile. Tipo, reclutare
nuovi ribelli.’’
‘’ Ma tu sei proprio fissata!’’
‘’ Ti ricordo che ricopro il ruolo di capo dei
ribelli. Pensi che debba
starmene qui tutto il giorno senza far niente, mentre tu esci? Elaboro
piani,
strategie. Non me ne sto con le mani in mano!’’
‘’ Quasi sono tentato di portare anche te
all’università – ribattè
l’albino,
grattandosi la testa – Più tempo passi qui da
sola, e più rischi di far saltare
la tua copertura con West.’’
‘’ Non è colpa mia se tuo fratello
è più intelligente di te. Sicuro che non sia
stato adottato?’’
‘’ Cos’è, un complotto? Prima
la sveglia, poi tu… certo che è mio fratello! Non
vedete quanto ci somigliamo? ‘’
‘’ In effetti – ammise il francese
– Anche io e Antonio avevamo qualche dubbio,
sai? Poi una volta lo vedemmo ubriaco,
e…’’
‘’ Aspetta, quand’è che lo
vedeste ubriaco?’’
‘’ Alla festa dei suoi diciotto anni. Non ricordi?
Lo facesti bere per la prima
volta.’’
‘’ Oh, sì! –
esclamò, un ghigno di comprensione sul volto – Ora
ricordo!
Cavoli, che festa fantastica! Peccato che non mi ricordi quasi
niente.’’
‘’ Ho un video, a casa.
Potrei…’’
‘’ Ragazze, finito di fare conversazione?
– domandò sarcastica Elizabeta –
Abbiamo cose più importanti da fare. Tipo, salvare quei due
idioti.
Conoscendoli, sono sicura che a quest’ora si saranno
già fatti catturare.’’
‘’ Ehi, grazie della
fiducia...’’ dissero in coro Francis e Gilbert, e
la
giovane roteò gli occhi, esasperata.
‘’ Muovetevi, cialtroni! Sta diventando una pessima
abitudine dover andare a
Meridian solo per salvarvi. Da domani, però,
si farà come dico io! ‘’
I due guardiani deglutirono. Si prospettavano tempi duri, per loro.
Palazzo
reale di Meridian
Sala del Trono
Matt
avvertiva
l’irrefrenabile desiderio di buttarsi giù dalla
finestra e mettere così fine
alle sue sofferenza terrene.
Se era fortunato, si sarebbe reincarnato in un contadino. Una vita
tranquilla
se la meritava pure lui, no?
O, nel peggiore dei casi, sarebbe tornato come aiuto cuoco del principe
Oliver.
Un modo gentile per dire che del principe lui non si sarebbe mai potuto
liberare. Mai!
‘’
Ne sono rimasti
nove!’’ esclamò, concitato mentre girava
a vuoto per la sala del trono.
‘’ Di mostri
d’acqua?’’ chiese il principe che, al contrario del suo
sottoposto, non si era
minimamente scomposto per la comparsa della strana creatura.
D’altra parte, a simili incidenti si era
abituato da anni.
‘’ No, di Portali! Come facciamo
ora?’’
‘’ Beh, ne apriremo altri.’’
‘’ Ma i Guardiani li troveranno sicuramente e li
chiuderanno! – ribatté il
mutaforma- Finché avranno il Cuore di Kandrakar, saranno un
problema. Già vostro
zio Phobos provò a tenere aperti dei
portali per la Terra (seriamente, lì dovrebbero farsi un
assicurazione per
tutte le volte che hanno tentato di conquistarla) e le Guardiane di
allora lo
fermarono. Vogliamo rischiare anche noi che tutti i nostri progetti
vadano in
fumo?’’
E
a proposito di
fumo, Matt iniziò ad avvertirne distintamente l'odore e
– stranamente -
stavolta non c'entravano i reali fornelli del principe.
In compenso le mura del castello vennero scosse dal ruggito potente di
quella
che sembrava una belva feroce, ma in realtà era solo il
motore di una moto.
Una Harley Davinson, per la precisione.
Travolgendo un paio di guardie al suo passaggio, irruppe nella sala del
trono
con una spettacolare impennata, per poi ruotare su se stessa in
equilibrio e,
solo alla fine, tornare a terra rivelando il proprio guidatore.
Allen il Cacciatore sfoggiò
un ghigno
malefico sfilandosi le Rayban.
"Sul serio?" fu tutto
quello che riuscì a pensare Matt.
‘’ Che diavolo ci fai TU
qui? E cosa
significa questa pagliacciata?’’
‘’Chi non muore si rivede, Matt! – lo
salutò il nuovo arrivato, senza una
traccia di malumore nella sua voce - Si dia il caso che mi abbiano
mandato a
chiamare e... si chiamano sponsor. Dovresti trovartene un paio anche
tu, magari
è la volta buona che il tuo personaggio svolti in questa
storia.’’
Poi rivolto al principe chiese:’’ "Allora,
dov'è il cucciolo letale che
devo riportare allo zoo?"
"Se lo sapessimo non saresti qui, Allen."
"Beh, non posso mica dirtelo io, Mattie... non posso saperlo, creerei
un
buco di trama."
Il consigliere inarcò un sopracciglio.
" Ma di che diavolo stai parlan..."
" Comunque - intervenne
Oliver - Dovrebbe
essere nei paraggi della palude. Il cucciolo è un mostro
d'acqua,
dopotutto"
Matt tossì un paio di volte
Se il principe l’avesse ascoltato, saprebbe
senz’altro che il suo cucciolo aveva
attraversato un Portale…
casualmente, proprio quello che i Guardiani avevano chiuso poco prima.
"Maestà, la devo informare che probabilmente i
guard...ouch!"
Protestò, colpito da un elmo che Allen aveva fatto saltare
ad una delle
armature decorative con una mazza da baseball inneggiando al fuori
campo.
"Dannazione,
ascoltami per una
buona volta!"
"No – fu la risposta sincera del ragazzo - Sul
serio... secondo me anche i lettori saltano
a pié pari tutte le parti in cui compari tu. Comunque,
volete il vostro
mostro?"
"Si ‘’ fece
Oliver, annoiato. Era
solita routine, era abituato ormai a tutta quella pagliacciata.
"Bene! Mi servono un quoad, un rilevatore gps e un branco di
velociraptors!"
"Un branco di che?"
"Mhm – anche il principe sembrava confuso - Nel
mio zoo personale ho golem di pasta, torte
zombie, gorgoni di caramello, ma questi velochipster mi mancano..."
Matt si passò una mano sulla fronte. Era in mezzo a dei
pazzi. Invece di
pensare a fermare i Guardiani, pensavano a cacciare le schifezze create
da
Oliver.
Certo, alcune erano delle creature stomachevoli che distruggevano mezzo
regno
ogni volta che scappavano dal castello, ed erano un problema per la
ricerca di
materie prime del principe… ma tanto per una volta il
mostriciattolo potevano
pure accollarselo i ribelli.
Potevano fare qualcosa di utile, per una volta. E poi qualsiasi opzione
era
meglio del Cacciatore. Un pazzo idiota (pessima combinazione, sono gli
idioti
che fanno i casini peggiori...) che l'ultima volta aveva lasciato che
un
ippogrifo sfondasse le mura di una torre prima di intervenire solo per
fissarlo
attraverso una scatoletta luminosa borbottando frasi senza senso tipo
"questa va su Twitter".
Oliver, però, sembrava stravedere per lui per qualche arcano
motivo, sicuramente
legato a ricatti ed eventi inenarrabili di varia natura. Al momento lo
stava
invitando per pranzo.
"Sono vegetariano, lo sai. Non mangio animali morti e non li uccido".
"Però investire due guardie sbucando con quel trabiccolo da
un passaggio
segreto va bene, vero?" commentò sarcastico Matt mettendo
mano ai registri
militari per sapere a chi mandare le condoglianze.
"Chi ha parlato di passaggio segreto?"
"Non fare il finto tonto Cacciatore - lo riprese lui – Anche
se non sono
sicuro ancora se ci sei o ci fai...comunque ogni volta che vieni qui
spunti da
posti strani. Ora, non hai poteri magici ( grazie al cielo), come..."
" Principe Oliver, è normale che il suo primo consigliere
non si ricordi
neanche dove sono le uscite d'emergenza del castello?"
‘’ Normalissimo – rispose
quest’ultimo – Non so nemmeno io quanti siano. Mia
madre una volta cercò pure di spiegarmelo ma,
chissà come mai, si sentì male.
‘’
Matt lo sapeva, dato che dovette prendersi
lui cura di Elyon mentre stava male: la regina
inveì per otto ore contro il
figlio e la sua cucina killer.
All’epoca Oliver aveva
solo nove
anni, eppure i suoi pasticcini erano giù un’arma
di distruzione di massa.
‘’ Tornando agli affari…
‘’
‘’ Giusto! Ti concedo due giorni per trovare
Kitty.’’
‘’ Kitty?’’ chiesero
all’unisono Matt e Allen, mentre il principe annuiva con
vigore.
‘’ Certo, Kitty. Non è un bellissimo
nome?’’
‘’ E’ molto… femminile
‘’ commentò
il
consigliere, senza sbilanciarsi troppo.
‘’ Conosco una sola Kitty, ed è
un’eroina Marvel con un potere sfigatissimo! –
fece invece il Cacciatore – Ma ok, tu l’hai creata
e tu decidi come chiamarla.
Dimmi solo dove devo andare a cercarla, e in meno di due ore
porterò a termine
il lavoro.’’
‘’ Sbruffone – commentò Matt
– In due ore non riusciresti neppure a trovare i
Portali che io e il principe abbiamo aperto. E quelli sono in bella vista.’’
‘’ Io posso trovare qualsiasi cosa,
bello.’’
‘’ Davvero? E dimmi, dov’è la
Corona di Luce?’’
‘’ Nelle cripte del palazzo, in uno dei laboratori
segreti del principe. Sotto
chiave in una teca. ‘’
‘’ E’ stata solo fortuna! E
dov’è il Cuore di Meridian?’’
‘’ Bello, il Cuore di Meridian non esiste.
‘’
‘’ E il sigillo di Oliver?’’
‘’ Nelle cucine, in un libro di Benedetta Parodi
del 2010.’’
Il biondo arricciò le labbra, irritato. Non sapeva
cos’altro chiedergli. Allen
ghignò divertito: aveva vinto, come
sempre.
‘’ Questo, comunque, non dimostra
niente.’’
‘’ Beh, sono solo il più grande
cacciatore della storia di Meridian. E il più sexy.
E il più simpatico. E…’’
‘’
Abbiamo capito! Adesso vattene e non farti più vedere fino a
stasera.’’
‘’ Ho detto che in due ore troverò il
vostro cucciolo.’’
‘’ Sì, ma io non voglio vederti fino al
tramonto del sole.’’
Il Cacciatore scrollò le spalle, e
ribatté:’’ Non è carino
trattare così tuo fratello
maggiore!’’
‘’ Non sei il fratello maggiore! –
esclamò esasperato Matt - Siamo gemelli!
Quanti anni devono passare per fartelo entrare in quella zucca vuota
che ti
ritrovi?’’
‘’
Sono
nato cinque minuti prima!’’
‘’ Non vuol dire niente!’’
‘’ Sono più grande di cinque minuti!
Conta, eccome!’’
‘’ Non conta!’’
‘’ Invece sì!’’
‘’
Ora, non vorrei
interrompervi – fece Oliver – I litigi in famiglia
sono sempre i miei
preferiti. Ma qualcuno dovrebbe recuperare Kitty. Beh… a
meno che tu non voglia
rimanere per pranzo. E’ da un po’ che non cucino le
mie specialità per un
ospite e…’’
Appena il principe pronunciò quella frase, i due se la
filarono: uno con la sua
Harley
Davinson e
l’altro trasformandosi in un corvo.
Potevano sopportare tutto, ma bastava sentir Oliver proporre un pranzo
con le
sue migliori ricette per fargli
accapponare la pelle.
‘’ Uhm… si vede che non avevano molta
fame.’’
*
Ok…
Qui
c’era bisogno di fare il punto della situazione. Va bene
vestire come un trans
durante il Gay Pride. Tanto,
nessuno lo
avrebbe riconosciuto. Grazie mille, magia.
Va bene dover affrontare mostri extra-dimensionali di due metri o poco
meno.
Lasciava andare avanti gli altri e lui pensava a salvarsi la pelle.
E vada anche che ogni tanto perda il controllo dei suoi poteri e bruci
qualcosa
a caso, facendo credere a suo padre che la casa fosse infestata e
facendogli
iniziare degli strambi riti per esorcizzare la presenza.
Ma finire di nuovo a Meridian con quel bastardo spagnolo…
no, quello era
troppo! No, su quel pianeta dimenticato c'era la tipica nebbia
mattutina di
Milano.
E, ovviamente, non vedeva niente a un palmo dal naso. Peccato che
proprio
vicino al suo naso ci fosse il sedere di Antonio.
Come diavolo erano caduti ritrovandosi poi in quello posa?! Lo
spostò via a
pedate nello stomaco, ma lo spagnolo era coriaceo e pesante, tanto che
alla
fine dovette alzarsi da solo tutto dolorante.
"Ouch… ma cosa ho fatto? " chiese Antonio, notando nel
frattempo che, in
fondo, nonostante il loro
abbigliamento da travestiti a carnevale, Romano stava davvero bene
vestito così
.
" Romano, hai un culo davvero divino e non m'importa se sembri una Drag
queen!" Romano, che ovviamente non poteva accettare un simile e
delicato
complimento, gli diede per errore fuoco ai capelli.
'' Ops - ghignò l'italiano, mentre l'altro
cominciò a sbracciarsi come un
disperato - Che peccato, ho acceso per sbaglio i tuoi capelli. Ma a te
non
cambia niente, vero bastardo?''
In quel
momento, a causa del fumo e delle urla, una donna grossa e tonda come
una
vecchia chioccia, aprì le finestre e buttò
dell'acqua addosso al guardiano
della terra. Oddio, Romano non sapeva se quella era effettivamente
acqua, aveva
uno strano colore nero pece.
"Che diavolo è sta roba?" gemette lo spagnolo avvilito,
mentre Romano
sghignazzava trionfante per quanto successo al suo compagno di, si fa
per dire,
mirabolanti avventure.
L’italiano,
guardandosi poi attorno,
notò dei mantelli; certo sembravano brutte copie di maschere
di carnevale, ed
erano vistosi come una zebra gialla a pois viola, ma all'occorrenza
tutto
andava bene.
Ne afferrò uno e lo porse ad Antonio, il quale
guardò il proprio mantello con
sguardo schifato.
" Dobbiamo davvero indossarli ? " domandò avvilito, per poi
annuire
mesto quando Romano minacciò con un gesto di dargli ancora
fuoco ai capelli.
'' Non c'è bisogno di essere così rudi - gli fece
notare il ragazzo mentre, con
un bel po' di fatica, indossava il mantello - Solo, non capisco
perchè ce li
dobbiamo mettere.''
'' Bastardo, siamo in territorio nemico. Se non stiamo attenti ci
beccano.''
'' Ma se siamo venuti qui solo una volta! E non ci ha visti nessuno.''
'' Nessuno? Ma sei
tonto? Mezzo castello
ci stava inseguendo, e ci sbattemmo inutilmente per salvare il tuo
amico che
non solo era già bello che libero, ma si stava facendo
inseguire dall'altra
metà delle guardie.''
'' Uhm... ammetto
che ho dimenticato
questo dettaglio.''
Romano roteò gli occhi. Ma con chi aveva a che fare?
'' Senti - gli disse - Ci mescoleremo tra la folla con queste, e
proveremo a
cercare qualche Portale per ritornare a casa. Kiku ha detto che ce ne
sono
altri, no? Troviamone uno e bye bye paese di bifolchi medievali.''
Finito di camuffarsi, e fatta un bel po' di fatica per nascondere le
ali, i due
uscirono dal vicolo. Se quando erano arrivati si sentiva come a Milano,
fuori
da lì Romano pensò che no, Milano era
più solare.
Le strade
di Meridian, per fortuna, a quell'ora erano quasi deserte, ma le poche
persone
in circolazione era sospette quasi quanto loro, se non di
più.
Come ogni stereotipato villaggio medievale c'erano brutti ceffi
nascosti negli
angoli semibui e Romano trovava irritante tutto ciò.
Senza contare che Antonio tentata di prenderlo per mano con la patetica
scusa
di - e ma non so dove sto mettendo i piedi .
" Forse per il
momento, potremo
trovare riparo in un'osteria? " propose il guardiano della terra e lui
lo
guardò con occhi colmi di stupore.
" Questa
si che è una buona idea! - esclamò - Allora anche
tu sai mettere in moto il
cervello ogni tanto! "
'' La fame fa questa e altre imprese.''
'' Proponi il metodo
portoghese?''
'' E sarebbe?''
'' Entriamo,
ordiniamo, mangiamo e ce ne
andiamo senza pagare.''
Lo spagnolo assunse un'espressione corrucciata, come se stesse
pensando.
'' Lovi, ma non è ingiusto? Sono pur sempre onesti
lavoratori che...''
In quel momento un uomo cadde a pochi passi da loro, sbattuto fuori da
una
finestra del piano terra.
'' Mai più - disse, sudato e tremante - Mai più
tornerò li! Ci sono dei mostri,
delle bestie! Fuggite, sciocchi! ''
"Seguiamo il consiglio di Gandalf?" domandò Antonio e
Romano, seppur
l'istinto gli dicesse di scappare a gambe levate, afferrò il
compagno per il
bavero del mantello e lo trascinò nella misera bettola
tenendo lo sguardo basso
ed evitando di guardare tutti male con la sua espressione peggiore.
Scelsero un tavolo stretto in un angolo, un punto dove dare poco
nell'occhio e
tenere tutto sotto controllo.
Grande fu la loro sorpresa quando si resero conto che non si erano
ritrovato
nel covo di qualche brigante o nel mezzo di una rissa da bar:
c’erano dei
bambini di età compresa tra i dieci e gli undici anni,
forchette e coltelli
alla mano ed un’espressione agguerrita simile alla sua mentre
giocava a Fifa 15
contro il fratello.
I genitori si tenevano un po’ alla larga, e avevano tutti la
faccia di chi
avrebbe preferito essere ovunque, tranne che lì.
Quasi gli facevano pena.
Subito si
ricordò del suo stomaco vuoto e del fatto che non mettesse
niente sotto i denti
da quella mattina, e passò a pensare a cose più
urgenti e vitali per lui: il
cibo.
" Antonio,
va a prendere da mangiare!" gli ordinò Romano, ora un po'
più rilassato;
per quanto terribili, cosa potevano mai fare loro dei bambini.
" Sicuro che vogliamo fare alla portoghese?"
" Perché
no?" rispose con
un'alzata di spalle e così lo spagnolo si alzò in
piedi e mentre raggiungeva il
bancone per ordinare qualcosa una mano lo afferrò per il
bavero.
" Oh! Ma che avete su sto pia.. - le parole gli morirono in gola a
fissare
gli occhi truci di un uomo largo il doppio di lui - ... si? Desidera?"
chiese
accondiscendente.
" Voi siete gli
animatori?"
"Animatori?"
"Si, gli animatori che abbiamo chiamato per i bambini!"
E il signore, probabilmente padre di uno di quelle adorabili bestiole
allo
stato brado, indicò un bambinetto paffuto e con una
coroncina di carta dorata
in testa.
‘’ Mi dispiace signore, non so di cosa stia
parlando. Io e il mio amico siamo…
solo viaggiatori di passaggio. Sì, siamo conquistadores
’’ disse, contando sul fatto che quel
povero diavolo non avesse mai sentito
parlare di storia terrestre né tanto meno di storia
spagnola.
‘’ Vi pagherò! – disse
l’uomo, improvvisamente più gentile e molto, molto
più
disperato – Non mi importa se tu e il tuo compare siate
effettivamente gli
animatori che ho chiamato, ma vi pagherò tutto quello che mi
chiederete! ‘’
‘’ Ma…’’
Antonio non sapeva che fare, da una parte la sua natura più
gentile lo invitava
ad aiutare quel poveretto, che sembrava sul punto di scavarsi la fossa
con le
sue stesse mani.
La parte più pratica di lui, quella che non ci vedeva
più dalla fame, gli
diceva di ignorarlo, ordinare e portare il cibo a tavola.
Ironico, aveva tanto voluto un appuntamento col ragazzo, e si
ritrovavano in
una bettola di un pianeta alieno. Che strana, la vita!
‘’ Vi prego… ‘’
Alla fine, ad avere la meglio fu il buon cuore di Antonio.
‘’ Io e il mio amico saremo più che
felici di far divertire questi adorabili
bambini!’’
L’uomo lo guardò, un po’ stralunato.
‘’ Siete sicuro di avere gli occhi,
signore?’’
‘’ Sì,
perché?’’
‘’ Niente, niente… vado a dare a mia
moglie la bella notizia.’’
‘’ Uhm… e io lo
devo dire a Lovi… come
faccio? Beh, sono sicuro che la prenderà
benissimo!’’
Era
evidente che volesse firmare la sua condanna a morte: Romano aveva
già intuito
che qualcosa non andava dal fatto che lo spagnolo fosse tornato a mani
vuote al
loro tavolo e che avesse parlato tanto tempo con quello strano tizio.
‘’ Ehm…
Lovi…’’
‘’ Bastardo, ti conviene dirmi che hai preso il
miglior cibo di sta bettola se
non vuoi morire lentamente e dolorosamente.’’
‘’ Ehm… sì, più o
meno. Quel gentile signore si è offerto di pagare per
noi.’’
‘’ Ah sì? E quale è la
fregatura?’’
‘’ Uhm… dobbiamo solo intrattenere quei
simpatici bambini. Non male, vero?’’
L’italiano iniziò a contare fino a dieci. Poi
passo a trenta. Poi a cinquanta,
fino a perdere il conto a millecinquecento e qualcosa.
‘’ Brutto figlio
di…’’
Esplose in tali e siffatti complimenti da
far inorridire i genitori dei bambini, che provarono a coprire le loro
innocenti orecchie.
Peccato che le pesti si divertissero a sentire quel linguaggio da
scaricatore
da porto, e coi coltellini di plastica tenevano lontani i genitori e
incitavano
Romano a continuare.
‘’ Per la Luce di Meridian –
pensò il padre del festeggiato, sudando freddo e
pensando a tutti i rimproveri che gli avrebbero fatto gli altri
genitori per la
scelta poco felice nello scegliere gli intrattenitori per la serata – Cosa non si fa
per far contento il proprio
bambino! ‘’
Heatherfield,
Casa Vargas
Cucina
‘’
Feli,
caro… potresti ripetermi con chi studiava stasera tuo
fratello?’’
‘’ Ve… si, mamma! Si chiama Antonio, e
frequenta la sua stessa facoltà! ’’
‘’ Capisco… e come ti sembrano i
rapporti tra lui e tuo fratello?’’
‘’ In che senso? ’’
La famiglia si era da poco seduta a tavola, e dopo aver recitato una
preghiera,
avevano iniziato a mangiare il polpettone preparato da Feliciano.
Caterina e Diego Vargas erano sempre fuori per lavoro, e non avevano
tempo per
occuparsi della casa o delle faccende domestiche.
Quindi, se non pensavano i ragazzi a prepararsi qualcosa, avrebbero
fatto la
fame o iniziato ad avere una seria dipendenza per il cibo cinese, dato
che il
Silver Dragon era il loro ristorante preferito (o meglio, era il
ristorante
preferito di Caterina e Feliciano, Diego e Romano lo rifuggivano come
la peste).
Solo perché erano fuori tutto il giorno, ciò non
significava che non si
preoccupassero per i loro figli!
Anzi, Caterina era un mastino. Tanto dolce all’apparenza,
spietata con chi
osava anche solo ferire i suoi due tesori.
Mai mettersi contro di lei. Era una sfida persona in partenza.
‘’ Come in che senso Feli… ti sembra che
ci sia del tenero tra loro?’’
Il ragazzo ci stette un po’ a pensare. Suo fratello non si
era accorto che
Antonio lo guardava come se fosse l’ultimo pezzo di pizza
rimasto nel cartone, anzi,
lo trovava anche un po’ fastidioso.
Ma Antonio gli sembrava un bravo ragazzo, non capiva perché
il suo fratellone
fosse così diffidente con lui.
‘’ Mhm… direi di sì.
Soprattutto da parte di Antonio.’’
‘’ Vuoi dire che… tuo fratello non prova
niente?’’
‘’ Non ancora, mamma ‘’ rispose
ingenuamente, non sapendo che aveva appena
acceso la miccia a una bomba.
Il padre lo aveva capito, ed era corso subito ai ripari
dicendo:’’ Scusami
cara, ho dei documenti da controllare per il lavoro.
‘’
E subito corse via, sotto lo sguardo confuso del figlio.
‘’ Ve… perché papà
se ne è andato? Non ha neppure finito il suo
polpettone!’’
‘’ Feliciano, qui ci sono cose più
urgenti del polpettone lasciato da tuo padre!
– esclamò la donna, mente un’aura rossa
la circondava – Prendi il giubbino,
usciamo!’’
‘’ Ve… e dove
andiamo?’’
‘’ A prendere tuo fratello,
ovvio!’’
Al poveretto quasi andò di traverso un pezzo di polpettone.
E ora? Cosa doveva
dirle? Scusa mamma ma Romano è in un altro
mondo?
Due erano le cose: o lo credeva pazzo o gli credeva e sclerava. Brutta
situazione, brutta brutta.
‘’ Mamma…’’
Voleva provare a fermarla (sapendo che, deboluccio com’era,
di fronte a una
simile furia sarebbe rimasto k.o senza se e senza ma) , tuttavia il
Destino
aveva altri piani.
‘’ FELICIANO! ABBIAMO BISOGNO DI
TE!’’ esclamò Elizabeta, che aveva
scardinato la
porta di casa con un calcio e dietro di lei c’erano Francis e
Gilbert. Kiku era
tornato in via eccezionale su Kandrakar, per far rapporto di quanto
successo
all’Oracolo e alla sua Maestra.
‘’ La mia porta!’’
urlò Caterina, vedendo cosa aveva fatto la ragazza.
‘’ Mi scusi signora, è una questione di
vita o di morte. Gliela ripagherò.’’
‘’ Si? E con quali soldi?’’
chiese scettico Gilbert, guadagnandosi
un’occhiataccia dalla giovane.
‘’ Feliciano, loro chi sono?’’
‘’ Miei amici, mamma. ‘’
‘’ E da quando hai amici che sfondano
porte?’’
‘’ Ehm… due
settimane?’’ fece lui, tentennando. La madre
sembrava davvero
arrabbiata, ora.
Elizabeta, stanca e
non abituata a dover
avere a che fare con la cosiddetta civiltà
terrestre, ordinò:’’ Qua rischiamo
di andare per le lunghe. Feliciano, prendi la Mappa. E signora, le
riparerò
questa porta in meno che non si dica!’’
‘’ Ripararla? – fece Caterina, mentre il
figlio filava in camera sua a prendere
la mappa – Tu? Sei molto gentile, ma sicura di
voler…’’
‘’ Più che sicura, ho fatto cose simili
a casa mia così tante volte che ho
perso il conto.’’
‘’ Chi te l’ha
insegnato?’’
‘’ Oh, nessuno. Ho imparato da sola. Mi dia solo il
necessario e questa porta
tornerà come nuova.’’
Caterina la fissò, ammirata.
‘’ Ce ne fossero di ragazze così! Voi
– disse, rivolgendosi ai due guardiani –
Dovreste prender esempio!’’
‘’ Cioè, dovremmo sfondare porte e
rapire gente?’’ domandò retorico
l’albino.
‘’ La signora Vargas intendeva che dovreste
imparare da noi donne, Gilbert. Siamo
di gran lunga più forti e più intelligenti di
voi.’’
‘’ Senza alcun dubbio! ‘’
intervenne la donna a darle man forte.
E subito aggiunse:’’ Se vuoi saperlo, avrei tanto
voluto avere due figlie
femmine. Ma mi sono nati due maschi. Non vuol dire che non li ami, ma
due
femmine… sarebbe stata tutta un’altra
cosa!’’
‘’ La capisco benissimo, signora. Lo diceva anche
mia madre!’’
‘’ Mi servirebbe una figlia come te, per tenere le
mani di un vile don giovanni
giù dal mio bambino! Anzi… vorresti venire con me
in biblioteca? Sembri forte.’’
‘’ Oh, non immagina quanto
signora…’’
‘’ Ve mamma – disse timidamente
Feliciano, tornato da camera sua con la mappa
dopo averla cercata dappertutto. Dannato disordine creativo!
– Noi andiamo dal
fratellone.’’
‘’ Vengo anch’io!’’
disse lei, combattiva come qualche minuto prima.
‘’ Ma si figuri – la fermò
Elizabeta, mettendosi davanti a lei – Lasciate fare
a noi. Anzi, a me. Il capo sono io.’’
Gilbert fece per ribattere, ma Francis gli calpestò il piede
per farlo tacere.
‘’ Che ragazza… ma mi sentirei
più sicura a venire anch’io. E’ pur
sempre mio
figlio, e…’’
La frase fu lasciata in sospeso: la donna si era trasformata in una
colomba
bianca dalla piume arruffate e dal temperamento uterino, che sembrava
ben poco
contenta della sua nuova forma. Gilbert fissò Francis, che
alzò le mani e
disse:’’ Non guardare me, io questa volta non
c’entro!’’
‘’ Ve… credo
di essere stato io –
fece titubante Feliciano – Non so bene come in
realtà… volevo solo che mamma
smettesse di preoccuparsi! Ve… mi dispiace. E
adesso?’’
‘’ Non preoccuparti mon
ami , l’effetto
svanisce dopo qualche ora. ‘’
‘’ Mhm – mugolò Gilbert
– Quindi dato che Franny controlla l’acqua quando
è
nervoso trasforma la gente in rane o cose simili, tu in uccelli
perché sei il
guardiano dell’aria… e
io? Trasformo la
gente in Pikachu?’’
Cercando di approfittare della momentanea distrazione dei ragazzi, la
colomba
provò a volare via, ma Elizabeta
l’afferrò subito, e chiese:’’
Ehi, volete
darmi una mano? Se la lasciamo qui può seguirci!
’’
‘’ Ve… la possiamo mettere in camera da
letto. Tanto papà resterà nel suo
studio tutta la notte!’’
‘’ Possibile – disse la ribelle -
Proviamo a risolvere dei problemi, e ne
creiamo altri?’’
‘’ Che vuoi che ti dica –
commentò il tedesco – Evidentemente qualcuno trova
divertenti
le nostre cazzate.’’
‘’ Le vostre, vorrai dire.’’
‘’ Ehi, tu sei il capo no? Quindi le cazzate che
facciamo sono anche colpa tua!’’
Poteri magici o meno, Cuore di Kandrakar o meno, Elizabeta gli diede un
calcio
lì nelle regioni vitali che lo fece piegare sulle ginocchia.
‘’ Aveva ragione, signora – disse alla
colomba –
Molto meglio avere a che fare con le
ragazze. I maschi non capiscono mai quando tacere!
‘’
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Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
‘’’
Quindi, il tuo piano geniale per recuperare Romano e Antonio sarebbe
dare
calci in culo a chiunque non collabori e vagare per tutta la
città come pazzi
furiosi ?’’ chiese Francis, e Gilbert annuì.
‘’ Beh, perché no? – fece
Elizabeta – Mal che vada useremo Gilbert come capro
espiatorio.’’
‘’ Ehi!’’
‘’ Sei
sacrificabile.’’
‘’ Sono il Guardiano del Cuore di Koar coso
donna.’’
‘’ Cuore di Kandrakar. Impara a pronunciare il suo
nome, miscredente.’’
‘’ Mon ami, promettimi che non lasceremo
più fare il navigatore a Feliciano.’’
Erano finiti prima in una grotta, poi erano stati sommersi da
dell’acqua uscita
chissà dove (e no, Francis questa volta non
c’entrava niente), e infine si
erano miniaturizzati, finendo in un acquario. Ci mancava solo che
venissero
‘’accolti’’ da qualche strano
animaletto domestico!
‘’’
Cazzo stai facendo?!’’ sbottò Romano,
quando si accorse di una mano che gli stringeva la natica destra.
‘’ Ti salvo la vita, mi amor!’’
‘’ E mi dovevi stringere il
culo?’’
‘’ E’ per accertarmi che fossi tutto
intero ‘’ rispose lo spagnolo. Bisognava
riconoscerlo, aveva una notevole faccia tosta.
Prossimo
capitolo
Il Cacciatore – Parte 2
Riusciranno i nostri eroi a non distruggere Meridian prima
dell’arrivo della
vera Luce di Meridian?