Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: JacobStark    26/06/2016    4 recensioni
ATTENZIONE, IL CAPITOLO 7 E' STATO RICARICATO A CAUSA DI UN PROBLEMA DEI SERVER
Davanti a lui c’era una ragazza dall’aria stranamente familiare, profondamente addormentata nonostante le urla di Akane. La dormiente era rossa di capelli, ben dotata, snella ma muscolosa e cosa più importante, o imbarazzante, Ranma sul momento non seppe dirlo, era completamente nuda.
Ma la cosa che riuscì a pietrificare il ragazzo fu un’altra. Perché il volto, il volto era quello di lui in forma di ragazza!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Cap 2

Io, Akane e Ranma

 

 

Ranma

“Fratellone?”

La ragazza lo guarda stupita. Per qualche motivo gli tornava. Sentiva un forte legame con il ragazzo davanti a lui. Se avesse avuto uno specchio avrebbe anche potuto dire se davvero si somigliavano, ma pare qualche motivo ci credeva. Anche il suo tono le sembrava familiare, come se lo conoscesse da sempre e lui l’avesse sempre protetta. Gli credeva. Dopo averla osservata osservarlo il ragazzo riprese a parlare. “Si, il tuo fratellone Ranma.” “Anche io mi chiamo Ranma?” “Si, è un nome adatto per entrambi i sessi.” “Perché ai nostri genitori piaceva così? Non l’ho mai capito. Ti senti bene?” La ragazza lo guardò, facendo un cenno affermativo con la testa.  “Cosa mi è successo? Perché non ricordo nulla?” “Sei scivolata durante un’allenamento.” “Ma io non sento dolore alla testa!” Per un istante negli occhi del ragazzo passò uno sguardo imbarazzato, poi rispose “Vedi, il dottore ha detto che a volte le botte che non lasciano segni possono essere molto peggio di quelle che ti fanno venire un bernoccolo.” “Davvero?” “E’ così che ha detto il dottore.” “Ma recuperò mai i miei ricordi?” Il ragazzo fece una faccia addolorata “Non lo sappiamo. Purtroppo il dottore ha detto che potrebbero tornare domani, oppure mai. Ma diceva che probabilmente ne recupererai solo una parte, magari quando incontrerai qualcuno che te li farà tornare in mente.” La ragazza si spaventò un pochino quando capì che forse non avrebbe mai recuperato i suoi ricordi, ma per qualche motivo non sentiva paura. Era quello che avrebbe dovuto sentire in quel momento, ma per qualche motivo non né aveva. Si sentì riempire di coraggio. Non si sarebbe fatta sconfiggere dall’amnesia. Avrebbe fatto ripartire la sua vita, ricordi o meno. Si chiese se, almeno, le abilità marziali a cui il ragazzo aveva accennato non ne avessero risentito. Si sedette, rendendosi conto di indossare uno strano pigiama verde chiaro decorato con paperelle gialle. Si sentì un po’ in imbarazzo, anche perché non lo sentiva molto suo. Aveva un odore strano. Poi vide che il ragazzo era arrossito. “Perché arrossisci fratellone?” Il ragazzo ingoiò a vuoto. “Scusa, ma quello il pigiama di Akane e…” Ranma, ormai aveva accettato il suo nome, chiese, senza dare tempo al ragazzo di rispondere “Chi è Akane?” Il ragazzo prese un gran respiro “Lei è una delle figlie di Soun Tendo, un vecchio amico di papà, che nell’ultimo anno ci ha ospitati a casa sua. Tra le altre cose papà ha deciso di farci fidanzare. Ma sta attenta, è violenta, rozza e per niente carina.” 

 

Akane

Intanto Akane era in soggiorno, occupata a spiegare alle sue sorelle che cosa era successo e come avevano deciso di agire. “E quindi questo è tutto. So che potrebbe essere una seccatura, ma dateci una mano.” Nabiki, col suo solito tono scocciato “E per quanto dovrebbe durare tutto questo?” “Non lo sappiamo” rispose Akane “Ma da quanto ha detto il dottor Tofu il suo corpo è perfettamente normale, quindi potrebbe essere per sempre.” “Pazienza, vuol dire che prepareremo per una persona in più.” disse la sempre tranquillissima Kasumi. “Grazie Kasumi, grazie Nabiki. Oh, sento i loro passi. Pronte alla recita.” “Scusa Akane, ma come avete deciso di chiamarla?” chiese Kasumi “Ranma, eccola” “Che stupidaggine” bofonchiò a bassa voce Nabiki. Quando i due ragazzi fecero il loro ingresso nel salotto tuttavia Akane non poté non notare le espressioni stupite delle sorelle nel vedere i due Ranma, maschio e femmina, entrare nel salotto. Finalmente Akane poté osservarli e paragonarli. Lei era più bassa di diversi centimetri, circa come lei, ed aveva una gran massa di capelli rossi, con un codino uguale a quello di Ranma, ed esattamente gli stessi tratti. Avevano persino gli stessi occhi. L’unica cosa diversa era lo scintillio degli stessi. Quello di lei era più dolce, mentre quello di lui era più deciso. Ma a parte queste differenze i due erano perfettamente uguali. Il ragazzo le aveva persino prestato uno dei suoi completi. Era realmente come avere due versioni della stessa persona davanti agli occhi. La ragazza aveva uno sguardo titubante, ma salutò comunque con un inchino. “S-salve a tutti, io sono Ranma Saotome. Voi dovete essere Akane, Nabiki e Kasumi. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per noi, e per l’aiuto che mi state dando. Spero che la mia amnesia non vi crei troppi problemi. Anche a te Akane.”

 

 

Ranma

La rossa si rivolse alla persona giusta.  Per fortuna che Ranma gli aveva descritto le sorelle in modo da riconoscerle senza troppi problemi. Ma secondo lei suo fratello si sbagliava. Akane era molto carina, anche se non era molto femminile. Aveva i capelli corti, ed un’espressione di sfida sul volto. Ma aveva un bel ricordo di lei. Credeva di ricordare che la prima volta che si erano incontrate si erano divertite durante un incontro di lotta. 

Kasumi emanava un aura materna. Era come se dicesse… casa. Aveva occhi grandi e dolci, e fluenti capelli castani. Era davvero bella. Nabiki aveva uno sguardo inquietante, della serie “come posso sfruttare la situazione?”. L’intuito le diceva che con lei era meglio fare attenzione e non credere a nulla di quel quello che diceva. Si sedette a tavola, mettendosi accanto a suo fratello, che si era messo, apparentemente a caso, proprio dinanzi ad Akane, e si era messo a scambiarsi sguardi con la ragazza, ma non capiva se di odio oppure di una strana complicità reciproca. Erano davvero strani. Certo che per essere due fidanzati costretti a esserlo erano davvero carini insieme. Chissà se erano solo molto timidi? La colazione era buonissima, piena di amore materno. Fece i complimenti a Kasumi, che il fratello gli aveva detto essere la cuoca di casa. Poi la stessa disse: “Allora ormai avete perso la scuola, quindi approfittatene per riposare. Finite la colazione e andate in camera o nel dojo, io devo fare le pulizie.” Dopo aver finito, nella smania di rendersi utile, aiutò a sparecchiare, mentre il fratello e Akane si dirigevano al dojo per allenarsi. Anche lei non vedeva l’ora di allenarsi, ma voleva aiutare. Così li raggiunse poco dopo, ma nella palestra c’era solo la ragazza, per giunta parecchio arrabbiata. Chissà cosa aveva. Gli odori del dojo le risvegliarono un’irresistibile voglia di muoversi. Si sentiva un pochino rigida, ma fece comunque un paio di capriole acrobatiche, che le vennero naturali. Era felice, ma si ritrovò a mezzo centimetro dal volto di Akane, che era arrabbiatissima. E che la guardò malissimo.

 

 

Akane

Akane era arrabbiata. Ancora una volta Ranma aveva detto che lei non era abbastanza brava per allenarsi insieme, dato che lui non ne avrebbe tratto benefici. Che egoista, che rabbia, che rabbia! Poi lo ritrovò davanti, in versione di ragazza. “Ranma, dannato stupido!” Poi Ranma fece un espressione confusa. “Perché sarei una stupida?” Akane divenne rossa come i capelli della ragazza. “Scusa, ero arrabbiata con tuo fratello.” “E perché?” “Ha detto che come compagna di allenamento non servo a nulla, e si rifiuta di aiutarmi!” “Che scortese! Se vuoi gli dica quattro paroline? Anche se non mi ricordo, se quello è davvero mio fratello un minimo di ascendente su di lui lo avrò, vero?” “Mah, quello non ascolta mai nessuno!” “Allora lo picchierò fiche non mi darà retta!” Akane notò che le parole le erano uscite con una spontaneità incredibile. Era proprio uguale a Ranma da ragazzo, almeno come carattere. La prima cosa a cui aveva pensato erano le mani. “Ok, ma prima che ne dici di allenarci insieme? Sono sicura che combattendo ti torneranno in mente delle cose.” La ragazza con il codino le fece un sorriso anche troppo familiare “Bene, non farmi troppo male.” “Tranquilla, sarà una cosa amichevole. In fondo siamo tra ragazze.” disse Akane, sorridendo e ripensando alla prima volta che aveva incontrato Ranma. 

L’incontro ebbe inizio. Akane attaccò per prima, e Ranma faceva un po di fatica a starle dietro. Si muoveva in modo un po’ goffo, sembrava che si sentisse troppo leggera.  

 

 

Ranma

Era difficile. Era come se fino ad allora fosse stata intrappolata in un corpo molto più pesante. Era come se fosse abituata ad uno stile di combattimento sbagliato per lei. Le veniva più da parare i colpi di Akane che da schivarli, ma sapeva che era il modo sbagliato di fare. E poi ogni volta che provava una mossa finiva sempre per arrivare troppo presto, come se non riuscisse a controllare la sua velocità. Era strano. Ma dopo poco lo sentì. i muscoli si scaldavano, e sempre di più si abituava alla sua mobilità. Le mosse gli venivano spontanee, come se le conoscesse da sempre. Certo, i tempismi dei colpi erano ancora sbagliati, ma finalmente riusciva a a muoversi come voleva. Solo allora cominciò il vero combattimento. Subì un calcio, e ne approfittò per allontanarsi con un salto e rimettersi in guardia. 

Akane cercò di sferrarle un pugno, ma lei lo schivò con facilità, spostandosi semplicemente fuori dalla traiettoria del colpo, per poi portarsi alle spalle dell’avversaria con facilità, mentre la ragazza provava a rispondere all’aggiramento con un calcio rotante, nel tentativo di di colpirla, ma Ranma si abbassò alla velocità della luce, appendendosi, in un lampo di creatività, alla gamba di Akane, e usandola come punto d’appoggio per darsi lo slancio e colpire l’amica con un doppio calcio proprio dietro la testa. 

 

 

 

Akane

Akane venne sorpresa da una mossa così inaspettata, e incassò il colpo, rimanendo stordita. Era sorpresa dall’agilità e la velocità di Ranma ragazza, decisamente superiore a quella della sua controparte maschile. Era decisamente un’avversaria temibile, ma, dopo averla colpita, si era ritirata, rimessa in guardia e era pronta a ripartire. Si scosse e si rimise in guardia anche lei. Non l’avrebbe mica lasciata vincere. D’altronde era pur sempre uno scontro, e non avrebbe perso per nulla al mondo. Continuarono a combattere per altri trenta minuti buoni, con intensità sempre crescente. Purtroppo per Akane,  Ma Akane per la prima volta da tanto tempo si divertiva davvero a combattere con qualcuno. Qualcuno si più forte di lei, ma non presuntuoso come Ranma, ma più gentile. Che la metteva in difficoltà, ma con i fatti, e non prendendola in giro. Ogni tanto le faceva notare come la sua guardia fosse carente da un lato o dall’altro, così che potesse correggersi e migliorare. Non aveva nulla da dire. Quella ragazza forse era la versione femminile di Ranma, ma non ci somigliava affatto. Era gentile, carina ed educata. possibile che anche Ranma fosse così in realtà? Persa nei suoi pensieri non si accorse del calcio rotante che le stava arrivando in testa. E che la mandò a terra in un’istante. Il colpo di grazia. Aveva perso. Contro una ragazza che nemmeno si ricordava il suo nome a momenti. Non le piaceva, ma era così. Era a terra, stordita dal colpo preso, quando la voce della ragazza la ricosse. “Sei bravissima! in un paio di occasioni mi hai messo davvero in difficoltà.” Akane per un istante si sentì offesa. Era normale, era stata ancora sconfitta da Ranma. Ma c’era qualcosa di diverso. Non era stato così brutto. Per qualche motivo non riusciva ad arrabbiarsi, come la primissima volta che aveva combattuto contro Ranma ragazza, nel loro primo incontro. Nonostante la frustrazione accettò la mano che la ragazza le offriva. E mentre si alzava capì. Si era divertita. Non capitava da una vita, ma si era veramente divertita a combattere, così anche se aveva perso non le interessava. Si era divertita! Scoppiò in una risata liberatoria. Si rimise in guardia. Era così contenta che non si accorse della presenza di Ranma.

 

 

Ranma

Aveva osservato il combattimento. La sua “sorellina” era brava. Ma non poté evitare di provare una punta di gelosia nel vedere le due ragazze duellare. Lui, con la sua presunzione, non era mai riuscito ad allenarsi come si deve con Akane. L’aveva sempre ritenuta  troppo debole e imapacciata per allenarsi con lui, cosa che per altro gli aveva confermato il combattimento appena visto. Akane era troppo lenta, e troppo goffa, ma era migliorata. Era davvero migliorata, e ,allenatosi con sua sorella, probabilmente sarebbe migliorata ancora. Sorrise, pensando a quanto fosse incredibile la semplicità con cui aveva accettato di avere una sorella che era, in realtà la sua versione femminile, eppure era abbastanza certo che la cosa fosse abbastanza sconvolgente. Forse ne aveva semplicemente passate troppe per stupirsi ancora. Forse era stato davvero un bene che la sua forma di donna si fosse separata da lui. Anche se all’inizio aveva paura, ora si sentiva tranquillo come non succedeva da tempo. Era strano. Non era in grado di dire cosa fosse successo, ma sentiva il cuore leggero, come se avesse fatto qualcosa di buono. Scosse le spalle e si diresse verso casa, mentre le due ragazze continuavano ad allenarsi nel dojo. Compì il suo solito allenamento quotidiano, con un po’ d’anticipo rispetto al normale. Quando tornò a casa era ormai ora di pranzo, e vide che, in poche ore, Akane e la sua versione femminile avevano legato davvero molto. In quelle tre o quattro ore in cui i due si erano allenate insieme la sorella aveva creato in legame di gran lunga più stretto con Akane di quanto non avesse fatto lui in oltre un anno e mezzo. Magari si sarebbe potuto far dare una mano, per scoprire come penetrare l’impenetrabile corazza che avvolgeva continuamente la sua fidanzata. La sua carinissima fidanzata, pensò Ranma. Arrossì un po’, rendendosi conto che, a dispetto di quello che diceva sempre, pensava che Akane fosse davvero carina. Aveva quell’aspetto dolce ed un po’ ingenuo che lui adorava, ben diverso da quella rompiscatole di Shampoo o da quella pazza di Kodaci. 

Arrossì e scacciò quel pensiero. No. Non era il momento per sdolcinatezze. Anche perché un grido richiamò la sua attenzione: “Attento fratellone!”

 

 

Ranma

Aveva notato che Ranma le stava guardando da un po’, e pensava di aver capito. Gli occhi di quello che diceva di essere suo fratello non lasciavano mai Akane. La scrutavano con troppa attenzione per una persona che la stava solo giudicando. A Kasumi aveva chiesto cosa diavolo stesse succedendo, e perché suo fratello e Akane fossero impegnati in quell’assurdo tira e molla. Kasumi le aveva spiegato brevemente il problema delle varie pretendenti, e del fatto che, in teoria quei due erano fidanzati, ma non erano mai riusciti a fare nient’altro che litigare, anche se in un paio di occasioni sia lei che lui avevano dimostrato una particolare dolcezza l’uno per l’altra. “E io? Che rapporto ho con Akane?” aveva chiesto la rossa. Kasumi aveva esitato un’attimo prima di rispondere “Siete grandi amiche.” lo aveva detto con uno strano sorriso furbo sul volto, come se ci fosse un segreto dietro alle sue parole. Ma non le importava molto. Aveva intenzione di aiutare quella che era, evidentemente, una sua cara amica e suo fratello. Avrebbe anche potuto essere divertente. Per questo, appena vide suo fratello sulla porta del dojo che le osservava e che teneva gli occhi inchiodati su Akane, decise di far avere ad entrambi un piccolo incontro ravvicinato. Afferrò il braccio dell’amica mentre questa provava a colpirla con un pugno, e, con un proiezione, la mandò a schiantarsi contro il ragazzo, al grido di: “Attento fratellone!”

Ranma prese si al volo la ragazza, ma ricevette anche un mezzo schiaffone da Akane, a cui aveva involontariamente, o forse no, pensò con malizia la rossa,  palpato il seno. “Scusa Akane. Non avevo visto mio fratello.” “Non preoccuparti cara, è colpa sua. Pervertito!” disse Akane, rossa come un peperone e con un tono arrabbiatissimo. Ma la rossa notò che il tono e l’espressione della sua amica non corrispondevano. Era evidentemente felice che Ranma l’avesse presa la volo, ma si vergognava troppo per mostrarlo. Si accostò al fratello steso a terra. “Scusa fratellone. Forse è stato un’approccio un po’ troppo diretto.” “Un approccio?” Ranma era rosso come un peperone, e Ranma fece un sorrisetto furbo. “Si, non vorresti avvicinarti ad Akane? Ho visto come la guardi!”

 

 

Ranma

Sentiva la vergogna, come fosse un polpo che gli attanagliava il cuore. Era imbarazzato, perché quella ragazza aveva capito, in cinque minuti scarsi, che a lui piaceva Akane. Forse dipendeva dal fatto che lei era parte di lui, ma aver capito quel sentimento che lui nascondeva da quasi due anni in meno di cinque era qualcosa che lo spaventava. “Sorellina, cosa… ?” “Te la stavi mangiando con gli occhi.” “Cosa credi di aver capito?” “Intuito femminile? Comunque, non vorresti sapere cosa ne pensa lei di te? Magari con me si apre.” Ranma era allibito. Certo gli sarebbe piaciuto saperne se Akane provava qualcosa di più di un semplice sentimento di affettuosa amicizia. Magari, senza il terrore di vedersi umiliato, sarebbe finalmente riuscito a fare un dannato passo avanti. “Stai pensando ancora a lei?” La voce della rossa  lo scosse dai suoi pensieri. Ma lui era così irritante? Probabilmente si, si disse sconsolato. Ma, nonostante sapesse di non poter mentire a se stesso, decise di farlo comunque. “Ma cosa dici!? Chi degnerebbe di una sola occhiata quel maschiaccio manesco e scontroso?” “Sarà l’amnesia ma non ti credo!” Disse la ragazza, con un sorriso furbo e una linguaccia. Poi scappò fuori dal dojo. “Dove vai?” chiese il ragazzo “A fare il bagno con Akane, mi ha detto che mi aspetta in vasca. Ciao!” Ranma arrossì come non era mai arrossito. Stava per fare il bagno con Akane? Ma così era come se anche lui avesse fatto il bagno con lei. No, non era così. Lei era una persona diversa ora, non era certo lui. Ahhh! che confusione che aveva in testa: Decise che gli ci voleva un’allenamento doppio o triplo, per poter ignorare la miriade di pensieri che gli frullavano nelle testa. 

Rimase nel dojo fino a tarda ora, quando decise di fare una doccia prima di cena. Mentre rientrava in casa e si dirigeva in bagno sentì delle lievi risate provenire dalla stanza di Akane, così decise di dare un’occhiata. Bussò nella stanza, ma non ricevette risposta, così entrò. 

Lo spettacolo che si trovò davanti lo fece morire d’imbarazzo. C’erano Ranma e Akane che si provavano dei vestiti. Solo che sua sorella era in intimo, con tutte le grazie all’aria. Ranma cadde a terra, rosso come un peperone e in stato di shock. Neanche il tempo di riprendersi che un colpo combinato delle due lo spedì per aria, facendolo schiantare nel laghetto davanti casa. Ranma si alzò con la testa dolorante, seccato di doversi trasformare di nuovo, quando si ricordò che non si sarebbe più trasformato. Era decisamente soddisfatto. Decise di rientrare e farsi finalmente la doccia. “Ranma, ma come mai hai raddoppiato il numero di ceffoni?” Chiese Kasumi, ed il ragazzo, specchiandosi nel vetro della finestra, notò che aveva due impronte di mani quasi simmetriche su entrambe le guance. 

 

 

 

Akane

Akane aveva passato una giornata fantastica! Ranma ragazza era fantastica. Era simpatica, gentile, comprensiva, ed in un certo senso dolce. Era una ragazza con le sue stesse passioni, una cosa così rara. Ricordava quella sensazione e la identificava con quella che aveva provato quando i Saotome erano arrivati a casa loro. Non vedeva l’ora di parlare ancora con lei. Aveva persino accettato di farle da modella, provandosi i suoi vestiti. Si erano divertite, ridendo e scherzando come non le capitava da tempo. Stare con Ranma era stancante, la costringeva a rispondere sempre colpo su colpo, senza poter quasi mai rilassarsi davvero con lui, tranne in un paio di occasioni. Occasioni che aveva rinchiuso nel suo cuore promettendosi di non dimenticarle. A riscuoterla dai suoi pensieri arrivò la voce di Kasumi, che le chiamava per la cena. Scesero insieme, continuando a chiacchierare di come fosse la situazione dal posto, per far capire alla rossa come andavano le cose a Nerima. 

A cena litigò con Ranma, come al solito, che se né andò in camera sua, ben deciso a non uscire dalla sua stanza. Akane invece dice di uscire e sulla veranda a prendere un po’ d’aria. Qui, mentre osservava il cielo e si godeva il fresco delle prime sere di primavera sentì un “oik-oink” che proveniva dal giardino. Un sorriso le si dipinse sul volto. “Ciao P-chan, dove eri finito?” Disse, accogliendo il porcellino nero fra le sue braccia, coccolandolo un po’, consolandosi con lui per la lite di poco prima con Ranma. Poco dopo apparve Ranma, che, un po’ imbarazzata chiese: “Senti Akane, stanotte potrei dormire con te? Mi sento un po’ a disagio.” Akane sorrise, annuendo. “Tranquilla, non mi dà fastidio. Saliamo, sono sicura che sei stanca.” P-chan, incomprensibilmente, scoppiò in lacrime e scappò via. “Ma chi era quel porcellino?” “Oh, lui è P-chan, un porcellino molto tenero, che spesso sta qui.” ”Sarà a causa dell’amnesia, ma quel porcellino mi sembra che ti guardasse con occhi strani. Ho quasi uno sguardo umano.” “Ma no, che dici!” disse Akane, divertita.

 

 

 

 

 

 

 

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

 

 

 

Secondo capitolo online!

Ringrazio fenris e Miss Hinako per aver lasciato una recensione, alle due persone che hanno deciso di seguirla e a quella che a deciso di ricordala, grazie davvero, oltre alle 114 persone che hanno letto il capitolo.

Allora, questo è il secondo capitolo. Ed è un po’ la prova del fuoco per la storia.  Ammetto di essere un pochino nervoso. Ma non vedo l’ora di andare avanti. 

Vi dico giusto un paio di cose, diciamo un paio di avvisi:

1 - Alcuni capitoli, ma solo un paio o giù di lì, conterranno temi più pesanti del solito, e mi premurerò di segnalarlo all’inizio del capitolo in questione

2 - dopo che avrò introdotto tutti i personaggi principali comincerò a fare un paio di…  capitoli filler diciamo, ovvero capitoli destinati solo a divertire e far passare il tempo, e non a far progredire la trama. Anche perché non sono esattamente un fan dei salti temporali a caso, e vorrei che voi mi aiutaste. Io adoro rendere interattive le mie storie, così ho pensato di coinvolgere le lettrici e gli eventuali lettori, ma vi darò più informazioni sull’argomento al momento giusto. Ditemi cosa pensate di questa idea. 

 

Allora… 

vi è piaciuto il nuovo capitolo? 

Credo di star accellerando troppo le cose, ditemi se avete quest’impressione anche voi. Non c’è molto da dire, ma per chi vuole vi posso fare una domanda:

Indovinate chi arriva nel prossimo capitolo? Sempre che non si sia perso….

Ciao!

 

Jacob Stak

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: JacobStark