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Autore: Swanqueen25    26/06/2016    0 recensioni
L'insicurezza ,che ci avvolge e certe volte ci rende fragili e incapaci di affrontare la vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta, sulla mia sedia, a gambe accavallate,l'orlo della mia gonna, grigia, si alza appena e la lascia il mio ginocchio nudo, coperto solo da un sottile velo qual'è il dieci denari. Scendo con gli occhi lungo la gamba, noto che il collant è leggermente sfilato,l' ennesimo!.Sbuffo.

Avvicino il braccio sinistro alla mia caviglia ,sfilo, aiutandomi anche con la mano destra le mie scarpe,tacco quindici .

«Perché continuo a massacrarmi i piedi?»,domanda stupida, la so già la riposta .

Quei tacchi hanno un potere enorme su di me mi trasformano.

Sono sicura di me stessa con loro addosso,sono sensuale lo sento,percepisco gli occhi degli altri su di me,mi sento importante sono la mia armatura, nessuno mi può scalfire.

«Chi non si sentirebbe importante e potente, avendo gli occhi di tutti su di se.?»

«Chi?» so anche questa risposta .

«Eccomi, presente» consapevole che tutto ciò è solo un illusione, quella con i tacchi non è Federica,ma una sconosciuta per evadere dalla realtà,un briciolo di leggerezza per poi cadere nel buio di me stessa.

«Chi sono io?» Domanda che mi sono posta miliardi di volte, ma non ho mai saputo rispondere o forse voluto.

Federica stasera qui in questa stanza chi è?

Getto le scarpe, le lascio lì, sul parquet ,non ho la forza necessaria per raccoglierle ,non mi importa di questa stupida sera, non mi importa di niente.

Vado per alzarmi, dritta a quella specie di comodino ,degli anni 30 ,forse ,non saprei ,so solo che è vecchio, alto e poco funzionale.

Accendo quella stupida abat-jour e ritrovo la sedia questa volta però mi adagio a gambe incrociate. I miei occhi fissano la abat-jour, quella luce rossa soffusa mi ricorda lei, chiudo gli occhi respiro profondamente e butto con forza tutta l'aria che ho in corpo, la mia mano sinistra si fa stretta a morsa lungo l'angolo della scrivania, il mio cuore si ferma. Un ricordo si fa spazio nei miei pensieri.

Sono distesa lungo un materasso di quelli gonfiabili,che occupa gran parte della camera. Di fronte a me, lei, sul suo letto,chiacchieriamo del più e del meno,quando si alza e poggia il suo gomito sul cuscino e il volto sul palmo della sua mano,mi sorride e mi guarda sorniona, deve dirmi qualcosa

«Fede,chiudi la porta e spegni la luce. Si è fatto tardi!e quasi mezzanotte. Che ne dici di andare a dormire?»

«Si,dai Ok!.Domani abbiamo pure le lezioni di prima mattina. Con te il tempo passa talmente veloce ,che non mi accorgo che esiste realmente una dimensione tempo »

Lei mi guarda ancora sorniona. Spengo la luce e chiudo la porta .

Nel frattempo si allunga il braccio destro e accende la lampada .

«Ta , tann!! ti piace? » la guardo perplessa e stupita. La camera si era avvolta in un attimo di rosso.

«E' bellissima non è vero,L'atmosfera che si crea?»

«Si un amore proprio sembra di stare su set porno » queste sono le prime parole che mi erano venute in mente,provavo un senso di inquietudine mi sentivo in soggezione.

Ma lei era li che mi guardava e aveva uno sguardo fiero il viso sereno e rilassato e un dolce sorriso non potevo essere così diretta nel dirle veramente le sensazioni che provavo. Non volevo ferirla.

«Sai,non so perché ma mi rilasso e mi sento al sicuro avvolta in questa luce»

«Ecco Bene! sto provando l'esatto opposto di quello che provi tu» Costatati tra me e me.

Lei parve accorgersi del mio disagio.

«E' una cosa tanto stupida vero?»il suo volto divenne serio e il suo sguardo si fece cupo .

Mi venne un colpo al cuore a vederla così.

«No,non è una cosa stupida ,Vale ,se a te far sta bene, ok ? Le cose che ci fanno stare bene non sono mai stupide, hai capito? »

La guardai dritto negli occhi e non distolsi lo sguardo finché lei non mi fece un cenno di assenso e nelle sue labbra non tornò il sorriso e nei suoi occhi non tornò la luce che li contraddistingueva. Istintivamente, me lo ricordo benissimo, come se lo stessi vivendo adesso questo momento,l'avrei presa per il mento tirata verso di me e baciata, abbracciata forte stretta al mio petto, con una mano accarezzato i suoi capelli e con lo sguardo le avrei detto che ero lì, che l'avrei protetta sempre e non aveva bisogno di luci e tanto altro, perché aveva me . Ma non feci niente!.Quel che capì di provare mi fece paura, era bello, ma era sconosciuto e incerto, fu una frazione di secondo e seppellì tutto.

«Non è accaduto nulla» mi ripetevo nella mia testa,

«Nulla, ok?» ma chi volevo prendere in giro!.

«E mi piace l'atmosfera che crea, questa luce! ». Mentii,ma non volevo che si sentisse stupida o a disagio per questa cosa, le volevo troppo bene. L'avrei messa davanti ad ogni cosa o persona per farla felice.

«Quasi,quasi, me la compro anch'io, una lampadina colorata .Dove l'hai presa?».

















Ciao a tutti! è una delle prime storie che scrivo,quindi perdonatemi se ci saranno errori di qualsiasi genere.Spero di migliorare col tempo.
La storia è divisa in tre piccoli capitoli che pubblichero a giorni. Grazie a tutti coloro che la leggeranno.

   
 
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