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Autore: sognatrice errante 92    26/06/2016    5 recensioni
“Una vita per una vita...
dammi la tua o prederò le loro
A.D”
L'ultimatum che Spencer Hastings ha ricevuto da A.D. che cerca vendetta per la morte di Cece. Spencer sacrificherebbe tutto per le proprie amiche. Anche la sua stessa vita.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin, Spencer Hastings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il panorama che si trovava di fronte era così familiare ed estraneo allo stesso tempo. Mentre dal tetto del Raddley Hotel, Spencer ammirava la città che le si stagliava di fronte sorrideva ricordando i momenti della sua vita. I lampioni tra le strane iniziavano ad accendersi illuminando i suoi posti preferiti. Il Grill… la Chiesa… Il liceo che aveva ospitato i tormenti adolescenziali suoi e delle sue amiche, anche se chiamarli “tormenti adolescenziali” era davvero una riduttiva descrizione di tutto quello che avevano passato in quegli anni. Persa nei suoi pensieri quasi non si accorse del cellulare che le vibrava tra le mani, forse perché negli ultimi giorni aveva squillato così tanto che ormai non ci faceva nemmeno più caso. Aveva silenziato ogni numero in rubrica, aveva ignorato ogni messaggio, chiamata, tweet, email. Li aveva silenziati tutti… tranne uno. Quello che in quel momento decise di rompere il silenzio dei suoi pensieri con un sonoro sms.

La luce del tramonto è un po’ spenta…
Miglioriamola con un po’ di rosso sangue.
Salta stronza e l’accordo è chiuso
A.D”

Spencer lesse il messaggio in silenzio, mentre raddrizzava la schiena in piedi su quello stesso muro dove Charlotte aveva deciso di mettere fine al suo giochetto anni prima. L’intero edificio era stato trasformato, ma quel posto era lo stesso, forse perché nessuno aveva avuto intenzione di avvicinarsi dopo tutti gli incidenti che aveva visto. “Game Over” aveva detto loro quella sera Cece. Quando si era arresa. Quando tutto era finito. Quando avevano pensato che ora potevano crescere e vivere in pace il resto delle loro vite. Quanto erano state ingenue. Spencer aveva camminato tutto il giorno, non si era fermata un momento dopo aver ricevuto la foto quella mattina. Aveva camminato per tutta la città, e quando, senza sapere come, si era ritrovata al Raddley, aveva capito cosa doveva fare.

Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, era il momento, solo così sarebbe finita, solo così le avrebbe salvate, solo così avrebbe evitato loro lo stesso tormento di Ali, doveva farlo. Si sporse leggermente in avanti, ma il rumore di una porta che si spalancava la fermò prima che potesse andare fino in fondo. Spencer si voltò appena in tempo per vedere Aria, Emily e Hanna irrompere sul tetto e bloccarsi di fronte allo scenario che le attendeva. “Ti prego non farle assistere a questo” prego in silenzio Spencer mentre si voltava ancora una volta verso la città sotto di lei.

- Spencer scendi di lì – la implorò Aria con voce soffocata dopo qualche momento di silenzio. A sentire la sua voce Spencer socchiuse gli occhi, non trovava il coraggio di voltarsi ad affrontare gli sguardi impauriti delle sue amiche, anche se avrebbe voluto vederle un’ultima volta. Emily… Hanna… Aria. Vederle e trovare nei loro occhi il coraggio di fare ciò che andava fatto, ma sapeva che se avesse ceduto a quel desiderio, il coraggio di lasciarle sarebbe scomparso, e non poteva permettere che accadesse. Strinse ancora il cellulare che teneva in mano come monito di quella verità; c’era in gioco la loro vita, come lo schermo acceso le ricordava e sarebbe andata fino in fondo.

- Come sapevate che ero qui? – riuscì a chiedere Spencer, non era proprio ciò che le interessava maggiormente ma era l’unica cosa da dire che non le avrebbe inondato il viso di lacrime. - Mona ha rintracciato il tuo cellulare – disse Hanna senza alcuna emozione nella voce, - si complimenta per le tue difese a proposito -.

“Mona” pensò Spencer, si era illusa che con Caleb in ospedale nessuna delle sue amiche sarebbe riuscita a localizzare il suo telefono, ma ovviamente Mona era sempre Mona. – Siamo arrivate di corsa e ti abbiamo vista in piedi qui quando siamo scese dall’auto – finì Hanna quasi senza voce. - Non dovevate... - - Non dovevamo cosa? - la interruppe Emily – cinque giorni senza avere tue notizie e non dovevamo allarmarci? -.

- Spencer... - riprese Emily dopo un momento di silenzio – Non so cosa ti sia successo, ma questa non è una soluzione quindi ascolta Aria e vieni giù di li -. La sua voce era implorante, spaventata. Anche se non le guardava Spencer sapeva, conosceva esattamente cosa stavano provando, le conosceva, e sapeva che se al suo posto ci fosse stata una qualunque di loro lei avrebbe provato esattamente le stesse cose.

- Vi prego andate via – riuscì a dire Spencer infine, era inutile sforzarsi di non piangere si disse in quel momento, e pochi secondi dopo le lacrime iniziarono ad annebbiarle la vista. Le luci di Rosewood sembravano acquerelli. Rosewood, la sua Rosewood. Dove aveva riso, lottato, gridato, scherzato tra quelle strade e quelle case che ora la vedevano per l'ultima volta. - Non voglio che guardiate – terminò respirando a fondo e dando ancora una stretta al cellulare.

- Spencer che diavolo ti prende si può sapere? - chiese Hanna che cercava di sembrare furiosa, ma era solo terrorizzata. - Vi prego – disse ancora Spencer – Troverete una lettera quando tutto sarà finito, vi dirà tutto quello che dovete sapere. Ma ora andate per favore -. Le lacrime si trasformarono in singhiozzi, la paura cresceva. Doveva finirla.

- UNA LETTERA? - l'urlo di Aria bloccò i pensieri di Spencer e la paralizzò del tutto. - Una lettera... - ripetè ancora Aria – Come potrebbe una lettera spiegarci il motivo di questo Spencer? -. Ognuno aveva paura a modo suo, pensò Spencer mentre l'ascoltava. Per Aria avere paura significava gridare contro la persona che vedeva in pericolo, come quella volta a New York quando aveva gridato contro Ezra per la paura di perderlo per sempre su quel tetto. - Aria … - provò a spiegare Spencer, ma cosa avrebbe potuto dirle?. - Da quanto Spencer Hastings si nasconde dietro un foglio di carta? - continuò l'amica senza abbassare il tono della voce.

Il respiro di Spencer si faceva sempre più irregolare, il cuore batteva così forte da farle male. - Spencer... - Aria aveva iniziato a piangere, Spencer lo sapeva anche se continuava a non guardarla, - Ti imploro... che sta succedendo? -. Spencer abbassò il volto, non poteva tenerle allo scuro, ma come spiegargli che lo stava facendo solo per proteggerle?. Stinse il cellulare ancora una volta e in quel momento decise cosa fare. Sbloccò lo schermo, l'ultimo SMS ancora lì la fece rabbrividire ancora una volta, tornò all’inizio della conversazione, l’inizio della sua scelta, e senza guardare le amiche se lo lanciò alle spalle. L'assenza di rumore le fece capire che una di loro lo aveva afferrato e che in quel momento stavano guardando la verità dietro il suo gesto.

“Una vita per una vita...
dammi la tua o prederò le loro
A.D”

- Oh mio dio... - sussurrò Emily. - Spencer... - disse Hanna in lacrime. - L'ho ricevuto cinque giorni fa. Le foto lo hanno seguito a ruota – disse ricordando le immagini ritoccate che aveva ricevuto. - Le ignorate fino a questa mattina, nonostante gli incidenti capitati negli ultimi giorni. Anche dopo che Toby e Caleb… – continuò - Ma quando ho ricevuto l'ultima non ho potuto più far finta di non capire -.

L'ultima foto. L'aveva riguardata mille volte. Le sue amiche distese nude ed inermi nella Doll House, ma i loro volti erano ricoperti di sangue e la loro pelle era bianca come il marmo. Poteva ignorare le precedenti, prese dai loro social e modificate in stile film horror. Ma non poteva ignorare quella che ritraeva la realtà delle loro vite. La realtà che le aveva davvero portate ad un passo dalla morte pochi anni prima. Ed il pensiero di quella realtà l'aveva accompagnata per tutto il giorno, mentre camminando per la città aveva ripensato al misterioso incidente di Caleb e Toby di qualche sera prima,  e che li aveva fatti finire in ospedale. Ad Alison ancora chiusa in quella casa di cura che per motivi sconosciuti peggiorava ogni giorno, e alle sue amiche di nuovo perseguitate da un pazzo. E sempre quel pensiero era stato al centro della sua mente quando si era ritrovata ai piedi del Raddley, quando era entrata in ascensore, quando aveva raggiunto il tetto, ed era salita su quel cornicione per fare l'unica cosa in grado di salvare le persone più importanti della sua vita.

- Spencer scendi – disse ferma Aria rompendo il silenzio e riportando la mente di Spencer alla realtà. - Scendi ho detto – ripetè ancora ma Spencer rimase immobile. - Aria … - - Spencer ti ho detto di scendere da quel dannato muro – continuò Aria riprendendo ad urlare. - Lui vi ucciderà – riuscì infine a dire Spencer senza fiato mentre le lacrime diventavano più intense. - Scendi – disse ancora Aria ma questa volta con voce spezzata, stava piangendo anche lei, e a Spencer si spezzò il cuore.

- Spencer ascolta... - continuò Emily – Non puoi lasciare che lui ti faccia questo. Che ci faccia questo. Scendi e sistemeremo la cosa ok? -. Spencer non si mosse, voleva credere che Emily avesse ragione, voleva credere che potessero davvero sistemare tutto come avevano sempre fatto insieme, ma se non fosse stato così? Come avrebbe vissuto sentendosi responsabile per la morte delle sue amiche?. - Spencer andiamo. Non puoi darla vinta a questo pazzo. – disse piano Hanna – Non si fermerà lo sai. Alison, Toby... Caleb, stanno già soffrendo per colpa sua, non farlo vincere anche questa volta -.

- Non posso rischiare. - disse Spencer in un sussurro – Se questo servirà a salvarvi... a tenerlo lontano da voi tre... allora... -. Nessuna delle amiche rispose mentre Spencer si preparava a portare a termine quella situazione, ma il rumore di una zip che scorreva la costrinse a voltarsi. Aria era abbassata a terra e si stava slacciando gli stivali sotto gli sguardi increduli delle altre. Prima che Spencer potesse chiederle cosa aveva in mente, Aria sollevò lo sguardo e incrociò il suo sguardo. Rimasero così per qualche minuto, ferme, senza dirsi una parola, e in quei pochi istanti Spencer vide tutta la paura e il dolore negli occhi dell'amica. Provò a parlarle, ma prima che potesse iniziare Aria scattò in piedi, e due secondi dopo si era arrampicata sul muro ed era in piedi al suo fianco mentre Hanna ed Emily le gridavano di fermarsi.

- Aria cosa... - disse e Aria le sorrise. - Ribalto le carte in tavola – disse lei semplicemente confondendo Spencer ancora di più. - Ti ha detto che vuole la tua vita per salvare le nostre, ma buttarsi non servirà perchè... se ti butti... io salto con te -. Tutto il sangue sembrò defluire dal corpo di Spencer mentre ascoltava Aria. Se prima aveva paura di cosa sarebbe successo, ora era terrorizzata, non sapeva più cosa pensare o dire, avrebbe ipotizzato ogni scenario possibile, ma quello non l'aveva nemmeno sfiorata, anche se conoscendo le sue amiche... conoscendo Aria, forse avrebbe dovuto.

- Aria... ti prego... non renderlo più difficile di quanto - - Spencer... - l'interruppe lei con calma – Non lascerò che lui ti metta un tale peso sulle spalle... non gli permetterò di farti fare una scelta così impossibile – continuò incrociando di nuovo il suo sguardo, quello sguardo che Spencer aveva visto tante volte nel corso degli anni, quello che riservava solo a pochi fortunati quando decideva che avrebbe fatto di tutto pur di aiutarli.

Lentamente Aria allungò la mano e prese quella di Spencer stringendola. Spencer non voleva ma senza controllo ricambiò quella stretta. - Ora ascolta... - cominciò Aria sempre con calma, - Questa situazione può finire in due modi. Ci giriamo dall'altra parte, torniamo giù e troviamo il modo di prendere questo A.D. A calci in culo definitivamente. Oppure saltiamo e questo forse terrà Emily e Hanna al sicuro fino a quando lui non deciderà che anche loro devono pagarla per Cece – Aria fece la sua stretta più decisa – Ma qualunque cosa decidi... non sei da sola... io sono qui e non ti lascio... qualunque cosa vorrai fare... la faremo insieme -.

Le lacrime iniziarono ad inondare il viso di entrambe le ragazze, nessuna delle due distoglieva lo sguardo lo sguardo dall'altra, nessuna delle due emetteva un fiato. Gli unici rumori che le circondavano erano i respiri irregolari di Hanna ed Emily che assistevano alla scena senza muovere un muscolo e stringendosi a vicenda.

Spencer strinse ancora la mano dell'amica, - Non voglio che lui vi faccia del male – disse in un sussurro. Aria non distoglieva lo sguardo da lei – Lo so... ma non gli permetterò di far del male a te – disse avvicinandosi di qualche passo a lei. - Spencer... - cominciò Hanna – Nessuno sarà al sicuro finché lui sarà in circolazione -. - Hanna ha ragione... - continuò Emily – Non si fermerà finché non si sarà vendicato su tutti noi. Credi che gli basti tenersi Alison? Lei sarà il suo giocattolo e noi quelle che dovranno sparire una alla volta per farla soffrire -.

- Spencer non ci siamo mai arrese fino ad ora – disse Aria mentre spostava lo sguardo su Hanna ed Emily, - Abbiamo vinto quando eravamo poco più che ragazzine. Possiamo vincere anche ora – continuò e le restituì ancora lo sguardo – Ma solo se rimaniamo insieme. -

Spencer spostava lo sguardo da Hanna, ad Emily, ad Aria. Poi chiuse gli occhi respirando a fondo per qualche minuto e respirando a fondo lasciò la mano di Aria. Rivolse di nuovo gli occhi verso le luci della città, era quasi l'alba ormai, la luce dell'aurora iniziava ad avanzare, un nuovo giorno.

Un ultimo sguardo e poi sotto lo sguardo vigile di Aria, pronta a scattare al più minimo movimento, Spencer lentamente scivolò giù dal muro e raggiunse il pavimento al fianco di Emily e Hanna che le sorrisero mentre buttavano fuori tutta l'aria che avevano in corpo. Spencer non disse loro nulla, si voltò verso Aria, ancora in piedi e in lacrime sul muro e allungò un mano verso di lei. - Vieni giù di lì piccoletta prima di farti male – le disse sorridendo, e vide Aria tirare un sospiro di sollievo mentre afferrava la mano dell'amica, tornava giù e le gettava le braccia al collo. I pianti che fino a pochi minuti prima erano stati trattenuti, ora furono liberi di esplodere. Spencer tra le braccia di Aria piangeva a dirotto, e quando anche Hanna ed Emily si unirono a loro e si strinsero tutte insieme, iniziarono a piangere senza controllo.

Rimasero così, senza dirsi nulla, non serviva. Dopo tutti quegli anni, si conoscevano talmente bene che ogni parola sarebbe stata superflua. – Mi dispiace… - disse loro piano mentre si separavano. Erano rimaste abbracciate per così tanto, che ormai il sole era ben visibile all’orizzonte. – Va tutto bene – disse Hanna mentre l’aiutavano e rimettersi in piedi, - Si… una normale giornata a Rosewood – disse Aria, facendole sorridere tutte. Spencer le strinse la mano, quel piccolo terremoto l’aveva riportata a casa ancora una volta, e Spencer non l’avrebbe mai ringraziata abbastanza.

- Dovevo parlarvi appena ricevuto quel messaggio – disse Spencer chiudendo gli occhi – Ma non sapevo come -. Emily si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle dolcemente, - Pagherà anche questa te lo prometto – disse, e Spencer annuì sorridendo. – Andiamo da Toby e Caleb – disse dopo qualche minuto di silenzio – Scrivete a Mona ed Ezra di trovarci li. – Le amiche la guardavano senza dire nulla, ma pochi secondi dopo Hanna ed Aria tirarono fuori i cellulari per fare ciò che aveva chiesto. Spencer respirò a fondo e raddrizzò la schiena, - E’ ora di tirare fuori Ali da quella clinica, e di rimandare A.D. dal girone infernale da cui è venuto fuori – disse, più a se stessa che alle altre.

Le amiche sorrisero decise, e insieme si avviarono verso l’ospedale, era il momento di mettere la parola fine, ma quello che le ragazze non sapevano era che qualcuno aveva visto l’intera scena, e che era pronto a giocarsi tutte le carte pur di vincere la partita contro di loro.

   
 
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