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Autore: MyRosie    27/06/2016    1 recensioni
Non sempre è facile prendere decisioni, soprattutto se queste possono far soffrire altre persone, ma arriva un momento in cui bisogna pensare a se stessi.
Non sempre è facile buttarsi in qualcosa di sconosciuto, ma a volte bisogna prendere coraggio.
Questa storia è per chi ha preso scelte sbagliate, per chi ha avuto paura, per chi ha cercato di reprimere i propri sentimenti, questa storia è per persone come me.
Si può guardare una persona e capire a prima vista che quella persona ti stravolgerà la vita?
Può un ragazzo abbandonare la sua natura di don giovanni per una ragazza sola?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi svegliai di soprassalto come ogni mattina con la voce di mio padre che mi intimava non troppo dolcemente di muovermi se non volevo fare tardi a scuola.
Uscii dal mio caldo piumone che nonostante fosse ormai fine aprile non riuscivo proprio ad abbandonare, controllai il cellulare, nessun messaggio.
Erano mesi ormai che speravo in un buongiorno che non arrivava mai, erano mesi che la nostra relazione era palesemente finita, ma nessuno dei due aveva il coraggio di dirlo apertamente.
Andai in bagno, accesi la stufetta come di consueto e mi ci sedetti davanti cadendo in una situazione di coma profondo post-risveglio interrotto da mia madre che irruppe nella stanza con la grazia di un elefante in una cristalleria.
Mi lavai e applicai un po’ di mascara per risaltare i grandi occhi verdi che madre natura aveva deciso di donarmi per compensare al resto e del fard giusto per non sembrare un cadavere poi tornai in camera e entrai nella cabina armadio.
“E ora cosa mi metto?”
Sostanzialmente è questa la domanda che mi pongo ogni giorno della mia vita, ed è uno dei motivi per cui sono sempre in ritardo.
Non che abbia pochi vestiti, anzi, ma mi sembra sempre che non me ne stia bene nemmeno uno.
È questo ciò che penso mentre mi guardo allo specchio.
Una ragazza di 16 anni, un metro e sessanta scarso, 1.58 per l’esattezza, l’altezza giusta per essere costantemente presa in giro da tutti, fianchi troppo grossi e vita troppo stretta.
Potrei definirmi formosa, se solo avessi le tette, secondo motivo che merita altre prese in giro; non che sia piatta, ma in una realtà in cui ormai anche le bambine di 6 anni hanno una quarta io con la mia seconda scarsa sembro un pesce fuor d’acqua.
Alla fine decisi di optare per un paio di jeans strappati a vita alta, una canottiera bianca e sopra un golfino grigio. Il tutto abbinato a un paio di scarpe con la suola alta bianche (ovviamente per dare l’illusione di essere più alta).
Guardai l’orologio, ero in ritardo. Corsi in bagno pettinai velocemente i lunghi capelli castani ancora lisci dalla sera prima, presi lo zaino e corsi giù per le scale fino all’uscita di casa dove mi aspettava impaziente mio padre in macchina.
Una volta salita andammo a prendere Bianca, la mia migliore amica e ci dirigemmo verso l’inferno, la scuola.
Una volta scese ricontrollai il telefono, niente. Decisi di scrivergli, troppo presa da quella relazione per accorgermi veramente della persona con cui stavo.
-Ci vediamo oggi all’intervallo?
“Quando capirai che non ti merita?” Mi chiese Bianca guardandomi sconsolata.
Mi limitai a sorriderle. Mi suonò il telefono, guardai, un messaggio di Marco, il mio migliore amico
-Buongiorno <3
Menomale che c’era lui, erano ormai mesi che parlavamo ininterrottamente, lui mi dava tutte quelle attenzioni che Mattia, il mio ragazzo, non mi dava ormai da tempo.
All’inizio era tutto perfetto, talmente perfetto da spingermi ad avere con lui la mia prima volta con lui.
Verso il settimo mese iniziò a non guardarmi più come prima, a mettermi da parte e ad essere più distaccato. Ora stavamo insieme da un anno e passato e le cose erano solo peggiorate. In fondo lo sapevo il motivo, lo sapevo che le ragazze con cui messaggiava non erano solo amiche, e che quando mi paccava non era sempre per uscire con i suoi amici, ma è più facile non vedere a volte.
Bianca mi riscosse dai miei pensieri
“Però Marco è proprio figo, e poi si vede che gli piaci, fossi in te pianterei quell’idiota e inizierei a uscire con lui”
La guardai storta “Non piaccio a Marco, fidati, e poi siamo solo amici” dissi arrossendo.
“Si certo, infatti sei arrossita perché ti è indifferente, per ora lasciamo perdere, ma sai come la penso”
Certo che lo sapevo, erano mesi che mi ripeteva di lasciare “quel coglione”.
Entrammo in classe che la campanella era già suonata da dieci minuti e la prof di matematica ci guardò male. “Ferrari, Fiori, sempre in ritardo voi due” ci rimproverò la prof
“Scusi prof, abbiamo avuto problemi con la macchina” si certo, dall’inizio dell’anno che avevo problemi con la macchina, avrei dovuto iniziare a inventare scuse diverse da quella per mascherare i miei ritardi.
Mi sedetti in ultimo banco affianco a Marta, mentre davanti a me si mise Bianca vicino a Chiara. Io e Bianca avevamo conosciuto Marta e Chiara quest’anno, quando hanno unito le nostre due classi e subito siamo diventate un gruppo.
La mia compagna di banco mi guardò stralunata “La macchina, si si, certo” Mi misi a ridere e iniziai a seguire la lezione. Verso la fine dell’ora mi si illuminò lo schermo
Mattia: Ok, ma poco che ho da fare
Dolce come al solito. Mi ricordai di rispondere a Marco che non tardò a continuare la conversazione, distraendomi fino al suono della campanella.
Mi girai alla mia destra e vidi Marta che mi fissava con stampato un sorriso “Cos’è quell’espressione gongolante?” “Di cosa stai parlando?” risposi arrossendo immediatamente
“Lo sai benissimo di cosa sto parlando, non credo proprio che sia Mattia a farti sorridere così, ti piace Marco, ammettilo” mi disse lei avvicinandosi.
A quel punto si girarono anche Chiara e Bianca
“Dai Auri, lo sappiamo tutte che gli muori dietro ma sei troppo accecata da Mattia per accorgertene” si intromise anche Chiara. Forse avevano ragione, ma no, era impossibile, io amavo Mattia.. giusto? Comunque era inutile pensarci
“Basta voi tre, e anche se m’interessasse a lui non piaccio, quindi questa conversazione non ha motivo di andare avanti” tutte e tre mi guardarono scettiche prima di rigirarsi sconsolate verso la prof d’italiano che era appena entrata.
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Dopo due estenuanti ore d’italiano suonò finalmente l’intervallo e andai nella classe di Mattia. Arrivata lì trovai Diego e Dennis che subito mi salutarono e andarono a chiamare il mio ragazzo.
Una volta uscito mi salutò con un bacio
“Sono stanca morta, le ore d’italiano non finivano più” e lo abbracciai.
Lui mi fece fare ma non ricambiò l’abbraccio “Oggi vieni da me?” gli chiesi speranzosa, era una settimana ormai che non stavamo un po’ insieme.
“Non ho voglia, vieni tu se vuoi” come al solito figurati se poteva fare uno sforzo lui. Alla fine mi arresi e acconsentii.
“Torno in classe che voglio stare con gli altri” Ovvero *torno in classe che mi hai già stancato*, ma ormai mi ero abituata.
Non dissi nulla e tornai in classe dove trovai le altre che parlavano con Fabio
“Allora vieni stasera?” Chiese il ragazzo
“Dove?” M’intromisi
“Auri, eccoti, venite al Park stasera, è un pub, ci sono tutti i miei amici, stiamo lì, beviamo qualcosa, non potete stare a casa di venerdì sera, Marta e Chiara ci sono già venute”
Guardai i suoi occhi speranzosi e decisi non avevo voglia di passare un’altra serata in casa come una sfigata mentre Mattia era con chissà chi chissà dove.
“Per me va bene, almeno facciamo qualcosa tutti insieme, poi ho proprio voglia di divertirmi un po’”
Marta e Chiara mi abbracciarono felici e guardarono Bianca facendole gli occhi dolci
“va bene, va bene ho capito, stasera si va al Park”.


*Angolo d'autrice*
Ehm.. oddio che imbarazzo, non sono abituata a queste cose è la prima volta per me hahaha
Ho deciso di scrivere questa storia come sfogo, per scappare da un momento della mia vita in cui sto cercando delle risposte che non riesco a trovare da nessuna parte. Questa storia possiamo dire che per certi versi è ispirata alla mia, di storia, ci sono situazioni in cui mi sono ritrovata e in cui penso si siano ritrovate molte persone.
Comunque spero che vi piaccia e vi faccia venire voglia di leggere anche i prossimi capitoli.
Vi prego di recensire sia per sapere se fa totalmente schifo o se vi piace che per darmi eventuali consigli per migliorare che sono sempre ben accetti.
Okay la devo smettere di blaterare e sembrare così formale, è l'agitazione, dietro uno schermo dovrebbe essere più facile eeee invece non lo è hahaha
Basta, smetto di stressarvi
Grazie per aver letto <3
   
 
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