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Autore: Caru13    27/06/2016    2 recensioni
Fanfiction partecipante al contest: Love takes Courage, indetto da EleCorti sul forum di Efp.
Aprì gli occhi, trovandosi sdraiata per terra all'ombra di una grossa quercia nel parco cittadino, dove si era appisolata poche ore prima. Ansimante, si mise un braccio sulla fronte. Poi, un piccolo fascio di luce, uno spiraglio, si fece strada tra i rami e le foglie della quercia, raggiungendola e investendole una guancia. Sospirò.
Distese il braccio a terra, sentendo i fili d'erba accarezzarle la pelle e intrecciarsi intorno alle sue dita, sentendo una brezza leggera che le smosse i capelli ramati e la alleggerì dal calore che la obbligava ad un respiro affannoso.
Perchè, però, si sentiva così triste ed arrabbiata?
Si mise seduta, appoggiandosi con la schiena alla ruvida quercia e stringendosi le gambe al petto, continuando a fissare un piccolo fermaglio per capelli, abbandonato per terra a pochi centimetri da lei.
-sei uno stupido, Tai.-
One shot ambientata nel primo film, seguendo i pensieri di Sora, che nel corso della fic capirà i suoi sentimenti per Tai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sei uno stupido, Tai!

Fanfiction partecipante al contest: Love takes Courage, indetto da EleCorti sul forum di Efp.

Aprì gli occhi, trovandosi sdraiata per terra all'ombra di una grossa quercia nel parco cittadino, dove si era appisolata poche ore prima. Ansimante, si mise un braccio sulla fronte. Poi, un piccolo fascio di luce, uno spiraglio, si fece strada tra i rami e le foglie della quercia, raggiungendola e investendole una guancia. Sospirò.
Distese il braccio a terra, sentendo i fili d'erba accarezzarle la pelle e intrecciarsi intorno alle sue dita, sentendo una brezza leggera che le smosse i capelli ramati e la alleggerì dal calore che la obbligava ad un respiro affannoso.
Perchè, però, si sentiva così triste ed arrabbiata?
Si mise seduta, appoggiandosi con la schiena alla ruvida quercia e stringendosi le gambe al petto, continuando a fissare un piccolo fermaglio per capelli, abbandonato per terra a pochi centimetri da lei.
-sei uno stupido, Tai.-
Disse tristemente, nascondendo la testa tra le gambe.

-sono tornata, mamma.-
Si chiuse la porta di casa alle spalle, togliendosi poi le scarpe e dirigendosi verso la sua camera.
-Oh, Sora, al telefono, credo che sia Tai!-
Si bloccò. Rimase alcuni istanti in silenzio, stringendo sempre più forte la maniglia della porta della sua camera. Digrignò i denti, tremando.
-non ci sono.-
-ma gli ho appena detto che sei rientrata!-
-inventati qualcosa, non gli voglio parlare.-
Rispose, secca, sbattendo la porta dietro di sé. Si appoggiò con la schiena alla parete di legno, con lo sguardo perso nel cielo che intravedeva dalla finestra della sua camera. Poi, improvvisamente, si buttò sul letto, nascondendo la testa nel cuscino, non riuscendo più a trattenere i singhiozzi e le lacrime. 
Erano già passati alcuni giorni dal suo compleanno, ma ancora non riusciva a darsi pace per ciò che era successo. Perché una tale stupidaggine, l'aveva colpita così tanto?  Cominciò a ripensare a quel momento, il culmine di una giornata perfetta passata insieme al suo migliore amico.

-allora, Tai! Lo so che mi hai preso un regalo! Lo stai nascondendo da tutto il giorno, ma so che ce l'hai e vuoi farmi una sorpresa! Ho aspettato abbastanza, no?-
Gli urlò, mentre camminavano fianco a fianco, sulla riva del fiume con il campo da calcio dove si allenavano da piccoli e dove avevano appena trascorso la giornata. Tai si fermò, volse lo sguardo verso di lei e si portò le mani dietro la testa. Sora, istintivamente, si poggiò una mano sul cuore. Il sole stava tramontando proprio dietro di loro, la luce arancione lievemente offuscata andava diluendosi con il rosa pallido delle nuvole e si specchiava nell'acqua, creando una miscela di colori che si rifletteva sul volto di Tai, facendo risaltare i suoi occhi e la sua folta chioma. Per un attimo, Sora si perse in quegli occhi, mentre lui cominciava ad avvicinarsi, arrivando a pochi centimetri l'una dall'altro. Sentì un forte calore sprigionarsi nel petto e propagarsi in tutto il suo corpo, fino a raggiungere il collo, il mento, le guance.
-togliti il cappello.-
Sussultando e ritornando in sé, Sora si ritrovò completamente rossa in volto. Cercò di mascherare il suo imbarazzo, facendo come le aveva detto. In quel momento, Tai si infilò una mano in una tasca dei pantaloni, prendendo un piccolo pacchetto bianco, con un grosso fiocco blu.
-eh, eh, prima o poi avrei dovuto dartelo.-
Poggiò anche l'altra mano sul pacchetto, aprendolo lentamente. Gli occhi di Sora si riempirono di incredulità e felicità, non appena riuscì a vedere all'interno del pacchetto, adagiato su un cuscinetto bianco, uno splendido fermaglio per capelli castano dalle rifiniture ramate. Stupefatta, continuò a guardare il ferma capelli, mentre senza che nemmeno se ne accorgesse iniziò a tendere le braccia verso il regalo, ritrovandosi con il pacchetto tra le mani.
-è bellissimo, Tai, non dovevi...
non sarà che me lo dai perché non ti piacciono i miei capelli?-
Disse scherzando, ammiccando con un occhio. Tai fece una smorfia con la bocca e si mise una mano tra i capelli, girandosi di lato.
-no, no, è che tieni sempre il cappello.-
Rispose imbarazzato. La ragazza, però, non capì lo stato d'animo dell'amico, e arrabbiandosi rispose:
-quindi è il cappello che non ti piace!-

Continuava a pensarci, da giorni ormai. Una sciocchezza, pensava. Era stata una sciocchezza, niente di importante. E allora perché non rispondeva più alle sue chiamate e cercava di evitarlo il più possibile? Perché si ritrovava ogni sera a piangere al solo pensiero del loro stupido litigio?
Si alzò di scatto, asciugandosi le lacrime con le mani. Si diresse alla sua scrivania, dove prese il computer e lo accese, poggiandolo sulle gambe. Ansiosa, cominciò a rigirarsi  tra le dita una piccola molletta, mentre il computer finiva di accendersi.
"Giuro che se non mi ha scritto."
Pensò.
-ciao, non ci sono nuovi messaggi, ok?-
Recitò la segreteria della mail.
-no, non è affatto ok. Sei uno stupido, Tai.-
Disse, rimettendo il laptop in un comodino.
Chiuse allora gli occhi, poggiandosi le mani sulle guance. 
Tai era da sempre stato il suo migliore amico, lo conosceva fin da quando erano piccoli e con gli anni il loro rapporto si era evoluto, tra battibecchi, risate, giornate passate insieme e... Digiworld. Sicuramente, Digiworld era il posto in cui più avevano legato, dove forse il loro rapporto si era trasformato maggiormente. Strappati alla serenità di un  semplice camp estivo, si erano ritrovati insieme ad altri sei ragazzi in un mondo digitale, abitato da creature mostruose e crudeli, ma anche da simpatiche bestiole.
E nonostante tutti i bei momenti, le nuove amicizie, Piyomon, c'era stata anche molta tristezza e disperazione in quel viaggio, soprattutto per lei. Nella sua mente ricomparve più vivida che mai l'immagine di Datamon sopra di lei inchiodata ad un freddo tavolo di ferro, con le sue lunghe dita metalliche che le tastavano il bacino e le braccia, scansionando  il suo corpo per replicarne i dati. Rabbrividì al solo pensiero, stringendosi le braccia al petto e scuotendo forte la testa. Poi, però, si ricordò di come Tai fosse andato oltre le sue paure e avesse rischiato la sua vita per salvarla, attraversando una barriera elettrica, e sentì di nuovo quella sensazione di rossore e imbarazzo che aveva provato il giorno del suo compleanno. 
"Cosa mi sta succedendo?"
"Perché ogni volta che ripenso a Tai finisco per arrossire?"
Decise di cercare di non pensarci, almeno per un po'. Sapeva che questi pensieri sarebbero tornati a tormentarla appena non avesse avuto altro da fare, così uscì da camera sua e andò in cucina, sedendosi su una sedia e accendendo la TV, cercando un modo per distrarsi.
-la borsa è paralizzata e la gente sta protestando per le strade. È appena giunto in redazione un aggiornamento, la compagnia telefonica ha attivato caselle vocali d'emergenza, chiamate l'1-7-1 e seguite le facili istruzioni.- 
Stava dicendo un emittente televisivo.
"Di che parla? Prima sono uscita e funzionava tutto benissimo. Anche in casa non c'è niente che non vada."
Pochi minuti dopo, il telefono fisso di casa sua squillò.
Sora guardò il cordless intensamente, lasciandolo squillare ancora un paio di volte. Poi, mise il televisore su muto, alzandosi lentamente dalla sedia e muovendo qualche passo verso il telefono.
Deglutì. Abbassò lo sguardo, leggendo il nome del mittente della chiamata sull'apparecchio.
Casa Yagami.
Allungò le dita verso il manico del telefono, senza però riuscire a rispondere, mentre quello continuava a squillare.
"Cosa stai facendo, Sora? Forza, lo hai detto tu che era solo una stupidaggine!"
Pensò. Si fece coraggio e distese il braccio verso il telefono, allungando le dita intorno al manico, ma non fece in tempo a rispondere. Infatti, in quel momento, partì la segreteria.
-Sora? Ciao... scusami per quel ferma capelli, ma ti devo  parlare al più presto. Chiamami o passa da me se preferisci.-

Si ritrovò davanti a casa sua, ansimante. Aveva corso fino a lì appena il messaggio di Tai era finito. Protese il braccio verso la porta, già pronta a battere forte per chiamarlo. Finalmente, avrebbero risolto il loro litigio.
Passarono alcuni istanti. Poi, altri ancora. Sora assunse un'espressione vuota, rammaricata.
"Che penserà di me se mi ripresentò così di botto, dopo quello che è successo?"
-sei uno stupido, Tai.-
Si rigirò, dando le spalle all'abitazione, e si diresse di nuovo verso casa.

Continuò a pensare a lungo se la scelta di negare il suo aiuto a Tai e tornare indietro fosse stata quella giusta. Lo aveva abbandonato dopo che lui le aveva chiesto aiuto, chissà poi per quale cosa così importante.
Stremata dalla fatica della giornata, si lasciò cadere sul letto, con le braccia lungo i fianchi e la faccia completamente affossata nel cuscino. Sospirò.
Aveva letteralmente distrutto l'occasione perfetta per riappacificarsi, e tutto questo per una futile ragione. Si, perché ciò che l'aveva fatta esitare, davanti alla porta del suo migliore amico, era stato il pensiero:
-no! Deve fare lui la prima mossa!-
Soltanto a ripensarci si sentì triste e stupida.
Dal giorno del suo compleanno si sentiva così. Male, triste. E a ripensarci bene, ogni volta che nella sua vita si era sentita in quel modo era stato a causa di Tai. 
No... non era vero. Si era sempre sentita triste e sola, quando Tai non era al suo fianco. Spalancò gli occhi, alzando la testa. Questi sentimenti li aveva provati anche quando Tai aveva sconfitto Etemon ed era ritornato temporaneamente sulla terra, sparendo per mesi, e quando si sentiva in dovere di aiutarlo nella battaglia contro Piemon, anche se lui l'aveva mandata a cercare gli altri prescelti, in quel momento sparsi per Digiworld. Ogni volta che si sentiva in quel modo, era perché Tai non era con lei o era in pericolo.
Si rigirò tra le coperte, estraendo il suo Digivice da una tasca e guardandolo fisso, come se potesse parlarle o aiutarla, come se potesse in qualche modo permetterle di comunicare con la sua Digimon.
"Cosa... Cosa provo per Tai? Oh, Piyomon, se solo fossi qui..."
Eccola. La domanda sempre più presente nella sua mente che cercava di reprimere e ignorare 
da giorni, sapendo che qualunque cosa il suo cuore avesse risposto avrebbe cambiato il rapporto tra lei e il suo migliore amico.
Le sentì di nuovo arrivare. Scesero lungo le guance, fino a raggiungere il mento e cadere sulle coperte. Piccole gocce d'acqua, tiepida,  colavano rigandole il viso. Lacrime. 
Un pianto liberatorio, con il quale ammise finalmente i suoi sentimenti.
Incrociò le gambe, mettendosi seduta, rivolgendosi ancora una volta al suo digivice.
-l'ho capito... sai, Piyomon? Beh, in realtà l'ho sempre saputo. Io lo amo. Lo amo accidenti! Ma per lui io cosa sono? Solo un'amica? E anche se mi rivelassi, anche se trovassi il coraggio di farlo, se lui non ricambiasse i miei sentimenti lo perderei per sempre... Mi sento così stupida a parlare con un congegno inanimato come se potesse aiutarmi. Incredibile come io, la digiprescelta dell'amore, non sia in grado di dichiararmi. Accidenti.-
Si ributtò sul letto di schiena, asciugandosi le lacrime con le mani.
Poi, sentì un grido provenire dalla cucina.
-oh, finalmente!-
-mamma, è successo qualcosa?-
Chiese, incuriosita.
-cosa? Tesoro, non hai sentito dei casini con la rete che ci sono stati questo pomeriggio? Ero bloccata col lavoro, mi stanno arrivando adesso decine e decine di mail di tutta la giornata!-
Si distese. E così, c'era stato veramente qualche problema, e pensare che lei non se n'era nemmeno accorta.
Un'illuminazione, la colpì come un fulmine a ciel sereno. 
Si diresse nuovamente verso la scrivania, prendendo il computer dal comodino. Prese un lungo respiro ed espirò, accendendolo.
Sua madre le aveva detto di star ricevendo adesso tutte le mail che per colpa del virus non aveva ricevuto. Forse, anche per lei poteva essere lo stesso. Magari, Tai le aveva scritto, dato che gli negava tutte le chiamate.
Riprese a muoversi la molletta tra le dita, mentre apriva la casella di posta.
Un nuovo messaggio. Con il cuore in gola, lo aprì.

Cara Sora,
Non mi sentivo così a terra, da quando ti nascosi di aver vomitato nel tuo cappello. Il nostro rapporto è diventato burrascoso, ma il mare in tempesta ti piace! Che vuoi che sia qualche goccia di pioggia su un'amicizia.
Ti voglio bene, Tai. 

Osservò lo schermo per qualche istante, stringendolo con le dita. Sorrise. Sorrise come mai non aveva fatto. Non era proprio da Tai scrivere "ti voglio bene" alla fine di una lettera. Che forse, questo potesse voler dire qualcosa? 
-sei uno stupido, Tai.-
Chiuse il computer lentamente, guardando il tramonto dalla finestra. 
Finalmente, quel giorno Sora capì e accettò i suoi sentimenti. Capì di essere innamorata di Tai, e negli anni a venire lo avrebbe dimostrato a tutti. Ma questa, è un'altra storia.


Angolo dell'autore

Ciao a tutti! Ok prima di tutto, il finale è aperto perché voglio vedere cosa succederà in tri, dato che stanno dando molto spazio al triangolo Sora Tai e Matt. Quel lo avrebbe dimostrato sta a significare proprio che mi aspetto un Taiora in questo tri, so che alla fine si sposerà con Yamato, ma che deve avere solo un fidanzato in tutta la sua vita? Magari sta con Tai durante tri e chissà perché poi si mollano e lei si mette con Matt. Una cosa del genere mi soddisferebbe. Poi, mi scuso con tutti quelli che seguono la mia long principale e si aspettavano di vederla a breve, ho dovuto metterla in pausa per scrivere questa one shot, che come avrete letto all'inizio partecipa ad un contest! Il mio primo u,u 
Che dire, spero veramente che vi sia piaciuto, non è stato facile perché è questa è solo la seconda fic "amorosa" che scrivo, ed è sempre un casino quando devi descrivere dei sentimenti importanti come l'amore. Per di più, ho deciso uno dei momenti più sbagliati di tutti quelli che potevo scegliere (per il contest dovevi fare un missing moment o nelle tre serie o nei film descrivendo l'amore tra Tai e Sora) perché volendo descrivere ciò che Sora pensava a provava durante il film, dovevo trascrivere alcune scene in cui lei si vede, che si sono poche, ma ti mettono comunque delle limitazioni. Inoltre, ho cercato di descrivere di più i sentimenti di Sora (cosa difficile essendo maschio immaginarmi cosa va a pensare una ragazza) come alcuni di voi mi avevano fatto notare nella scorsa fic "amorosa" senza però perdere le descrizioni che a mio avviso rendono il tutto più bello, spero di esserci riuscito. Ultimissima cosa, per chi non lo sapesse, Piyomon è il nome originale giapponese di Byomon, la Digimon uccello di Sora. Se aveste dei consigli da darmi, vi invito a farlo! Il contest dovrebbe scadere i primi di luglio, così se trovaste qualche errore o aveste dei consigli che io possa utilizzare potrei correggere il tutto prima della scadenza! Grazie a tutti coloro che sono arrivati in fondo a questa mia altra storia, ci vediamo presto con un nuovo capitolo della mia long e poi chissà di non partire con un nuovo progetto u,u
Alla prossima!
   
 
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