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Autore: Harry Fine    27/06/2016    2 recensioni
In questa storia, il mondo è diviso in quattro parti, le tribù dell'acqua, la nazione del fuoco, i loro regno della Terra e i templi dell'aria, in cui i dominatori degli elementi vivono. All'inizio, l'armonia dominava su tutto, ma poi i dominatori del fuoco, dominati da un uomo pericoloso e geniale, attaccarono gli altri popoli, distruggendo l'equilibrio. In questa situazione, solo dodici giovani dominatori possono salvare il mondo. Ci riusciranno? O soccomberanno?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Naraku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il tornado creato da Inu continuò a trasportare Inuyasha, Rin, Kurama, Tomoe, Kikyo, Kagome, Miroku, Nanami e Mizuki nel cielo finché il ragazzo dai capelli argentei, furibondo come non mai per quello che era successo, creò una potente onda d’urto che divelse tutto, compreso uno spiazzo di alberi della foresta che stavano sorvolando, facendoli precipitare. Erano tutti talmente scioccati, che non riuscirono nemmeno ad urlare. Fortunatamente, la loro caduta fu ammortizzata da una nuvola solida evocata dalla dominatrice dell’aria quindicenne. 《Ma che accidenti ti è preso razza di stupido!? Hai rischiato di farci sfracellare per terra!》 Urlò il ragazzo dai capelli rossi appena tutti furono tornati a terra. Per tutta risposta, un vero e proprio schiaffo d’aria gli arrivò in piena faccia. 《Che diavolo ti prende!?》《Che mi prende!? Mi prende che mio padre e mia madre siano stati catturati insieme a Ririchyio, Miketsukami e tutti i dominatori dell’acqua della tribù artica e portati via verso la nazione del fuoco! E noi non siamo stati in grado di fare niente per aiutarli. Io sono stato umiliato da quell’emerito imbecille di mio… cioè, di Sesshomaru e la città è stata distrutta!》《Ok Inuyasha, adesso calmati ti prego. Troveremo una soluzione.》 Disse Kagome piuttosto preoccupata, visto che, a causa del nervosismo del ragazzo, l’aria circostante aveva iniziato a diventare sempre più impetuosa e gelida, sradicando alberi e rocce enormi dal terreno. 《Non essere così ottimista. Inuyasha ha ragione. Abbiamo fallito tutti quanti. Purtroppo, non siamo stati in grado di salvare i nostri maestri o gli abitanti dell’artico.》《È perché non abbiamo ancora sviluppato abbastanza i nostri domini per poter affrontare la guerra contro la nazione del fuoco.》 Continuarono Kikyo e Tomoe con aria leggermente depressa. 《Ma…ma non possiamo rimanere così, con le mani in mano. Dobbiamo fare qualcosa.》 Disse Mizuki. 《Io comincerei dal capire dove siamo e cosa…AHHHHH! MIROKUUUUU!!》 Urlò Nanami, mollando un pugno tremendo contro la faccia dell’interessato, facendogli addirittura sanguinare il naso per la botta. 《Che cosa ha fatto?》《Mi ha toccata. Ancora!》 Disse lei, mentre una scintilla assassina le balenava negli occhi. 《Che ci posso fare, il corpo femminile è come una calamita per me. Non posso farci niente.》 Rispose lui con un sorriso sornione e uno sguardo tutt’altro che casto. Un altro pugno, questa volta da parte di Inuyasha, lo mise subito a tacere. 《Per favore, chiudi il becco. Siamo già con l’acqua alla gola in questo momento, non abbiamo tempo per le tue fantasie da maniaco pervertito. Dobbiamo capire come ritrovare e liberare i nostri maestri e i dominatori catturati.》 Disse il ragazzo con aria burbera. 《Io prima proporrei di allenarci un po’. Non siamo ancora abbastanza capaci per battere l’esercito dei dominatori del fuoco, ma con un po’ di buona volontà possiamo farcela. E, soprattutto, io credo che sarebbe utile se tutti noi ci osservassimo a vicenda.》 Esclamò Rin con un sorriso solare sul volto. 《Perché scusa?》 Domandò Tomoe. 《Perché, se dobbiamo combattere fianco a fianco, è meglio conoscere le proprie debolezze e quelle degli altri.》《Allora direi di cominciare. Siamo finiti nelle giungle al confine nordovest del regno della terra. Non c’è posto migliore di questo per addestrarsi con i domini di acqua, terra e aria. Poi, una volta finito, ci recheremo verso la capitale del regno della terra, Ba Sing Se, per cercare una maniera per riavere indietro i nostri maestri.》 Sentenziò Kikyo. Tutti annuirono energicamente e si misero in posizione. I primi furono i dominatori dell’acqua. Sfruttando un fiume lì vicino, iniziarono subito. Miroku colpì i bersagli costruiti da Tomoe con una scarica di acqua che, a metà strada, diventò vapore acqueo e, dopo aver avvolto i fantocci in una nuvola, si congelò, stringendo tutto in una gelida morsa. Nanami, invece, creò un’onda che spazzò via tutto, per poi congelare il terreno e permettere alla sua creatrice di pattinare e colpire i bersagli con l’ausilio di una spada di ghiaccio. Infine, Mizuki avvolse le sue braccia in due tentacoli liquidi che colpivano con estrema precisione, dandogli anche una certa agilità, e poi l’acqua che li componeva si fece verdastra e, ogni volta che mandava a segno un colpo, il punto centrato veniva corroso in un lampo. 《Bel lavoro.》 Commentò Kurama. 《Grazie. Io e Mizuki non conosciamo il controllo di tutti gli stati dell’acqua, ma sappiamo come compensare. Ora tocca a voi.》 Disse la dominatrice castana rivolta a Kikyo, Kagome e Tomoe. I tre iniziarono subito. La prima, usufruendo dei minerali ferrosi presenti nel terreno per creare delle piccolo le sfere metalliche che partirono a tutta velocità, trasformando i bersagli in dei colabrodo, poi, trasformando i proiettili in catene, li bloccò e, usando la roccia, li appiattì come frittelle. Kagome, invece, utilizzò le piante. Queste si allungarono di colpo ed iniziarono a stritolare i fantocci e poi, con uno strano uragano di fiori, li scaraventò lontano con forza. 《Tu conosci il dominio dei fiori Kagome?》《Si Rin. Non sono molto ferrata con le rocce e non sono capace di dominare il metallo, ma le piante non hanno segreti per me.》 Disse la ragazza con un sorriso orgoglioso. Anche il dominatore della terra albino si diede da fare. Rocce e liane impacchettarono e triturarono i bersagli e poi uno strano polline si alzò dagli alberi circostanti, nascondendo i fantocci alla vista degli altri e facendoli sparire nel nulla. Infine, Inuyasha li sollevò in aria, creando un tornado di considerevole grandezza che poi si solidificò, trasformandosi in una pioggia di lame che li fecero completamente a brandelli. Kurama iniziò ad urlare, sollevandoli in aria con una scarica sonora e poi li spinse con forza sul terreno, spiaccicandoli senza rimorso con una specie di cannonata ad aria compressa. E Rin, creando di nuovo quell’arcana musica attorno a lei, costrinse tutti gli animali, principalmente uccelli, ad attaccare, distruggendo gli ammassi rocciosi senza problemi. 《Direi che per ora possa andare, ma dobbiamo assolutamente continuare così se vogliamo prevalere sui nostri nemici.》 Disse Kikyo con fermezza e gli altri annuirono. Mentre i nove giovani dominatori si esercitavano con tutta la loro forza, nel bel mezzo dell’oceano atlantico del nord, in una grande nave di metallo della nazione del fuoco, Inu, Izayoi, Ririchyio e Miketsukami erano stati rinchiusi in quattro spesse gabbie metalliche e incatenati con pesanti catene di ferro, quindi anche completamente impossibilitati ad usare i loro domini. Tutti recavano sulle loro schiene i segni profondi e ancora sanguinanti delle frustate ricevute dai loro carcerieri, ma avevano ancora abbastanza forza per poter parlare tra loro. 《Sei stato bravissimo Inu. Hai salvato i ragazzi appena in tempo.》《Era il minimo. Se io non avessi deciso di recarmi al polo nord insieme a Izayoi, Inuyasha, Rin e Kurama, l’attacco alla tribù dell’acqua non sarebbe mai avvenuto. E quindi, è quasi tutta colpa mia se ora siamo bloccati qui.》《Non dire stupidaggini Inu. Non è stata colpa tua. Anzi, sei stato un aiuto veramente prezioso, rendendo onore a tutti i nomadi dell’aria. È solo che i soldati della nazione del fuoco erano troppo numerosi per noi.》 Lo rimproverò sua moglie. 《È vero. Non è stata colpa tua. E poi, ci hai evitato di vedere Tomoe e gli altri cadere uno dopo l’altro per proteggerci. Non lo avrei sopportato un’altra volta. Soprattutto se fosse stato uno di quei ragazzi.》 Disse Miketsukami con tristezza. Ririchyio colse subito l’allusione del marito e si sbrigò a rimbeccarlo. 《Sai benissimo che la storia di Ryota non è accaduta a causa tua. Non potevi farci proprio niente. Stavi lottando da solo contro Naraku. Neanche tu avevi la benché minima chance di vincere. Lui voleva solamente salvarti.》 Gli disse, cercando di ricacciare indietro le lacrime. 《Meglio la mia morte piuttosto che la sua.》. Gli altri due dominatori sapevano fin troppo bene di cosa stavano parlando i loro amici. Nonostante fosse accaduta dieci anni prima, la morte di quel ragazzo tanto compassionevole ed onesto era ancora una ferita ancora aperta e mai rimarginata per loro. Avevano finalmente avuto ciò che desiderava ogni coppia, ma Naraku glielo aveva portato via proprio facendo leva sull’affetto del giovane, arrivando addirittura ad ucciderlo davanti alla persona che lo amava di più. E l’ex guardiano della terra non si era mai perdonato per non essere stato abbastanza forte da salvare se stesso e lui, e per essere rimasto inerte di fronte all’orribile assassinio e alla risata soddisfatta del suo avversario, che sorrideva davanti a lui con la faccia ancora imbrattato del sangue del giovane. Proprio mentre ripensava a questo, scorse la sottile catenella dorata al collo della sua sposa, maledicendo per l’ennesima volta il signore del fuoco per quello che aveva fatto. Ad un certo punto, delle guardie aprirono le celle e cominciarono a trascinarli grazie alle catene attorno ai loro polsi verso gli ambienti più interni della nave. 《Che cosa volete da noi?》 Chiese il dominatore dell’aria. 《Il nostro padrone vuole vedervi. Consideratevi onorati. Soprattutto tu, rinnegata. Non capita tutti i giorni che una persona esiliata dalla nazione del fuoco possa vedere il nostro signore.》 Disse la guardia di sinistra, rivolta ad Izayoi. I quattro furono portati in un’elegante cabina dalle pareti scarlatte, un grande letto rosso e con una grande scrivania al centro. Proprio davanti ad essa, c’era un uomo abbastanza attraente sulla trentina dai lunghi e crespi capelli neri, la pelle di una strana tonalità giallastra, i lineamenti orientali e gli occhi a mandorla rossastri. 《Saluti, amici miei. Saranno dieci anni che non ci vediamo.》 Disse con un sorriso fintamente dolce. 《Che ne dite di una bella chiacchierata?》.
   
 
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