Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: daila97    27/06/2016    2 recensioni
Dopo l' apparizione su tutti i teleschermi della città di Jim , niente sarà più come prima , e questo Sherlock lo sa bene .
Una nuova minaccia incombe non solo sulla vita dei nostri amati protagonisti , ma su tutta la città . Tutti sono in pericolo.
Shelock, l ' unico consulente investigativo al mondo l' unico che è stato in grado di battere Jim al suo stesso gioco ( o almeno così sembra ) , sarà in grado di salvarli ? Ma sopratutto sarà in grado di salvare se stesso da ciò che lo perseguita a lo affligge ?
Una mia visione della futura quarta stagione , che vede Sherlock scendere di nuovo in campo e affrontare il personaggio misterioso che si cela dietro al video , ovviamente sempre affiancato dal suo fedele compagno di avventure , John, e dai suoi amici.
Lasciatevi guidare dal nostro sociopatico iperattivo attraverso questa nuova avventura e ...beh cosa dire , il gioco è iniziato !
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Tutte le favole hanno un cattivo 


Sherlock firmo le carte di dimissioni l' indomani, anche se i medici erano del parere che doveva estare ancora un  po' sotto osservazione . Ma al detective  questo non importava ; stare in ospedale significava perdere tempo , e lui non poteva affatto permetterselo. 

Ad accoglierli a Baker Street c'era l' allegra signora Hudson , con un vassoio di te in mano.
- Venite ragazzi , accomodatevi ! Ho preparato il te con qualche biscotto. Caro Sherlock come ti senti?- 
- Bene , sono sempre stato bene - menti - quindi non c'era bisogno di portarmi in ospedale e perdere tempo ! - disse riferendosi particolarmente a John , in tono provocatorio .John , dal canto suo sospiro e mantenne la calma.
- Ora , se vogliate scusarmi del lavoro da compiere - detto ciò , appese il cappotto all' attaccapanni e si diresse verso il suo appartamento.
- Scusatelo signora Hudson , ma voi sapete  meglio di me com'è fatto . Salgo anche io , a vedere cosa sta architettando... - affermo John con tono pacato.
- Si ragazzi ma il tè ?- chiede confusa la padrona di casa, guardando il vassoio .
-  Ehm .. Mery rimani tu a far compagnia alla signora Hudson ? -  disse  il medico riferendosi alla moglie .
- Certo John , due chiacchiere fra donne non fanno mai male - disse la donna , facendo l ' occhiolino al marito . - ... Poi la signora Hudson mi potrà dare sicuramente qualche consiglio per la piccola new entry - continuo in tono dolce, accarezzandosi la pancia.
John a quella visione si intenerì, sorride dolcemente e scocco un bacio sulla guancia  alla moglie.
- ... Bene allora io raggio go Sherlock , a dopo ragazze - diede  un' ultima occhiata alle due donne e sali i 17 scalini che lo separavano dal detective.

Sherlock spalanco la porta del suo appartamento e si precipito dentro . 
I fascicoli erano ancora a terra , nella medesima posizione, il vassoio da te anche ... Tutto era perfettamente come l' avevano lasciato. Tranne una cosa , un bel mazzo  di calendule  avvolto in un nastro nero  , disteso sul tavolo in cucina , con un biglietto . Questa volta aveva davvero strafatto ! 
Sherlock si avvicino  prese il biglietto e lo lesse : 

 "Bentornato  a casa signor Holmes , spero che i fiori sono di vostro gradimento . Calendule questa volta , bell'e vero? Così sgargianti e dal colore gioioso, ma con un significato così profondo  , che lei già saprà , vero?  "

Ovviamente  , dolore e dispiacere , un altro modo carino per dimostrargli il suo affetto. 
<< Deve essere un amante  della botanica >> penso Sherlock . Poi giro il foglietto :

"Ho notato   che ti stavi iniziando a dare da fare, se solo la smettessi di perdere tempo con gli ospedali ! Ah del resto sei sempre stato così lento "... Paparino si sta annoiando! "                             
                                                                                                                     
Sherlock impallidì , facendo cadere  il bigliettino sul tavolo. Aveva le mani che gli tremavano e anche il respiro divenne accelerato.  Le stesse parole di Moriarty! 
Ricordava perfetta,e te la scena : la piscina , John imbottito di esplosivo e ... Lui, Jim Moriarty. 

" Nessuno è mai risalito a me " affermò Jim divertito .
"Io l' ho fatto " replicò Sherlock .
"  Mh ci sei quasi riuscito " ribatte l' altro , con un sorrisetto sadico.
" Era un complimento  " affermò il consulente provocatorio.
" No non lo era ! " rispose irritato Jim.
" Si che lo era ! " lo incalzò.
" Si , okay , lo ora ! ... Ma ora basta flirtare , paladino si sta annoiandoo "

    ⁃    Sherlock ?! -
Sherlock apri di colpo gli occhi, uscendo dal suo palazzo mentale . 
    ⁃    Che è successo? Tutto bene ? - John lo stava guardando . Non si era accorto che fosse entrato .
    ⁃    Si sì tutto bene - taglio a corto Sherlock . 
Poi lo sguardo del dottore si  soffermò sul mazzo di fiori.
    ⁃    E questi fiori ?! Come diavolo fanno a stare qui?! ..  Tu non stavi  in casa e la signora Hudson non ci ha riferito nulla ... Chi li avrà lasciati qui ?!-  il medico non riusciva a capacitarsi. Ma lo sguardo nervoso di Sherlock lo illuminò . 
    ⁃    Ah ... - esclamo poi.
Era semplice ,  il mittente  era lo stesso che aveva lasciato la  rosa  in ospedale, ovviamente ! Certo , in ospedale l' accesso era più semplice , ma ora , come aveva fatto ad entrare nel' appartamento dell' amico ?! Senza che la signora Hudson lo sentisse o vedesse ?! Senza per giunta lasciare traccia del suo ingresso ?! Nessuna porta forzata , nessuna finestra rotta ... Nulla . 
    ⁃    Sherlock , io non capisco però - inizio John 
    ⁃    È dov'è la novità ?! - commento sarcastico il detective , guardando verso l' alto.
    ⁃    Ah ah divertente . Comunque non c' è nulla di rotto o di forzato , quindi , come hanno fatto ad entrare ? Un minimo indizio ci dovrà pur essere - continuo il dottore .
    ⁃    L' unica spiegazione è che avevano un doppione delle chiami di casa - affermò  il detective , con il suo tono di superiorità . - non credo che sappiano attraversare i muri , o sbaglio ?! - concluse poi con un mezzo sorriso .
    ⁃     ... E non sei minimamente preoccupato ?! - domando il dottore agitato .
    ⁃    Perché dovrei ? - rispose l' amico non curante. 
    ⁃     Ma come perché ?! Sherlock uno psicopatico che progetta la tua morte ha il doppione delle chiavi di casa tua , l ' hai capito ?! - disse il dottore , sbattendo un pugno sul tavolo . 
    ⁃    Bhe John se voleva uccidermi l' avrebbe già fatto, ricordi ? In ospedale? Ma sono ancora qui ! Il suo scopo non è quello di uccidermi , o ameno non per adesso  , non prima di essersi divertito un po' con me , non prima di aver fatto e concluso il suo gioco ! Queste sono le sue mosse , i suoi primi avvertimenti , ma il gioco vero e proprio , che riguarda solo me e lui , deve ancora iniziare. Quindi per il momento non c' è nulla di cui preoccuparsi . - concluse il detective. 
    ⁃    Si , infatti , proprio nulla guarda ... Giusto , perché il gioco ancora deve iniziare - ribatté John con sorriso sarcastico . - Talvolta mi chiedo se sei uno psicopatico anche tu - urlo John , scuotendo la testa ,e abbassando lo sguardo. Fu allora che noto il bigliettino accanto al mazzo di fiori.
    ⁃    E questo cos' è? ..- disse John prendendolo. Inizio a leggerlo, osservato da sherlock , poi impallidì .
- Ma sono le stesse parole di Jim, Sherlock?! - esclamo meravigliato .
- Si, ovvio che sono le stesse parole di Moriarty - rispose seccamente il detective .
- Ma quindi ...- 
- ... Quindi chi sta conducendo il gioco conosce a memoria le mosse di Jim e sa come la pensava ! È furbo , oh si è furbissimo . Cerca di indirizzarmi  o svisrmi?!  Tenta in tutti i modi di nascondere la sua identità dietro la figura di Moriarty ?! Oppure è un semplice bluff ?! Vuole prendere tempo  -
- Possono essere degli indizi? - si intromise John .
- Anche ! È così fuorbo! Sta utilizzando quest ' arma a suo favore , sta utilizzando l' effetto che Jim ha su di me per intimidirmi , per rendermi più fragile ... Moriarty è sempre stato un mio punto debole  e lui questo lo saprà  . Oh certo che è furbo!  - disse Sherlock , portandosi le mani congiunge alle labbra e camminando nervosamente per  la stanza . A un certo punto si blocco e si giro verso la porta urlando : - Lestrade , smetti di origliare ed entra , per l' amor del cielo !- 
Un Lestrade agitato comparse sulla soglia di casa.
- Ciao Sherlcok , non ti chiedo nemmeno come facevi a sapere che ero io , te lo risparmio .. Ciao John -
- Salve Lestrade- ricambio il dottore - accomodati ..- ma le parole gli morirono delle labbra . Non era più casa sua . Non abitava più li , e non aveva più il diritto di invitare gente ad entrare in casa di Sherlock , anche se in questo caso si trattava della' ispettore . Lui non viveva più al 221B di Baker Street , ormai quella era solo casa di Sherlock, non più casa loro.
A Sherlock non sfuggì sule particolare e getto un ' occhiata nella direzione dell ' amico.
- Grazie John, ho proprio bisogno di un' attimo di pace- esclamo Lestrade dirigendosi verso il divano.
- Cos'è successo Gavin? - dormendo subito il detective .
- Greg!- rispose prontamente l' ispettore .
- Si , certo, quello che vuoi .- farfuglio Sherlock tra se . - Non mi hai risposto - continuo Sherlock . 
- Perché ? Non posso essere sui solo per sapere come stai?... Sei stato da poco dimesso , non posso essere semplicemente preoccupato per te?- rispose Lestrsde .
- NO ! Non sei qui solo per questo , altrimenti non saresti così agitato . Quindi ti ripeto la domanda : cosa è successo ?! - ribatté in modo deciso Sherlock.
- un suicidio ... - ammise scoraggiato l' ispettore .
- Ma? - lo incalzo il detective . Greg non rispose .
- ci deve essere per forza qualche altro particolare che dia un senso alla tua visita ! -
- Si .. C'è , un particolare ... - ammise , a bassa voce con lo sguardo basso.
- E cioè ?!?! - Sherlock stava davvero per perdere la pazienza.
- Un messaggio ... Un messaggio che penso sia per  te , Sherlock - concluse l' ispettore, ancora a sguardo basso. 
- Un messaggio per me?! ...- ripetè il detective con un sorrisetto malizioso sulle labbra . - Fantastico - esclamo gli si illuminarono gli occhi.
Era sempre così , quanto più complicato e perverso era il crimine , più Sherlock si eccitava e provava gusto nel risolverlo . 
- Di sicuro è opera di quell' uomo ! - affermo eccitato Sherlock.
    ⁃    Ora posso so andare? - chiese Lestrede.
    ⁃    - si ma io non vengo con la macchina della polizia - rispose Sherlock  uscendo dall' appartamento. 
Ed eccolo li , il consulente  investigativo che noi conosciamo , il sociopatico ioerattivo sempre pronto a scendere in campo.Chiunque era quell'uomo di sicuro ci  aveva offerto pane per i suoi denti . Anche John la pensava così.
- Scusate .. Ma quale uomo ?! - domando confuso l ' ispettore .
- Lasci perdere Greg, le spieghiamo tutto più tardi - rispose John , chiudendo la porta dell' appartamento. Sherlock era già volato fuori , in strada , con il suo cappotto e la sua sciarpa viola. 

La scena del crimine si trovava nei pressi del London Bridge  , sul bordo di una piscina .
A terra vi era un uomo in smoking nero  , in una pozza di sangue . Era morto con un colpo di pistola in bocca ed aveva ancora  l' arma  in mano. Più in là  su una parete la scritta " I O U " . Sherlock era evidentemente teso , anche lo tentava di nascondere , ma a John , che conosceva perfettamente l' amico, non sfuggì  questo particolare .Ma , del resto , come darlo  torto ?
Tutto di quello che avevano di fronte riportava a Moriarty, il suo incubo peggiore , il suo punto debole  : il luogo ,  il fatto che si fosse sparito in bocca , come Jim sul tetto dell' ospedale , lo smoking, il suo solito , e ... Il messaggio . I O U , te ne devo una . La promessa che Moriarty fece a Sherlock , prima che cominciasse tutto , prima di rovinargli l'immagine pubblica  , prima di suicidarsi ... Prima della finta morte di Sherlock .
Sherlock era immerso nei suoi pensieri, studiando il corpo, quando Lestrade lo interrogò : - Allora, che ne pensi ? -
    ⁃    Ah , ci mancava solo il geniaccio.. Su forza ci illumini con le tue formidabili deduzioni - esordi Dorovan , avvicinandosi ai tre uomini ,con tono un misto tra schermo e sfida.
Sherlock non si importo minimamente di lei e comincio :
    ⁃    Di certo anche voi di Scotland Yard , nonostante la vostra stupidità, avete capito che non si tratta di un suicidio. - poi si avvicinò al corpo - la pistola viene impugnata con la mano destra , quando è così palese che quest' uomo è mancino . Osservategli le mani   La destra è pulita , mentre la sinistra presenta macchie di inchiostro.  Quindi scriveva con quest'ultima . Poi,  il cellulare si trova nella tasca sinistra perché non è abituato a rispondere con la destra .
<< Il caso del banchiere cieco >> penso fra se .
    ⁃    Inoltre , questi segni e questi graffi sono il frutto di una colluttazione, ha cercato di porre resistenza . Non credo che poneva resistenza a se stesso ?! - pronuncio poi in tono sarcastico.
    ⁃    La pistola - Sherlock ls indicò - la stessa identica pistola che utilizzo Moriarty auel giorno .. Non vi sembra strano?  - l' aveva ancor si pressa nella mente.
    ⁃    E infine , a confermare definitivamente la tesi che si tratta di un omicidio , il messaggio per me , te ne devo una ..- concluse Sherlock , quasi sussurrando a se stesso le ultime parole.
Lestrade e Dorovan lo osservavano , ammutoliti.
- Ovvieme te , chiunque sia dietro a tutto questo , non aveva la più minima intenzione di farlo sembrare un suicidio , a giudicare dai troppo errori tralasciati .  Anche voi stupidi di Scotland Yard ci siete arrivati , senza offesa ... ma sopratutto a giudicare da quella - concluse indicando la scritta .
- Grazie per il complimento ... B-bhe tu hai qualche idea di chi sia stato il colpevole ? - domando intimorito il commissario .
- Non ne ho la più pallida idea , Gavin - esclamo Sherlock indifferente. - possiamo andare - aggiunse nei confronti di John.
Detto ciò , infilo le mani nel cappotto e si allontano dalla scena del crimine.
John saluto tutti co un cenno di capo , abbozzando un mezzo sorriso , e segui l' amico , cercando di mantenere il passo .
- Fame? Conosco un locale qui vicino dove cucinano un' accettabile fish e chips - esclamo improvvisamente Sherlock girandosi nei confronti del dottore , con un largo sorriso .
- Mi farebbe piacere Sherlock ma non posso . Mery sta ancora a Baker Street , con la signora Hudson e sicuramente starà  in pensiero . Siamo scappati via senza dare spiegazioni, senza neanche salutare .  Prima ha chiamato ma non l' ho potuta rispondere - rispose John.
Sherlock non rispose semplicemente fermo un taxi che stava passando.

Durante il tragitto Sherlock resto in silenzio, con le mani congiunte sotto il mento . Era immerso nel suo palazzo mentale . Camminava lentamente per i corridoi.
Aveva così tante cose a cui pensare . Doveva capire assolutamente chi si nascondeva dietro tutto quello , perché c'è l' aveva così tanto con lui, cosa c' entravano  John e Mery ... 
- Sherlock , a cosa pensi? - si intromise John , interrompendo il  flusso dei suoi pensieri.
- Nulla di importante - rispose il detective, continuando a guardare fuori.
- ... Sei preoccupato ? Sherlock , lo sai  che se c'è qualcosa che non va puoi parlare con me - 
Sherlock lo guardo , sorride e torno a fissare  la strada . Aveva bisogno di qualcosa che lo aiutasse a pensare , qualcosa che lui conosceva bene .
- Sherlock. Davvero, cosa ti tormenta ? ... L' idea di essere non sapere chi sta architettando tutto questo ? Di poter essere in pericolo .. - 
- Siamo tutti in pericolo , John! - lo corresse Sherlock , interrompendolo, quasi urlando.
- Si è vero , ma riusciremo a scoprire chi sia questo pazzo , riusciremo ad affrontare questa situazione e a risolverla , insieme , come sempre ! Io e te contro i resto del mondo, ricordi ? - esclamo il dottore fiducioso , con un largo sorriso sulle labbra.
Come voleva che fosse così semplice , come voleva che bastassero solo quelle semplice parole per risolvere la situazione , come voleva che quel semplice incoraggiamento lo liberasse dai suoi pensieri ... Ma non era così .
Sherlock sapeva bene che non sarebbe stato così facile, non quella volta . Perché quell ' uomo conosceva i suoi punti deboli, John , i suoi amici , e Moriarty , e ci stava facendo leva .
Poi ... Poi non erano più solo lui e John contro il resto del mondo . John aveva Mery e ,fra un poco , anche una piccola bimba da accudire . E a lui chi rimaneva ..? Nessuno . Rimaneva solo con le sue paure, con i suoi incubi ... 
Certo John sarebbe stato sempre pronto a soccorrerlo , l' aveva promesso , e lui, a differenza sua , manteneva le promesse . Ma non sarebbe stato più come un tempo , sarebbe stato tutto  diverso. In quel che modo si doveva abituare a quella nuova situazione  , che gli piacesse o meno . Mery di certo non gli dispiaceva  , per carità , era la donna perfetta per John; bella, intelligente ( non quanto lui ovvio ) e furba. Però sentiva che gli stava  rubando  qualcosa che un tempo credeva gli appartenesse , gli stava rubando la parte buona di lui ... Gli stava rubando il suo migliore amico , l' unico di cui si poteva fidare .  Certe volte si sentiva come un bambino , che aveva bisogno della presenza del padre . E auel padre era John .
Però poteva anche sbagliarsi , perché John in fin dei conti era sempre stato lì quando aveva bisogno di aiuto a soccorrerlo, e anche Mery. Lei non  ostacolava  minimamente il marito , anzi, lo incoraggiava . Questo lo doveva ammettere . Quindi perché si stava preoccupando ?! Si stava sicuramente sbagliando ! Sarebbe stato tutto come un tempo , no?! Lui è il suo migliore amico insieme a risolvere i casi e a dare la caccia si folli criminali che minacciavano Londra ! Sì , starebbe stato proprio così ! ..O almeno Sherlock sperava che così fosse. 

Intanto che Il detective  era  ancora  completamente assorto nei suoi pensieri, il taxi raggiunse la destinazione . Appena fermi , come suo solito, si precipitò fuori  , dirigendosi verso la porta d'ingresso , lasciando John a pagare l' autista.
Una volta che anche John entrò in casa , Mery si gettò tra le braccia del marito.
    ⁃    Oh John ! Mi hai fatto davvero preoccupare , ma dove eravate finiti ? - disse sciogliendosi dall' abbraccio e guardando confusa i due uomini.
    ⁃    Cara , c' è stato un omicidio e ci hanno chiamato . - inizio il marito .
    ⁃    Lestrade è stato qui , l' avrai sentito sicuramente ... Ha la delicatezza di un elefante quell'uomo ! - si intromise Sherlock bpgettsndo fli occhi al cielo .
A Mery scappo una risata : - Ah Sherlock se non ci fossi tu! Va bene dottor Watson , lei mi spiegherà tutto dopo , per strada . Sono davvero stanca e ho p bisogno di un po di riposo - disse con un sorriso . 
    ⁃    Va bene signora Watson , la riporterò subito a casa ! -   
    ⁃    << che idioti >>  penso Sherlock , divertito e seccato da sulla scenetta.
    ⁃    Il tempo di accompagnare Sherlock sopra . Tu puoi iniziare anche sd uscire , tanto arrivo subito - concluse il marito dandole un bacio sulla guancia .
    ⁃    Ma io non h ...- tento di dire l' investigatore ma John lo spinse su per le scale e gli disse di fare silenzio .
    ⁃    John , scusami, un ultima cosa! Sai oggi , la bambina , ha scalciato parecchio -disse Mery accarezzandosi la pancia .
. D-Davvero ?- a John gli si illuminarono gli occhi e un sorriso ebete gli apparse sulle labbra , mentre guardava la moglie .
<< che idiota ! >>   Confermo mentalmente il detective , divertito. 
Ma  in fondo anche lui era felice per  l' amico; quella bambina , così piccola , avrebbe portato con se un mare di cambiamenti . Sherlock si fermò davanti la porta d' ingresso, indugiando sulla maniglia .
    ⁃    Hey, ti senti bene ?- si preoccupò John.
    ⁃    Si sì sto bene . Ti volevo solo dire che ...  questa rimarrà sempre casa tua , nonostante tu non abiti più qui , John -  disse tutto d' un fiato , continuando ancora  a guardare la porta.
John rimase sorpreso e felice delle parole dell' amico . Sherlock non era proprio il tipo da compiere azioni gentili né tanto meno da dire cose affettuose. Ma lo voleva bene , e quella ne era una delle tante , strane , dimostrazioni . Sapeva quanto aveva faticato per pronunciare quelle semplici parole .
    ⁃    Grazie Sherlock - rispose sorridendo il dottore .
Sherlock apri la porta di ingresso e noto una busta su un mobiletto lì accanto.
<> Si ricordò .
    ⁃    C ' e ne eravamo totalmente dimenticati - disse a John indicandola .
    ⁃    Giusto , la lettera che portò la signora Hudson! - rispose il medico .
Sherlock la prese e la inizio a studiare . Anche John si avvicinò .
Aveva un timbro familiare , rosso , con uno stemma  , ricordava tanto quello utilizzato da....
    ⁃    Moriarty!- esclamarono entrambi contemporaneamente.
Poi Sherlock la apri e Lesse il contenuto : 

"Tutte le favole che si rispettino hanno bisogno di un buon cattivo ... E tu ne eri rimasto senza !" 


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve s tutti! Rieccomi qui con un nuovo capitolo ! Mi è venuto bello lungo aha ma , personalmente , s me piacciono i capitoli lunghi e poi c' erano tante cose da scrivere .
Bhe questo personaggio misterioso ancora non si mostra apertamente, ma sta inviando un sacco di messaggi a Sherlock . Vuole a tutti i costi la sua attenzione e di certo non lo vuole lasciare in pace ! Inoltre sta facendo chiaro riferimento a Moriarty , celandosi dietro di lui. Di sicuro perché sa che effetto ha Jim su Sherlock . Chissà se di sta solo divertendo un  po con  Il nostro detective  o il suo scopo è quello di intimorirlo ? Bhe per me sicuramente il secondo. Di certo non si potrà nascondere ancora per molto ! ;) ( sappiamo d'oro che ama spedire regali floreali )
Voglio sempre ringraziare a chi legge sempre gentilmente le mie storie, a chi le commenta e a chi mi fa sapere cosa ne pensa !! :D
Sono davvero felice che condividete le mie idee e la storia sia di vostro gradimento , non me lo aspettavo affatto ! Sono ci tetrissima .
Se volete lasciare un commento , qualunque esso sia , vi sono davvero grata .
Ringrazio di cuore a tutti e alla prossima :D  
DS

    •    Un piccolo anticipo sul prossimo capitolo :  un nuovo personaggio comparirà in scena , mescolando un po le carte in tavola .  
   
 
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