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Autore: Meramadia94    27/06/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~'' Quindi, ricapitolando...''- fece Sato annotando le ultime cose sul fascicolo. Dopo la visita in ospedale i due fratelli si erano diretti entrambi alla centrale di polizia, per prendere servizio ed assistere all'interrogatorio lui, e per dare la sua deposizione in qualità di testimone oculare lei.
Era stata Sato a prendere l'incarico di prendere e mettere a verbale la testimonianza della giovane Takagi ed in quel momento le due donne si trovavano in una delle tante sale colloquio della centrale con davanti una tazza di caffè.
'' Sei uscita dalla centrale e quasi d'impulso hai deciso di andare a casa di Akinari Shouto con l'intenzione di scovare qualche indizio utile per ritrovare l'ispettore Shiratori. Hai incontrato Conan ed approfittando del fatto che il rapitore fosse fuori casa siete entrati assieme ed avete trovato l'ispettore, più morto che vivo...''
'' Io direi, praticamente morto.''- fece Sakura -'' Shouto gli aveva legato polsi e caviglie e l'aveva appeso a testa in giù, dopo avergli ferito la gola... quando abbiamo trovato quel poveretto era più di là che di qua.''
Sato annuì.
In effetti, in ospedale oltre a stabilizzarlo e ridurre l'effetto dell'overdose avevano anche dovuto fargli diverse trasfusioni.
Non c'era che dire... nella sua pazzia e nella sua malvagità era stato geniale.
Shiratori non aveva modo di salvarsi in nessun modo, sistemato in una posizione del genere. L'unica speranza che aveva era che qualcuno deducesse miracolosamente e con zero elementi in mano che una piccola area sporgente del soffitto era una botola e che fosse tenuto prigioniero lì... il tutto prima che sopraggiungesse la morte per dissanguamento.
'' Ok... Conan si è allontanato per cercare aiuto mentre tu sei rimasta con Shiratori per prenderti cura di lui come potevi... poi sei scesa dalla soffitta e ti sei ritrovata faccia a faccia con il sequestratore... ho capito bene sinora?''
'' Sì. Confermo. Ogni parola.''- fece la ragazza sorseggiando un po' di caffè -'' Ero scesa per recuperare dalla borsa che avevo lasciato cadere a terra per lo spavento quando ho visto il sangue alcune barrette energetiche, per vedere se riusciva a buttar giù qualcosa di commestibile... ma quando stavo per ritornare dall'ispettore, Shouto mi ha puntato contro la pistola. Poi ci ha caricati in auto tutti e due... e quando abbiamo ripreso i sensi ci siamo ritrovati in uno scantinato. Con una pila di mattoni e calce al posto della porta.''
Sato annotò tutto.
Francamente si stupiva del fatto che non si fosse fatta prendere dal panico ed avesse mantenuto lucidità sufficiente per tentare almeno di scappare.
Ma in fin dei conti... che c'era di strano? L'aveva conosciuta ormai e sapeva che era una ragazza coraggiosa.
Da quel punto in poi non la interruppe più e Sakura le raccontò di come la calce dei mattoni fosse ancora fresca e che di come quindi fosse stato possibile scalfirla per poi togliere i mattoni. Erano quasi riusciti a scappare quando l'ispettore aveva iniziato a dare segni di cedimento e che allora si erano attardati per permettergli di recuperare le forze. In quel momento era arrivato Akinari che scoperto il loro piano di fuga li aveva messi sotto il tiro della sua pistola.
Solo l'arrivo di Takagi e di Conan aveva impedito il realizzarsi di quel progetto criminale e Conan aveva anche impedito a Shouto di farla franca togliendosi la vita.
'' Ho capito.''
'' Che ne dici?''- fece Sakura con un tono speranzoso e preoccupato allo stesso tempo -'' è abbastanza?''
'' Per incriminarlo dici?''- fece la poliziotta -'' non ti preoccupare. Ci sono troppe prove a suo carico.... la tua giacca ritrovata nella soffitta, tracce organiche lasciate dall'ispettore come qualche capello e residui di saliva su quella bottiglietta di plastica, la tua testimonianza e quella che darà Shiratori quando avrà ripreso le forze... e poi c'è questo.''
Nel dir così mise di fronte alla ragazza il referto che proveniva dal laboratorio di analisi della polizia.
'' Prima non avevamo prove contro di lui, ma con il putiferio che si è scatenato nel suo appartamento e poi nella casa che Shiratori gli aveva regalato, il giudice ci ha firmato il mandato per il test del DNA.''
'' Che a quanto pare... conferma che il DNA di Shouto corrisponde al 100% con i residui di saliva nel bicchiere da cui ha bevuto il rapitore a casa di Shiratori.... quindi, al processo non ci dovrebbero essere soprese...''
Sato annuì.
Il fidanzato ci aveva azzeccato in pieno.
Sakura non avrebbe avuto pace fino a quando non avrebeb avuto la certezza matematica che l'uomo che aveva quasi ucciso l'ispettore incolpandolo di tutte le recenti sfortune della sua vita, avrebbe pagato per tutto il dolore inutile che aveva causato.
Il destino era stato veramente infame con lei.
Non solo ogni santa volta che metteva piede a Tokyo, fosse perchè era di passaggio o perchè aveva deciso di fare una sorpresa al fratello maggiore, si ritrovava coinvolta in un caso particolarmente pericoloso, ma per giunta si ritrovava coinvolta in un caso che assomigliava spaventosamente al caso che le aveva letteralmente sconvolto la vita e che per poco non gliela portava via per sempre.
'' Non è compito tuo.''- fece Sato.
'' Come?''
'' Non è tua la responsabilità di assicurarti che un criminale paghi per ciò che ha fatto e finisca i suoi giorni in prigione.''
'' Sì, lo so... ma...''
'' Lascia che ce ne occupiamo noi di certe cose, è il nostro mestiere. E quelli che lavorano qui sono tutti professionisti abilitati e ligi al dovere.''
Sakura in quel momento dovette mordersi l'interno della guancia destra per non scoppiare a ridere.
E con quello aveva appurato che la poliziotta più abile e corteggiata della questura di Tokyo era completamente all'oscuro che i '' professionisti abilitati e ligi al dovere'', come li chiamava lei, passavano la maggior parte del tempo a rompere le scatole a suo fratello perchè non digerivano che la donna aveva posato gli occhi su di lui e l'aveva scelto come uomo della sua vita.
'' Allora non c'è da preoccuparsi...''- fece la ragazza con un'espressione scettica in viso.
Altrochè se c'era da preoccuparsi.
'' A proposito di poliziotti in gamba...''- fece poi la poliziotta mentre accompagnava la ragazza all'uscita della centrale -'' Hai avuto modo di parlare con tuo fratello?''
La ragazza lo guardò sopresa.
'' Se ti riferisci al fatto che devo smettere di torturarmi per quel che è successo, sì, mi ha già fatto un discorso simile...''
'' No, non mi riferisco a quello...anche se mi fa piacere che te ne abbia parlato...''- fece Miwako-'' sai che siamo riusciti ad individuare la casa perchè avevamo l'indirizzo sulla copia del contratto d'acquisto che abbiamo trovato a casa di Shiratori no?
Ma quello che forse non sai è che abbiamo messo a soqquadro la casa più volte alla ricerca di quel pezzo di carta e senza risultato. Tuo fratello è rimasto a cercare un po' più a lungo e dopo venti minuti ci ha chiamato per comunicarci che l'aveva trovato e che si stava dirigendo sul posto. Mi chiedevo se tu sapessi come ha fatto a trovarlo, visto che sembrava sparito da quella casa se non addirittura mai custodito lì.''
'' No...''- fece Sakura. Ad onor del vero non avevano proprio parlato della tipologia investigativa usata.
Avevano parlato solo delle condizioni di Shiratori, delle possibilità di Akinari Shouto di potersi salvare... e del fatto che non fosse un suo problema se un criminale marciva in prigione o meno.
'' Non mi ha detto niente a tal proposito...''- proprio in quel momento arrivarono proprio davanti alla sala interrogatori occupata da Shouto e le due donne si ritrovarono davanti un Takagi che usciva proprio da quella stanza, con lo sguardo semisconvolto ed il respiro affannato.
'' Taru...''- fece la sorellina.
'' Ehy...''- gli si avvicinò la poliziotta -'' cos'è successo, non stai bene?''
'' No, tutto a posto... sono solo uscito... un attimo, per riprendere fiato.''
'' Sei sicuro?''- fece Sakura poco convinta -'' sembra che tu abbia appena dato un pugno a qualcosa o qualcuno...''
Wataru sorrise nervosamente.
'' Ci hai... quasi azzeccato.''
Sato guardò il fidanzato stupita. Era conosciuto in centrale come la persona più mite, gentile e a volte remissiva della centrale...
Se qualcuno fosse andato in giro a dire che era rimasto coinvolto in una rissa e che più che prenderle le aveva date, quel qualcuno sarebbe stato etichettato all'istante come '' soggetto pericoloso'' e '' pazzo da rinchiudere''.
Ma in quel momento... aveva davvero l'aria di una persona che aveva dovuto lottare contro sè stessa, con tutte le sue forze pur di non cedere alla tentazione di fratturare il setto nasale a qualcuno.
E non ci voleva un genio per capire su chi avrebbe voluto abbattere un bel diretto.
Akinari Shouto.
Di sicuro.
'' Quel tizio continua ad atteggiarsi a paladino della giustizia e preventore del male?''- fece Sakura guardando con rabbia verso la porta della sala interrogatori.
Takagi annuì.
'' Esatto. Continua a dire che tutto quello che ha fatto, l'ha fatto per proteggere la società da un potenziale criminale e che ha solo dato a Shiratori la lezione che meritava per essere andato contro la giustizia.''
'' Ma che lurido...''- fece Sato andando a passo spedito verso la stanza con gli occhi viola che tremolavano.
Giustizia... quella parola che tanto amava e per la quale aveva giurato di consacrare la sua vita al servizio di essa sulla tomba di suo padre, aveva un tono terribilmente stonato anche solo pensando che fosse uscita dalla bocca di quell'essere deprecabile.
Aveva una voglia matta di dargli una lezione... solo la vista del suo sangue scuro l'avrebbe calmata.
Villipendio della parola giustizia. Un reato imperdonabile.
'' Per l'amor di tutto ciò che ritenete santo e puro nell'universo, che nessuno lo picchi.''- pregò Sakura ad alta voce.
I due la guardarono straniti.
Sembrava quasi che il fatto che continuasse a definirsi il paladino della giustizia, le fosse quasi indifferente... piuttosto strano visto che per l'intero caso si era praticamente auto incaricata di salvare l'ispettore Shiratori dalle mani di quel folle furioso.
'' E' ciò che vuole.''- spiegò la ragazza.
Takagi riflettè per un attimo, poi capì dove voleva arrivare la sorella.
Decisamente, per quanto quell'individuo fosse sporco, detestabile, e pareva aver scritto in faccia '' Prendimi a calci'' era consigliabile non toccarlo neanche per sbaglio.
Se per caso un poliziotto durante l'interrogatorio si fosse lasciato prendere dai nervi e avesse ceduto alla tentazione di fargli abbassare la cresta con qualche colpo ben assestato ma non così forte da causare danni permanenti, persino un avvocato della difesa laureato da un paio di mesi avrebbe potuto insinuare nel giudice e nella giuria il ragionevole dubbio che la confessione gli fosse stata estorta con la forza e quindi resa invalida.
'' Cavolo...''- fece Sato capendo dove volesse andare a parare la piccola Takagi -'' non si smentisce mai...''
'' Sakura ha ragione. Lasciamolo parlare. In fin dei conti... è solo un criminale. Come uno dei tanti a cui diamo la caccia... merce avariata. Ne meno ne più.''- fece il poliziotto -'' oh, a proposito... ho ricevuto una mail dalla signorina Kobayashi... Shiratori ha ripreso conoscenza.''
Le due donne tirarono un sospiro di sollievo.
Sakura in particolar modo riprese a respirare.
La prima buona notizia da quando era cominciata tutta quella storia...
'' Che ne dite, possiamo andare a trovarlo secondo voi?''- propose Sakura.
'' Tu va avanti, noi ti raggiungiamo appena finito qui...''- fece Wataru -'' anche perchè quando si è svegliato ha avuto una specie di attacco isterico e ha chiesto in che stanza sei stata ricoverata.''
Sakura annuì e corse fuori dalla centrale in direzione dell'ospedale.
Non avrebbe mai pensato che si sarebbe preoccupata o che sarebbe stata in ansia per quel tale.
Solo a Tokyo le succedevano certe cose.
  
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