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Autore: FaNfIc4ever    28/06/2016    0 recensioni
Margaret ha 14 anni e sta per andare alla sua prima Giornata Mondiale della Gioventù... si aspetta un bel viaggio e un esperienza mozzafiato, ma non di conoscere Stanislav. tra i due nascerà una profonda amicizia e Meg scoprirà di saper amare a distanza (cosa che aveva sempre negato).
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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“Ehi! How are you?” disse Alice “I’m fine” rispose Margaret. “Davvero? Hai una voce spaventosa!” “Sto ancora dormendo” replicò Meg. In effetti erano le 5 del mattino. La ragazza di lì a poco sarebbe dovuta partire per la Polonia e non ne vedeva l’ora, ma erano pur sempre le 5 del mattino e il sonno era presente più che mai. “Eddaje che sei stra-fortunata ad andare in GMG. Se potessi venire anch’io…” commentò Alice “…faremmo un sacco di casino!” concluse l’altra. Alice mormorò qualcosa di incomprensibile, almeno alle orecchie di Meg, che in quel momento non erano affatto connesse al resto del mondo. “Senti Cice, ti chiamo quando siamo sul pullman e possibilmente ad un orario più decente!” disse Meg, sforzandosi di avere un tono allegro “Ok va bene. A dopo Meg!”.
Margaret chiuse la telefonata pigiando il tasto rosso del suo iPhone, dopodichè si diresse a passi striscianti verso il bagno. Aprì l’acqua del lavandino, ne raccolse un po’ nelle mani e ci tuffò dentro la faccia. Era gelida. Si guardò allo specchio: gli occhi grigi erano mezzi chiusi, la canotta del pigiama le andava di traverso, i pantaloncini corti, le gambe color Pimpi (come diceva da piccola) le infradito rosse e a capo di tutto i suoi capelli. Castani, ricci, lunghi e indomabili. Tutto sommato era la Meg di sempre, si disse. Andò in cucina, sua madre l’aspettava e le stava scaldando il latte. “Buongiorno” proclamò, baciando sua madre sulla guancia. Sua madre le rispose. Anche lei portava sul volto i segni del sonno. “Ti ho sentito parlare. Chi era?” chiese la mamma “Alice” disse Meg “Sei pronta?” domandò di nuovo sua madre “Beh, la valigia c’è, io ci sono, altro? Pacchetti, pacchettini, souvenir che ricordano casa…” commentò sarcastica la figlia. La madre accennò un sorriso, poi iniziò “Meg, tu hai quattordici anni, sei grande e stai per andare alla tua prima GMG. Io e papà ci fidiamo di te” “ Ci credo! Ho passato un esame di terza media!” interruppe Meg “e- lo so- devo fare la brava, stare con il resto del gruppo e per qualunque problema chiamarvi” concluse con aria saccente.
La madre sorrise, poi guardò la tazza della figlia ed esplose “Ma sei ancora lì?”. Meg ingurgitò il latte in un solo sorso e corse a vestirsi. Appoggiati sulla sua sedia c’erano un paio di pantaloncini di jeans, una canotta bianca con disegnato il Boccino d’Oro e uno zaino blu con un portachiavi di Winnie the Pooh. La ragazza si vesti in fretta cercando di non svegliare sua sorella, poi afferrò lo zaino, la valigia e la chitarra, si scostò un ciuffo ribelle e prese un grosso respiro. Era pronta.
Uscì dalla camera e andò in soggiorno. Suo padre arrivò e la salutò. “Pronta?” le chiese “Assolutamente” sorrise “e il discorso me l’ha già fatto la mamma” aggiunse quando suo padre parve prendere fiato.
In quel momento le vennero in mente alcuni versi della sigla del grest. Tutto è pronto si può partire, non dubitare non puoi fallire. Molla gli ormeggi e prendi coraggio, è la tua vita, goditi il viaggio. Sì, era pronta! Si sarebbe goduta il viaggio! 
   
 
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