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Autore: Bishoujo Tensai Madoushi    28/06/2016    2 recensioni
Lina Inverse si sacrifica per salvare Gourry da Fibrizo usando il Giga Slave. Cosa succede quando L.o.N. la possiede?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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‘Ti prego L.o.N, salva la vita di Gourry!  Ti dono me stessa, prendi me al posto suo…  prendi me al posto loro!’
 
‘TI PREGO!’
 
Quando il nucleo dorato del Giga Slave diviene troppo potente e lei perde il controllo, finendone assorbita, il vento che scaturisce dall’incantesimo e le fa danzare i capelli, lingue di fuoco impazzite, si intensifica in un primo momento, poi si ferma. La chioma le scende morbidamente sulla schiena e le braccia si abbassano. Nei suoi occhi aperti, che smettono in quel momento di vedere, si riflette il Caos.
 
Non un suono emettono le sue labbra quando esalano l’ultimo respiro, non un suono quando le ginocchia si piegano e il suo corpo viene inglobato nella stessa magia che è stata costretta ad evocare.
 
La mente si perde, l’ultimo filo di pensieri se ne va e poi c’è solo il silenzio.
 
Lina Inverse non esiste più e al suo posto c’è il Demone Dorato, la Madre di tutte le cose, Lord of Nightmares.
 
Il Demone è contenuto a stento nel piccolo corpo umano della maga, che lascia trapelare tutta la Sua luce scintillante, come se le filtrasse attraverso la pelle, attraverso gli occhi.
 
L’essenza che racchiudeva l’essere Lina Inverse fluttua in angolo remoto del suo stesso corpo, assopita nel nulla di quella dolce morte e mentre il Caos la consuma non soffre, perché non è.
 
L.o.N. sconfigge il suo figlio ribelle tramite il corpo che sta possedendo e poi si ferma ad osservare il gruppo degli amici della maga che La ha richiamata. Vede l’uomo che colei che era Lina Inverse amava e ne percepisce i sentimenti. Osserva le altre persone che le volevano bene e ne assaggia il dolore. E’ un gusto amaro e L.o.N. non prova piacere in quella sofferenza.
 
Lo scambio è fatto, la maga verrà con Lei e i suoi amici vivranno, dunque.
 
Il Demone avverte la necessità di raccontare la Sua venuta e il sacrificio che ha concesso ai piccoli umani di proseguire la loro vita. Osserva nel mentre Xelloss ma il mazoku sa di dover essere sottomesso e non La preoccupa.
 
Innalza la Sua mente, portando con sé il corpo che Le è stato offerto. Il mondo è così bilanciato da una rinascita e da una perdita e tornerà presto sul suo solito asse orbitale.
 
L’uomo che Lina Inverse amava La segue, però, testardo come solo un essere umano può essere.
 
“Lei non esiste più” vorrebbe dirgli, ma poi decide che ha già parlato abbastanza. Se lui La seguirà, morrà, ma non per Sua volontà.
 
E lui La segue, raccontando al corpo della maga, perché di questo si tratta, di quanto fosse una persona speciale, cercando di trattenerlo, di attirarlo a sé, senza sapere che Lina Inverse non sente più, ha cessato di esistere.
 
Il sentimento dell’uomo però si irradia e La raggiunge, La colpisce come le parole non possono fare e, anche se non muta l’espressione di quel giovane viso, assorbe il potente magma di amore e dolore che La scalfisce.
 
L’uomo non demorde, perde l’armatura e la spada, e ancora avanza.
 
Afferra le braccia della ragazza e Lina Inverse si sveglia.
 
‘TI PREGO!’
 
L.o.N. impone al corpo di chiudere gli occhi e scompare, lasciando l’uomo amato da Lina Inverse nel mare del Caos.
 
La figura di Lina Inverse galleggia davanti a Lei, nuda, gli occhi serrati, la bocca tirata in una smorfia.
 
L.o.N., che ha ripreso la forma umana che tanto Le piace, accarezza con la punta dell’indice il volto cereo. Tocca i capelli setosi, segue la linea degli occhi chiusi, che sa essere color rubino.

Ruby Eye
 
La Madre di ogni cosa avverte il potere del Caos che ha lasciato nella maga e ne è compiaciuta poichè ha impresso in lei un marchio indelebile.
 
Decide di lasciarla tornare, di lasciare tornare entrambi.
 
Le Sue decisioni sono imperscrutabili e, talvolta, capricciose.
 
Punta il dito sul petto della maga e avverte il pulsare della vita che torna in lei, il sangue che canta di nuovo nelle vene.
 
Con un cenno della mano la manda indietro, indietro verso l’uomo il cui cuore batte all’unisono.
 
 
 
 
 
 
 
  
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