Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: vampiretta98    28/06/2016    0 recensioni
Questa è la prima fan fiction che scrivo nel fandom dell’Attacco dei Giganti.
Ho cercato di ripercorrere gli avvenimenti dell’anime dal 1° al 25° episodio attraverso la canzone “La rivoluzione sta arrivando” dei Negramaro.
La storia è narrata principalmente dal punto di vista di Eren e descrive i suoi pensieri e sentimenti in determinati momenti della serie.
Genere: Avventura, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La rivoluzione sta arrivando

 
La rivoluzione sta arrivando,
la rivoluzione sta arrivando
e tu da che parte stai?
lo scenario sta cambiando,
si disegna un nuovo sfondo,
e tu quale ombra sei?

Per secoli abbiamo pensato che le tre cinte murarie fossero sufficienti per garantire all’umanità una vita tranquilla e serena, al riparo dai giganti.
E’ evidente che eravamo  in errore.
Quando il gigante sfonda le mura con un calcio permettendo ai suoi simili di entrare nella città, il panico si diffonde tra gli abitanti.
Nessuno è preparato ad affrontare ciò che sta accadendo.
Cercando di farci spazio tra la folla impaurita, Mikasa ed io corriamo verso la nostra casa. Dobbiamo trovare mia madre e scappare da qui in fretta, non possiamo andarcene senza di lei.
Quando arriviamo alla nostra meta, capisco subito che la situazione è disperata, nonostante io non voglia ammetterlo neanche a me stesso.
Provo a tirare fuori mia madre dalle macerie, ma ogni mio sforzo sembra essere vano.
Soltanto un pesante rimbombo sul terreno mi costringe a distogliere gli occhi dal suo volto preoccupato.
Un gigante si sta avvicinando e io non posso fare niente per fermarlo.
Grazie all’arrivo di una guardia si riaccende un briciolo di speranza in me… forse quell’uomo sarà in grado di uccidere il gigante e salvare mia madre.
Niente di più sbagliato.
Mentre la guardia ci porta via cercando di metterci al sicuro, non posso fare a meno di voltarmi verso la donna ancora incastrata tra le macerie e assistere impotente alla sua morte.
E’ in quel momento che prendo la mia decisione.
Qualsiasi cosa ne sarà della mia vita, d’ora in poi ogni mia azione sarà volta a distruggere tutti i giganti senza risparmiarne nessuno.

Con la testa tra le mani,
mentre il cielo sta virando verso colori nuovi
sono i colori degli umani!
la rivoluzione sta chiamando,
la rivoluzione sta chiamando,
e tu quale nome sei?


Per un po’ resto confuso sul da farsi.
Come posso cercare di vendicare la morte di mia madre se per la popolazione all’interno di Wall Rose noi profughi non siamo altro che un peso?
Quando vedo gli altri aggirarsi spaesati tra le mura di questa città sconosciuta, arrivo finalmente ad una conclusione.
E’ giunto il nostro momento.
Non possiamo più fare finta di niente e crogiolarci nell’illusione che tutto si risolverà per il meglio.
Dobbiamo agire.  
L’unico modo per riconquistare ciò che abbiamo perso è combattere, solo così avremo la possibilità di riuscire a cambiare veramente qualcosa.
L’esistenza dell’umanità non si deve limitare ad una misera sopravvivenza.
Preferisco morire combattendo per la libertà e per un ideale piuttosto che aspettare in un angolo che giunga la mia fine.
Per questo motivo, non appena iniziano a cercare nuove reclute per l’addestramento non esito a farmi avanti.
E’ il modo più utile e veloce per raggiungere il mio obbiettivo.

All'appello io rispondo
non ha tempo un nuovo mondo
e tu in silenzio cosa fai?


Sono passati due anni dall’inizio dell’addestramento.
Dopo tutto questo tempo ho finito con il creare buoni rapporti con parte delle altre reclute e non solo con Mikasa e Armin.
Quando scopro che molti di loro stanno tentando di migliorare le loro abilità solo per essere tra i migliori dieci cadetti e poter avere accesso al Corpo di Gendarmeria, evitando quindi un confronto diretto con i giganti, non posso fare finta di nulla.
Il destino dell’umanità è nelle loro mani e la loro unica preoccupazione è la propria sopravvivenza.
Anche se i miei due migliori amici accettano la cosa in modo piuttosto tranquillo e distaccato, io non riesco ad andare avanti come se non fosse cambiato niente.
Una sera decido di affrontare direttamente i miei compagni, spiegando loro le mie ragioni e cercando di convincerli che c’è ancora una speranza. Se combattiamo, possiamo riuscire a sconfiggere i giganti, ma abbiamo bisogno del contributo di tutti e non solo di pochi.
Non so bene come, ma le mie parole riescono a colpire molte delle altre reclute, che iniziano a riflettere sul loro possibile arruolamento nel Corpo di Ricerca.

Ehi,
salvala
questa terra che io respiro e non tracollo mai!


Un giorno, veniamo assegnati alla città di Trost, lungo il Wall Rose.
Durante una delle consuete operazioni d’ispezione, il Gigante Colossale riappare all’improvviso.
Con un calcio sfonda il cancello che chiude le mura e improvvisamente mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, durante la caduta di Shiganshina.
Questa volta, però, non mi lascio cogliere impreparato.
Devo sfruttare gli anni di addestramento e cercare di uccidere i giganti che stanno entrando all’interno delle mura.
Sono sicuro che niente e nessuno potrà fermarmi!
Neanche quando mi accorgo che la situazione sta degenerando e che gli invasori iniziano ad avere la meglio, perdo del tutto la mia sicurezza.
Non esito a salvare Armin dalla gola di un gigante, certo che, una volta che avrò messo al sicuro lui, riuscirò a trovare un modo per scappare.
Ho fatto male i miei calcoli. Non avevo messo in conto la forza sovrumana del titano.
La mia sicurezza inizia a vacillare soltanto quando sento il vuoto aprirsi sotto di me, mentre cado nel vuoto della sua gola.

La rivoluzione sta passando,
per le strade sta ballando
e tu sei nascosto ormai
è scaduto il nostro tempo soffia troppo forte il vento
e tu ora dove sei?
(Mikasa pov)

 
Dopo essere riuscita a convincere il mercante a lasciare libero il passaggio per mettere in salvo le persone, sono sicura che il nostro piano non potrà fallire.
Tutti questi anni di addestramento e finalmente abbiamo l’occasione per dimostrare che non è stato tempo sprecato e che la nostra presenza può veramente servire a salvare molte vite.
Ti cerco tra gli altri cadetti, ma nonostante i miei sforzi non riesco a trovarti.
I nostri compagni mi avvertono che la spinta dell’Attrezzatura per il Movimento è quasi esaurita.
Spero solo che basti per sconfiggere i giganti che si aggirano ancora all’interno delle mura.
Finalmente trovo Armin, ma quando gli chiedo che fine hai fatto, mi descrive la tua morte.
Non riesco a realizzare davvero le sue parole, non è possibile, deve essersi sicuramente sbagliato o confuso.
Probabilmente è sotto shock a causa allo scontro inaspettato con i giganti.
Nonostante mi sforzi di mostrarmi forte e impassibile verso gli altri, dentro di me crolla ogni certezza.
Come posso affrontare il mondo senza di te? No, la tua morte è sicuramente una menzogna, deve esserlo.
Una parte di me cerca di accettare la notizia razionalmente, tentando di non sprofondare nel baratro dell’incertezza, l’altra non può far altro che sperare che in fondo tu sia ancora vivo.

Ancora con la testa tra le mani
mentre il cielo sta piangendo
versa colori nuovi sulla pelle degli umani!


Non posso fare altro che prendermi la testa tra le mani e guardarmi intorno per l’ennesima volta, senza sapere quale sarà il mio destino.
La cella squallida e spoglia in cui mi trovo rinchiuso rispecchia il senso di vuoto che provo in questo momento e la distanza che sembra separarmi da tutto ciò che conoscevo prima della mia presunta morte.
Com’è possibile che tutti gli altri adesso non vedano altro che un pericolo in me? Non riescono a capire che, nonostante il mio aspetto possa variare, io sono sempre la stessa persona? Una delle reclute più determinate a sconfiggere i giganti, se non forse la prima per motivazione e costanza.
Eppure, quando mi chiedono come sia avvenuto ciò a cui hanno assistito, non riesco a dare una spiegazione soddisfacente.
Sento che tutto questo è collegato con la chiave che mio padre mi ha dato molto tempo fa... ne sono certo.
Se io per primo non riesco a spiegare razionalmente la mia trasformazione, come potranno accettarla e comprenderla gli altri?

Lo senti chi ti parla è l'universo
lo fa da sempre ma non eri attento
e ora che lo ascolti è il tuo momento
di fare un salto per cambiare il mondo


Adesso finalmente ho capito, anche se mi ci è voluto molto più tempo di quanto non me ne fosse stato concesso.
C’è un solo modo per riuscire a fermare Annie, senza il mio contributo è praticamente impossibile riuscire a sconfiggerla.
E allora perché ho esitato quando siamo stati attaccati all’interno della foresta?
Cerco di convincermi che sia stato solo per la fiducia riposta negli altri membri dell’Armata Ricognitiva, ma in fondo so che non è così.
Una parte di me non voleva accettare il fatto che qualcuno ci avesse traditi.
 Cercavo di convincermi che in fondo fosse solo vittima di un malinteso o che la confusione dovuta alla trasformazione l’avesse portata a comportarsi in modo anomalo e che forse stava tentando di raggiungermi per ricevere dei chiarimenti o un aiuto.
La convinzione che io stesso mi ero imposto è crollata quando ho assistito alla morte dei miei compagni.
In quel momento ho messo da parte tutta la mia comprensione, non riuscendo a tollerare ciò di cui ero appena stato testimone.
Peccato solo che, proprio quando ero sul punto di avere la meglio sulla mia avversaria, mi sia fatto distrarre dal senso di colpa per le morti da me indirettamente causate.
Questa volta non commetterò lo stesso errore.
Solo io posso riuscire a impedire ad Annie di distruggere la città e i suoi abitanti.
Per farlo, però, devo smettere di pensare a lei come a una compagna di addestramento e iniziare a considerarla solo come un pericolo, forse il più grande che abbiamo dovuto affrontare fin’ora.
Altrimenti non riuscirò mai a convincermi a fare ciò che devo.

Ehi salvala, ehi salvala
la rivoluzione sta cercando la soluzione dentro il mondo
e tu quale mondo sei?


 

 
Annie è stata sconfitta.
Beh, sconfitta è una parola grossa dato che si trova avvolta in uno spesso strato di ghiaccio di sua spontanea volontà.
Almeno adesso non potrà più fare del male a nessuno, anche se in questo modo sarà impossibile cercare di avere da lei qualsiasi tipo d’informazione.
Ormai abbiamo la certezza che l’abilità di trasformarsi in gigante non sia così unica come avevamo pensato inizialmente.
 Quasi sicuramente ci sono altre persone come me all’interno delle mura e questa scoperta potrebbe rivelarsi molto utile per la nostra missione.
Nonostante tutto ciò che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi tempi, la chiave che porto al collo è ancora avvolta nel mistero.
Cercare di scoprire la verità sulle mie origini sarà il mio prossimo obbiettivo!





Angolo Autrice

Salve!
Ringrazio tutte le persone che hanno avuto la pazienza di arrivare a leggere fin qui.
Dato che è la prima storia che scrivo in questo fandom mi farebbe molto piacere se mi lasciaste anche solo una micro-recensione per dirmi cosa ne pensate. Potete anche dirmi che è orribile, non mi offenderò ;)
Grazie ancora,

Vampiretta98
  
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