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Autore: John Spangler    29/06/2016    0 recensioni
Dopo aver lasciato la piccola città di Cocoyashi, Nami Watanabe e sua madre si trasferiscono nella metropoli di Loguetown, una delle perle della California meridionale, per iniziare una nuova vita. Tra amori, drammi e problemi vari, le loro vicende si intrecceranno con quelle degli altri abitanti di Loguetown, mentre intanto il boss mafioso Crocodile conduce nell'ombra i suoi loschi affari, con la collaborazione del Joker. Come andrà a finire? Lo scoprirete solo leggendo questa storia.
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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NOTA: Questo capitolo è ambientato tra la seconda e la terza scena del capitolo precedente.

 

 

Capitolo 11: Il re è morto, lunga vita al re

 

12 Dicembre 2015

Loguetown, California, USA

Aeroporto Brandnew

 

Dopo essere arrivati all'aeroporto, Benn e i fratelli O'Malley decisero di fermarsi in un bar a bere qualcosa, in attesa che partisse il volo per Sacramento. Tuttavia, a causa di una scommessa tra Kidd e Benn, quel qualcosa si trasformò subito in una lunga serie di alcolici di vario tipo. In appena tre quarti d'ora, i due si ritrovarono, se non ubriachi, discretamente alticci, con il povero Shanks che li guardava e scuoteva la testa sconsolato. Il personale del bar, evidentemente abituato a scene del genere, non fece una piega.

 

- Ma guardatevi un pò. Due uomini adulti ridotti come delle spugne. Dovreste vergognarvi.- Il tono voleva essere di rimprovero, ma il sorriso del rosso rovinava tutto.- Cosa penseranno di voi gli altri clienti?-

 

- Fanculo quello che pensano quei caproni. E poi sei tu quello dovrebbe vergognarsi, fratellone.- borbottò Eustass dondolando la testa.- Non hai toccato neanche un bicchiere.-

 

- Già, neanche un goccio.- gli fece eco Benn.

 

- A quest'ora preferisco non bere. E poi tu, Benn, non dovresti bere così tanto alla tua età.-

 

- Mi stai dando del vecchio? Perchè se è così, ti sbagli di grosso. Avrò anche una certa età, ma sono ancora capace di reggere un goccetto e di spaccare il culo a voi sbarbatelli.- Posò il bicchiere che aveva appena svuotato e si pulì la bocca col dorso della mano.- Visto? Ventitré bicchieri e sono ancora in piedi.-

 

- Sarà, a me sembri sull'orlo del collasso. Mi sa tanto che ha ragione Proinsias.- sghignazzò Kidd.

 

- Eustass, ti avevo detto di non pronunciare più quel nome in pubblico.- esclamò stizzito Shanks.

 

- Perchè, ti vergogni? Non avevi detto che è un "rispettabile nome gaelico"?-

 

- Eustass ha ragione. Sei sempre stato fiero delle tue origini irlandesi.-

 

- Sì, ma...oh, andate al diavolo tutti e due!- Il maggiore degli O'Malley si passò una mano tra i capelli e con l'altra mostrò il medio al fratello.

 

Benn rise di gusto, una cosa che non era capitata molto spesso negli ultimi anni, ma che, nel periodo trascorso a Loguetown, aveva riscoperto di essere ancora in grado di fare. Edward aveva avuto ragione. Un pò di riposo gli aveva fatto proprio bene.

 

- La sapete una cosa, ragazzi?-

 

I due fratelli smisero di bisticciare e lo guardarono.- Che cosa, Benn?- gli chiese Shanks.

 

- Sono contento di aver trascorso un pò di tempo con voi. Perciò...ecco, volevo ringraziarvi. Sono stato davvero bene.-

 

- Non dirlo neanche per scherzo, Benn. Ringraziarci per cosa? Era il minimo che potevamo fare. Semmai, siamo io e Shanks che dovremmo ringraziarti. Con tutto quello che avete fatto per noi tu e Juls...- disse Kidd in uno dei suoi rari momenti di serietà.

 

- Già. Quello è un debito che non potremo mai ripagare.- annuì Shanks.

 

Benn rimase un attimo a fissare i due fratelli. Ogni volta che li guardava, non poteva fare a meno di pensare alla sua defunta moglie. Tuttavia, come si accorse in quel momento, il ricordo non faceva più male come una volta. Forse stava finalmente cominciando ad andare avanti.- Se Juls vedesse come siete adesso, sarebbe fiera di voi.-

 

- Forse. Anche se è più probabile che ci prenderebbe per le orecchie e inizierebbe a farci una testa così perchè litighiamo sempre.- esclamò Kidd.

 

- E poi arriveresti tu a finire il lavoro.- continuò Shanks.

 

- Magari dandoci un bel cazzotto sul cranio, oppure limitandoti a fare quello sguardo truce che sai fare solo tu.- Tutti e tre risero.- Ah, quante te ne abbiamo fatte passare, Benn.- sospirò Kidd.

 

- Vero.- Il militare ridacchiò.- Eravate tutto, tranne che degli angioletti. Vi confesso che certe volte avrei voluto strangolarvi.-

 

- E sai quale è la cosa peggiore? Che non siamo cambiati per niente!- Kidd rovesciò la testa all'indietro e rise, smettendo quando si accorse che rischiava di cadere dallo sgabello. Barcollò un attimo e poi ritrovò l'equilibrio.- Per un pelo.-

 

- Ci mancava solo che ti rompessi la testa. Poi avremmo dovuto accompagnarti in ospedale.- lo rimproverò bonariamente Shanks.

 

- Avreste sempre potuto chiamare un'ambulanza. Oppure mi sarei potuto far dare un passaggio da questa adorabile barista...- Fece un cenno in direzione di una graziosa ragazza dai corti capelli neri, che in quel momento stava pulendo dei bicchieri. La ragazza non diede segno di averlo sentito.

 

- A proposito di donne, Eustass, tu sei ancora single?- gli chiese Benn.

 

- Sì e no. Mi vedo con una, ma non è niente di serio.- rispose il rosso.

 

- E hai intenzione di sistemarti, prima o...- All'improvviso, qualcosa nella tasca del cappotto di Benn iniziò a vibrare.- E adesso chi diavolo è?- Tirò fuori il suo telefono e guardò lo schermo.- Hawkins?- Premette il tasto di accettazione e se lo portò all'orecchio.

 

- Basil, cosa c'è?...Sì, sono all'aeroporto, perchè...- Un attimo di silenzio, poi Benn si irrigidì e strabuzzò gli occhi.- Cosa? E avete già...sì, ho capito. Va bene, fatemi trovare una macchina per quando arriverò.- Interruppe la comunicazione e rimise il telefono in tasca.

 

- Che è successo, Benn?- chiese Shanks preoccupato. Doveva trattarsi di qualcosa di serio, perchè l'altro uomo era sbiancato di colpo.

 

Benn guardò prima Shanks, poi Kidd.- Edward è morto.-

 

***

 

Negli studi di Logue Channel

 

L'atmosfera negli studi di Logue Channel non era delle migliori, a causa della notizia appena arrivata in redazione. Tuttavia, nessuno si perse d'animo, e, messo a punto l'apparato per la diretta, tutti si prepararono a svolgere il loro lavoro.

 

Seduta alla sua solita postazione, Paula Rockbell attendeva che le dessero il via.

 

Un tecnico fece capolino da dietro l'angolo.- In diretta tra dieci secondi, Paula. Sei pronta?-

 

- Certo.- annuì seria la giornalista. Il tecnico si allontanò e diede un segnale ai suoi colleghi, che puntarono le telecamere in direzione di Paula. Subito dopo partì la sigla dell'edizione straordinaria del TG. La Rockbell si schiarì la gola.

 

- Cittadini di Loguetown e dintorni, apriamo questa edizione straordinaria del nostro TG con una notizia che avremmo preferito non dover mai dare. Il Governatore del nostro Stato, Edward Newgate, noto anche come Barbabianca, è morto.

 

- Ancora non si conoscono le cause precise della morte, ma pare che sia avvenuta per cause naturali. Il Governatore è stato trovato morto appena un'ora fa dalla sua segretaria nel suo ufficio, accasciato sulla scrivania. E' stato subito portato in ospedale, dove i medici ne hanno constatato il decesso. Gli accertamenti sono ancora in corso.

 

- Come previsto dalla legge, il Vice-Governatore Gomez Pink ha assunto temporaneamente l'incarico di Governatore fino alle prossime elezioni, che si terranno molto probabilmente a Gennaio, alla scadenza del mandato di Newgate.- Una piccola pausa, poi proseguì.

 

- La morte di Edward Newgate lascia un vuoto incolmabile nei cuori di tutti i californiani, senza distinzioni di schieramento politico. Ripercorriamo brevemente le tappe fondamentali della sua vita.

 

- Nato qui a Loguetown nel 1937, a 17 anni si è arruolato nell'Esercito, servendo con onore prima in Corea e poi in Vietnam. Nel 1979 decide di dimettersi e di entrare in politica, passando in pochi anni da sindaco di Loguetown a senatore. Il suo carisma gli fa guadagnare ammiratori ovunque, anche tra i Repubblicani. Proprio per questo, alla fine del 2011, viene eletto Governatore della California con una maggioranza schiacciante.

 

- Gli anni del suo governo sono stati un autentico balsamo per la California, che è riuscita a risollevarsi completamente dalla crisi economica che stava attanagliando il resto degli Stati Uniti. Non sono pochi coloro che considerano Edward Newgate il miglior Governatore della storia del nostro Stato.- La giornalista si asciugò una lacrima e poi proseguì.

 

- Oltre che come politico, Edward Newgate sarà ricordato anche come filantropo, in particolare per la sua incessante attività a favore degli orfani...-

 

***

 

La casa del Capitano Clint Callahan

 

- Oltre che come politico, Edward Newgate sarà ricordato anche come filantropo, in particolare per la sua incessante attività a favore degli orfani...-

 

Clint Callahan spense il televisore e buttò via il telecomando.- E' morto, alla fine.-

 

Seduta accanto a lui sul divano della cucina, le mani dietro la nuca, Bellemere sbadigliò.- Sembri sorpreso.-

 

- Il vecchio era in politica praticamente dall'alba dei tempi. Avevo quasi cominciato a pensare che fosse immortale.- Si alzò in piedi e si stiracchiò.- Un vero peccato.-

 

- Che vuoi dire?-

 

- Per essere un Democratico, era un buon diavolo. E anche un ottimo Governatore, questo bisogna riconoscerglielo. Ha fatto un gran bene a questo Stato. Diavolo, avevo anche votato per lui la seconda volta che si è candidato.- Smoker era Repubblicano, e pertanto politicamente agli antipodi rispetto al defunto Newgate. Ciò nonostante, provava per lui un profondo rispetto.- Chissà chi eleggeranno, al posto suo.-

 

- Forse il vice, quel Pink. Tempo fa ho letto che Newgate avrebbe sostenuto la sua candidatura allo scadere del suo secondo mandato.-

 

Smoker emise una risata beffarda.- Gomez Pink è una mezzasega, e gli elettori di Newgate lo sanno bene. Se il vecchio fosse vissuto fino a dopo la fine del suo mandato, lo avrebbero votato solo per rispetto nei suoi confronti. Ma adesso...se ne sbatteranno allegramente.-

 

- Se è così pessimo, perchè Newgate l'aveva preso come vice?-

 

- Chi lo sa. Fatto sta che, politicamente parlando, è persino più idiota di Bush. Spero solo che non combini nessun guaio fino alle nuove elezioni.- Si avviò verso il frigorifero e lo aprì, tuffando la testa all'interno in cerca di una birra.

 

La donna guardò il poliziotto e giocherellò con una ciocca di capelli.- Senti, cambiamo argomento. Tra un pò devo tornare a casa. Prima però avrei voglia...di uno spuntino.- disse con una voce sensuale e uno sguardo languido rivolto verso il posteriore dell'uomo.

 

Callahan chiuse il frigorifero e si girò verso Bellemere. Sogghignò. Aveva capito perfettamente cosa intendeva.- Divano o letto?- Cominciò a sbottonarsi la camicia.

 

- Perchè, il tavolo della cucina non va bene?-

 

***

 

Una villa in centro

 

In una stanza quasi del tutto al buio, illuminata soltanto dalla fioca luce di una lampada da tavolo, un uomo sedeva dietro una grossa scrivania di legno. Mentre teneva il braccio sinistro sulla scrivania, con la mano destra teneva poggiata all'orecchio la cornetta di un telefono nero che usava solo per chiamate particolari.

 

-...no, Joker, te lo ripeto per l'ennesima volta. Non c'entro niente con la morte del vecchio. E' stata solo una fortunata coincidenza.- Sbuffò e maledì mentalmente il suo interlocutore.- Una coincidenza molto fortunata, sì. Sarà tutto molto più semplice, adesso.- L'uomo dall'altra parte del telefono disse qualcosa.- No, stai tranquillo. Non ci sarà nessun cambiamento al piano. Andremo avanti come previsto, anche se comunque le cose saranno molto più facili. Pink è un idiota, non vale neanche la metà di Newgate. L'unico di cui in teoria dovremmo preoccuparci è Beckman, ma...beh, lui è un soldato, la politica non gli interessa. E poi sarà facilissimo distrarlo. I ragazzi della Baroque Works hanno sempre lavorato magnificamente.- Ci fu una pausa.- Va bene, allora ci risentiamo tra qualche giorno per i dettagli. Hasta luego, Joker.- Attese il saluto dell'altro e mise a posto la cornetta.- Figlio di puttana di uno spagnolo.- Si accarezzò il moncherino che aveva al posto della mano sinistra e si concesse un sorriso di soddisfazione.- Oggi è la tua giornata fortunata, Jonas. Devi festeggiare.- Aprì un cassetto della scrivania e ne tirò fuori un sigaro cubano e un accendino. A differenza del suo ufficio, lì in casa sua poteva fumare tranquillo. Non doveva neanche preoccuparsi di quel rompiscatole di Bartolomeo, che sapeva di dover rispettare i suoi spazi e che al momento era fuori con degli amici.

 

Jonas Petricelli si sistemò il sigaro in bocca e lo accese, aspirando poi una profonda boccata ed esalando una scia di fumo. Chiuse gli occhi e si godette quel sapore paradisiaco.- Finalmente le cose iniziano ad andare per il verso giusto.-

 

OMAKE

 

In piedi nella sua cameretta, John Spangler si trovava di fronte a un angosciante problema esistenziale.

 

- Allora, quale pornazzo mi vedo stasera?- rimuginò tra sè e sè, osservando le file chilometriche di DVD pornografici di dubbio gusto che occupavano un'intera parete.- Dunque..."A trans con Sanji" l'ho già visto..."I filmati segreti dei Mugiwara" e "Robin, dacci una mano" anche...hmm, "Le calde notti di Tashigi nella base G-5"...ma sì, vada per questo qua.- Fece per prendere il DVD, quando all'improvviso qualcuno bussò violentemente alla porta.

 

- E adesso chi è?- Il giovane autore di fanfiction andò ad aprire, e si trovò davanti un Edward Newgate incazzato nero. Ma non la sua controparte di Modern Day Life. Si trattava dell'originale, con tanto di bisento, bandana nera e mantello bianco.

 

Spangler deglutì e cercò di non farsela sotto.- Ehm...ciao, Edward. Qual buon vento?-

 

Newgate aggrottò la fronte.- Lo sai benissimo, scribacchino da due soldi.- Iniziò ad avanzare minacciosamente verso il ragazzo, costringendolo ad indietreggiare.- Se lo fa Oda-sama è un conto, lui è il capo. Ma tu...tu sei solo un moccioso che scrive fanfiction. Fossero almeno belle...-

 

- Edward, mi è dispiaciuto un sacco doverti uccidere, ma era necessario per la trama. Non...-

 

- E non potevi uccidere uno degli altri?- La rabbia dell'enorme pirata era più che evidente.

 

- M-ma Edward, non l'ho mica fatto apposta. Tu mi piaci...-

 

- Non credere che servirà a salvarti, bastardo!- Newgate sollevò la sua arma e si preparò a colpire.

 

Spangler si coprì il volto con le mani.- No, Edward, ti prego...NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!-

 

- NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!- John Sangler si rizzò a sedere sul suo letto, madido di sudore e ansimante. Si guardò attorno, e, rendendosi conto che si era trattato solo di un sogno, tirò un sospiro di sollievo.- Ok, da domani cambio spacciatore.-

 

 

NOTA DELL'AUTORE: Capitolo corto, lo so, ma che posso farci? Mi è venuto così. Spero comunque che abbiate gradito. Ah, e se per caso ve lo state chiedendo, il Gomez Pink menzionato in questo capitolo è il Senor Pink che abbiamo visto a Dressrosa, naturalmente qui in versione magra e senza pannolino. Perchè gli ho dato il nome Gomez? Mi sembrava che gli stesse bene.

 

Volevo anche approfittare di questo spazio per fare un po' di auto-promozione. Ho appena scritto un oneshot intitolato “Back in time”, in cui Akainu/Sakazuki (non capirò mai qual'è il suo vero nome) torna indietro nel tempo e cambia il futuro. Come potete immaginare, la storia non è molto allegra, anzi, credo di poter dire che è la storia più cupa che ho scritto finora. Dateci un'occhiata, se vi va. Vi garantisco che ne vale la pena.

  
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