Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Virgola4869    29/06/2016    5 recensioni
Aoko è disposta a far tutto pur di catturare Kid, anche a diventare una ladra.
Con l'aiuto della ex ladra parigina riuscirà nel suo intento?
Kaito si trova ad affrontare una volta per tutte l'organizzazione, che ha acquisito un nuovo membro.
Intanto nella vita di tutti i giorni la normale quotidianità di Saguru, Akako, Kaito e Aoko viene sconvolta da un nuovo arrivo...
Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire ciò che provano?
Questa è la storia di Kaito Kid e la Phantom Lady!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 20

Verità a galla

 

- Tu sei Kid.

- Tu sei la Lady.

Sono in tutto 7 parole. Solo sette parole, che erano riuscite a cambiare presente, passato e futuro di due ragazzi liceali, che da un giorno all'altro avevano intrapreso una carriera diversa. Ora le loro vite non erano più né rette incidenti, dove si sarebbero incontrati una sola volta, e ne rette parallele, dove avrebbero percorso la stessa via senza sapere mai nulla l'uno dell'altro, essendo sempre vicine, ma senza mai incontrarsi veramente. Il loro rapporto era più come una catena, dove ogni anello ad ogni incastro si incontrava con l'altro, infinite volte, a secondo della lunghezza di quella catena. Della loro vita. Non sarebbe mai stata una catena con degli anelli che non si univano. Ma tutte le catene con un solo anello rotto si spezzano.

Questi erano Aoko e Kaito. Erano 7 parole, una catena. Erano due liceali, due ladri. Un unico cuore... spezzato. Un'unica catena... spezzata. Era ormai arrivato il punto di rottura.

- Ehm, ehm...- si schiarì la voce Spider tirando fuori una lametta per le unghie da una tasca- Questa pausa di riflessione a mo' di teatro drammatico è molto commovente, ma sapete com'è, vorrei riuscire a finire queste vostre storielle entro domani mattina, ho un aereo per New York e vorrei fare in tempo.

Aoko si riprese per qualche secondo strabuzzando gli occhi. Era stata una stupida, un'emerita idiota. Voleva andare indietro nel tempo per cambiare tutto, per accorgersene prima. Avrebbe impedito al padre di essere preso in giro così tante volte, avrebbe impedito all'amico di smettere di essere quel criminale, avrebbe...

Ma l'unica cosa che in quel momento la fece veramente arrabbiare fu... Chikage.

- Lei lo sapeva fin dall'inizio- mormorò con una mano sul viso e guardando Saguru inorridita- Lei lo sapeva! Lo sapeva! Lo sapeva! E non me l'aveva detto! E anche tu lo sapevi! Mi avete mentito! Vi odio! Vi odio! Vi odio!

Kaito era ancora sgomentato. Continuava a non capire e gli sembrava sempre di più un incubo. Non seguiva i ragionamenti, non stava al passo con le parole dell'amica e ora voleva solo addormentarsi per non svegliarsi mai più. O forse svegliarsi fra le nuvole e non avere più alcun problema, debolezza, paura.

- Che cosa sapevo?- le urlò di rimando Saguru- Se sapevo che Kaito era Kid? Sì lo sospettavo! Se sapevo che Chikage era una strega e la ex Phantom Lady e Akako sua figlia? Beh sapevo anche questo!

Tutti nella stanza si irrigidirono e strabuzzarono gli occhi. Spider, Aoko e Rosannah spalancarono la bocca dallo stupore, mentre Kaito e il falso Kid per un motivo ben diverso. Come faceva lui a sapere... e ora grazie a lui anche l'organizzazione ne era al corrente, fantastico.

 

 

Flashback (Missing moment dal capitolo 12)

- Tu es une sorcière, ma cherie, non sum oblitus.

Era questo ciò che le aveva mormorato nella stanza di ospedale. Niente di complicato, delle parole che potevano essere dette da chiunque, ma se una strega le pronunciava... l'illusione cominciava e l'incubo peggiore nasceva nella mente della vittima.

Akako si toccò la testa, avvertendo un forte dolore e svenne sul letto d'ospedale.

 

- Chi sei tu?- chiese Chikage con gli occhi di ghiaccio alla figlia- Cosa sei?

La giovane era inginocchiata con la testa bassa e guardava il pavimento, coprendosi con i capelli il volto e le mani sul viso. Il piede della madre le premeva sulla schiena e anche senza vederla sapeva benissimo che aveva un ghigno sulla faccia. Il tipico ghigno di chi effettua l'incantesimo numero 1.

- Non lo so, per favore!- supplicò la ragazza scacciando un piccolo urlo a colpa della pressione del piede della madre sulla sua schiena dorsale che era aumentata.

Chikage sbuffò con un accenno di disprezzo e si inchinò al suo livello per sollevarle il viso con una mano e fissarla dritta negli occhi per impedirle di piangere.

- Chi sei tu? Cosa sei?- ripeté nuovamente.

La liceale tentò di sottrarsi dal contatto visivo. Sapeva benissimo qual'era il principio dell'incantesimo, l'ipnosi. Ma la madre anche se aveva perso i poteri era pur sempre una strega potente e non le avrebbe dato tregua finché lei non avrebbe ceduto.

Le forze la stavano già abbandonando e la vista era appannata. Si sentiva leggera, ma allo stesso tempo la sua mente era pesante. Qualcuno le stava perforando la testa, se lo sentiva, era quella la sensazione. Aveva raggiunto l'obbiettivo, non aveva più controllo delle proprie parole.

- Sono Akako Koizumi, sono una strega.

- A che famiglia appartieni?

- Provengo dalla stirpe dei Koizumi.

- Che magia usi?

- Magia rossa. È come la magia nera, ma più potente e meno illegale, si tramanda da generazione a generazione.

- Qual'è lo scopo dei Koizumi?

- Rafforzare la propria magia anche a costo di uccidere.

- Di chi devi seguire gli ordini?

- Solo da mia madre, Chikage Kuroba, la Ex Phantom Lady.

E più parlava e più si convinceva di ciò che diceva. Era un incantesimo talmente semplice, ma in pochi riuscivano a portarlo al termine e Chikage era una di quelli.

 

Si risvegliò con le infermiere che la guardavano preoccupate. Ah, giusto, era svenuta. Dicevano che parlava nel sonno e diceva cose sconnesse. Allora loro avevano sentito. Schioccò le dita e le tende bianche dell'ospedale si macchiarono subito di qualche traccia di rosso. I cadaveri per terra sarebbero stati rimossi successivamente. Si risdraiò sul letto leggermente sorridente, ma non si accorse che nel farlo aveva schiacciato un tasto del telefono sotto il suo cuscino. Non si ricordava che l'aveva lasciato lei stessa per mandare l'audio di quello che sarebbe successo a qualcuno che conosceva bene. La registrazione ormai era stata spedita e Saguru probabilmente la stava già ascoltando.

 

- Quindi voi sapevate tutto?- domandò Kaito arrabbiato- Tu Saguru sapevi tutto eh?- prese la rincorsa contro il ramato e lo afferrò per il colletto- Tu, lurido figlio di...

- ORA BASTA!

Tutti si voltarono verso l'ex ingresso della stanza, dove alcuni massi erano stati spostati per lasciar passare due uomini massicci, un altro incappucciato e infine una giovane donna con il viso coperto dalle bende. Ecco cosa era successo alla Lady. Era riuscita a scappare ma era stata catturata.

- Oh, ma che onore!- esclamò Spider applaudendo le mani, ancora comodamente appoggiato ad un muro senza il minimo interesse- Abbiamo qui la bella signora Kuroba!

- Non provare a pronunciare il cognome di Toichi lurido bastardo!- urlò la donna sputando ai piedi di tutti e tre gli uomini che la tenevano.

Con uno strattone uno dei tre le tirò via le bende e mostrò il suo viso. Gli occhi e i capelli color fucsia... non c'era dubbio, quella era proprio Chikage.

- Ah, giusto, tuo marito, che sbadato- rispose il mago biondo posandosi una mano in testa con finto dispiacere, quando in realtà i capelli coprivano il suo ghigno divertito- Dove sta ora? Se non mi sbaglio...

- In Paradiso e per colpa vostra!- urlò Kaito stanco di assistere ai fatti passivamente- È per questo che devo vendicarmi!

Chikage si morse un labbro per trattenersi. No, non ora, non dopo tutto quello shock!

- Ma come, Chikage-chan, non glielo hai ancora detto?- rise divertito il criminale e si avvicinò al giovane mago posandogli una pacca sulla spalla- Lui è ancora vivo.

 

Caro Kaito, probabilmente questo è l'ultimo disco che ascolterai. Spero che tu abbia trovato ciò che cercavi. In questo caso sei vicino alla verità e alla felicità. Sono fiero di te e della carriera che hai intrapreso seguendo le mie orme. Chissà, forse Ginzo sapendolo sarebbe altrettanto fiero, peccato sia un poliziotto, sarebbe potuto essere un secondo padre per te. Invece non ti ho lasciato nessuno. Spero che Jii abbia fatto il suo dovere in quest'ultimo anno, da quando sei diventato Kid. So purtroppo che lasciarti solo un maggiordomo e un passaggio segreto non è abbastanza. Avrai sofferto molto per la mia morte, ma un giorno riuscirai a sconfiggere chi mi ha ucciso e l'ultima tappa è vicina. Prendi Pandora, fallo per me. Ma soprattutto sconfiggili prima che facciano male alle persone che ti sono più care. Addio Kaito”

 

E lui qualche giorno prima aveva creduto a quell'addio. L'ultimo disco aveva detto giusto? Suo padre non era il tipo che mentiva, erano quei criminali a non raccontarla giusta.

-Impossibile, lui è morto 8 anni fa per mano vostra!- urlò arrabbiato. Mentivano, mentivano, mentivano! Non avevano prove, non c'erano evidenze. Suo padre se fosse stato vivo avrebbe passato quegli ultimi anni con lui, non l'avrebbe lasciato solo!

- Giusto, questo è quello che credevamo anche noi- prese parola Snake lasciando i polsi di Chikage e spingendola contro il falso Kid- E tua madre è stata brava a farcelo credere. Per 8 lunghi anni ha fatto da assistente al nostro Spider per convincerci che lei non sapeva niente di quella storia. Ha addirittura deciso di seguirlo a Las Vegas ed è tornata in patria solo quando è tornato lui. Lo seguiva come un cagnolino, ma chi si immaginava che allo scoccare del nono anno della loro collaborazione lei sarebbe tornata a Tokyo senza motivo? Kid era già riapparso, ma noi avevamo fatto in modo di mascherare tutte le sue notizie ovunque lei andasse e lei sembrava all'oscuro.

-Sembrava all'oscuro che suo marito fosse resuscitato e noi continuavamo a crederci!- esclamò d'un tratto Spider, con lineamenti visibilmente tirati. Doveva far male avere un'assistente che per tutto quel tempo aveva messo su una recita con lui- Ma quella volta a Tokyo c'erano due avvenimenti importanti: la comparsa di Kaito Courbeau e quella di Harry Nazu. Entrambi una grande spina nel fianco per noi. Uno un ladro, uno un detective. A far scattare il nostro stupore furono delle registrazioni di un furto di quel ladro a Las Vegas, dove questo si smascherava e prendeva il posto di quel vecchietto, mentre una donna lo aiutava a nascondersi dalla polizia. E immagina chi era quella donna!

- Cominciammo ad investigare- continuò il Sub-Boss- E ci accorgemmo che tutti gli avvenimenti e le persone portavano ad una sola data, l'anno in cui era morto il primo Kid. Capimmo che qualcosa non andava e con l'arrivo di Sambuca... scusate, Frog... tutto ci fu svelato. Lei capì subito tutto. Lei capì che Toichi Kuroba era VIVO e si nascondeva sotto quei due alter-ego. Chi avrebbe sospettato che Kaito Kid, il mago della colomba fosse diventato Kaito Courbeau, il mago del corvo dalle piume nere? E anche ora è qui, a fare beffa di noi, nascondendosi sotto il suo vecchio costume!

 



- Chikage-saaaaan!- gridò un'Aoko gioiosa e con il sorriso stampato in faccia. Aveva una rosa fra i capelli ed era appena tornata da una scampagnata con il padre. Loro non sapeva niente.- Dov'è Kaito-kun?

La donna sorrise dolcemente e si abbassò alla sua altezza. Le diede un buffetto sulla guancia e le tirò un po' i capelli, facendola ridere. Era come una seconda madre per lei.

- Kaito-kun è un po' triste, purtroppo abbiamo un lutto.

Il sorriso della bambina si spense e cominciò a tremare.

- C-chi è m-morto?- chiese già con le lacrime agli occhi.

Chikage osservò prima il viso del vicino di casa, anche lui ansioso di sapere la risposta, e successivamente la dolce Aoko, sembrava così fragile, niente in confronto ai piani per lei che aveva in futuro. Ginzo forse l'avrebbe presa anche peggio, forse era meglio se avesse prima usato dei preliminari...

- Toichi.

La rosa cadde dai capelli della bambina e si andò a posare per terra. La mattina dopo Kaito scendendo l'avrebbe trovata sul pianerottolo coperta di rugiada, senza sapere che in realtà quelle erano lacrime.

 

Non fu una sorpresa solo per Kaito, ma anche Aoko sentì una strana sensazione invaderle il cuore. Dovevano essere arrabbiati, tutte quelle verità nascoste, eppure ora sentivano solo sollievo. Toichi era vivo! Era vivo! Che importava se gli aveva mentito per 8 anni, l'importante era che ora era lì! Ora erano insieme e non importava se stavano per morire, l'importante era essersi ritrovati!

“ Mi ha abbandonato” fu invece il primo pensiero di Kaito.

Strinse i pugni e nascose il viso per non dare a vedere le lacrime che gli gonfiavano gli occhi. Non ce la faceva più, voleva andare a casa. Perché tutto in un solo giorno?

Basta, era ora di reagire, doveva sapere se quella era tutta una frottola.

- Togliti quella maschera- ordinò al falso Kid. L'altro tentennò e rivolse uno sguardo a Chikage, a cui però non fu data risposta. Kaito si innervosì- Ho detto, togliti quella maschera!

Corse verso l'altro e lo strattono per la camicia. Con una mano gli strinse il naso e lo tirò.

Ecco, ora tutte quelle fantasticherie sarebbero state smentite e lui sarebbe tornato a piangere sulla tomba di suo padre, che sapeva essere piena.

Invece no. Probabilmente la bara era rimasta vuota per 8 lunghi anni.

La maschera si tolse e Aoko corse come un fulmine ad abbracciarlo.

- Finalmente è tornato- disse commossa con la voce spezzata- Toichi-san.

 



- Toichi, rinuncia per favore.

La voce di Chikage era supplichevole. Non voleva perderlo per 8 anni, sarebbe stato troppo. Sarebbero stati tutti e 4 divisi per troppo tempo. Già aveva dovuto abbandonare la sua piccola, ora non voleva lasciare anche suo marito.

- Chikage, io ti starò sempre vicino, non preoccuparti- la rincuorò il mago- Ma adesso devo andare a fare questo spettacolo, anche se grazie a te so che sarà l'ultimo.

L'uomo fece per scostare la tenda, ma lei lo trattenne per un braccio. Sembrava una bambina che non voleva buttare via il suo giocattolo preferito.

- E fra 8 anni come ti rintegrerai nella società? Non potremo di certo dire che sei risuscitato!

Toichi sospirò e le diede un buffetto sulla testa.

- Yukiko e Sharon mi aiuteranno, entrambe hanno contatti importanti e riusciranno a trovare una soluzione a tutto questo.

- Ma Toi-chan!- si lamentò per l'ennesima volta Chikage.

- Mi fido di te.

Furono le ultime parole che le rivolse prima di morire agli occhi del mondo intero.

 



Toichi abbracciò Aoko con tutto l'affetto possibile e tese un braccio verso il figlio, che pareva molto riluttante.

Kaito si diede dei pizzicotti. Uno. Due. Cinque. Dieci. Sentiva il bruciore. Non era tutto un sogno. Non desiderava più che lo fosse.

- Sta diventando tutto troppo strappalacrime- si lamentò il boss e estrasse una pistola dalla tasca- Ora voglio sapere veramente come ha fatto a fuggirci e ha nascondersi tutto questo tempo!

Puntò l'arnese verso Saguru, l'unico, eccetto Rosannah, rimasto fuori dal gruppo.

 

In quel momento i massi sotto i loro piedi cominciarono a muoversi e dalle crepe cominciarono a scintillare fiotti di luce rossa.

I pochi muri ancora rimasti in sesto cominciarono ad oscillare e un pezzo di intonaco cadde addosso a Snake colpendolo alla testa.

Le rocce su cui si reggevano si muovevano sempre di più e alcune di loro cominciarono a volare spinti da quella forza misteriosa che era riuscita a creare quell'attimo di panico.

Rosannah corse verso gli altri e si aggrappò ad una manica di Toichi, il quale fece comparire un deltaplano sulle sue spalle.

- Possiamo andare solo tre alla volta!- urlò, tentando di sovrastare il rumore di quello che ormai era diventato un terremoto in piena regola.

Il mago prese Aoko e Kaito e volò fuori, per poi posarli a terra.

Gli era mancata moltissimo la sensazione di un terreno stabile sotto i piedi e la prima cosa che fecero fu abbracciarsi, senza pensarci.

Da fuori videro il primo piano sprofondare sotto il peso dei superiori e tornarono alla realtà. C'erano ancora gli altri là dentro.

- Papà, per favore, vai a prendere gli altri!

Toichi non se lo fece ripetere una seconda volta e tornò in quel caos. L'unica differenza che vi notò fu uno Spider rivolto verso terra con un buco in fronte e una pistola fra le mani.

- H-ha t-tentato di sparare e-e i-io- disse singhiozzante Rosannah. Aveva una pistola fumante in mano.

Toichi non ci fece caso e si preoccupò di caricarli, ma un altro sparo gli strisciò la tempia.

Il vice e il capo erano ancora in piedi e non avevano intenzione di fuggire e lasciarli andare.

- Scappiamo- mormorò il mago e prese per un braccio i due giovani, lasciando solo la moglie ad affrontare la situazione. Come aveva detto 8 anni prima, si fidava di lei.

- Akako è ancora lì sotto!- urlò Saguru tentando di scendere dal deltaplano, ma con scarsi risultati.

Appena anche loro toccarono terra l'edificio crollò completamente.

- Mamma!- urlò Kaito disperato.

- Akako!

- Chikage!

 



L'uomo fece un colpo di tosse. Era intrappolato con accanto il corpo del compagno morto. L'ultima cosa che si ricordava era stato lo sprigionamento di tutta quella energia. Era stata Frog... o meglio, Akako. Era consapevole che era stata lei a fare tutto ciò. Lei aveva organizzato tutto. Aveva fatto riunire tutti i membri in quel posto e poi era riuscita a ucciderli in un colpo solo. E a salvare i suoi amici. Non era mai stata completamente dalla parte del male. Era una grande strega. Era riuscita ad ingannarla. Lei. La capostipite.

Sorrise, consapevole che ormai nessuno poteva più vederla.

Una lacrima le rigò il volto. La prima della sua vita. Voleva morire da umana.

L'incantesimo si ruppe e i capelli laccati da uomo scomparvero per lasciare posto a una folta chioma rosa pallido. Il naso da adunco divenne allungato e la bocca si screpolò. Gli occhi erano tornati di un semplice celeste pallido, che ricordavano moltissimo quelli del nipote.

Era quella la sua fine. In un mare di rocce, accanto ai cadaveri e ricoperta di polvere. Era quello che si meritava. Per aver messo a repentaglio la vita della sua intera stirpe.

Era finita.

- Non così in fretta!

 




- S-sono... m-morte?- chiese Rosannah con la voce spezzata e surreale.

Tutti abbassarono il volto. Non vi era altra spiegazione. Nonostante tutte le lacrime versate quel giorno i loro occhi non volevano saperne di smettere di piangere.

Kaito non poteva credere di dover perdere la sorella e la madre appena ritrovato il padre. Si buttò a terra e cominciò a colpire il terreno senza sosta. Le rivoleva indietro, voleva che qualcuno la giù, quel caro Lucifero che contattavano sempre, ascoltasse la sua preghiera.

- È ingiusto!- gridò accasciandosi sul terreno bagnato dalle sue lacrime- Akako! Mamma! Perché?!

- E smettila di lagnarti una buona volta!

Tutti alzarono lo sguardo, troppo increduli per poter udire al suono di quella voce.

Akako era lì davanti a loro, sporca di terra e zoppicante, ma pur sempre viva.

- Beh, che succede? Il gatto vi ha mangiato la lingua?

Saguru fu il primo a risvegliarsi e in un secondo si buttò sulla povera ragazza, che non aspettandoselo cadde all'indietro.

- Sei viva!- le mormorò il detective all'orecchio.

Non poteva crederci, ma anche lui stava forse... piangendo?

Lo abbracciò e poi rivolse uno sguardo agli altri. Erano rallegrati, ma nei loro occhi si leggeva una domanda.

- La mamma...- cominciò la ragazza raddrizzandosi- Ha ancora delle faccende da sbrigare, noi andiamocene.

 





- C-Chikage? S-sei proprio tu?- chiese timorosa. Sapeva che per una strega c'erano cose peggiori che morire. E questo era ciò che la figlia le avrebbe probabilmente inferto.

- Mamma, quanto tempo! Com'è essere il boss dell'organizzazione criminale che ha tentato di uccidere il marito di tua figlia?- disse sarcastica la ladra sostando un masso che impediva alle due di parlare a tu per tu, faccia a faccia, da madre e figlia.

- Da quanto lo sapevi?- percepì una nota di terrore nelle parole dell'anziana.

- Mh... neanche un'ora credo- rispose raggiante la donna. Sembrava felice- Ma probabilmente Akako è molto più intelligente di quanto sembri. Chissà, forse sa già il futuro fino alla sua morte e forse anche oltre. È giovane, il suo potere è forte, mentre tu mammina sei vecchia, decrepita e questa è la fine che ti meriti!

L'anziana sembrò toccata da quelle parole. Si sentiva in colpa, era vero. Sentiva che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima conversazione che avrebbe tenuto. Il suo corpo era debole. Erano i suoi ultimi istanti. Non li avrebbe certo persi a litigare con sua figlia.

Chikage però era di un altro parere. Quella donna le aveva rovinato la vita, doveva pagarla. E non doveva morire per semplice soffocamento causato da una caduta di rocce, doveva essere lei ad ucciderla. Ne aveva tutto il diritto!

- Chikage, i-io non voleva farvi del male, d-davvero!- la donna le si aggrappò ad una gamba. I capelli che le ricadevano stanchi sulle spalle e il viso smunto che richiedeva pietà- Io volevo temprare la mia nipotina! Volevo metterla alla prova! Io...

- Tu niente, mamma!- esclamò Chikage in un impeto di rabbia. Quella donna era pazza! Pazza!

Con uno strattone si liberò l'arto e le diede un calcio. Ignorò gli occhi celesti dell'altra che la guardavano supplicanti e le prese il volto fra le mani.

“Lucifero... Grazie di tutto... Presto ti raggiungerò”

L'anziana chiuse gli occhi e esalò il suo ultimo respiro. Gli ultimi rumori che si sentirono furono quelli di ossa rotte e di lacrime e singhiozzi mai svelati.

 




Il viaggio fino a Tokyo fu molto silenzioso e arrivati a destinazione tutti se ne andarono senza rivolgersi la parola. Akako strinse la mano di Kaito (che evitava bellamente di guardare Aoko) e seguì i genitori all'interno della casa, che finalmente avrebbe avuto tutte le stanze occupate. La vicina invece si soffermò sulla soglia del giardino non sapendo cosa dire al padre una volta rientrata. Cercò lo sguardo degli amici e trovò quello di Saguru incoraggiante che le faceva segno di entrare, mentre lui se ne stava per andare via a piedi.

- Ehi ragazzi!- esclamò Rosannah- Capisco tutto lo shock di oggi, ma ricordate che domani c'è il ballo!

Oh cavolo! Il ballo! Ecco cosa si erano scordati!

- Io credo che non ci andrò, ho perso l'accompagnatore come ben sai- rispose Aoko tentando di velare la delusione

- Oh, non ti preoccupare, puoi andarci con Kaito! Io d'altronde non ci vado più, quindi è libero anche lui!

Rosannah senza il minimo ripensamento per quello che aveva detto se ne andò saltellando, lasciando gli altri a bocca aperta.

Svoltando l'angolo si fermò e sorrise in modo poco rassicurante, estraendo da una tasca il cellulare e una sigaretta, che sistemò immediatamente fra i denti. Dopo averla accesa digitò un numero e avvicinò l'apparecchio all'orecchio. Prese una boccata di fumo e espirò, subito prima che all'altro capo del telefono rispondessero.

- Pronto? A cosa devo questa chiamata?- chiese una voce maschile tagliente e profonda.

- Sambuca è andata, ma per il suo lavoro garantisco per lei, non ha mai raccontato bugie sul conto del sospettato- rispose la ragazza prima di accorgersi che il vento le aveva spento la sigaretta. Imprecò a bassa voce.

- Quindi è ufficiale?

- Sì, Kaito Kuroba non è Shinichi Kudo, questi è ufficialmente morto... Gin.

 

 

Note di un'autrice molto molto cattiva con i suoi lettori (e con questo ho detto tutto):
Ciao, no, non sono morta! (non ancora)
Sono soltanto un'adolescente con una grave mancanza di ispirazione, che stava addirittura sotto esami T-T
So benissimo che non ci sono scuse per quello che non ho fatto!
E comunque, passando al capitolo, spero che si capisca tutto, dato che il prossimo sarà l'ultimo con l'epilogo, che vi avverto sarà incentrato solamente sulle relazioni amorose dei personaggi (ehi, è un ballo di fine anno cosa vi aspettavate?), mentre questa si può dire che è la fine della storia con i colpi di scena. 
So che è bruttina l'idea di chi fosse il boss di quell'organizzazione, ma non mi veniva in mente nessun nome migliore. Cioè, chi ci dovevo mettere, la mamma di Aoko????? 
Vabbè, a parte qualche flashback inutile che ha il potere di confondere ancora di più le idee dei lettori e altre stranezze di vario genere, ho riletto il capitolo e credo che sia all'altezza della storia come finale "d'azione"
Ok, ci vediamo all'epilogo (che spero sia presto)
Xoxo
Virginia
Ps: Non vi preoccupate, adesso che mi sono "sbloccata" tornerò anche a scrivere recensioni! :)

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Virgola4869