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Autore: Francy_remus    29/06/2016    3 recensioni
Ron e Hermione litigano spesso. Una sera lui esagera e tutta la Tana accorre. I due si lasciano. Hermione viene aiutata da Fred a rialzarsi, cosa che le pare quasi impossibile.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Molly Weasley, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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La vita non ti da le persone che vuoi, ti da le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi.

 

Sono stanca. Stanca di lui. Lui, soprattutto di quello che fa ogni notte. Notte, la parte più triste della giornata. Giornata, che ormai è solo una routine di sofferenza nascosta. Nascosta, come vorrei essere io. Io, che ormai, per colpa sua, non sono più nessuno.

 

 

1. Litigi e Certezze

 

È appena tornato a casa. Sono le tre. Di sicuro è ubriaco come al solito. Sale con passo pesante le scale ed entra in camera nostra. Accende la luce, sa che non dormo, e io mi tiro seduta sul letto.

«Ron» mormoro, ma lui attacca. Come ogni notte inizierà ad insultarmi.

«Mi tradisci, vero?»

«Sai che non è così»

Oddio, gli ho risposto. Per la prima volta da quando stiamo insieme gli ho risposto.

«Non mi dire balle, stronza! Vuoi solo farmi soffrire» piagnucola.

«Tu lo sai che amo solo te»

È quello che credevo. Da un po’ di tempo non riesco più a capire se sto con te per amore o compassione.

«Bugiarda, falsa, ipocrita, …»

Mi alzo e mi avvicino a lui.

«Lo sai che non è così»

Clap. Per la prima volta mi ha toccato. Mi ha tirato una sberla. Sono caduta a terra, con una guancia rossa per lo schiaffo, che formicola tutta, e calda, come le lacrime che inizio a versare.

«Adesso piangi, è? Però non smetti mai di sbagliare» chiede, aggressivo, guardandomi con odio.

«Aprite» urla qualcuno al di fuori della stanza.

«Vattene» gli risponde alterato Ron.

«Alohomora» mormora qualcuno dietro la porta ed entra. È Fred, seguito da George, Harry, Ginny, Molly e Arthur.

«Cos’hai fatto?» gli domanda la madre sgranando gli occhi allucinata nel vedermi a terra con una guancia rossa, che cerco di nascondere con la mano.

«Come hai osato?» lo aggredisce Harry «Hermione non si tocca!» gli urla ancora, prima che Ron gli faccia spallucce. Harry prova un impulso di saltargli al collo e torcerglielo, ma, fortunatamente, Ginny lo trattiene, inchiodandolo dietro di lei.

«Lei è la mia ragazza. Non sono fatti vostri quello che faccio con lei» risponde seccato, come se avesse ragione lui.

«Stalle lontano. È un ordine» lo intima George. Angelina accorre in accappatoio. Stava facendo la doccia, ma tutto questo trambusto deve averla fatta preoccupare.

«LEI-È-LA-MIA-RAGAZZA» ripete Ron scandendo bene ogni parola, come se dovesse insegnare a tutti questa frase «Mia, solo mia, statele lontano» mormora poi.

«Non più. È finita, Ronald, ti lascio» lo avverto, sempre piangendo, ma facendo ricorso a tutto il mio autocontrollo.

«Tu, approfittatrice, codarda, non mi puoi abbandonare» mi dice con odio crescente, sollevandomi quasi di peso e strattonandomi dal davanti del pigiama.

«Petrificus totalus» mormora Ginny, puntando la bacchetta verso il fratello e vergognandosi un po’ di quello che stava facendo.

Cado quasi di peso sul freddo pavimento della stanza che avrebbe dovuto essere quella in cui ci esprimevamo tutto il nostro amore, invece …

Harry e Fred si sono avvicinati per aiutarmi a rialzarmi. Molly piange appoggiata al marito al pensiero di quello che Ron, suo figlio, era stato in grado di fare. Angelina e George stanno parlando sommessamente, probabilmente le sta spiegando cos’era successo. Ginny è ancora mezza pietrificata per aver affatturato suo fratello. Era tanto che non lo faceva più.

«Hermione, stai bene?» mi chiede Harry, visibilmente preoccupato per me.

Annuisco, ed entrambi allentano la presa sulle mie braccia. Hanno un tocco molto delicato, probabilmente credono che potrebbero farmi male.

«Perché non mi hai mai detto niente? Sono il tuo migliore amico, insieme avremmo trovato una soluzione …» mi rimprovera sommessamente Harry.

«Vai a consolare Ginny. A lei ci penso io» lo rassicura Fred, accarezzandomi un braccio.

«Su, andate a riposare. È stata una giornata dura per tutti» intima Fred, a voce alta, senza mollare il contatto con me.

Molly viene trascinata fuori da Arthur, e scendono verso la cucina, probabilmente per una tisana. La donna ha i nervi a fior di pelle. Angelina si avvicina a me, mi abbraccia e mi da un piccolo bacio sulla guancia, per poi uscire dietro George e tornare in camera loro. Ginny e Harry non si muovono di un passo. Lei inizia:

«Hermione? Perché non me ne hai parlato?»

Sospiro. Non ho voglia di dilungarmi in spiegazioni, non adesso.

«Ne parleremo domani, a mente lucida. Andate a dormire, siete distrutti. Se continuate a stare lì, domattina vi scambieranno per degli zombie» ridacchia Fred, nel goffo tentativo di alleggerire la tensione. Ancora non stacca il contatto con me.

Ginny mi sorride, e poi sia lei che Harry mi si avvicinano e mi salutano con un abbraccio e un bacio piuttosto rapidi. Fred intanto toglie la bacchetta e, mormorando «Wingardium leviosa», fa sdraiare il fratello affatturato nel letto.

Siamo soli. C’è anche Ron, ma è pietrificato, quindi …

«Vuoi qualcosa o vai subito a letto?» mi chiede, fingendo di essere tranquillo.

«Voglio addormentarmi il prima possibile, per alleggerire i pensieri» gli comunico sincera.

«Allora vai nella mia stanza» sorride «Dormirai lì, stanotte almeno»

«No. Se Ron lo scopre, litigherete di nuovo»

«Tanto ci litigherò già per tutto quello che ti ha fatto» rammenta lui, mentre mi si avvicina.

«Co – cosa intendi dire? Vuoi litigare con lui solo perché trattava male me?»

«Io non direi “solo”. Tu sei importante, per me» soffia. È a un passo da me, ancora un piede spostato avanti e mi sarà addosso, ma non riesco a indietreggiare, ho i piedi incollati al pavimento. Mi ha raggiunto, mi cinge tra le sue muscolose braccia, e mi sento protetta. Mi lascio andare a quell’abbraccio, che lentamente ricambio. Appoggio la testa al suo petto, e lui il suo mento sui miei capelli. Dopo un po’ che ce ne stiamo lì, abbracciati e sognanti, ci stacchiamo lentamente e lui mi apre la porta. Esco e mi dirigo verso la sua stanza, come fosse la cosa più normale del mondo. Lui è dietro di me, e quando giungo sulla soglia mi fermo. Non è carino entrare in una proprietà privata senza il padrone, così lo lascio passare avanti. Mi spalanca la porta, la oltrepassa e mi fa cenno di seguirlo. La sua camera è veramente bella. Spaziosa, con un letto matrimoniale a baldacchino e le tende rosse, le pareti gialle, mi ricordano la mia stanza di Grifondoro.

«Sdraiati pure. Io non ho sonno» mi sussurra, con un sorriso rassicurante stampato in volto.

«Non ti voglio abbandonare» mormoro. Aspettate … ho appena litigato con il mio fidanzato e già provo attrazione verso un altro ragazzo, che è anche suo fratello?

Non esattamente. Lo guardo. Lui non è un ragazzo, lui è ormai un uomo. Ha un viso affilato, reso maturo dalla guerra, e la sua figura è slanciata e magra, come lascia presagire la maglia del pigiama troppo corta.

«Vai a dormire, bambina. È stata una giornata dura»

«Non chiamarmi bambina. Ne ho passate più di te» gli rispondo, seccata. Non sopporto che mi consideri una “mocciosa”, ho aiutato Harry a salvare il Mondo Magico, anche se non mi piace vantarmi, ricordatevelo tutti.

«Scusa. Ora a letto, piccolina» mi provoca con un sorriso sghembo.

«Idiota» sbuffo, prima mi distendermi sotto le sue lenzuola. Profumano di erba tagliata e pergamene incantate, profumano di Fred. Socchiudo gli occhi, e mi giro verso di lui. Lo vedo a malapena, e lui ne è del tutto ignaro, finché tutte le sensazioni non mi abbandonano, addormentandomi di sasso.

 

«E così ora te la fai con Fred?» mi attacca.

«Ron, non è come sembra» mormoro.

«Ah, no? E allora cosa ci facevi nel suo letto?»

«Dormivo?» chiedo, con voce superficiale.

«Non mi rispondere così» mi urla.

«Lasciala in pace» ringhia Fred.

E si mettono a litigare, rivangando il passato, e poi Ron gli sferra un pugno in pieno volto. Fred cade a terra con il naso sanguinante e il minore alza le mani in segno di vittoria, prima di chiudermi nella mia stanza e baciarmi nervosamente.

   
 
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