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Autore: Alice95_    29/06/2016    9 recensioni
Una giovane Kate Beckett alla ricerca di una notte da dimenticare, si trova davanti a una persona che invece si ricorderà per il resto della vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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9 gennaio 2000

Non aveva idea del come o del perchè era finito in un bar alle due del mattino, bagnato dalla testa ai piedi dalla pioggia che stava scendendo da un paio d’ore e francamente non gliene importava.

Ubriacarsi era tutto ciò che contava in questo momento, cercando di dimenticare e allietare il dolore con un po' di scotch. Il suo matrimonio era finito, finalmente finito per sempre e non vi era modo di tornare indietro. Erano stati separati per quasi un anno e non aveva previsto né sperato per loro di tornare insieme. Non dopo averla trovata con il suo regista nel loro letto, nella loro casa. Avrebbe voluto bruciare quel letto, o ancora meglio andare via da quell’appartamento e ricominciare da capo con Alexis, la sua bambina.

Oggi aveva firmato le ultime carte del divorzio. Alla fine le aveva dato quello che voleva, il suo denaro, mentre lui voleva solo che tutto finisse molto presto. L’unica cosa che contava per lui in tutto quel casino era sua figlia.

Sospirò pesantemente. Almeno aveva Alexis, per nessun motivo al mondo avrebbe rinunciato alla sua custodia, nemmeno se la traditrice della sua ex moglie si fosse preoccupata di provare ad ottenerla. Dubitava che l’avrebbe mai fatto. Non le era mai importato molto della cura quotidiana di Alexis e sicuramente non avrebbe iniziato a preoccuparsene molto presto. Aveva firmato i documenti, preso quello che era suo di diritto e se ne era andata a Los Angeles. Una parte di lui sperava che lei sarebbe rimasta lì, per il bene di sua figlia sperava che sua madre sarebbe venuta a trovarla più frequentemente di quanto aveva fatto nel corso dell’ultimo anno.

Ma quando lei se ne è andata, quando lui ha realizzato che era veramente finita, è crollato. Il tradimento di Meredith, l’ultimo anno, il disastro del rapporto o quello che era stato con Sophia. A 30 anni era un uomo divorziato e padre single che non si era mai sentito così solo in vita sua. Non aveva idea del perchè non riusciva a rimanere con nessuna donna, del perchè non era mai abbastanza, non era mai l’uomo che cercavano, forse avrebbe dovuto smettere di cercare.

Così aveva deciso che si sarebbe concesso questa notte mentre sua madre sarebbe rimasta con sua figlia e poi si sarebbe rimesso in piedi per lei. Alexis aveva bisogno di lui ora più di quanto lui avesse bisogno di lei, perchè nonostante quello che sentiva per sua moglie in questo momento, sua figlia aveva più o meno perso sua madre e questo era difficile da gestire per una bambina di cinque anni. Non aveva bisogno di un padre che annegava nell’autocommiserazione. Così domani avrebbe lasciato tutto alle spalle e avrebbe cominciato a essere il padre che meritava e di cui aveva bisogno, forse anche cominciando a cercare un altro posto. Sarebbero stati loro due d’ora in poi. Poteva farcela. Lo sapeva. Sarebbe stato tutto quello di cui la sua piccola bambina aveva bisogno.

Perso nei suoi pensieri Richard Castle non si accorse nemmeno della giovane donna seduta accanta lui. Si cominciò ad accorgere di lei solo quando il barista le chiese il documento d’identità. 

“Non ho il documento con me” la sentì dire e guardandola con uno sguardo più attento realizzò che sembrava molto giovane. Eppure aveva qualcosa nei suoi occhi che diedero l’impressione di aver avuto una vita piena di esperienze.

“Scusa” il barista strinse le spalle “ma non posso servire senza un documento d’identità valido”.

Richard Castle vide la sconfitta negli occhi della giovane donna e sapeva che ventun’anni o meno aveva bisogno di un drink. E conosceva questa sensazione fin troppo bene. “Va tutto bene” sentì la sua voce partire “è con me”.

Il ragazzo dietro al bar lo guardò scettico, “e lei ha ventun’anni?”  guardò la ragazza, che teneva lo sguardo basso evitando il contatto con tutti loro.

Rick annuì “Si” discretamente spinse una banconota da 50 dollari sopra il bancone. La questione fu risolta con quello.

“Grazie” sentì mormorare, ma ancora lei rifiutava di guardarlo.

Stringendosi nelle spalle, continuava a guardare davanti a sé “Di niente, sembrava ne avessi bisogno”.

Rimasero seduti in silenzio, entrambi sorseggiando il loro drink e lui non poteva resistere nel guardarla di tanto in tanto. C’era qualcosa di affascinante e misterioso in lei, qualcosa in quegli occhi tristi, verdi o marroni quali erano. Non era sicuro, ma quegli occhi lo stavano chiamando. Voleva sapere la sua storia. Voleva sapere come una bellissima e giovane donna fosse finita in questo bar, sola, come se il mondo fosse tutto sulle sue spalle. Non aveva idea del perchè ma voleva sapere tutto su di lei. 

Girandosi, la affrontò tendendole la mano. “Sono Rick”.

I suoi occhi incontrarono quelli di lui, esitanti alla ricerca delle sue motivazioni e qualunque cosa vedeva in loro le fecero tendere la mano. “Kate”.

Si girò tornando a guardare il bicchiere di fronte a lei, qualcosa di lui le sembrava familiare e cominciò a chiedersi se si fossero già incontrati prima.

“Quindi quanti anni hai realmente?” Kate lo sentì domandare.

Non lo guardò quando rispose, non si sentiva in dovere di dirgli la verità, ma lo fece, “20”.

Quindi era giovane. Annuendo prese un altro sorso del suo scotch, “Brutta giornata?”.

“Brutto anno”. La sua voce suonava debole e sconfitta. Si sentì male per lei.

Rick emise una risata senza alcuna allegria, “mi è familiare questa sensazione”.

Lei dubitava fosse così. Era passato un anno da quella notte orribile che aveva cambiato tutto. La notte che le aveva portato via sua madre. Esattamente un anno da quel giorno e ancora faceva male come se fosse successo il giorno prima, come se avesse appena aperto la porta di casa e avesse trovato i due detective ad aspettare lei e suo padre. E se tutto questo non era brutto abbastanza non solo aveva perso sua madre un anno fa, ma anche suo padre. Si ricordò improvvisamente del loro ultimo incontro quando lo ritrovò ubriaco per il suo compleanno. L’aveva accusata di cose che non erano vere prima di cominciare a piangere disperatamente e implorarla di perdonarlo. Lo aveva cacciato, non lo vedeva da quel giorno. Ma stasera le era mancato, avrebbe voluto rannicchiarsi tra le sue braccia, sentirgli dire che sarebbe andato tutto bene, come la notte di un anno fa. Sapeva che non era vero, niente sarebbe tornato a posto come una volta, però voleva almeno che il suo papà si prendesse cura di lei, come aveva sempre fatto. Le cose ovviamente erano cambiate e si sentiva più sola che mai.

“Voglio solo cercare di dimenticare” disse piano dopo un po’, non era sicura del perchè lo disse ma quando i loro occhi si incontrarono, trovò una comprensione riflessa nei suoi occhi, qualcosa che non aveva mai visto prima.

“Anche io”, rispose lui altrettanto piano.

Non avevano bisogno di parole, loro già sapevano.

“Normalmente non faccio questo” disse Kate.

“Nemmeno io”, rispose lui, alzandosi e prendendole la mano. 

Lei sapeva che era vero.


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Guardò verso di lui mentre tranquillamente cominciò a rivestirsi, Kate fu attenta a non svegliarlo. Lui aveva preso questa stanza per loro in un piccolo hotel della città, ci fu un silenzio di comprensione tra di loro per mantenerlo anonimo. L’unica cosa che era rimasta della loro notte sarebbe stata la conoscenza dei loro nomi. Rick e Kate. Due estranei in una notte. Lei sbuffò ai suoi pensieri.

Lo studiò nel buio. Era bello, no, era bellissimo. Si, bellissimo ci stava meglio, ma c’era qualcosa in lui che andava oltre alla bellezza, qualcosa di onesto. Accidenti, stava diventando stupida e frivola e voleva rimproverarsi per questo però non poteva fare a meno di ricordare la loro notte passata insieme.

Il loro primo incontro era stato selvaggio e ruvido, esattamente quello che aveva desiderato ed era decisa a lasciarlo in quel modo, solo, nella notte, facendo finta non fosse successo niente. Ma lui l’aveva tenuta con sè e nonostante la sua determinazione, le lacrime cominciarono a cadere.

Lui non fece domande, non spinse per avere delle risposte e sorprendentemente non la lasciò andare. Aveva fatto l’amore con lei, baciando via le sua lacrime e facendola sentire amata. Lei veramente non riusciva a pensare ad una parola migliore per descriverlo, non l’aveva sentito solo come un incontro appassionato tra due estranei. E odiava se stessa per aver permesso alle sue emozioni di avere la meglio su di lei. La gentilezza che lui aveva mostrato era qualcosa che non aveva mai provato prima. Era certamente qualcuno che aveva saputo dare. Sorrise a se stessa, prima di rendersi conto che stava diventando sentimentale per quell’uomo. Un uomo che aveva incontrato in un bar e di cui non sapeva assolutamente niente.

Doveva uscire da quella stanza. Questo non era quello che stava cercando, ma quando si voltò per uscire, intenta a dimenticare le sue ultime ore, non poté fare a meno di chiedersi per un breve secondo come sarebbe stato per loro due incontrarsi in circostanze diverse.



Ciao a tutti, sono Alice e questa è la prima fan fiction che "scrivo".
In realtà non è scritta da me, mi sono ritrovata a leggerla in inglese e me ne sono iinamorata..quindi la traduco per voi.
Spero vi piaccia e niente, a risentirci :)

Questo è il link per chi volesse dare un'occhiata o leggerla in inglese

https://www.fanfiction.net/s/9175920/1/A-Night-to-Forget

 

   
 
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