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Autore: Allymc89    29/06/2016    8 recensioni
La morte è nel destino degli shinobi, lo sanno tutti. Ma uno di loro non ci sta; ha già visto troppe persone morire e troppe persone piangere i propri cari. E non vuole più vedere lacrime, soprattutto le sue. Durante la quarta guerra ninja, un sacrificio fatto per amore rischia di passare inosservato. Questa è la mia versione di come mi piacerebbe che fossero andate le cose.
E' la mia prima fic; dopo essere stata un'accanita lettrice, ho deciso di scrivere sulla mia coppia canon preferita, spero di avervi incuriosito e che mi facciate sapere cosa ne pensate!
(Ho cambiato il rating in giallo per via di una scena nell'ultimo capitolo)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sabaku no Gaara, Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 3 (il giorno dopo la fine della guerra, al mattino)
Capitolo 5 (il giorno dopo la fine della guerra, al tramonto)
Capitolo 8  (Ebizo spiega a Gaara e Kankuro del rotolo)
Capitolo 6 (Shikamaru scopre che Temari è in coma, il giorno dopo in cui ha incontrato Kankuro e l’altro jonin a Konoha)
Capitolo 7
Capitolo 1, 2 e 4 (circa tre mesi dopo la fine della guerra, i capitoli si svolgono tutti il giorno in cui Kurenai partorisce).
Capitolo 11 (il risveglio di Temari)
Capitolo 13
Capitolo 9  (Shikamaru trova il rotolo)
Capitolo 10 (Gaara manda le lettere)
Capitolo 12 (Shikamaru riceve la lettera e parte per Suna)
Capitolo 14 (Shikamaru incontra Temari)
Capitolo 15
 
 
 
 
 
 
 
 
Gaara stava controllando dei documenti quando Kankuro si era precipitato nel suo ufficio chiudendo frettolosamente la porta dietro di sé. Il Kazekage guardò il fratello con aria interrogativa; sembrava agitato, camminava da una parte all’altra della stanza come un’anima in pena.
Gaara posò le carte e lanciò al maggiore un’occhiataccia perché cominciasse finalmente a parlare.
“Sai chi ho visto poco fa uscire dall’ospedale?” e senza aspettare risposta continuò, “Quel Nara! Quel pigro scansafatiche per cui Temari ha fatto tutto questo casino, è qui!”
Gaara non si scompose: “Prima di quanto pensassi, in effetti. Deve aver corso parecchio” e detto ciò riprese a leggere.
Kankuro lo guardò allibito “Tu lo sapevi che sarebbe venuto?”
“Avevo il sospetto” rispose evasivo il rosso, continuando ad armeggiare con i documenti.
“Se è andato da lei allora significa che Temari sa che gli hai scritto” dedusse il marionettista.
“Direi proprio di sì”
Kankuro trovava snervante la compostezza e l’assoluta tranquillità del fratello.
“Immagino che ora verrà da noi” aveva aggiunto Gaara, senza alzare gli occhi dalla scrivania.
Kankuro allucinò: “Da noi!? e che cosa vuole?”
 
 
 
 
“Anche la donna più rozza è cordiale con l’uomo che ama”
“Come?” chiese Temari girando il viso verso di lui.
Shikamaru era sdraiato sul letto dell’ospedale con le spalle appoggiate alla testiera, mentre la ragazza si era accoccolata tra le sue gambe, con la schiena contro suo petto. Tra le mani rigirava ancora il regalo che le aveva fatto Yoshino: un ventaglio tradizionale giapponese con il simbolo dei Nara inciso sul manico e una famiglia di cervi dipinta sulla carta. Sembrava abbastanza antico e le era subito piaciuto moltissimo, così come il biglietto che lo accompagnava.
Non ci sono parole per ringraziarti di quello che hai fatto.
Grazie a te siamo ancora una famiglia, e se lo vorrai, saremmo felici se tu ne facessi parte.
Yoshino e Shikaku Nara
Temari era rimasta molto colpita da quella sorta di benvenuto nel clan Nara, quasi commossa; aveva avvertito un calore familiare a cui non era più abituata. Era vero che negli ultimi anni le cose con Gaara erano molto migliorate, ma di tutta la sua famiglia le erano rimasti solo i suoi fratelli e tra loro non erano mai stati particolarmente affettuosi. Forse.. anche l’idea di poter riavere una madre, o semplicemente il fatto di avere una figura femminile in famiglia con cui confrontarsi non  le dispiaceva più di tanto, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Non aveva ancora incontrato Yoshino di persona, ma da quello che le aveva raccontato il ragazzo era sicura che sarebbero andate molto d’accordo; Shikamaru sosteneva infatti che si assomigliavano molto: a suo dire erano entrambe dispotiche, votate a farlo sgobbare senza sosta e diventavano spaventose quando si arrabbiavano.
Shikamaru depositò l’ennesimo bacio sulla testa di lei prima di risponderle “Sono parole di mio padre. Anni fa gli chiesi perché avesse sposato una donna come mia madre e questa è stata la sua spiegazione. Sono finalmente arrivato a capire che cosa volesse dirmi.”
Temari capì l’allusione e arrossì imbarazzata. Per alleggerire la tensione diede un pizzicotto a Shikamaru sulla coscia.
 “Ahia!”, protestò il ragazzo.
“Chi sarebbe la rozza, qui?” chiese lei, fintamente offesa. “Appunto..” si lamentò lui, massaggiandosi la parte lesa.
Temari ridacchiò, per poi tornare seria: “Ho sempre pensato che tuo padre fosse un uomo in gamba, e che tu avessi preso da lui” mormorò.
Shikamaru rimase piacevolmente stupito da quel complimento e sorrise mentre appoggiava il viso tra i suoi capelli, inspirandone il profumo.
La ragazza si allungò verso il comodino, appoggiandovi il ventaglio; “Sono felice che i miei fratelli l’abbiano presa bene”
“Già” concordò Shikamaru, “Ero convinto che mi ritenessero responsabile di quello che ti è successo invece sono stato accolto bene, soprattutto da Gaara.. Kankuro era più diffidente, ma voleva solo essere sicuro delle mie intenzioni. Si preoccupano molto per te”
Temari sorrise “Lo so.. come io per loro, d’altronde. Mi dispiace di averli fatti preoccupare parecchio in questi ultimi mesi”
Shikamaru si rabbuiò al ricordo di quel periodo terribile che ora sembrava stranamente così lontano “Non solo loro se è per questo..”
Temari si accoccolò meglio tra le sue gambe mentre lui rafforzava la stretta sulla sua vita.
La Sabaku no poteva solo immaginare cosa dovesse aver passato lui; se Shikamaru fosse finito in fin di vita per aver salvato uno dei suoi fratelli per amor suo.. Non voleva nemmeno pensarci! Infatti le venne spontaneo chiudere gli occhi per allontanare quel pensiero. Aveva fatto tutto quello perché Shikamaru non soffrisse per la perdita di suo padre e invece l’aveva fatto penare comunque. A volte il destino è davvero inevitabile pensò, ma poteva solo ringraziare per come si era conclusa tutta la faccenda. Ora tutto quello che voleva era essere felice con il ragazzo che amava.
Entrambi godevano in silenzio di quei momenti che potevano passare insieme sapendo che non sarebbe durata a lungo.
“Tra poco dovrai tornare a Konoha, vero?” disse Temari, giocando pigramente con le dita di Shikamaru abbandonate sul suo grembo.
“Mpf..” bofonchiò lui; lasciarla era l’ultima cosa che voleva, ma non poteva abusare del permesso che gli aveva dato l’Hokage. Sapeva che avrebbero dovuto fare avanti e indietro tra i loro villaggi ancora per un bel po’ e- “Non sarà facile” aveva detto lei, indovinando i suoi pensieri.
“Mi chiedo se una relazione a distanza non sia troppo per un pigro cronico come te” Temari non aveva dubbi sulla serietà dei sentimenti di Shikamaru per lei, ma le erano mancati così tanto i loro battibecchi!
“Non sarai per caso gelosa?” aveva ghignato lui.
Lei si girò a guardarlo oltraggiata “Io? E perché mai? Come se non avessi nient’altro da fare qui che stare a pensare a quello che combini tu”.
Shikamaru non demorse “Beh.. in effetti io potrei sentirmi molto solo..”  si divertiva un mondo a stuzzicarla, ma era sicuro che lei sapesse che stava solo scherzando.
“Ti costerebbe troppa fatica cercare di rimorchiare una ragazza” aveva ribattuto lei acida; avrebbe tanto voluto dimostrarsi superiore alle sue provocazioni ma non era riuscita a nascondere una certa stizza.
“Sarebbe meno faticoso che venire qui” ribattè il Nara. Sentì Temari irrigidirsi impercettibilmente tra le sue braccia e si mise in allerta per cercare di percepire ogni sua minima reazione.. forse aveva esagerato!
“Fai un po’ come ti pare Nara” aveva risposto lei dura.
Shikamaru aveva avuto la sua conferma: si era offesa. Si diede mentalmente dello stupido; tra poco sarebbe dovuto partire e non voleva assolutamente che si lasciassero con il broncio. Maledizione a lui e alla sua linguaccia! Ma possibile non avesse capito che stava scherzando?
Le afferrò una spalla per farla voltare verso di lui ma lei si scrollò via la sua mano di dosso senza degnarlo di uno sguardo.
Ahia.. pensò il ragazzo alzando gli occhi al cielo. Ma da quando in qua la seccatura era diventata così permalosa?
Shikamaru si alzò dal letto per poi sedersi di fronte alla ragazza; voleva guardarla negli occhi e spiegarsi. Intanto la Sabaku era indietreggiata prendendo il suo posto appoggiata alla spalliera del letto.
“Ehi Tem, stavo solo scherzando! Io n-“ ma non finì la frase perché Temari lo aveva attirato verso di sé, coinvolgendolo in un bacio appassionato.
Il ragazzo fu preso alla sprovvista ma non protestò.
Temari scivolò leggermente in avanti, finendo semi-sdraiata sul letto e artigliò la nuca del Nara. Shikamaru si trovò a sovrastarla, mentre lei lo spingeva verso di sé. Si appoggiò con le mani ai lati della testa della ragazza per sorreggersi, in modo da non gravarle addosso col suo peso. La jonin di Suna riportava ancora delle fratture non del tutto guarite e lui non voleva rischiare di farle male.
Capì troppo tardi che lei contava proprio su questo.
E capì anche che lei non era davvero offesa o arrabbiata con lui e lo capì quando, con un ghigno, lei intrufolò la mano destra nei suoi pantaloni.
Shikamaru allucinò e tentò di allontanarsi ma lei non mollò la presa sul suo collo, anzi cercava di spingerselo addosso ancora di più.
Il Nara non si era nemmeno accorto che quel diavolo biondo lo stava baciando solo per distrarlo mentre gli slacciava i pantaloni.  E Dio.. quando voleva sapeva avere anche un tocco molto delicato..
Temari muoveva la mano lentamente accarezzando la sua virilità che si era risvegliata quasi immediatamente. Con la bocca continuava ad ingoiare i gemiti e le deboli proteste del ragazzo che si era arreso dopo fin troppo poco tempo a quel piacere sconosciuto.
Ebbene sì, Shikamaru non aveva mai conosciuto il contatto di una mano che non fosse la sua in quelle zone, e aveva scoperto che era una sensazione molto più appagante ed infinitamente più eccitante; troppo per potervi resistere.
Dal canto suo Temari era più che mai decisa a prendersi la sua vendetta, per cui scappellò completamente il membro di Shikamaru e con l’aiuto delle prime gocce preorgasmiche carezzò il glande con la punta delle dita.
Da vera vigliacca, la ragazza si staccò all’ultimo secondo dalla bocca del Nara, appena prima di andare a concentrarsi sull’uretra e le labbra di lui, libere dalla costrizione delle sue, fecero fuoriuscire un gemito fin troppo alto. Shikamaru aprì gli occhi imbarazzato a morte del suono che aveva emesso e ad attenderlo trovò il sorriso malizioso di Temari, che lo fissava sfacciatamente compiaciuta.
“Dannata seccaturaah..” un movimento più deciso lo prese alla sprovvista. La strega stava giocando con lui e lui si malediceva perché glielo stava permettendo.
Temari rise malefica e subito dopo succhiò forte il labbro inferiore di Shikamaru, guardando la sua espressione ebete mentre con la mano riprendeva a masturbarlo più forte di prima.
La kunoichi era consapevole di aver agito da stronza, ma ascoltando come il respiro di lui si faceva sempre più pesante non poteva fare a meno di sentirsi felice, finchè non lo sentì tendersi e sopprimere in gola un gemito gutturale.
Solo dopo aver sentito i deboli spasmi scemare, abbandonò la presa sulla nuca del ragazzo per carezzargli dolcemente la schiena. Ma la premura di quel gesto fu accompagnata da un ghigno e da una domanda di scherno: “Hai bisogno di sdraiarti un attimo prima di partire?”
Appena si fu ripreso Shikamaru le lanciò un’occhiataccia.
“Come se ti fosse dispiaciuto” lo rimbeccò lei.
“Poteva entrare qualcuno” mormorò imbarazzato e ancora paonazzo in volto.
“Così forse non ti costerà troppa fatica portare il tuo culo fin qui la prossima volta”, aveva detto lei incrociando le braccia al petto.
Shikamaru spalancò gli occhi a quell’affermazione, ritrovandosi, un attimo dopo, a scuotere la testa sospirando. Aveva realizzato che quello era stato il loro primo momento intimo ed era stato per ripicca! Era stato il modo di Temari per vendicarsi di quell’uscita infelice di poco prima. Il ragazzo sorrise sconsolato, pensando che una cosa del genere era proprio da lei, o meglio, da loro. Ora erano pari e lui poteva mettersi in viaggio con il cuore più leggero.
“Mendokuse..” Shikamaru la tirò a se mettendole un braccio intorno al collo e lei appoggiò la fronte sulla sua spalla.
“Torno presto, lo prometto” le sussurrò all’orecchio “e la prossima volta toccherà a te”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per l’ultima volta.. Ciao a tutti..!
Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, ma ci ho impiegato molto tempo per quest’ultimo capitolo. Non ero mai soddisfatta del risultato e non volevo pubblicare qualcosa di cui non fossi pienamente convinta (ma nemmeno adesso lo sono! T.T) proprio alla conclusione della storia.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno tenuto compagnia in questa bellissima avventura, in particolare mando un bacione immenso a BlackCherry2011  e ad AkaneChan95 che hanno recensito ogni singolo capitolo. <3
(A proposito spero di non averti delusa AkaneChan, non è esattamente il finale da famiglia cristiana che aspettavi! ^^’ )
   
 
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