Ed eccola li, la intravedo: bellissima, capelli lisci e lunghi, e i suoi occhi che brillano quando incontrano i miei. L’ho sempre amata, ho sempre amato il modo in cui mi guarda, il modo in cui mi sorride… ho sempre amato anche il modo in cui si prende gioco di me e non mi calcola. Eh si, uno di quei classici amori etero - lesbica che sai da sempre che non può funzionare, ma ti ostini a pensare che un giorno, per qualche cazzo di motivo, tu e lei viviate insieme, con una casa vostra e magari anche un gatto a farvi compagnia, come nei film. Ma che ce lo diciamo a fare? Tanto i film sono fatti soltanto per illuderci ed ingannarci. Lei stessa è un inganno: ma è bella, Dio quant’è bella. Come il sole al tramonto, come l’aurora. Forse ‘bella’ non è neanche l’aggettivo giusto, perché lei, per quanto si ostini a dire il contrario, è bellissima. E’ la tipica ragazza che ti fa battere il cuore non a 70 ma a 220 battiti al minuto, e l’ebbrezza di starle accanto è da paragonare ad una tranquilla camminata su una trave sospesa in aria… Ma tu ci cammini, anche con una sola gamba, perché lei ti ha rapito e faresti qualsiasi cosa.
Incontrarla mi ha cambiato la vita: il mio carattere, il mio modo di rapportarmi con le altre persone, il mio modo di esprimere ciò che sento e persino il mio modo di ridere. Mi ha resa una ragazza migliore, o peggiore forse. Il mio tanto amore per lei, non ricambiato, mi ha fatto fare cose che tornassi indietro non rifarei, ma che ho fatto forse per la stupida impressione che mi ero fatta circa questa ragazza o forse perché pensavo che per una volta, una cazzo di fottuta volta qualcuno mi volesse veramente bene.
 Non sputo nel piatto in cui ho ‘mangiato’ se così si può dire, ma ovviamente sono delusa e rammaricata del fatto che ormai non c’è più nulla che mi leghi a lei. A volte sogno ancora come una bambina, di realizzare tutti i sogni che avevamo progettato per noi: sapete quei stupidi messaggi che inviamo o che riceviamo in cui c’è scritto “Hey, e se un giorno partissimo insieme?’’ oppure “Hey, ma se vieni ad abitare da me un giorno? Ti immagini che bello?”. Ecco si, proprio quelli.
 Parole, parole adulatrici, parole illusorie, ma solo fottutissime parole. Lei a parole era così brava: le piaceva illuderti, catturarti affinché nella sua testa avresti avuto solo lei. LEI. E nelle notti d’inverno, ci coccolavamo a distanza, con quelli che potevano essere i dolci messaggi della buonanotte; e nelle notti calde d’estate, ci raccontavamo storie per non sentire la mancanza l’una dell’altra. E ora? Ora, di tutto questo non c’è più nulla, se non qualche messaggio di cortesia.
Amici mi dissero di lasciare perdere, di non correrle dietro, ma io da sana testa di fagiolo non li ascoltai. E feci male. Forse a quest’ora non ero qui, a fumare erba sperando che almeno il fumo cancelli con qualche tiro, le immagini del suo sorriso, e scrivere ‘ste parole. Parole che forse lei sa, o magari non saprà mai. Ma tanto che importa, sono solo parole.