Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Abuubu    29/06/2016    2 recensioni
[INSPIRATA DA UNA SCENA DEL MV DI RUN]
Kim Soohyun è un agente di polizia, una sera di pattuglia con il suo partner si ritrova ad inseguire due ragazzi che stavano imbrattando delle saracinesche. Possibile che Soohyun conosca MOLTO bene quei due piccoli criminali?
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                 -1-


Con il fiatone e senza ormai più forze oltrepassai le porte della centrale, frugai velocemente nella borsa e timbrai il tesserino, superando quella specie di tornello che dava l’accesso al mio posto di lavoro, la centrale di polizia di Goyang. Ero una semplice agente visto che avevo iniziato a lavorare da poco e come ultima arrivata ovviamente mi toccavano i turni di pattuglia agli orari più scomodi. Alzai lo sguardo, posandolo sull’orologio appeso in alto, segnava le 19:59. Anche per questa volta ero salva, il mio turno infatti iniziava alle 20:00 ed io, da eterna ritardataria quale ero, dovevo sempre correre come una matta per arrivare in tempo, compreso quel giorno.

-Ben arrivata Soohyun, a quanto pare anche per oggi sei salva!- disse l’agente Go Shin Sung.

-Salve sunbae, anche lei ha il turno serale oggi?- chiesi io.

-Eggià mi sa che stasera ci tocca il giro di pattuglia insieme…- aggiunse lui, versandosi del caffè amaro nel bicchiere di carta.

-Speriamo non sia una notte movimentata- dissi io dirigendomi verso gli spogliatoi per mettermi in divisa.

 

La serata passò in modo calmo, e quando verso le 23:30 anche la maggior parte dei detective lasciò la stazione per tornare a casa, pensai di iniziare il giro di pattuglia in macchina insieme a Shin Sung sunbae. Stavo per andare a cercarlo, quando spuntò dal nulla davanti a me.

-Sei pronta?- mi chiese.

-Certo sunbae, stavo per venirla a cercare.- risposi io sull’attenti.

-Hey rilassati Soohyun, non c’è bisogno di essere così rigidi anche quando non c’è nessuno in giro.- mi disse lui con aria rilassata.

Il sunbae Shin Sung era un uomo sulla cinquantina ma con un fisico ben allenato anche se i capelli grigi cominciavano a mostrare la sua vera età. Dal primo giorno che entrai nella polizia di Goyang, si era preso cura di me quasi come un padre, insegnandomi le basi, ed io gli ero estremamente grata per tutto.

-Va bene sunbae, grazie di tutto.- dissi un po’ imbarazzata, inchinandomi leggermente.

-Forza, alza la testa e smettila di ringraziarmi per ogni cosa-, alzai il capo e risposi:-Okay sunbae andiam- stavo per finire la frase quando lo squillo del mio telefono mi interruppe. Il display illuminatosi, mostrava la scritta: “Chiamata in arrivo: Mamma”, -Oh diavolo- pensai. Mi ero dimenticata di chiamarla negli ultimi due giorni e sapendo quanto era ansiosa quella donna adesso mi sarei dovuta sorbire la sua ramanzina…

-Scusi sunbae, è mia madre devo rispondere per forza…- dissi mortificata. -Tranquilla, intanto io vado a prendere la macchina, ti aspetto all’entrata- disse mostrandomi le chiavi della civetta. 

Lo guardai allontanarsi e quando superò le porte d’entrata della stazione, risposi alla chiamata.

-Ciao mam-, -SOOHYUN, COME MAI NON TI SEI FATTA SENTIRE, SONO DUE GIORNI CHE ASPETTO UNA TUA TELEFONATA, HO PROVATO ANCHE A CHIAMARTI A CASA MA NON HAI RISPOSTO, NON MI DIRE CHE SEI ANCORA A LAVORO?!?- disse urlando tutto d’un fiato. -Buonasera anche a te mamma… Comunque sì, sono ancora a lavoro. Te l’avevo detto che per i primi tempi avrei fatto tardi.-, sentii un sospiro dall’altra parte del telefono -Capisco tesoro hai ragione, solo che sono in pensiero per i miei figli, tu non ti sei fatta sentire e anche se da parte sua è normale anche tuo fratello maggiore Namjoon non si è fatto più né sentire né vedere, non so più cosa pensare.- disse lei preoccupata. -Lo so mamma mi dispiace, e non preoccuparti per Namjoon oppa, sicuramente starà gironzolando da qualche parte con Seokjin oppa e gli altri- dissi io sconsolata. -Hai ragione, lo so che sono bravi ragazzi, solo che in questo periodo sono un po’ cambiati, non trovi? Mi sa proprio che stanno passando quella fase di ‘ribellione’ che non hanno avuto prima… Ti ricordi quando erano piccoli e venivano tutti a casa nostra? Tu ti eri presa una cotta per Taehyung, non facevi altro che seguirlo dappertutto dicendo “oppa,oppa” ahahah- disse lei. -MAMMA! MA COSA DICI? NON È AFFATTO VERO…- dissi io rossa come un peperone. -Sì sì, come no… scommetto che adesso sei tutta rossa in viso.-, -Non è vero, e adesso scusa ma devo andare, il mio sunbae mi sta aspettando.-, -Va bene Soohyun, ma mi raccomando tesoro, se hai notizie di tuo fratello fammelo sapere.-, -Va bene mamma, ci sentiamo. Ciao.-, -Ciao tesoro.- terminai la chiamata, lo misi in tasca e uscii. Davanti alla centrale c’era la macchina di pattuglia con il sunbae al posto di guida. Salii e cominciammo a girare senza una meta per il quartiere, controllando che non succedesse nulla di spiacevole a quell’ora di notte per le stradine di Goyang.  D’un tratto il sunbae iniziò a parlare. -Prima era tua madre al telefono?-, -Sì, voleva sapere se avevo notizie di mio fratello maggiore, non si fa sentire da un po’- dissi io. -Ah, non sapevo avessi un fratello…- disse lui sorpreso. -Sì, si chiama Namjoon, è tre anni più grande di me ed è un vero genio, il suo QI è di 148. Lui e i suoi amici si conoscono da tanto e sono davvero uniti, siamo cresciuti tutti insieme visto che passavano tanto tempo a casa nostra. Sono un gruppo di sette ragazzi e il più piccolo è nato il mio stesso anno, quindi non mi sono mai sentita a disagio con loro, anche perché ero un vero maschiaccio da piccola…- dissi e ripensando a quei momenti un sorriso mi spuntò sul viso. -Deve essere stato bello per te, si vede che ci tieni a loro.-, -Sì sono come dei fratelli per me, gli voglio davvero bene.- finii per dire io. 

In quel momento mi venne in mente il viso di Taehyung, oramai erano passati anni da quando l’avevo visto l’ultima volta, chissà come stava… quand’ero piccola mi ero presa una cotta per lui, per questo gli stavo sempre appiccicata, e avendolo sempre vicino (visto che stava sempre con mio fratello) non ero mai riuscita a togliermelo dalla testa… Ero immersa nei miei inutili pensieri quando Shin Sung sunbae frenò all’improvviso. -Che succede?- chiesi io un po’ allarmata. -Cosa ti sembra stiano facendo quei due laggiù?- disse indicando con un dito alla mia destra, oltre il finestrino del lato passeggero dove mi trovavo io. Voltai il capo, scrutai nella penombra e vidi due figure, riuscendo a distinguere delle bombolette spray sia nel borsone per terra che in mano ai due individui, che sicuramente stavano per imbrattare qualche muro o qualche saracinesca. -Sunbae penso proprio che siano dei vandali-, -Oh cielo, sono proprio quelli che danno più seccature… preparati a correre, di solito a scappare sono veloci come il vento- disse lui sconsolato. Annuii con il capo. 

Scendemmo dall’auto e ci avvicinammo silenziosamente ai due individui. Da più vicino si capiva fossero due ragazzi, probabilmente di qualche anno più grande di me, slanciati e con dei bei fisici magri e sodi, e sì, se avessero iniziato a correre sarebbe stato difficile prenderli viste le gambe lunghe che si ritrovavano.

-FERMI DOVE SIETE VOI DUE. POLIZIA DI GOYANG!- li avvisò Shin Sung sunbae.

-Oh cazzo hyung, è la polizia. Sei pronto a correre?- disse uno dei due ragazzi all’altro che aveva i capelli tinti di rosa e un chupachups in bocca.

-Puoi scommetterci!- disse l’altro e iniziarono a scappare velocissimi. 

-Ecco lo sapevo che ci sarebbe toccato correre… forza prendiamoli- mi disse il sunbae.

-Agli ordini!- risposi, ed iniziammo ad inseguirli.

 
  
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