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Autore: SalazarSerpeverde    30/06/2016    5 recensioni
Perchè ogni storia deve essere raccontata dal punto di vista degli uomini? Questa piccola one-shot racconterà alcune giornate tipo vissute dal punto di vista di un gatto. Spero apprezziate nonostante il vostro gatto vi odi tutti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VITA DA GATTI
 
Come sono finito in questa situazione? Ricapitoliamo.
Ero in giro come al solito finché non mi imbatto in un ragazzino. Lui si ferma, io mi fermo. Sento un odore molto piacevole e capisco che proviene da quella specie di salsiccione fumante in mezzo al pane che stringe nella mano. Allora mi avvicino e vedo che lui fa un’espressione ebete. Alcuni miei compagni sono diffidenti nei confronti degli umani, ma io so che sono altamente stupidi, basta strusciarsi un po’ sulle loro gambe e subito fanno quell’espressione ridicola.
Questa volta però il mio gesto è stato evidentemente frainteso, perché l’umano si sente in diritto di prendermi in braccio e portarmi a casa sua.
E’ stato un viaggio molto scomodo, continuava a tenermi sollevato premendomi le sue mani sull’addome e per quanto cercassi di divincolarmi lui non voleva saperne di lasciarmi andare. Così eccoci arrivati a casa sua.
 
Passano i giorni e sono ancora qui. Gli umani che mi hanno ospitato fanno sempre delle voci da ritardato quando mi vedono, non so perché. Questa nuova avventura però non mi dispiace per niente. Sono libero di girare dove voglio. Ho già sparso il mio odore su tutta la casa, il che vuol dire che ormai, la macchina degli umani, le sedie degli umani, il divano degli umani e tutte le altre cose degli umani... appartengono a me, ma loro sembrano ignorare questa cosa, quindi continuo a lasciargli usare quello che vogliono anche senza che vengano a chiedermi il permesso.
 
Devo dire che è piacevole vivere con esseri così stupidi. Basta che li guardi negli occhi o faccia un singolo versetto e quelli corrono subito a versarmi cibo e acqua freschi, senza che mi dia la pena di cacciare insetti in giro. Certe volte però fraintendono quel verso e cominciano ad accarezzarmi ovunque con quelle loro manacce callose, ma direi che il gioco vale la candela.
 
Nonostante tutto è piacevole vivere con questi umani. Emanano sempre un calore piacevole, quindi vado spesso a stendermi addosso a loro. Alcune volte cercano di cacciarmi perché hanno un impegno che considerano più importante del mio riposino pomeridiano, così mi metto a fare quello che loro chiamano “fusa”, e allora mi lasciano dormire in pace, credendo di essere importanti per me.
 
L’altro giorno ho fatto un salto sul tavolo dove tutti erano riuniti a mangiare. Mi sembrava ingiusto che tutti loro mangiassero senza che il capo-famiglia fosse presente. Questo gesto però sembra averli offesi, anche se non ho fatto niente di male. Dopotutto mi sono solo messo ad annusare ed assaggiare i loro piatti che sembravano più invitanti dei miei croccantini al bacon.
Mi hanno sollevato e portato in un’altra stanza. Li avrei raggiunti ancora se non avessero chiuso quell’aggeggio che chiamano “porta”.
Il suo funzionamento è quello di passare da una stanza all’altra, questo l’ho capito, solo che non riesco a girare quella maledetta maniglia, per quanto provi a saltarci sopra. Così mi limito ad aspettare pazientemente dietro la porta che vengano a chiedermi scusa e mi facciano entrare.
 
L’altro giorno il ragazzo appartenente alla famiglia sta perdendo tempo davanti al computer, continuando ad accarezzarsi insistentemente quel pezzo di carne che si trova in mezzo alle sue gambe e mi sembra così preso che nemmeno si accorge di me. E questo gesto non posso accettarlo. Così salto davanti al computer e quello quasi cade dalla sedia per lo spavento, così decide di cacciarmi fuori. Per tutta vendetta cerco di graffiargli quel coso che ancora gli ballonzola di fuori.
 
Quel pomeriggio fanno intrusione in casa mia una donna con alcuni bambini piccoli al seguito. L’essere umana donna mia sottoposta non fa niente per cacciarli, anzi saluta i bambini in modo simile a come saluta me. Quei piccoli esseri sono molto fastidiosi e cercano in ogni modo di schiacciarmi la faccia tra le loro piccole mani. Io mi allontano infastidito in una delle mie camere e comincio a leccarmi per togliermi di dosso l'odore di quei luridi piccoli esseri irrispettosi. Nessuno mi trova mai li dentro. L’altro giorno sono stati ore a chiamarmi e cercarmi, cominciando a credere che fossi scappato furtivamente da una finestra lasciata aperta. Io però ho continuato a dormire. Così imparano a chiudermi dietro quella porta infernale così difficile da aprire.

Nonostante alcuni inconvenienti non mi dispiace restare qui, anche se quegli umani fastidiosi devono smetterla di chiamarmi Katty. E’ una cosa assolutamente ridicola.

 
AngoloAutore -- Perdonatemi per ciò che avete letto. E' stata una "storia" scritta ed inventata di getto, in una mattina dove non c'era nulla da fare eccetto guardare il mio gatto leccarsi nelle parti intime.
  
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