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Autore: MadogV    30/06/2016    11 recensioni
“Pronto. Chi è?”
Dal testo:
“Judy, sono la mamma.” il suo tono di voce tradiva un profondo turbamento
“Che è successo?” Chiese allarmata Judy
“Le gemelle sono scomparse."
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve giovani lettori e lettrici, sperò che questo piccolo “capolavoro” sia di vostro gusto. Lo dedico a due autori in particolare, di cui ammirò lo stile e il talento: DeniseCeciclia e Freez shad- Grazie per le bellissime letture che mi fate fare.

Recensite e a rileggersi.

 

Per Judy il weekend era sempre un’occasione per allenarsi e imparare il maggior numero di informazioni possibili su tutto quello che riguardava Zootropolis, e questo era un ulteriore motivo perché Nick la prendesse dolcemente in giro.

Stava quindi allenandosi con il tapis roulant, alzandone l’inclinazione, quando il suo cellulare squillò.

Era ormai prossima al completamento dell’esercizio e non si sarebbe fermata per alcun motivo e così ignorò la chiamata, ma il cellulare squillò di nuovo.

Imprecò contro il molestatore e rispose seccata.

“Pronto. Chi è?”

“Judy, sono la mamma.” E il suo tono di voce tradiva un profondo turbamento

“Che è successo?” Chiese allarmata Judy

“Le gemelle sono scomparse. Papà non riesce a contattarle”

Addio allenamento, addio fascicoli informativi.

“Dove erano dirette?” Chiese, tirando fuori la poliziotta che era in lei.

“In città” Rispose la madre:” Papà ha detto che conviene non coinvolgere la polizia, e poi sai come dice tuo padre: Acab. All cops are bradipus.”

Judy rise di quella battuta, poi chiuse la telefonata e si cambiò, sostituendo al top e ai pantaloni da ginnastica, un paio di jeans e una camicia rosso chiaro, a quadri.

Uscì e partì alla disperata ricerca delle sorelle, rivolgendosi anche a Mister Big e a Finnick.

Il primo disse: “Nun sacc nient di picciridde (non so niente delle piccoline), ma di al tuo ragazzo, che alla mia picciridda è piaciuto u tappeto, che ci ha regalato. “

Judy sorrise, baciò le mani e partì alla ricerca di Finnick.

Lo trovò al club naturalista, di cui era diventato socio e che ora gestiva, visto che lo Yak era finito in prigione per atti osceni in luogo pubblico.

Judy odiava entrare in quel club di animali nudisti, ma si fece coraggio, entrò, superando l’atrio e un Caribù mezzo allampanato e mezzo fumato.

E Finnick era lì, tutto nudo, ad arrostirsi al sole, sdraiato su una delle sdraio della piscina del piacere.

Con lui c’era anche il suo compagno: Gideon Grey.

Finnick e Gideon si erano incontrati proprio in quel club e, dopo svariate uscite, si erano fidanzati, rendendo, poi, pubblica la loro relazione.

“Sai Finny.” Stava dicendo Gideon:” le nubi che sembrano così leggere, invece sono pesantissime. È solo grazie alle forti correnti ascensionali, che le attraversano, che le vediamo galleggiare.” Disse, per poi aggiungere:” Questa cosa me l’ha detta Denise o Cecilia. Non ricordo bene, scusa?” Concluse arrossendo.

Finnick gli prese la mano e disse:” Non importa cosa sono, ma ciò che vogliamo che siano. Draghi, coni gelato o.…” Ma non finì di parlare, che il sole si oscurò, venendo soppiantato dal viso infuriato di una coniglietta ostinata.

“Ditemi dove sono?” Chiese Judy perentoria.

“Chi?” Chiesero in coro i due.

“Non fate i finti tonti. So che le conoscete, visto che spesso, molto spesso, vengo qui (anche se mamma e papà non vogliono).” Disse Judy:” Quindi, vi chiedo-Dove sono le mie sorelle?”

“Cerchi Denise e Cecelia?” Gideon aggiunse poi:” Non si sono viste oggi, vero Finny?”

“No, Ghidy, per niente!” Rispose il fennec, per poi rivolgersi a Judy:” Quindi, lasciaci prendere il sole, ora!”  Concluse, lasciandosi scappare un ringhio sommesso.

Altro buco nell’acqua.

Bellwheter?  Non, era in prigione a scontare anni aggiuntivi, per colpa dei suoi numerosi, ma fallimentari, tentativi di evasione.

Maledisse sé stessa. Da quando era diventata l’eroina di Zootropolis, molti altri conigli e abitanti della Tana del Coniglio si erano trasferiti in città, seguendo il suo esempio. Ma anche molti, poi, se ne erano tornati con la coda fra le gambe.

Ma le sue sorelle no, quelle due, peggio di uno Sharknado c’erano solo loro.

Era vero che grazie a lei, Gideon Gray aveva aperto una nuova pasticceria, trovando l’amore, ma era vero anche che avevano portato in città le due Hopps.

Testarde, curiose, vispe e intelligenti, era una mente sola in due corpi separati, il che aumentava il rischio di catastrofi a livelli esponenziali.

Fin da piccole erano state per lei, benché si volessero tutti molto bene, fonte di guai e preoccupazioni, ma pareva avessero messo la testa a posto e invece ora sparivano così.

Non poteva neanche rivolgersi a Nick, partito per Sherwood a trovare un lontano cugino, tale Robert Locksley.

Quando il giro di conoscenti, e anche quello dei conoscenti dei conoscenti, si era esaurito e Judy sembrava pronta ad andare in centrale, le squillò il telefono.

Riconobbe il numero: Cecilia Hopps.

“Pronto?” Rispose con un tono da arrabbiatura.

“Ciao Judy.” Disse la sorella cinguettante:” Siamo stati al cinema a vedere il Sorriso di Shadow di Frizz Shark.”

“Vi avremo chiamato almeno venti volte, fra me e papà.” Disse ancora più infuriata

“Oh, giusto cielo.” Ribatte la sorella, con fare innocente:” L’ho messo silenzioso, per non dare fastidio e così anche Denise.”

“Disgraziate, ci avete fatto preoccupare.” Urlò a quel punto Judy

Ma la risposta della sorella, la lasciò di sasso:” Vedi che papà sapeva dove andavamo.”

“Come?” Urlò

“Quello che ho detto.” Disse Cecilia, sorridendo e poi chiuse.

Se papà sapeva, allora perché farla preoccupare. Perché far preoccupare anche la mamma.

Non si raccapezzava più, ma era troppo stanca per meditarci, l’indomani avrebbe chiarito le cose, per il momento sarebbe stato sufficiente una doccia e una bella dormita, e quindi si diresse verso casa.
Ma, a metà percorso, si ricordò che non dormiva più alla dimora del Pangolino, ma a casa di Nick e quindi invertì di nuovo la rotta, imprecando contro quella giornata.

Sarebbe tornata a casa, dove avrebbe dovuto rimettere tutto in ordine, farsi la doccia e poi prepararsi la cena: “Dio che stanchezza.” Mugolò Judy.

Ma quando mise la chiave nella toppa, la porta si aprì dopo una sola mandata.

“Che strano.” Pensò.” Eppure ero sicura di aver dato tutte e tre le mandate.”

Quando fu entrata, poi, oltre ad ordine e pulizia, l’accolse un profumino invitante, mentre una voce familiare le diceva:” Scusami se ti ho fatto passare una brutta giornata.”

“Tu?” Disse

“Si sono io.” Disse la volpe divertito:” Il tuo Nick.”

Judy sbiancò e avrebbe voluto gridare contro, ma ancora una volta fu Nick a precederla.

“Se ti chiedi perché, ecco!” Disse, tirando dalla tasca una piccola scatolina di velluto rosso.

Poi si inginocchiò e aprendo la scatolina disse:” Judy Hopps vuoi tu prendere il qui presente, Nicolas Piberius Wild, come tuo marito?”

L’anello era bellissimo, un piccolo cerchio d’oro bianco su cui erano incastonate due piccole pietre preziose: un’ametista e uno smeraldo.

Lei non disse niente, e si godette il momento, come una piccola vendetta.

“Carotina.” Disse Nick, dopo un po’:” Questa posizione è davvero scomoda. Quindi?”

“Non ti darò la risposta, finché non mi spigherai tutto.” Disse divertita dal fatto di trovarsi con il coltello dalla parte del manico:” E me lo devi dire così come stai.”

Nick sorrise, se le era cercata infondo.

“Carotina.” Cominciò:” Da un po’ di tempo ho avvertito la necessità di portare il nostro rapporto ad un nuovo livello. Ma non riuscivo a farlo, perché avevo paura di fare un passo più lungo della zampa.”

Judy lo fissò, tentata di farlo rialzare, ma non lo fece.

“Poi l’altro ieri, ho visto questo anello bellissimo e l’ho preso, il gioielliere mi ha fatto un prezzo di favore [comunque sempre esoso-disse fra sé e se- addio televisore da 100 pollici] perché era un anello difettato; infatti doveva essere o a due smeraldi o a due ametiste, non un mix. L’ho preso proprio per quella sua caratteristica di racchiudere in sé i nostri occhi.”

Judy si stava commuovendo, e Nick pensò di cogliere il momento per alzarsi, ma la coniglietta lo fermò:” Non pensarci nemmeno, Nick. Finisci e potrai muoverti.”

“Dopo averlo preso ho capito che era il segno che aspettavo. Con la scusa del cugino lontano, sono andato da tuo padre per chiedergli la tua mano. Prima mi ha risposto con lo spingardone caricato a sale e poi, capito quanto ti amo, ha acconsentito. Così, con una scusa, ti ha allontanato da casa, di modo che potessi preparare tutta una atmosfera romantica.”

Judy aveva gli occhi lucidi, quella volpe sapeva come conquistarla.

Si avvicinò, quindi, e sorridendo, lo afferrò per la cravatta e lo baciò appassionatamente.

E per Nick quel bacio valse più di mille parole, più di mille sì.

Nick e Judy, ora e per sempre insieme.

   
 
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