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Autore: Francy_remus    30/06/2016    3 recensioni
Ron e Hermione litigano spesso. Una sera lui esagera e tutta la Tana accorre. I due si lasciano. Hermione viene aiutata da Fred a rialzarsi, cosa che le pare quasi impossibile.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Molly Weasley, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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2. La vita può migliorare

 

Urlo.

Fred si sveglia di soprassalto, è sdraiato sul pavimento, su una coperta.

«Cosa succede?» mi chiede apprensivo.

«Incubo» mormoro, prima di sciogliermi in lacrime.

Mi abbraccia, sussurrandomi dei “Era solo un brutto sogno” e dei “Tranquilla che ci sono qui io”, e io mi riaddormento tra le sue braccia, cullata dal suo profumo di erba tagliata e pergamena, con uno stupido pensiero in mente: devo chiedergli perché profuma di pergamena.

 

«Hey! Buongiorno dormigliona» mi saluta Fred, con un cenno del capo.

«Ciao … che ore sono?» mormoro, assonnata.

«Le otto»

«Non è tanto tardi» ribatto piccata: odio essere sgridata.

«Come vuoi» fa spallucce in segno di resa.

Improvvisamente lo guardo e noto che si sta cambiando: indossa dei pantaloni scuri, ed è a dorso nudo. Non posso fare a meno di osservargli gli addominali scolpiti che l’abbronzatura fa risaltare ancora di più.

«Mi stai mangiando con gli occhi, Granger?» mi domanda ghignando.

«Oh, ehm … bhe … no» balbetto, arrossendo e abbassando lo sguardo.

«Bhe, in tal caso mi vesto e ti aspetto qua fuori, se ti decidessi ad uscire dal mio letto» allunga un angolo della bocca all’insù e si mette una maglia azzurrina, il mio colore preferito. Vestito così è veramente figo.

«A dopo» mi saluta, prima di sparire fuori dalla porta.

Appello la mia maglia color salmone e i jeans corti, li indosso e faccio evanescere il pigiama. Troppi brutti ricordi. Ron che mi strattona, Ron che mi insulta, Ron che litiga con Fred.

Esco dalla porta, la canottiera è un po’ scollata e i pantaloncini abbastanza corti, ma fa molto caldo. Raccolgo i capelli in una coda di fortuna, tenuta legata da un vecchio elastico consunto che potrebbe scoppiare a momenti. Ai piedi indosso un paio di infradito nere. L’abbinamento dei vestiti fa a pugni, lo so, ma non mi sembra il momento di fare i sofisticati sul mio stile …

Arriviamo in cucina, dove Molly sta dirigendo le stoviglie usate per la colazione nel lavandino. Ci da le spalle, così Fred tenta di attirare la sua attenzione:

«Buongiorno mamma»

«Oh, George, Hermione, sedetevi e mangiate qualcosa»

«Io sono Fred» ribatte piccato Fred.

«Fred è uscito prima per andare ai Tiri Vispi Weasley, non tentare di ingannarmi, George»

«Signora Weasley, lui è Fred» balbetto.

«D’accordo» biascica «Hermione cara, tu come stai?»

«Si va avanti, no?» domando, cercando di non lasciare trasparire tutta la mia amarezza, la mia tristezza e il mio disprezzo verso suo figlio.

«C’è ancora qualcuno qui a casa?» domanda Fred per cambiare argomento.

«Ginny e Harry sono di sopra, chiusi in camera loro. Ci siete voi, io e Ron» l’ultima parola la mormora sottovoce, quasi fosse un insulto.

«Papà è già al lavoro?»

«Sì. E anche George e Angelina»

Cala un silenzio teso e imbarazzato. Nessuno apre più bocca per un buon quarto d’ora, l’unico rumore che si sente sono le stoviglie che cozzano mentre Molly le sta lavando. All’improvviso compare qualcuno sulla porta, un qualcuno con i capelli rossi e due profonde occhiaie violacee sotto gli occhi: Ron.

«Ciao» rompe il ghiaccio.

«Hey» gli risponde Fred, freddo.

«Ciao Hermy» mi saluta, mettendomi una mano sulla spalla e avvicinandosi per schioccarmi un bacio. Ma io mi sposto. Non mi va di baciarlo; dopotutto, non stiamo neanche più insieme.

Fred, alla mia destra, si alza di scatto, facendo cadere la sedia sul pavimento.

«Lasciala stare» ringhia.

«Fred, è la mia ragazza …» mormora Ron, intimorito.

«No» gli sibila Fred, minaccioso.

«Ma … ieri pomeriggio ci siamo anche baciati» balbetta, convinto.

«Non ricordi di stanotte?» lo ghiaccia Fred, prendendolo per la maglietta.

«No, Fred» lo ammonisco, tirandolo lontano dal fratello.

«Cosa è successo?» chiede, stupito.

«Abbiamo litigato di nuovo perché eri nuovamente ubriaco» esordisco «e poi mi hai tirato uno schiaffo» inizio a singhiozzare «ma, fortunatamente sono arrivati i tuoi fratelli e …» piango talmente forte che la voce mi si strozza in gola.

«E l’abbiamo difesa. Io, George, Ginny, Harry, mamma, papà e Angelina» precisa, freddo.

«Io … mi dispiace» mormora sottovoce.

«Anche a me. Ron non posso continuare così. Scusa» ammetto.

«Sono io che mi devo scusare. E ti capisco, non ti preoccupare» scosta la sedia indietro e scappa su per le scale, di nuovo nella camera da cui è appena uscito.

«Fred, tu non vai al lavoro?» domanda Molly, fingendo un tono da indifferente.

«Sì … mi sistemo e vado. Tu, Hermione, stai qui a casa o veni al negozio?»

«Mi preparo e partiamo» gli sorrido. Non mi va di restare sola con Ronald. Non oggi.

Cambio le ciabatte con un paio di scarpe sportive di tela bianche e mi sistemo i capelli in una treccia. Scendo le scale velocemente e quasi mi inciampo nell’ultimo gradino. Togliamo il quasi. Sarei sicuramente caduta se non ci fosse stato Fred in fondo alle scale a prendermi al volo. L’unica cosa che ricordo di quel momento è l’improvvisa assenza del terreno sotto i miei piedi e due possenti braccia intorno alla mia vita. Poi mi guarda negli occhi e mi chiede:

«Tutto bene?»

«Per una che ha appena tentato il suicidio, sì» scherzo.

Lui ricambia il mio sorriso, mentre mi lascia la vita, assicurandosi che sia bene in piedi.

Gli afferro un braccio e ci Smaterializziamo.

«Potevi avvisare» dico seccata, seduta in terra.

«Scusa, ma credevo che avessi voglia di cadere» scherza e mi sorride.

Entriamo ai Tiri Vispi, già affollato nonostante siano solo le nove. George è dietro al bancone e sta impazzendo nel tentativo di soddisfare tutti i clienti.

«Fred» ordina«Aiutami»

«Buongiorno anche a te» sbuffa.

«Ci vediamo tra un momento» mi sussurra, prima di raggiungere il fratello al bancone.

Rimango interdetta, è raro che sia tanto gentile con me. Da ieri sera, per l’esattezza, sono già due volte.

Trotterello tra la folla fino al bancone e li osservo lavorare: non sono uguali, simili, ma Fred ha un non so che di particolare. Credo sia il sorriso che rivolge ai clienti, è sempre luminoso. Non puoi tenere il broncio a Fred neanche se lo desideri con tutta te stessa.

Quando hanno diramato la folla, è quasi passata un’ora. Vengono entrambi verso di me, e George mi chiede:

«Tutto okay?»

«Non sapete fare altre domande?» ribatto piccata.

«Scusa» sussurra dispiaciuto.

Gli sorrido. È la prima volta che vedo uno dei gemelli triste. O dispiaciuto.

«Scherzo, su … sto bene»

«Sono contento. Se andate sul retro potete stare un po’ più tranquilli» ci avverte, alludendo con lo sguardo al magazzino e scambiandosi occhiate complici con il fratello.

«Ce la fai da solo?» ribatte Fred sarcastico, osservando fuori dalla porta il viavai di gente.

«Se proprio ti chiamerò … sei qui dietro, in fondo» gli strizza l’occhio e sparisce tra gli scaffali.

«I Weasley, che mondo sarebbe senza?» sbuffo, con un sorriso colpevole dipinto sul viso.

Fred si volta per ribattere, ma, notando il mio sorriso, mi afferra per un polso e mi trascina nel magazzino.

«Il mondo non so, ma tu saresti triste perché non mi avresti conosciuto» si vanta fintamente, strappandomi una risata piuttosto forte.

«Sei così bella quando ridi» commenta, sorridendo trasognante.

«Ehm, grazie» arrossisco e abbasso la testa.

«L’ho detto ad alta voce?» chiede allarmato.

«Sì» ammetto, e anche lui china il capo per evitare che veda quanto le sue guance assomiglino ai suoi capelli per il colore. Si crea un silenzio teso e imbarazzato, durante il quale non ci guardiamo neanche negli occhi. Poi …

Poi entra George.

«Io pensavo di trovarvi a baciarvi, non a guardarvi le scarpe» scherza, e poi nota quanto siamo rossi.

«Ho fatto una gaffe?» chiede rapido, prima di scappare dal magazzino.

«Cosa intendeva dire?» domando a Fred, più per avere una conferma dei miei sospetti che per altro.

«Bhe, credeva che ci avrei provato anche con te»

«Gli hai dato motivo per pensare una cosa del genere?»

«Ehm … no» mente. Non riesce a dire bugie in modo convincente?

«Niente balle» espongo il mio cipiglio più deciso e lo fisso negli occhi.

«Okay … ehm … io credo che questa sia una delle mie poche occasioni, se non forse l’unica … Hermione, ti devo dire una cosa …» biascica, osservando le mattonelle del pavimento.

«Cosa?» domando, spazientita.

«Che io … io credo … credo di … di …»

«Hey» ci saluta Angelina, appena Materializzata nella stanzetta.

«Ciao» rispondiamo all’unisono.

«Sapete dov’è George? Devo dirgli una cosa …» ci chiede cordialmente.

«È fuori con i clienti» la avverto.

Fred si alza e fa per andarsene, ma lo trattengo posandogli una mano sul braccio.

«Cosa credi?» gli domando gentilmente.

«Che Angelina sia davvero simpatica» elude la domanda, e George e fidanzata entrano felicissimi.

«Angelina aspetta» esulta George, abbracciandola.

«Chi stai aspettando?» chiede Fred, fintamente tonto.

«Freddie, aspetta nostro figlio!» strozza la frase baciando dolcemente la fidanzata.

«Congratulazioni» si complimenta Fred con entrambi, e poco dopo anche io.

«Vi dispiace se andiamo ad avvisare mamma?» domanda ancora George.

«No, andate pure, qui ci penso io» li congeda Fred, allontanandosi perché si Smaterializzino alla Tana, e poi si allontana a grandi passi verso la porta.

«Non hai ancora finito la frase» insisto, seguendolo nel negozio.

«Ne parliamo dopo a casa, okay?» mi chiede, con fare quasi imperativo.

«Okay» mormoro delusa. Per un attimo ho creduto che mi confessasse di essere innamorato della ragazza di George o di quella di Percy. In fondo, sono due ragazze molto belle e profonde, e hanno all’incirca la sua età. E dal suo tono ho capito che voleva fare il sentimentale. Ora mi lascerà col dubbio fino a stasera. Tipico di Fred Weasley.

 

   
 
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