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Autore: Elenie87    30/06/2016    18 recensioni
*Fanfiction partecipante al contest "La prima volta che mi hai sorriso" indetto dal gruppo di Facebook "Takahashi Fanfiction Italia"*
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-Akane, ma quando lo capirai?- mormoro, questa volta i miei occhi ti sorridono e non c'è traccia di ironia nella voce.
-C-cosa?- balbetti.
Mi avvicino alla tua bocca.
-Davvero non lo sai che tu sei l'unica che voglio?-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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FANFICTION SCRITTA PER IL CONTEST "LA PRIMA VOLTA CHE MI HAI SORRISO" INDETTO DAL GRUPPO SU FACEBOOK "TAKAHASHI FANFICTION ITALIA".
 
 
 
 
La mia mano è immersa nei tuoi capelli, affonda nella morbidezza della tua chioma blu notte.
Poi scende lenta sul collo scoperto e continua la sua corsa sulla tua schiena nuda.
La tua pelle è seta sotto le mie dita. I miei occhi si beano di questa visione così bella, così mia.
Ridacchio piano, sentendoti mormorare il mio nome nel dormiveglia.
Avvicino il mio viso al tuo e ti sussurro all'orecchio:
-Pigrona, quanto ancora vuoi dormire?-
Mugugni quasi infastidita ma ti avvicini al mio corpo, forse in cerca di calore.
Sei così innocente.
Indifesa in questo istante.
Ed io vorrei fermare il tempo, congelarlo proprio adesso, dove siamo solo io, te e questo letto che sa di noi.
Ti osservo, lo faccio sempre nell'attesa del tuo risveglio. Non credo ci sia stata una sola volta in cui tu ti sia svegliata al mattino prima di me.
Conosco ogni centimetro del tuo corpo, ogni tua più piccola imperfezione.
Le tue labbra morbide e piene: quando le bacio, le mordo, le accarezzo è come assaggiare il miele.
Ed i tuoi occhi così profondi, penetranti, sinceri. Non ho mai visto occhi come i tuoi. E sapere che vedono me, solo me, come prima cosa ogni giorno è pura estasi.
-Ranma..- bisbigli; le tue palpebre si aprono lentamente.
Ed ecco i tuoi occhi cercare i miei.
-Buongiorno, maschiaccio- ti dico sorridente.
-Cretino- borbotti in risposta dandomi un piccolo pizzicotto sul petto, al quale poi ti accoccoli.
Inspiro il profumo dei tuoi capelli che solleticano la mia pelle.
Dio, che buon odore che hai.
-A che pensi?- mi chiedi sollevando il viso per incontrare i miei occhi.
Le mie labbra si inclinano in un ghigno e ti guardo furbescamente.
-Ad una donna-
Nei tuoi occhi nocciola subito passa un lampo d'astio ed io gongolo internamente. Ah, com'è facile farti arrabbiare.
-Ma davvero?- mi chiedi. La tua voce è calma ma promette tempesta.
-Davvero- replico, tentando di nascondere la risata che sale alla mia gola.
-Ranma, sei davvero un idiot!-
Veloce come un fulmine do un colpo di reni posizionandomi sopra di te e braccando il braccio che già era partito per sferrarmi un micidiale pugno. Ti imprigiono i polsi e tu tenti di divincolarti.
Ancora non hai imparato chi dei due è il più forte, amore mio?
Ridacchio, mentre il tuo corpo ormai cede alla mia presa ferrea.
-Quella donna… è davvero una manesca- aggiungo, continuando la mia affermazione di poco prima, e tu smetti di dimenarti e mi guardi stupita.
Sei così sciocca, a volte. Come al solito non hai compreso che parlo di te.
-Akane, ma quando lo capirai?- mormoro, questa volta i miei occhi ti sorridono e non c'è traccia di ironia nella voce.
-C-cosa?- balbetti.
Mi avvicino alla tua bocca.
-Davvero non lo sai che tu sei l'unica che voglio?- domando, sfiorando le tue labbra in un casto bacio.
Ti sento sospirare, le braccia si sciolgono dalla mia presa e mi cingono la schiena, spingendomi poi verso di te.
-A volte ho ancora paura che sia tutto un sogno- mormori appena.
Sorrido di fronte alla tua affermazione. Anche io a volte lo penso. Perché questi ultimi due anni con te sono stati i più belli della mia vita. Può la felicità non avere fine?
-Scema. Ma chi altri potrei volere al mio fianco?- ti chiedo, mentre i miei occhi si posano sulle tue labbra.
Quei petali di rosa meravigliosi.
Ricordo la prima volta che ho visto il tuo sorriso. Vivevo a casa tua da pochi giorni e stavamo tornando a casa da scuola. Ci eravamo fermati allo studio del Dottor Tofu perché tutte le mie ossa si erano incriccate a causa tua. Lui mi disse che ti stavo giudicando male, che in fondo eri una brava ragazza, gentile e molto carina. Di primo acchito non gli crebbi, ma nella strada verso casa tu ti offristi di portarmi sulla tua schiena. Rimasi stupito da quel gesto così sincero e senza secondi fini. Poi per uno dei nostri soliti screzi finimmo per discutere ed io ti rincorsi fino a cadere in acqua come un idiota. Riemersi adirato, non tanto per essermi bagnato ed aver subito la mia trasformazione in donna, quanto perché mi infastidiva aver fatto la figura dello scemo davanti a te. Ma quando ti vidi, con i raggi del tramonto che baciavano il tuo viso, i tuoi occhi brillare d'allegria e quelle labbra…. quelle labbra così belle sorridermi…
Il mio cuore esplose e mi resi conto di essere perduto.
-Non lo so, dimmelo tu-
La tua voce mi fa riemergere dai miei ricordi. Ritorno al presente e veloce cerco di riprendere il filo della nostra discussione. Ah, giusto…
-Tu sei l'unica che desidero- ti dico con sicurezza, la mia lingua accarezza le tue labbra chiedendo il permesso per poter assaggiare la tua bocca e tu le schiudi.
-Tu sei l'unica che pretendo- sussurro prima di baciarti, assaggiarti, sentire il tuo sapore.
La mia mano scivola sotto il lenzuolo, accarezzando la tua spalla, poi il tuo seno, sentendone la rotondità e la pienezza.
Ti sento sospirare di piacere ed il mio corpo impazzisce dal desiderio.
Ti accarezzo, ti sfioro, mordo la pelle del tuo collo mentre una mano scende e si avvicina al tuo punto più segreto.
Mormori il mio nome, ed io il tuo.
-Akane- gemo, posizionandomi sopra di te. Il mio corpo ti chiama, anela di unirsi a te.
Tu mi sorridi e mi sembra di impazzire.
Entro dentro di te in un ansito di puro piacere ed il sangue scorre nelle mie vene veloce ed impetuoso ad ogni spinta, beandosi di ogni tuo gemito, di ogni mio nome sussurrato dalle tue labbra.
Il paradiso ci chiama ed insieme varchiamo quella porta, spingendoci più in profondità l'uno nell'altro.
Lentamente i nostri respiri si placano.
Rimaniamo abbracciati, io ancora sopra di te. La tua mano gioca con il mio codino mentre il mio viso è appoggiato al tuo petto ed ascolto il battito del tuo cuore diventare sempre più regolare.
Un ghigno mi solca le labbra: da una semplice domanda siamo finiti a fare l'amore in un modo passionale e primitivo.
-Hai ancora dubbi, Akane?- ti chiedo ironico guardandoti in volto e subito le tue gote si colorano di rosso.
-N-no- balbetti, distogliendo lo sguardo.
Sei così bella anche da imbarazzata.
Mi alzo su un gomito per osservarti. Ti accarezzo una guancia dolcemente e tu ricambi il mio sguardo.
E poi eccolo: lo vedo nascere, dischiudersi, sbocciare.
Il tuo sorriso.
-Ti amo- bisbigli.
Il mio fiore preferito.
L'unico che vedrò fiorire ogni giorno solo per me.
-Ti amo- rispondo.
Poi raccolgo quel fiore con le mie labbra, ancora, ancora e ancora.




*****Angolo Autrice*****

Eccomi di ritorno in questo fandom, questa volta con una piccola OS.
Mi sono lanciata molto fuori dall'ordinario direi, ho voluto descrivere molte cose in poche righe e spero di esserci risciuta: la passione, l'amore, il continuare a punzecchiarsi nonostante il loro rapporto sia molto" oltre" ma un Ranma più uomo e consapevole del proprio ruolo nella coppia.
Il fiore è semplicemente una metafora con cui lui descrive il sorriso di Akane e ricorda il momento in cui ha capito di essere innamorato di lei, non so se dalla descrizione ricordate l'episodio, comunque per chi volesse rivederlo è il numero 6.
Spero vi siano piaciute queste poche righe! Attendo i vostri commenti, suggerimenti, critiche!! Un abbraccio a tutti!
Manu
 

 
  
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